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Autore: Lau_McKagan    07/06/2010    8 recensioni
Li conoscevano tutti, anche se a scuola ci venivano ben poco, un po’ per il loro stile, un po’ per i loro modi strafottenti, un po’ perchè erano i Guns’n Roses. Insomma dei tipi del genere non sarebbero mai passati inosservati. A Laurel non interessavano più di tanto le stelle nascenti della musica moderna, per lei erano solo un branco di ragazzi disadattati che si atteggiavano da rock star, altezzosi e arroganti... cambierà idea?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Walk through the fire'
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Slash dormiva beato allacciato al corpo di Amanda. Il viso era rilassato e aveva un’espressione quasi inebetita… l’aveva sognato, un’altra volta… la sua Dea, come la chiamava lui. Istintivamente strinse la presa sulla ragazza avvinghiandosi ancora di più.

Nell’altra stanza Steven fu il primo ad aprire gli occhi, disturbato da un raggio di sole che lo colpiva in pieno volto. La testa gli faceva male non poco, e si sentiva svarionato, ma ci era abituato. Non era la prima volta che si prendevano una sbronza del genere. E nemmeno avevano tirato, se non prima del concerto, causa mancanza di soldi per procurarsi la roba. Dietro di sé sentiva uno strano calore. Era sicuro che non fosse Kris, non poteva essere lei… ‘sarà sicuramente quel coglione di Slash…’ pensò. Grande fu la sua sorpresa, se così possiamo definire la smorfia terrorizzata che apparve sul sul volto, quando girandosi si trovò la faccia di Jake ad un centimetro dalla sua.

“Cazzo…” sussurrò appena. Avrebbe voluto urlare e scappare a gambe levate, ma visto che ancora tutti stavano dormendo aveva una possibilità di farla franca. Piano si tirò in piedi staccandosi Jake di dosso e lasciandolo da solo sul divano.

“Oh cazzo! Se mi vedevano era la mia fine!! Sai quanto mi avrebbero preso in giro?!” continuava a blaterare tra se “oh, sono vestito… sì, c’è tutto, ok… wow… mi è preso un colpo!” si guardò in giro.

Axl dormiva pesantemente abbracciato a Izzy, e Slash… “dove cazzo è finito Slash?!”

Il biondo iniziò a vagare per la casa cercando per le stanze… in cucina trovò solo un disastro di bottiglie vuote riverse a terra. Il bagno era vuoto, e c’era un’odore acre, sicuramente qualcuno che aveva scordato di tirare l’acqua… rimaneva la camera di Duff, ma c’era Mandy con lui… per scrupolo aprì la porta lentamente e sbirciò dentro.

“Ma porco cazzo… guarda guarda…”

Mandy dormiva al centro del letto, poteva intravedere gran parte del suo corpo nudo da sotto le lenzuola aggrovigliate disordinatamente, la sue testa era poggiata sul petto di Duff che con il braccio le cingeva il collo. Era completamente nudo… e poi Slash, che dormiva abbracciato da dietro alla ragazza, con una mano posata sul suo seno.

“Hai capito?! E io dove sono quando c’è da divertirsi…” richiuse la porta senza farsi sentire e tornò nella piccola cucina, in cerca di una qualsiasi cosa per fare del caffè.

 

Amanda si rigirò nel letto, qualcosa di caldo le stringeva il seno… una mano… due mani… quattro… ma quanti cavolo erano in quel letto?!  Al momento non ricordava gran che della sera precedente… l’ultima immagine piuttosto chiara che aveva era Slash, che si sdraiava al suo fianco.

“Merda…. Lo sapevo!”

Si tirò su in fretta arrotolandosi il lenzuolo attorno al corpo e lasciandosi così scoperti i due ragazzi. Si soffermò un’attimo ad osservarli, così stesi che dormivano profondamente completamente nudi. Ebbe un sussulto e un brivido le corse lungo la schiena alla loro vista. Erano davvero troppo... scosse la testa per cacciare dalla sua mente le immagini della nottata che piano piano iniziavano a raffiorare.

“Muoviti Mandy, se non ti alzi adesso rimarrai qui per tutto il giorno!” borbottò fra se “e... Dio come vorrei rimanere qui tutto il giorno!”

