Titolo: Beyond
Personaggi: Lal Mirch centric
Pairing: ColonnelloxLal
Genere: Introspettivo, Drammatico
Avvertimenti: Flashfiction, Spoiler Future!Arc
Note: Colonnello e Lal. Sono amore. Punto.

Buona lettura!

Bella.

Beyond

Avrebbe riso istericamente, quella volta, se avesse saputo come fare. Lal Mirch avrebbe riso fino a farsi venire i crampi allo stomaco, ma purtroppo le sue labbra non si aprivano se non per respirare o schiacciare sotto i denti parole non troppo gentili. A volte erano morbide, ma colavano un veleno amaro che le dava una sensazione di fastidio allo stomaco; altre volte erano parole dure, ma nonostante tutto i suoi denti non venivano scalfiti. Era facile, a quel tempo, ignorare.

Lal Mirch avrebbe riso se avesse saputo farlo, quando aveva finito per prendere Colonnello come suo allievo. Invece era rimasta davanti a lui, seria e fredda, chiedendosi se fare la cosa giusta portasse la mente umana a desiderare la sofferenza.

Si disse - ora che sapeva - che anche fare la cosa sbagliata porta sofferenza; l’unica differenza è che quando fai la cosa sbagliata paghi subito le conseguenze, mentre quando fai la cosa giusta il dolore arriva dopo, quando non te l’aspetti. Giunge quando il calore di una mano si imprime in un modo che quasi ti piace sotto la pelle. Succede quando quella mano, invece di posarsi giocosamente sul tuo capo – come se fossi tu, la bambina... - ti afferra e mette in moto quel marchingegno assurdo. E ti spinge via, senza neanche pensare. Ti spinge dove il passo tra giusto e sbagliato puoi compierlo solo nel sacrificio di te stesso. Ma era stato così labile e pallido, quel confine, che Lal non aveva mai compreso se lui avesse fatto la cosa giusta.

Lei l’aveva fatta, la cosa giusta, ed ora erano in due a pagare.

“Lal!”

Aveva urlato il suo nome? Lal sperava ogni volta che non l’avesse fatto. E quando chiudeva gli occhi e ritrovava l’anima scalfita da quelle parole che non aveva mai detto, Lal non si chiedeva mai – chi era, ormai, per giudicarlo? – se quello che Colonnello aveva fatto prima di svanire fosse stato giusto o sbagliato. Proteggere Viper, proteggere se stesso, proteggere lei... Non giudicava, ma non poteva impedirsi di pensare che quello che Colonnello aveva sempre fatto, in effetti, andasse oltre ciò che era giusto e ciò che era sbagliato. Lui agiva e basta. Forse era per quel motivo che la sua sofferenza le aveva penetrato il corpo fino a diramarsi e toccare ogni nervo e tessuto. Se non avesse pensato di fare la cosa giusta, forse non sarebbe stata lì, con la consapevolezza di aver dato il via a tutto.

Il primo passo l’aveva fatto lei, ed era massacrante, più del dolore provato dal 7^3, sapere che l’ultimo passo di quel sentiero che aveva tracciato era toccato a lui.

Solo allora il confine tra giusto e sbagliato svaniva e Lal stringeva, fino a che la pelle non bruciava, quell’inutile pezzo di stoffa.

Ma quelle non erano lacrime.