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Autore: Lau_McKagan    08/06/2010    10 recensioni
One shot dedicata a Slash... non quello dei bei tempi andati, ma lo Slash di oggi... i suoi pensieri (almeno dal mio punto di vista), per un giorno... :-)
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi sveglio sudato... fanculo, ancora quel cazzo di sogno... è possibile? Sarà forse per il 6 giugno appena passato e tutti gli speciali che stanno passando alla T V...  non la guarderò più se è questo l’effetto. Se lo dico a Duff mi piglia per scemo... oppure chissà, forse anche lui sogna queste cose e non me lo dice. Se lo tiene per se, fa bene, lo prenderei per pazzo anche io... eppure ci sono dei momenti in cui ci spero ancora.

Penso ad Axl, se lo prendo lo meno... o forse lo abbraccio,  non lo s nemmeno io. Mi manca quel coglione. Strano no? Come ti fa a mancare un coglione?! Forse perchè lo sono anch’io... lo siamo tutti.

Perla dorme ancora, mia moglie, se non ci fosse stata lei a quest’ora sarei un tossico qualsiasi. La guardo mentre dorme, in continuazione. Sono un uomo fortunato, la mia donna è da sballo. In quanti se la farebbero? Oh, che ci provassero, li ammazzo... se non li ammazza prima lei ovviamente, è una tosta, ha le palle... in senso lato ovviamente. D’altronde per sopportare una bestia come il sottoscritto ci vuole per forza una donna con le palle, altrimenti sarei stato mandato a fanculo già da un po’.

E invece eccomi qui, sposato e con due figli a carico... quasi tre anzi. Sì perchè Perla è incinta, di nuovo. Duff mi ha detto ‘non ti sembra di esagerare? Tieni a freno il pisello’, ma parla lui? Due figlie, e scommetto che una terza arriverà presto. Non sappiamo ancora se è maschio o femmina. Se è maschio si chiamerà Jack, in onore del vecchio zio che mi ha tenuto tanta compagnia in passato. Ce la farò questa volta, Perla si è sempre opposta, ma stavolta non si discute, mio figlio si chiamerà Jack. Suona bene no? Jack Hudson... e se è femmina? Jack lo stesso, al massimo Jackie... non posso mica chiamarla Vodka, ci farebbe una pessima figura. E quando inizierà a gattonare se ne andrà in convento e ne uscirà solo a cinquant’anni compiuti. Solo allora, ovviamente con la mi benedizione, potrà iniziare a frequentare qualche essere maschile. Non che io sia un padre geloso, ma cazzo... se ci sono in giro dei ragazzi come lo eravamo noi, mia figlia correrebbe un grave pericolo! Non ci voglio nemmeno pensare. Ipocrita no? Considerando quante ne ho fatte in giovane età... ma che cazzo, quando si tratta dei propri figli il sesso non è contemplato! Potrei evirare chiunque le si avvicinasse. Eppure Perla pare convinta sia un’altro maschio... Jack.

Meglio che mi alzi ora, sento Cash che mi chiama... non voglio svegliare Perla, anche se probabilmente si sveglierà da sola non appena sentirà... eccolo appunto, si è svegliato anche London e inizia a strillare... cazzo, ha un’ugola incredibile! Potrebbe fare concorrenza a quel gran cornuto di Axl...

“mmm... tesoro, cosa vogliono?” sussurra ancora mezza addormentata.

“Bo... vai a vedere” le rispondo... ora so che si incazzerà, ma lo faccio apposta, la adoro quando si incazza.

“Scusa?! Guarda che sono anche figli tuoi! E poi se già sveglio!”

Rido, e allora capisce “l’hai detto apposta...”

“Ovvio bellezza... lo sai che più ti incazzi più mi eccito...” tanti anni ma gli istinti sono sempre quelli, non perdo un colpo, e francamente, me ne vanto...  se fosse per me quei froci che hanno inventato il Viagra potrebbero anche andare in rovina. Cerco di baciare mia moglie, ma la prole chiama, e da quando sono padre ho imparato che più li fai aspettare più strillano... e più strillano più tu diventi isterico... sbuffò mentre Perla mi sorride divertita facendomi intendere che l’appuntamento è solo rimandato.

Mi alzo e vado nella camera dei bambini. Cash si è ancora pisciato addosso e London lo prende in giro, solita storia... uno piange perchè si sente preso per il culo, l’altro piange perchè il fratello gli ha tirato in testa le bacchette della sua batteria. Ovvio legittima difesa, l’hai preso in giro? Ora paghi le conseguenze... lezioni di vita...