Senza fare rumore si alzò e sempre tenendosi stretta il lenzuolo al corpo si rimise la biancheria intima rimasta sul pavimento. Solo dopo lasciò andare il lenzuolo. Strano coprirsi per pudore dal momento in cui avevano fatto sesso tutta la notte, anche se la vedevano cosa sarebbe cambiato? Ma Mandy era fatta così, disinibita quanto vuoi, ma poi si vergognava per una cosa minima come quella.

Duff aprì gli occhi mettendo a fuoco la figura in piedi davanti a sè che gli dava le spalle. Era bellissima mentre cercava di raccattare gli abiti rimasti a terra, coperta solo dal perizoma e dal reggiseno in pizzo blu. Non disse nulla e fece finta di dormire. Solo quando la ragazza fu uscita dalla stanza si mise a sedere colpendo Slash, che dormiva ancora con la bocca aperta, sulla schiena.

“Svegliati cazzone!”

“mmm...”

“OH!! SVEGLIA!!!”

“Dea...” il riccio preso ancora dal suo sogno afferrò Duff per un polso tirandolo giù al suo petto e cercando di abbracciarlo. Solo quando il biondo lo spinse mandandolo a fanculo si svegliò di colpo.

“Oh... ma cosa... ah man, sei tu...”

“E chi cazzo pensavi che fosse?!”

“Eh... lei... l’ho sognata di nuovo...”

“Lei chi?”

“La tipa della spiaggia...”

“Ancora? Sta diventando un’ossessione!”

“Già, no bueno amico... hey, ma che ci faccio nel tuo letto?!”

“Come sarebbe che ci fai? Non ti ricordi niente?”

“No... almeno non mi sembra... l’ultima cosa che ricordo è…” l’immagine di Steven abbracciato a Jake riaffiorò nella sua mente “ah! Oh cazzo, non te lo dico, è una sorpresa!”

“Una sorpresa?”

“Già, vedrai che roba! Sono un genio! Oh comunque, bhè? Che ci faccio nel tuo letto?”

Duff sbuffò passandosi una mano tra i lunghi capelli “abbiamo scopato...”

Slash sbiancò “Co... come... no scusa... EHHHHHHHH?! Duff non è divertente cazz...”

“Hey! Stai calmo! Non abbiamo scopato io e te, ma che schifo!”

“Ah, wow... mi stavi facendo prendere un colpo... scusa, niente di personale ma non credo di essere ancora pronto per una cosa del genere...”

“Se mi lasciassi parlare una volta ogni tanto non ti cagheresti sotto per niente! Abbiamo scopato, io con Mandy e tu con Mandy... ok? Chiaro?”

“Oh... Mandy?”

“Già...”

“Cazzo... man io... non so che mi è preso...”

“Stai cercando di scusarti per caso?”

“Credo di sì, è la tua ragazza, almeno credo, insomma, non è la solita troietta... se io stessi con la mia dea col cazzo che la farei scopare con qualcun’altro...”

“Appunto...” gli tirò una cuscinata “tieni il pisello nelle mutande d’ora in poi!”

“Hey! Non è che lei si sia tirata indietro!”

“Certo che non l’ha fatto, era fottutamente ubriaca!”

“Secondo me non ha resistito al mio fascino... AI!” altra cuscinata.

“Smettila di dire cazzate, eravamo tutti fuori come balconi, ecco cos’è... certo se fosse stata...” le prole gli morirono in bocca ‘fanculo Duff! Perchè ci pensi ancora cazzo!!!’ ma era più forte di lui.

“Continua avanti...”

“Lasciamo perdere… ho mal di testa”

“Se... non ti meno solo perchè non ne ho la forza... finiscila! E poi col casino che facevate ieri tu e la signorina, Laurel si sarà fatta un’idea ben chiara di come stanno le cose!” Duff sbuffò chiudendo gli occhi ‘eh bravo coglione…’ “Forse è meglio così” disse secco.

“Ma chi cazzo vuoi incantare… vabbè… scusa ti spiacerebbe rivestirti? Se entra qualcuno adesso altro che scambiarci per froci!”

“Potresti farlo anche tu! Non sei un bello spettacolo!”

“Ha parlato... io SONO un bello spettacolo…”

“Sì, degno del Rocky Horror Show!”

“Fottiti”

“Ti seguo Hudson!”

“Hey man, allora non ce l’hai con me per stanotte?”

“No...”

