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Autore: Raissa    05/09/2005    3 recensioni
"Lo tengo tra le braccia ed è come un figlio" [Spoiler HBP]
Genere: Dark, Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Lo tengo tra le braccia ed è come un figlio.

Io, Severus Snape, non ho potuto far altro che difenderlo. Per amore di una donna.

Da giovane, Narcissa Black poteva essere l'Aurora ed accompagnare Apollo sul suo carro per far nascere un nuovo giorno con la sua tenera luce. Narcissa dai biondi capelli dorati, dall'uniforme perfetta, dalle unghie curate. Pacata e gentile, diligente e altezzosa. Mi camminava accanto leggera e silenziosa, piccola dea eterea, splendente. Accecante.

Io l'ho vista innamorarsi, io l'ho vista sposarsi. L'ho vista fronteggiare, glaciale ma immobile, sua sorella in ogni scontro, distruggerla con gli occhi insegnandole quanto le parole e la rabbia morissero facilmente contro la sua testarda integrità. Frutta marcia in una eterna natura morta.
Non avrebbe ceduto di fronte a nessuno.

Ma io l'ho vista piangere.

Io, Severus Snape, l'ho accolta e ascoltata, e consolata. Ho raccolto le sue lacrime e ne ho preso atto.
Ho agito come il cuore mi ha ordinato, mosso a compassione da quel dolore distillato di cui potevo sentire così concretamente l'imponenza.
Ho sentito il rumore silenzioso di quelle lacrime cadenti, come stelle alle quali affidare un proprio desiderio; ho rivisto in mille sogni quello sguardo liquido e ghiacciato, sentimento sciolto nell'amara preoccupazione, solidificata nell'orgoglio di una donna e moglie e sorella, ma soprattutto madre, tutto in uno sguardo che supplicava senza umiliarsi; ho rivissuto ogni istante e ne ho inventati di nuovi, ho chiuso gli occhi e guardato con l'occhio della mente la figura esile e luminosa di lei piegarmisi di fronte. L'ho vista percorrere Spinner's End, affrontare Bellatrix come quando erano adolescenti, sì, allo stesso modo. Ingoiare l'ultimo disappunto, cacciare in fondo l'ultimo pensiero e bussare a quella porta alla ricerca di me. In attesa di me.

E se sono corso accanto a Draco ed ho ucciso Dumbledore, a freddo e senza pensarci, era perchè non c'era quel ragazzo là, con la bacchetta puntata contro il mio vecchio protettore, no, ma Narcissa, straziata, debole e tremante come una foglia nel suo ultimo tentativo di sconfiggere il vento, come solo posso immaginarla, ma con gli stessi occhi blu di quel giorno.

L'ho difesa, sì, io ho difeso Narcissa. Le ho sollevato dalle spalle il più grande fardello.

Una volta, due occhi chiari mi avevano commosso, proprio i suoi, ma nel vecchio castello, sopra di me il marchio nero come una spada di Damocle, accanto a me il figlio di lei - no, lei, lei che mi supplicava, la sua voce come il canto di una sirena, io come un Ulisse legato da corde troppo logore, colpa del mare, del dolore, della solitudine - neanche la supplica di un uomo è stata sufficiente, no. Neanche la supplica del vecchio che mi aveva creduto, che mi aveva accolto, che mi aveva protetto. Non di fronte ad una nuova visione della mente, scherzo e mera illusione, ma così reale, così crudele, come aceto su una ferita ancora aperta: quella della mia bionda regina accanto ad un fuoco ormai estinto, soggiogata dalla scure dell'Angoscia.

Io ho ucciso un uomo.

Io ho tradito. Sì ho tradito.

Ho spezzato il gambo della margherita della lealtà, mi sono punto con le spine di una rosa nera. No, bianca, una rosa bianca che era Narcissa, a porgermi.

Dumbledore si fidava di me.
Era come un cavaliere nella sua armatura, una specie di guardia del corpo con l'arma estratta pronta a colpire.
Nello sguardo cristallino non c'era traccia di menzogna quando parlava con me.

Ero il suo scacco matto, mi esibiva nei suoi piani come la sua chiave di volta, come orgoglio dell'Ordine, coraggioso, reale, figliol prodigo tornato nella casa del padre. Lo vedevo nei suoi occhi. Lo sapevo. Ero suo figlio, il suo alleato.

Aveva lo stesso sguardo prima di morire.

"Incredibile" sembrava dirmi.
Già. Non te l'aspettavi vero?

Gli dovevo molto, sì. Ma la riconoscenza non mi avrebbe permesso di andare avanti. Ho scelto ben prima che lui potesse "accogliermi sotto la sua ala".

Ero un bambino, forse, quando sono stato marchiato. A malapena 18 anni, lo ricordo bene. Ma se ero un bambino, lo ero della peggior specie e soprattutto ero intelligente. Sapevo cosa stavo per fare, spaevo che non avrei potuto (e voluto?) tirarmi indietro.
Se ho accettato la protezione di quel vecchio preside è stato perchè era ciò di cui avevo bisogno nel mio opportunismo.
Ma non ho battuto ciglio quando ho dovuto scegliere.

Ho ucciso Dumbledore e difeso Potter. "Come tu volevi, Mio Signore, sono il tuo servo più fedele" saranno le mie parole per Lui, se la fedeltà di un traditore varrà.

Per me, è solo sangue su lenzuola bianche, testimoni di una strage sul letto nuziale.

  
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