Sorrido, e il mio pensiero torna ancora ad anni fa quando  prendermi per il culo c’erano quei  quattro stronzi della mia fottuta band. Ci scannavamo ogni volta, soprattutto quando qualcuno dava a qualcun altro del frocio, non lo sopportavamo, ed era sempre una scusante buona per azzuffarci. Che risate... bei tempi quelli.

“Hey non devi scherzare tuo fratello!” gli dico.  Risulatato? Inizia a strillare ancora di più e scappa dalla madre... possibile che ogni volta che do ragione a uno l’altro mi schifi e vada da Perla?! Mocciosi...

Prendo in braccio Cash che fortunatamente ha finito di strillare e mi abbraccia. Lo bacio sulla guancia e me ne torno in camera. Perla è ancora a letto e abbracciata a lei c’è London. Non mi guarda, deve essere ancora offeso perchè ho difeso il fratello... difficile il mestiere del padre, facevo meno fatica quando giravo il mondo in tour.

“Non devi scherzarlo perchè fa pipì a letto” ribadisco “ anche tu la facevi sai?” forse così si convincerà.

Si gira, mi guarda e con il broncio su quella faccia troppo simile alla mia da bambino, mi mostra innocentemente il piccolo dito medio. E mo sono nella merda... Perla mi guarda inorridita, o dovrei dire incazzata... ma non quell’incazzato che mi eccita, bensì quell’incazzato che mi fa sperare che non mi arrivi qualche soprammobile in testa da un momento all’altro. Mi guarda  bocca aperta, lo so... che ci devo fare? E’ un gesto come un’altro no? Sempre meglio che mettergli in bocca qualche parolona...

“Gli e l’hai insegnato tu?!”

“Io? Ti pare Perla?! Andiamo... l’avrà imparato a scuola!” cerco di fare la mia faccia d’angelo migliore, ma dopo tutti questi anni non la frego più.

“Cazzate!”

“Non dire queste parole davanti ai bambini!” provo con i sensi di colpa... niente da fare.

“Non cambiare discorso!”

“Andiamo, è solo un dito! Se alzava l’indice non facevi tutte queste storie...”

“Certo che no! Cavolo Saul!” mi chiama sempre per nome quando ha le palle girate.

“Tu e papà lo fate sempre” ma quando mai??? “ho visto tante fotografie dove lo fate...” beata innocenza! La guardo compiaciuto. Se non altro la finirà di dare la colpa solo a me.

Lei mi guarda e sorride tirata.

“Lasciamo perdere... non farlo più London, ok? Non si fa”

Annuisce. Il fratello sghignazza ancora tra le mie braccia “E tu che hai da ridere?”

Sento una certa puzza che sale dal basso... lo sapevo! Va sempre a finire così... mi guarda, ride... e mi dice che se l’è fatta addosso! Merda! Facendo finta di nulla invento una scusa e lo passo alla madre... e che cazzo! Fai qualcosa anche tu no? Se lo dicessi ad alta voce sarebbe la mia fine. Chi porta i pantaloni in questa casa? Perla, decisamente...

 

Vado in bagno, una doccia la mattina mi fa sentire meglio. Se penso quando di docce ne facevo giusto una quando capitava... bhà, come facevo ad avere tante ragazze con quella puzza addosso? Il fascino del musicista...

Mi guardo allo specchio, perchè cazzo quella donna si ostina a mettere questi enormi specchi ovunque! Però... sono ancora un gran figo, devo ammetterlo... un po’ gonfio forse, colpa della birra. Forse dovrei smettere, come Duff... il mio ex compagno di sbronze. Ora il massimo che posso pretendere da lui è una tonica. Che schifo! ‘King of beer’, lo chiamavamo... e si vede che ci ha preso un po’ troppo gusto visto che ha rischiato di lasciarci la pelle per la buona bionda, e non solo. Ora non beve più. Gli ho proposto la birra analcolica ma mi sono sentito mandare  cagare. Inutile e triste la definisce... così preferisci sbronzarsi di tonica e Pepsi, prima o poi le bollicine gli daranno al cervello, ce la farà ad ubriacarsi anche con quelle lo so. Duff  ha sempre avuto del potenziale a proposito. Ed ora guardalo... sgonfiato si è sgonfiato. Si è fissato con la palestra, posso contare i suoi addominali uno ad uno se mi ci metto. Però si è ringrinzito... non glie lo dico se no si offende, ma si è rinsecchito troppo per  i miei gusti. Io sono decisamente più figo... gonfio ma figo.

Cazzo! Un’altro capello bianco! Che ne farò dei miei capelli? Quando diventeranno una massa grigia e riccioluta? Se non altro non soffro di calvizie. Sarebbe d’avvero un colpo basso per uno come me. La mia chioma è sempre stata un vanto, quante ragazze ho fatto impazzire con i tirabaci davanti alla faccia? Col cazzo che me li taglio, se lo possono scordare. Me li porto nella tomba così come sono!