“Merda, e nemmeno mi ricordo nulla! Di un po’, mi dici com’è stato?”

“Slash cazzo!”

“Ok, ok... oh! A proposto di froci...”

“Che?”

“Niente, niente, devo fare un a commissione... che ore sono?”

Duff si voltò a guardare la sveglia sul comodino, sulla quale c’erano i boxer del riccio. Li prese con due dita e con ribrezzo glie li tirò in faccia “mettiti queste oscenità! Ma dove cazzo le compri certe merdate! Peggio delle tue magliette con tutti quei pupazzi stampati!”

“Non offendere! Questi me li ha regalati Ola! E cos’hanno le mie magliette?! Pepè è un mito!”

“Finiscila... comunque e quasi l’una, scuola saltata anche oggi...”

“Accidenti... dobbiamo metterci in pista, Izzy si è impuntato su sta cosa del diploma, e io ci voglio andare Los Angeles”

“Da domani ci mettiamo sotto”

“Sì, lo dici ogni volta”

“E che vuoi? Almeno io ci provo…”

“Dobbiamo riprendere le ripetizioni Duff, oh siamo fottuti”

“Già”

“E non fare quella faccia! Vedila come una professoressa grassa e brutta ok? Non guardarla come Laury... immaginatela vestita da maestrina con la bacchetta in mano e gli occhiali... oh no, lascia stare, mi vengono certi pensieri…”

“Sì lasciamo perdere che è meglio... bhè, cos’è questa commissione che devi fare?”

“Oh cazzo, giusto!”

Il ragazzo senza aspettare oltre si alzò, stordito da una leggera vertigine dovuta ai bagordi della notte, e si infilò i primi abiti che gli capitarono sotto mano.

“Va che hai messo la mia maglietta!” gli fece notare il biondo guardando la sua maglietta dei Ramones che aderiva al torace di Slash.

“Oh… vabè, tu metti la mia”

“Sei fuori? Puzza di vomito!”

“Ahhhh… che palle! Hai un armadio li no? Mettiti qualcosa!”

Duff alzò gli occhi al cielo, inutile discutere.

“Vado in cucina, ci sarà rimasto qualcosa da mangiare spero”

“Non contarci troppo, hey…” Duff lo bloccò per un braccio “ricordati, giù le mani da Mandy!”

Slash rise “Certo, non ti preoccupare…” Duff conosceva quello sguardo ironico. Di sicuro avrebbe fatto qualche cazzata alla Slash.

 

Amanda era andata in cucina, dove aveva trovato Steven intento a preparare quello che doveva essere un caffè a giudicare dall’aroma nell’aria.

Al biondo scappò un ghigno nel vederla, ripensando ai tre aggrovigliati sul letto. Ora era bellissima e il sottile broncio che aveva sul viso non faceva che renderla più affascinante.

“Buongiorno…” sbiascicò lei infilandosi a fatica le scarpe col tacco che aveva trovato sparse per la casa.

“Ciao bellezza! Allora? Fatto festa ieri eh?!” domandò.

“Sì… certo… stai facendo il caffè? Ne fai un po’ anche per me?”

“Oui madame”

“Grazie…” si sedette al tavolo posando svogliatamente la testa tra le mani. Era stanca e si sentiva uno schifo. Mal di testa e una leggera nausea, aveva assolutamente bisogno di svegliarsi. Inoltre era preoccupata. E se Duff se la fosse presa per l’esploit di quella notte?

Steven le porse una tazza di caffè “non è zuccherato”

“Va bene amaro, mi sveglia prima” ne bevve un sorso cercando di trattenere inutilmente una faccia disgustata.

“Non ti piace?”

“Sì… Steve sembra acqua sporca… ma va bene lo stesso… manderei giù qualsiasi cosa contenente caffeina in questo momento…”

“Oh, ecco il nostro Slash!”

“Ohhhh ciao ‘Steven checca Adler’!” 

’merda che abbia visto?!… negare, sempre negare… non ha prove…’  “Cazzo vuoi? Già rompi di prima mattina?!”

“Eddai, non fare così, è una splendida mattina! Ciao tesoro…” Slash posò un bacio sulla guancia di Mandy che istintivamente si irrigidì.

