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Autore: __Sally__    07/06/2010    5 recensioni
Draco\Hermione ambientata al terzo e al sesto anno ad Hogwarts.
NdAmministrazione: secondo il regolamento, l'introduzione deve contenere un accenno alla trama o una citazione significativa ripresa dalla storia. L'autore deve perciò provvedere a modificare questa introduzione (può contemporaneamente cancellare in autonomia questo messaggio)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Narcissa Black camminava indignata per i corridoi di Hogwarts. Come aveva potuto quel babbeo di Hagrid far si che il suo bambino rimanesse ferito da uno stupido animale?? Gliel’avrebbero fatta pagare, oh sì, Lucius avrebbe fatto in modo che quell’idiota passasse dei guai seri.

Salì le scale che portavano all’ufficio del preside e spalancò senza troppe cerimonie la porta. Silente la osservò senza traccia di sorpresa negl’occhi celesti: “ Accomodati, Narcissa.”. suonava come un ordine e, seppur scortesemente, la bionda obbedì.

“Voglio che licenziate all’istante quella specie di ibrido che insegna Cura della Creature Magiche! Ritengo che la materia sia abbastanza idiota senza che mio figlio perda un braccio!”

“Non sta a lei decidere se le persone da me designate possano o meno continuare a insegnare. Suo figlio ha deciso di non seguire le indicazioni dell’insegnante e le conseguenze sono evidenti, ora la prego di lasciare questa stanza e tornare solo quando si sarà calmata, Signora Malfoy. Arrivederci!”

La bionda mangiamorte si alzò e con uno sguardo di disprezzo rivolto al preside si diresse verso l’uscita.

 

Mentre la madre litigava col preside Draco tentava di sbarazzarsi di Pansy che, apparentemente inconsapevole di provocare fastidio al suo amato biondino, si strusciava contro il braccio di quest’ultimo scatenando la gelosia di parecchie ragazzine dalla divisa verde argento.

“Pansy ti vuoi scollare??” sbottò infine il ragazzo “mi stai incollata come una sanguisuga e io odio le sanguisughe!”. Detto questo uscì torvo dalla sala comune delle serpi, accompagnato da Tiger e Goyle, le immancabile guardie del corpo, una coppia di ragazzi incredibilmente stupidi.

Giunto in sala grande il trio si imbattè in Harry Potter e seguito, e non potè evitare di cogliere l’occasione per sbeffeggiare il “Bimbo Purtroppo Sopravvissuto e company” come amava definire i tre Grifoni.

“Potter, come sta il tuo amico gigante? Sta facendo compagnia al mostro nei suoi ultimi mesi di vita? Sai il mio braccio non migliora e mio padre è infuriato… Oh se solo passasse il dolore!” concluse Malfoy con un sorrisetto maligno.

“Razza di idiota come osi…”

“Zitta Granger, allontanati prima di parlarmi non vorrei che l’odore del tuo sangue sporco si imprimesse nei miei abiti!”. Il biondo se ne andò, ma aveva fatto in tempo a vedere gli occhi della mezzosangue riempirsi di lacrime e aveva avvertito una morsa allo stomaco. Ma che diamine sto pensando? È la Granger!! E scacciò quel briciolo di umanità dalla mente, evitando gli incantesimi che Harry e Ron lanciavano alle sue spalle.

Anche se Draco non aveva mai voluto ammetterlo lo sguardo della Granger quel giorno aveva lasciato un segno nella sua mente fredda e crudele, un segno che nemmeno lui era riuscito a decifrare.

Nei seguenti anni si limitò a lanciare sguardi di disprezzo alla riccia, senza però rivolgerle più la parola. Si ritrovò a parlare con solo tre anni dopo, quando al sesto anno era stata costretta a fare il turno di guardia serale con il neo-mangiamorte. Obbligati a restare nello stesso corridoio per ore si guardavano in cagnesco pronti a scattare alla prima mossa dell’altro. Un rombo improvviso li aveva fatti voltare e avevano notato una figura che procedeva verso di loro rotolando sul pavimento.

Draco aveva notato uno sguardo spaventato negli occhi di Hermione e istintivamente aveva portato il suo corpo tra quello fragile della ragazza e l’essere rotolante sul pavimento, poi, resosi conto della protezione che quel gesto suggeriva si scostò e urlando un sonoro “Pietrificus Totalus!”, immobilizzò l’oggetto che ormai era arrivato ai loro piedi. Osservando meglio Hermione notò che quella specie di palla non era altro che Pansy Parkinson, molto probabilmente incanta da uno studente recidivo che vagava per i corridoi la sera. La Grifona scoppiò in una sonora risata alla vista della faccia paonazza del Carlino e, non riuscendo a trattenersi cadde con grazia sulle ginocchia magre cercando di riprendere fiato. Draco ci mise qualche istante a ripigliarsi dall’ improbabile scena e sorrise tra sé: non aveva mai visto la Mezzosangue ridere così, e alla sorpresa iniziale si era unito… affetto?? Impossibile! Cercò di tornare serio ma non resistette all’impulso di ridere di fronte all’ orgogliosa e snob serpeverde umiliata così profondamente dai due prefetti. Si lasciò scivolare con la schiena contro la parete fredda e ridendo come un cretino, non poteva fare a meno di distogliere lo sguardo dalla Granger. Ma quanto era bella quando rideva??

 

Erano passate solo due settimane da quel buffo incidente quando il caso fece sì che i due ragazzi condividessero un’altra serata di perlustrazione.

Quando si incontrarono Hermione sorrise a Draco, per poi rendersi conto di quello che aveva fatto e trasformare l’espressione allegra in una insolente. Il risultato fu una faccia piuttosto buffa che scatenò le risate del serpeverde.

“Granger , dovresti vedere la tua faccia in questo momento!! Ahahah, mai visto niente di così, così….”

“Così cosa, Malfoy? Sporco?? Senti l’odore del mio sangue infetto?? È questo che senti??” Hermione aveva cambiato faccia e gli occhi le si erano riempiti di lacrime: “Tu non sai cosa significa camminare per i corridoi della scuola cercando di farsi scivolare addosso gli sguardi di… di… SCHIFO, che tu e i tuoi fan lanciate! Tu non sai cosa vuol dire stare a lezione e sentire le risatine di scherno di quelle oche che passano nei vostri letti! Tu non sai niente di tutto questo Malfoy! Tu, senza rendertene conto, mi hai fatto passare dei momenti orribili! All’apparenza ero forte, le vostre battutine mi scivolavano addosso, ma quando mi mettevo sotto le coperte, la sera, allora ero da sola con me stessa ,e non c’erano amici a sostenermi, e sai cosa pensavo, Purosangue?? Pensavo a come sarebbe stato avere il sangue pulito, come lo definite voi! Sarei stata una persona migliore? Sarei stata una strega migliore? O avrei passato il tempo a sbavare addosso a te e Zabini come tutte le altre, anelando un vostro sguardo?? E sai che mi rispondevo Malfoy, lo sai?? Mi rispondevo che preferisco essere una mezzosangue piuttosto che le vostra prostituta!”.

All’improvviso si sentì stringere da due braccia forti, ritrovandosi a piangere sulla camicia bianca di Malfoy. “Granger…perdonami…”. La grifona alzò lo sguardo sul ragazzo e fissò i suoi occhi grigi carichi di tristezza e rimorso. “Non avevo idea di quello che ti stavo facendo, permettimi di riscattarmi.” Si chinò su di lei e le sfiorò con le labbra la fronte liscia… “Ti amo, Hermione 

  
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