 

Ed eccomi doccia fatta, barba a posto... di pettinarsi non se parla.

Scelgo nell’armadio... un’enorme cabina armadio... non l’ho scelta io ovviamente. Non ho molti vestiti in realtà, e sono tutti relegati in un angolo... il resto è tutto della mia dolce metà.

Ed eccola! Una delle mie maglie storiche, a furia di lavaggi e usi deleteri si è sbiadita, ma è ancora intatta come un tempo. La t-shirt nera ‘SHUT UP BICH!’ non la posso più mettere, per lo meno non in presenza dei bambini... da quando hanno imparato a leggere è un vero casino. Metà del mio guardaroba è praticamente inutilizzabile.

Ecco anche il vecchio caro Pepè, che a Cash piace tanto. Da quando me l’ha vista addosso mi obbliga tutti i giorni a guardarne almeno una puntata. Ne abbiamo dvd pieni. Ormai posso dire di sapere tutto su questa cazzo di puzzola. E lei sa tutto di me probabilmente, visto che attaccatta a questa maglia me la sono portata un po’ ovunque. Spero che non parli mai, ne avrebbe da raccontare...

Queste magliette erano un’altro dei motivi di presa per il culo. Ci ho fatto intertrviste intere  a parlare di questo, le difendevo con i denti. Questione di principio... ma ero il più delle volte ubriaco o strafatto, cazzo ne so cosa dicevo. E poi parlavano loro, vogliamo ricordare la maglietta di Topolino di Axl? Perchè Topolino sì e Pepè no dico io! Oppure di Izzy? Oh, ce ne sarebbero da dire a proposito del suo guardaroba, ma lasciamo perdere. Gli ho già detto la mia ha tempo debito.

Quindi, ok alla maglietta dell’Hard Rock Cafè, se non  altro i bambini non impareranno niente di osceno, e pantaloni in pelle. Soliti, onnipresenti e mai fuori moda, almeno per quanto mi riguarda. Devo solo starci più attento, iniziando a darmi un leggero fastidio alle parti basse.

 

Pronti via... cazzo è che dovevo fare? Bo, me ne sono dimenticato... niente asilo e niente scuola, è sabato... ah ecco, stasera viene Duff a cena con tutta la famiglia. Fantastico! Susan mi arrapa un casino! Hey, che non lo sappia Perla! Mi ucciderebbe... che poi figurati, cosa crede? Anche a lei piace Duff, ci scommetto! E’ sempre stato un grande paraculo, occhi dolci e faccino angelico, ce le aveva dietro tutte lui! Dopo Mr. Rose, ovvio. Comunque, non toccherei mai Susy, intendiamoci, sono passati i tempi in cui ci scambiavamo le ragazze. Ora sono mogli, ed è tutta un’altra storia.

Dovevano venire anche Steven e Izzy, ma hanno avuto un impegno. Pazienza, li vedremo un altro giorno. Bazzichiamo spesso insieme. Izzy è sempre il solito fattone, niente di più niente di meno, e Steven... per fortuna si è dato una regolata. Ah! Si è rasato i peli! Cazzo! Non ci potevo credere quando l’ho visto, mi è quasi venuto il magone! Eri famoso per il suo petto villoso, che cazzo ti tagli? E’ come se io mi tagliassi i capelli... che coglione!

Oh, ecco London è tornato a parlarmi! Finalmente! Degno di suo padre, guarda come sprimaccia le tette di sua madre! Cresce bene... è tutto contento per la cena di stasera. Credo si sia preso una cotta per Mae Marie... bella figliola, tutta sua madre! Grace assomiglia invece a suo padre. Ora, non ho niente in contrario a Mae Marie, ma come cazzo faccio a trovarmi imparentato con Duff?! E’ assurdo! Quando lo dico a Perla mi liquida sempre con un ‘sono piccoli, stanno solo giocando’ ma che cazzo di discorsi! I bambini oggi sono precoci, io ero precoce… e se tale padre tale figlio allora iniziamo a preoccuparci fin da subito!

Oh “ciao Ola” dico ad alta voce passando davanti alla foto di mia nonna che tengo fissa sul camino del salone. La saluto sempre, santa donna… penso proprio che se non fossi andato ad abitare con lei per un certo periodo della mia vita, ora non sarei l’uomo che sono. Se sarei meglio o peggio non lo so, ma di sicuro sarei diverso.