“Oh cazzo!” esclamò Steven quando l’occhio gli cadde per caso sull’orologio che segnava ormai le 13.30 “Devo andare al lavoro… mia nonna mi ammazza se non le porto a casa qualche dollaro!”

“Ciao gioia! Mi raccomando, ci vediamo oggi pomeriggio in garage!” Slash rideva tutto contento.

“Ma che cazzo hai da ridere?! Gioia poi… bha… vabbè ciao, a dopo”

“Perché l’hai chiamato gioia?”

“Lo so io… hey Mandy”

“Che vuoi?”

“Dai non fare la scontrosa! Dammi un bacetto!” Slash l’abbracciò da dietro mettendole senza tante cerimonie le mani sui seni. La ragazza divenne paonazza e istintivamente gli partì un ceffone.

“AIA!”

“Così impari!”

“Ma dai!”

“Il fatto che abbiamo fatto…” abbassò notevolmente il tono di voce temendo di farsi sentire “il fatto che abbiamo fato sesso, non ti autorizza a mettermi le mani addosso!”

“Tz… quanto la fai lunga… ormai conosco ogni centimetro del tuo corpo piccola…”

“Smettila! Ero ubriaca1”

“Anche io… peccato che non mi ricordi gran che… dì, tu ti ricordi qualcosa?” 

‘eccome… ed è stato fantastico…’  “No, niente” mentì.

“Vedi? Ne io ne te ricordiamo niente… potremmo rinfrescarci un po’ la memoria… EI!”

Una scatola di cereali mezza vuota lo colpì direttamente in testa da dietro. Duff era entrato guardandolo sorridente “ti avevo avvisato”

“Facevo così per scherzare…”

“Non dovevi fare una commissione?!”

“Ah già!” era incredibile come quel ragazzo si perdeva via per una sciocchezza “oggi pomeriggio… al garage… ci sarà da ridere man… ciao! Ah Mandy, tesoro… se cambiassi idea…”

“Non cambio idea”

“Come non detto…” e prendendo prima la reflex di Duff, uscì di casa come una furia.

 

Duff e Mandy rimasero soli. Duff la guardava con le braccia conserte appoggiato al tavolo, cercando di decifrare l’espressione del suo viso. Sembrava preoccupata.

“Come va?”

“Un po’ intontita, ma bene” rispose lei un po’ titubante “Duff…”

“Non dire niente dai, non ce n’è bisogno”

L’abbracciò accarezzandole i capelli. Avevano ancora addosso l’odore del sudore, del fumo, dell’alcool e del sesso. E questo era terribilmente eccitante. Mandy immerse il viso nell’incavo del suo collo, inspirando il profumo della sua pelle.

“Eravamo tutti fuori, succede”

“Certo, tutti i giorni!”

“L’umorismo non l’hai perso”

“No... ma pensavo fossi arrabbiato”

“Io? E perché?”

“Bhè… sono stata a letto con uno dei tuoi migliori amici…”

“Sei stata a letto con uno dei miei migliori amici e con me, non scordartelo… eravamo in tre in quel letto”

“Giusto”

Le alzò il viso e la baciò “se Slash ti sta troppo addosso dimmelo, giuro lo raso a zero!”

Rise “nemmeno si ricorda…”

“Tu si?”

“Sì, nei minimi dettagli”

“Davvero? E com’è stato?”

“Bhè… direi… superbo!”

“E… chi è il migliore?”

“Sei incredibile! Alla fine la boria maschile viene sempre fuori! Maledetto spirito di competizione…”

“Dai, avanti!” le solleticò i fianchi.

“Ok, ok… vediamo… Slash!”

“COSA?!?!?”

“Ahahahah dovresti vedere che faccia hai in questo momento!”

“Non ridere! Mi hai appena detto che quel bestione a letto è stato meglio di me!”

“Chi è stato meglio di chi a fare cosa?”

La voce stralunata del rosso li colse di sorpresa. Axl era entrato in cucina a passo incerto scompigliandosi i capelli con una mano. Il viso riportava ancora i segni della nottata. Si sedette al tavolo, in silenzio. Axl appena sveglio dopo una sbronza colossale era spesso così, muto e silenzioso, specie se durante la notte aveva dovuto far fronte a certi sogni.

“Niente…” sbuffò Duff ancora infastidito per il commento di Mandy.

“Guarda che scherzavo stallone…” gli sussurrò all’orecchio, prima di andarsene in salotto a svegliare Jake, lasciando soli i due ragazzi.