E’ incredibile come la tua vita può cambiare in base alle persone che conosci. Ci penso ogni tanto, se non avessi conosciuto Pop Corn chi cazzo sarei adesso? Probabilmente nessuno. O forse per un altro giro di circostante sarei finito uguale con quei quattro disgraziati. Che compagnia…

E’ inutile, è più forte di me… oggi va così, non ho un cazzo da fare e continuo a pensare a questo. Mi fa male stare con le mani in mano, penso troppo. Soprattutto ora che anche i Velvet sono andati a fanculo. Cioè non proprio, però senza Scott ora come ora dei Velvet non se ne fa nulla. Figlio di puttana… mi manca quel cazzone. E non solo professionalmente parlando. Anche se a questo proposito ha portato via un gran pezzo della band. Scott ha una voce assurda, ti penetra, ti mescola le viscere e te le tira fuori… ti incanteresti a sentirlo anche se cantasse ‘la vecchia lavanderina’. Un po’ come Axl… Pare una maledizione, il cantante deve essere sempre quello che manca, l’unica differenza è che ora è Scott che se ne è andato dai Velvet, invece allora siamo noi che ce ne siamo andati dai Guns.

Vedremo, per ora sono già piuttosto impegnato con il tour. Sono contento, finalmente sono riuscito a partorire il progetto che avevo in mente. Un disco solista niente male cazzo. Duff mi ha sempre sostenuto, la buona riuscita del tutto è anche merito suo. Man… culo e camicia, ovviamente io sono la camicia, lui è il culo. Niente di personale, ma come culo non  mi ci vedo proprio, lo lascio fare a lui. Amici come ai vecchi tempi… tra di noi pare che niente sia cambiato.

 

Sto cercando le chiavi dell’auto... ma dove cazzo sono finite? Non si trova mai niente in questa casa. A volte non trovo nemmeno la mia camera talmente è grande. Un vero labirinto! E pensare che anni fa nemmeno ce l’avevo una casa. La ‘hell’s house’, casa non si poteva proprio definire. Un buco dove vivevano cinque ratti. Eppure… che esperienza ragazzi! Se quei muri potessero parlare…

Ora invece mi giro intorno cercando un fottuto paio di chiavi in tutte queste stanze… e chi la voleva una casa del genere? Io non sono mai stato uno a cui importano queste cose. Ma se i soldi ci sono si spendono no? E cosi eccomi qua… oh, eccole… idiota, ce le avevo in tasca.

Perla mi sta chiamando…

“Slasssssh!” urla… mi chiama sempre Slash, anche lei… non c’è verso di farmi levare di dosso questo soprannome… soprannome? Ormai posso definirlo un nome vero e proprio. Sono talmente abituato che quando i miei mi chiamo Saul, sono gli unici forse a chiamarmi ancora così a parte Perla quando si incazza, a volte nemmeno gli rispondo. E chi cazzo è Saul?? Ah, sono io… e allora rispondo all’appello.

“Che c’è?” se ne sta in cucina con i bambini, stanno facendo colazione e c’è un macello. Colazione? Ma se è già mezzogiorno?!

“Hey, ho fame!” mi lamento.

“Mangi dopo, vai a fare la spesa”

Ma è svarionata per caso? Forse ha le sue cose “stai scherzando?!! Che cazzo mi ci vedi a fare la spesa? Mandaci la governante no?”

“Lo sai che non c’è, sono i suoi giorni liberi, e io non ho niente in casa per stasera… su avanti, da bravo…”

Non riesco mai a resistere quando mi guarda in quel modo! Cazzo non guardarmi così! No, questa volta mi impongo, sono io l’uomo cazzo! Tu donna vai a fare la spesa e ti porti dietro pure i due marmocchi! E’ ora di farsi rispettare!

“Ok…” mi limito a dire. Come non detto…

 

Prendo le chiavi, bacio mia moglie, i miei figli e me ne vado a fare la spesa con la mia utilitaria… Ma ti vedi? Se qualcuno mi avesse detto anni fa che mi sarei ridotto così lo avrei mandato a fanculo senza tante cerimonie! Spero solo che nessuno mi rompa le palle, senza offesa, adoro i miei fans… ma oggi sono nostalgico, ed essere additato come ‘Slash dei Guns’ non mi va proprio. Si perché molti ancora mi chiamano così. Io non sono solo Slash, sono ‘Slash dei Guns n’ Roses’… e nemmeno gli viene in mente di usare quelle piccole due lettere davanti che farebbero la differenza, e rispecchierebbero tra l’altro la verità… ex, ex Guns n’ Roses! Ma i fans sono così, si attaccano al passato… e chi di noi non lo fa? Sono io il primo.

Fortunatamente qui sono abbastanza abituati a vedermi girare per cui se non ci sono turisti non dovrei avere problemi. E poi oggi passo abbastanza inosservato, niente cilindro. Secondo me è quello che attira l’attenzione…

Eccomi arrivato in questo diavolo di centro commerciale... e mo che cazzo compro?! Perla non si è nemmeno disturbata a farmi una dannata lista ‘compra qualcosa’ la fa facile lei…

Inizio ad arraffare cose a caso… vediamo… patatine, pop corn, birra… birra… birra… lo zio Jack… ma quanta merda sto prendendo?! Hey viene Duff a cena, non posso piazzargli davanti tutta sta roba! Scommetto che per lui è una sofferenza anche se non lo ammette. Come fa a non bere più? Io un goccio ogni tanto me lo faccio ancora, anche se è da parecchio ormai che non arrivo a devastarmi come un tempo. Ho messo la testa a posto, sono un bravo ragazzo adesso… e allora perchè cazzo sto ridendo da solo come un coglione mentre penso a queste cose?! La commessa mi guarda, forse mi ha riconosciuto... mi ha sorriso! Cazzo che tette… l’occhio mi cade sempre, deformazione professionale… anche se non ne ho ancora viste un paio degne di quelle di mia moglie. Quelle sono il top. Pago e torno indietro.

Mi aspetta una scenata di sicuro, si lamenterà perché ho fatto una spesa del cazzo… e io che ci posso fare? Visto? Ci avevo preso…

“Ma andiamo! Hai preso un sacco di schifezze! Non sei affidabile cazzo! Guarda che roba… marshmellows??? A cena non possiamo mangiare caramelle!”

“Perché no?”

“SAUL!”

“Ok, ok… andiamo donna, mettiti ai fornelli a cucina qualcosa no? Non deve essere poi così difficile!” forse ho esagerato… adesso inizia ad andare in ultrasuono…

“’Donna’? Scusa… e da quando mi chiami ‘donna’?!”

Vediamo di sfoggiare quel poco che mi è rimasto dei miei anni scolastici… vecchie reminiscenze… “Anche gli antichi romani chiamavano le loro donne ‘donna’ e nessuna si è mai offesa!”

“Certo, ma ne tu ne io siamo romani! Anche se posso darti ragione sull’antico!”

Chi io?! Mi ha dato dell’antico?! “hey! Io non sono antico! Cazzo mi vedi?!  Sono ancora un fiore!”

“Sì… peccato che stai appassendo bello!”

Ma allora vuole la guerra! “Perla!”

“Non ora tesoro, devo inventarmi qualcosa per la cena”

Ma come? Stavo iniziando un discorso serio e lei mi liquida così?!

“Perché non vai a vedere cosa stanno facendo i bambini?”

“Ho fame!”

“Tieni…” mi pianta i n mano una carota cruda che ha appena tirato fuori dal frigorifero. Mi ha scambiato per un coniglio forse? No dico, ti sembro un cazzo di coniglio?!

“Che me ne faccio?!”

“Io direi di mangiarla no? Ma se vuoi farne un altro uso…”

Ok, ho capito… è incazzata per il fatto della spesa, meglio lasciarla stare, le passerà…

 

Esco in giardino, London sta spingendo Cash sull’altalena. Che carini i miei figli… due creature cos’ì innocenti… innocenti un  paio di palle!

“London! Quante volte ti ho detto di non buttarti in piscina vestito?! Se ti vede tua madre sono guai per te!” è completamente fradicio…

Mi guarda, viso da angioletto, sorride… si sta prendendo gioco di me, lo sento…

“Tanto mamma è gia arrabbiata con te!” preso!

Cazzo quanto è intelligente… però non devi fare così con me, sono tuo padre porco diavolo!

“Non è arrabbiata con me”

“Si invece! L’ho sentita che ti sgridava!”

“Non mi stava sgridando! E comunque fatti i fatti tuoi!” mi tira fuori la lingua… ah, com’è difficile fare il padre.

Sospiro, tanto questo genere di battaglie sono sempre io a perdere… prendo un asciugamano, lo spoglio, lo asciugo per bene e gli infilo qualcosa di pulito. Così almeno non dovrò sentire altre urla.

“Stasera viene Mae Marie?” mi chiede fingendo indifferenza.

Piccolo mostro, come se non sapessi già la risposta.

“Sì, e tu comportati bene! L’ultima volta l’hai fatta piangere”

“Non voleva baciarmi!”

“London, se una bambina non ti vuole baciare, non devi insistere ok? E’ maleducazione!” ma ti senti?! Parli tu, una volta ne prendevi una e te la facevi senza tante menate. E se non voleva… mi è mai capitato? Ah no, mi volevano tutte!

Annuisce mettendo un po’ di broncio “e se non  le piaccio?”

E mo che gli dico? Morto un papa se ne fa un’altro?! Odio fare certi discorsi… Perla è molto più brava di me in queste cose “ma come fai a non piacerle? Non dire cazz… hem, sciocchezze… assomigli a me! Devi piacerle per forza!”