“Lo sapevo!” esultò il biondo.

Versò un po’ del caffè rimasto in una tazza e la mise di fronte ad Axl. Questi nemmeno alzò lo sguardo, mormorò solo un sottile grazie.

Duff sorrise “Allora, bella festa”

“Sì, bella festa…”

“Era da un po’ che non facevamo casino… guarda qua che roba, mi ci corrano delle ore per mettere a posto”

“Già… ti darò una mano…”

“Se non hai di meglio da fare”

Alzò le spalle “ormai scuola è andata… e non ho altro da fare”

“Bene. Dorme ancora Izzy?”

“Sì…” Axl alzò lo sguardo su Duff che sorridente fissava il vuoto “ti conosco, hai in mente qualcosa…”

“Ci puoi giurare!”

Duff andò in salotto. Mandy aveva svegliato Jake.

“Buongiorno mondo! Capperina che bella serata! Sono tutto intirinzito!” disse stiracchiandosi.

“I particolari non ci interesano…”

“Ci avete dato dentro ieri sera eh? Si vede che Mandy ha uno sguardo diverso”

“Jake!”

“Verissimo bimba mia… il biondino ci sa fare, vi sentivamo urlare come matti, e che gemiti! Wooo, un film porno…” la ragazza arrossì sbuffando “Non sbuffare! Potrei descriverti ogni singola scena!  mi domando biondino cos’hai li sotto…”

“Ecco, domandatelo e basta!”

“Noi scappiamo, muoviti Jake!”

“Dove vai?”

“Al lavoro… voi potete saltare la scuola, ma a noi ci fucilano! E ormai abbiamo perso la mattinata!”

“Corri allora”

“Si” Mandy baciò Duff velocemente, e diede un leggero bacio sulla guancia ad Axl. Jake cercò di fare lo stesso, ma fu prontamente scansato da entrambi. Amanda lo prese per mano e se lo trascinò dietro fino all’uscita, altrimenti non lo avrebbe più schiodato da lì.

“Ciao ragazzoni, è stato un piacereeee…”

“Si, sì… ciao eh… accidenti che tipo… ufff, hey Axl, dammi una mano”

“Cosa vuoi fare?”

“Prendi tutte le bottiglie e le lattine vuote che trovi in giro”

In breve Izzy che dormiva per terra rannicchiato su un fianco, si trovò contornato da decine di bottiglie vuote. Un solo movimento e tutto sarebbe cascato.

“Certo McKagan che ogni tanto ti vengono proprio delle idee del cazzo!”

“Grazie Rose, detto da te è  un complimento!”

“Che facciamo? Aspettiamo che si svegli?”

“Ovvio… ma acceleriamo un po’ le cose…”

Axl rise, sapeva cosa aveva in mente.. si avvicinò al ragazzo e insieme si misero ad urlare “WELCOMEEEEEEE TO THE JUNGLEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!”

La voce acuta e stridente di Axl era un vero inferno come sveglia. Penetrava nelle orecchie facendo vibrare i timpani in maniera quasi dolorante. Izzy saltò letteralmente in aria, buttando di conseguenza ogni bottiglia che lo circondava a terra, facendo un gran fracasso.

“MA CHE CAZZ… OHHHH COGLIONI!!!!”

I due ridevano come matti “Fanculo cazzo! Ho perso dieci anni di vita!!! Che fottuti stronzi…”

Continuavano a sbellicarsi, Izzy si sollevò con un colpo di bacino e prese a rincorrerli per casa.

“Hey dai, era uno scherzo innocente!!!” urlava Duff.

“E’ stata una sua idea!” Cercava di discolparsi Axl.

“APPENA VI PIGLIO VE NE DARO’ TALMENTE TANTE CHE QUANDO VI SVEGLIERETE I VESTITI CHE AVETE ADDOSSO SARANNO PASSATI DI MODA!!!”


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Ultima battuta presa da 'The Goonies', adoro quel film!

Grazie come sempre a tutte le seguaci di questa ormai kilometrica storia...

Un grazie particolare a Killing Loneliness che si è sparata tutti e 70 i cap :-P 

E un grazie alle mie socie, che tra foto e commentini vari mi fanno andare in botta ogni giorno! :-D bacione!!!

   
 
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