E inutile, non ci riesco! Non esiste che mio figlio non piaccia, è identico a me! Cazzo, deve piacere per forza. Pare essersi convinto… almeno credo…

 Se non altro il pomeriggio con i miei figli passa in fretta, mi fanno morire dal ridere delle volte! Sono assurdi, sembrano fumetti talmente combinano cazzate! Ecco, ho creato due macchine sparacazzate! Tra poco tre… se è maschio, ovviamente.

 

E’ quasi ora di cena, mi sono fatto anche un pisolino. Non sto a cambiarmi per Duff, ce ne è bisogno? No, e non ci penso nemmeno. Perla invece si è agghindata di tutto punto, è un a favola. Non lo fa per competizione, sia chiaro, Susan e lei sono ottime amiche. Ma mia moglie si vestirebbe così anche per andare dal panettiere. E’ fatta così, ed è anche per questo che la adoro.

“Rimani così tu?”

“Ovvio, hey! E’ Duff! Non bada mica a come mi vesto!”

Scuote la testa e alza gli occhi al cielo.

Il campanello, eccoli.

“APRI TU!!!!” certo amore della mia vita…

“Hey cazzone!”

“Ciao fottuto!!!” ci salutiamo sempre così noi, ci vogliamo bene, non si vede?

Susan tappa le orecchie alle bambine… come se non sentissero mai certe parole… London dietro le mie gambe saluta la piccola Mae… che bellina, tutta sua madre! E che gran pezzo di gnocca che è stasera Susan! Accidenti Duff se l’è scelta bene, niente da dire.

“Ciao Slash”

“Ciao bellezza” la bacio sulla guancia, e Mae che le sta in braccio si sporge verso di me. La prendo in braccio, accidenti quanto è cresciuta… mi abbraccia e mi scocca un bacino sulla guancia… lei e Grace mi chiamo zio Slash… zio Slash! Mi piace cazzo! Il problema sarà quando diventerò nonno… nonno Slash non suona tanto bene… ci dovrò fare l’abitudine. Forse allora sarà meglio nonno Saul, suona molto blues.

Saluto anche Grace. I bambini vanno subito a tampinare lo zio Duff. Certo, perché se io sono lo zio Slash, lui è lo zio Duff, tutto regolare. Vogliono sempre sentirlo canbtgare. Punkettone del cazzo... ed eccolo lì, seduto sul divano del mio immenso salotto, con i miei figli sulle ginocchia a cantare a gran voce ‘God save the queen’.

Susan è di la in cucina con Perla e le bambine. Sento che parlano, ma riesco solo a capire qualche parola… come stai, quanto cresce, la prossima visita… stanno parlando del mostriciattolo che sta crescendo dentro mia moglie.

Finalmente si cena, non ne potevo più di sentire l’ennesima canzone punk che i miei figli hanno costretto Duff a cantare. Tutto sommato Perla ha messo in piedi un’ottimo banchetto con il poco che avevamo in casa. E’ davvero un’ottima cuoca. Mangiamo, ridiamo, scherziamo… io e Duff come al solito ci attacchiamo per niente. L’unica deferenza ora è che dobbiamo stare attenti a quello che diciamo, perché ci sono i bambini, e se ci scappa qualche parola di troppo le nostre donne ci inceneriscono con quello sguardo del tipo ‘dopo facciamo i conti’… che non è proprio una bella cosa.

Dopo cena esco con Duff in giardino a fumare in pace una sigaretta. Lo facciamo sempre quando ci troviamo con le nostre famiglie. Abbiamo bisogno di qualche minuto da passare da soli, tra uomini. Mi scappa un vaffanculo? Lo dico! Voglio sputare per terra? Lo faccio! Magari non sul vialetto, che se lo vede Perla mi ammazza… insomma il senso è che da soli non dobbiamo stare lì troppo a badare ai perbenismi. Intanto inizio con un bel rutto…

“Salute”

“Grazie man, hey guardami, sto bevendo acqua tonica… solo per te!”

“Mi sento lusingato!”

“Allora come va?”

“Bene direi, mi sto godendo questa pausa con la mia famiglia, anche se francamente non vedo l’ora di riprendere a suonare cazzo… mi manca la band”

“Anche a me…”

“Ma tu sei impegnato ora”

“Già, anche troppo. Che sfacchinata… forse non ho più il fisico per certe cose…”

“Ma che cazzo dici?”

“Giusto… tu non hai più il fisico, io ce l’ho eccome!” gongolo…

“Stronzate! Io ho un fisico che spacca! Sono un fascio di nervi e muscoli! Tu sei un pallone gonfiato!”

Ancora con questa storia del gonfio? Sto iniziando a preoccuparmi… dovrei iniziare una dieta?!

“Non sono gonfio!”

“Fanculo…”

“Hey man, ho visto Steven l’altro giorno! Cazzo, si è depilato, ci credi?! Sembra una scimmia spennacchiata!”

“Sul serio? Steven senza peli?!” ride di gusto “non ce lo vedo proprio!”

“Giuro! Fa impressione!”

Andiamo avanti a ridere e scherzare per tutta la serata. Adoro serate del genere… soprattutto in giorni come questo, quando penso troppo a cose a cui non dovrei pensare.

 Non parliamo quasi mai tra di noi del passato… è capitato, ma se possiamo lo evitiamo. Forse perché fa male un po’ a tutti. A me come a Duff. Qualche volta ha chiesto a Izzy di Axl, è l’unico tra di noi che ancora ha contatti con lui.

“Sta bene” ha detto “è in gran forma” e ci credo… lui i Guns ce li ha ancora. Anche se non siamo più noi.

Spesso mi sono chiesto dove saremmo a quest’ora se le cose fossero andate diversamente… probabilmente a sbronzarci da qualche parte, facendoci e scopando come ricci con qualche puttanone. O forse sarei sempre, qui, in questa grande casa, con mia moglie, i miei figli, i miei amici… e intendo tutti i miei amici, tutti e cinque, famiglie a seguito.

Vorrei che i miei figli avessero conosciuto quell’Axl fottuto. Tuttora mi piacerebbe che lo conoscessero come hanno conosciuto Duff, Steven e Izzy… e Matt, e Gilby… sì perché anche loro sono stati i Guns, quelli veri con la G maiuscola. I fottuti Guns aggiungerei, quelli di ora sono un blando surrogato. Niente di male eh, ho sentito anche qualche canzone del nuovo album, quel ‘Cinese Democracy’ che tanto si è fatto attendere. Non male, Axl è uno troppo pignolo per buttar fuori una stonzata. Ma non è Guns, per niente.

Cerco sempre di evitare di vederlo quando trasmettono sevizi in TV, ma a volte è capitato, insomma, non posso evitarlo per sempre no? Axl è esplosivo come sempre, solo più grasso. O forse gonfio, come me. Solo che mi da piuttosto fastidio vedere quella testa rossa che starnazza sotto la nostra, si, nostra, bandiera con a seguito una schiera di sconosciuti. Chi cazzo sono quelli?! Bravi musicisti non discuto… DJ Ashba lo conosco anche, è un bravo ragazzo e un gran chitarrista. Ha tecnica e stile, tutto quello che serve. Ma non è me. Non sono presuntuoso, o meglio lo sono, ma non fino a questo punto. Ma lui non è me.

Axl ha il nome dei Guns, ma quello che la sua testa di cazzo non capisce, è che un nome non fa una band, un singolo non fa una band, ed è questo il suo problema. E’ questo il suo fottutissimo cazzo di problema!!! Ok, calmati… mi sto agitando… ecco perché non ci voglio pensare, mi agito sempre… fanculo.

Axl, Axl… cosa ti farei se ti avessi qui davanti… a dire la verità sono indeciso. Opzione A, ti sbatto per terra e ti prendo a pugni e calci fino a vederti sputare sangue, fino a farti implorare perdono per tutto quello che hai detto e fatto negli ultimi diciassette anni… opzione B, ti abbraccio e mi metto a frignare come una checca isterica… è difficile scegliere. Da uomo che sono direi la A, ma da amico che sono stato…

La verità è che non sei stato l’unico a mandare a fanculo tutto quanto. Siamo stati tutti, ognuno a modo suo. Certo tu ti ci sei messo proprio d’impegno, ma bene o male tutti noi coglioni abbiamo contribuito a quella che è stata la fine di un’era. La nostra era. L’era dei Guns n’ fucking Roses.

Per cosa poi? E che cazzo ne so… metti insieme un branco di esaltati che hanno raggiunto la vetta troppo in fretta, aggiungici soldi e tutto quello che ci sta dietro, mischia il tutto con un po’ di egocentrismo, una manciata di presunzione, gira con una bella miscela di merda di vario tipo ed infine condisci con una generosa dose di orgoglio. Ecco la ricetta perfetta per mandare tutto a puttane. E ora? Ora un cazzo…

Ogni volta che mi fanno un’intervista spero sempre non arrivano a quella domanda. Ma è come un  incubo, speri che se ne vada ma ritorna sempre. Così quando l’intervista volge a termine e io sto tirando un sospiro di sollievo, ecco che quello stronzo di un conduttore se ne esce con la solita, scontata e strafottuta domanda…

“Pensi mai ad una reunion dei vecchi Guns? Accadrà mai?”

Ma porco di quel cazzo, cosa vuoi che ti risponda?! Mi vedi una palla di cristallo in mano per caso? Stronzo! Non sono un mago, non prevedo il futuro!

Allora sorrido, magari sghignazzo, e con aria tranquilla ecco la solita risposta preimpostata…

“Non lo so, può essere, ma al momento non è prevista” Contento? Fanculo…

Se ci penso mi chiede… ci penso eccome cazzo! Ma quando cazzo succederà e se succederà come faccio a dirlo? Bisogna essere tutti d’accordo no? E al momento non lo siamo. A dire il vero non ne abbiamo nemmeno mai parlato sul serio. Per ora le cose sono così e basta, non facciamo gran che per cambiarle. Forse un  giorno accadrà, magari quando saremo troppo vecchi anche per salire sul palco… che bella immagine mi sta venendo in mente…

Axl sostenuto da un bel paio di stampelle che urla “Welcooooome to the jungleeeee!” e la dentiera gli parte in mezzo al pubblico. Buon per loro, se la terranno come cimelio. Izzy con la sua sacchetta del catetere saldamente incollata alla chitarra, e Steven con il suo solito sorriso da idiota sdentato ricoperto da un vello ormai candido. Sempre che non continui a radersi. Io sarò il Gandalf della situazione, già mi ci vedo con la mia scompigliata chioma di ricci argentei. Scatarrerò ovunque e potrò ruttare quanto mi pare. Tanto sarò vecchio, per cui tutto mi sarà perdonato. E Duff magro fino alle ossa con la pelle in decadenza che si ostina a portare al collo quella cazzo di catena più pesante di lui. Insomma, un bel branco di tardoni da museo. E vogliamo parlare del pubblico? Forse suoneremo in un ospizio, davanti a quelli che sono stati nostri fans per una vita e anche allora ci vedranno come degli Dei. Spero solo di non avere una di quelle vecchie come regalo di dopo concerto… meglio una giovane tettona di quelle che dico io… probabilmente i miei bypass salterebbero già ai preliminari, ma almeno morirei felice… sempre che non mi ammazzi prima Perla.

Tutto questo andrebbe bene lo stesso. Per loro lo farei cazzo, eccome. Ecco, lo sapevo, sarai contento adesso! Poi ti lamenti di quel sogno! Ci pensi tutto il giorno, ovvio che poi te lo sogni… fanculo dico!

 

Ho messo a letto i bambini, sono stravolti. Hanno giocato tutta sera, o meglio, Cash e Grace hanno giocato… London ha passato praticamente tutta sera a correre dietro a Mae Marie cercando di farle vedere il pisellino! L’ha terrorizzata e Duff ha dato la colpa al sottoscritto… non è colpa mia se mio figlio è un pervertito! Dice che ha preso tutto da me… non è vero! Io non ero un pervertito… tutta colpa di sua madre piuttosto, ci scommetto!

Eccola, bella come un sole… finalmente mi stendo nel mio immenso letto dopo sta giornata del cazzo… troppo, decisamente troppo ricca di pensieri. Mi fa quasi male la testa, non sono abituato a pensare tanto! Ma ora che ho davanti lei, chissenefrega… guardala… Dio quanto la amo! Si proprio Dio… perché man mano che l’età avanza inizio a crederci a questo fantomatico Dio di cui si parla tanto. E come potrei non crederci? Dopo tutto quello che ho avuto? Dopo che il mio cuore ha ripreso a battere di nuovo quando mi davano per spacciato? Dopo che il mio migliore amico è sopravissuto a morte certa quando il suo cazzo di pancreas gli è scoppiato? Ci deve essere per forza un Dio… poi che lo chiamino come vogliono, io personalmente lo chiamo Jimmy. Hey, mica per Hendrix! Trovo che Jimmy sia un bel nome per un Dio.

Spengo la luce. La abbraccio e le accarezzo la pancia che ormai è evidentemente gonfia. Inizio ad accarezzarla, sento che lo vuole, sento che mi vuole… poi eccoli, lo sapevo! Non si può mai stare tranquilli! London e Cash sono piombati sul lettone mettendosi in mezzo a noi. Perla ride. Loro si addormentano… e io li guardo. Sono questi i momenti che preferisco. Strano a dirsi, una volta avrei detto che erano ad esempio le feste del dopo concerto… sesso, droga e rock n’ roll… ma ora, guardo la mia famiglia, guardo quello che ho fatto, tutta la mia vita. I Guns, Perla, i ragazzi… ogni gruppo in cui sono stato, ogni persona che ho incontrato… Steven, Izzy, il mio fidato amico Duff… Matt, Gilby, Dizzy, Scott… e per ultimo, ma non per ordine di importanza ma solo perché è più complicato pensare a lui, Mr. Axl Rose… per me sempre un amico. Solo che abbiamo punti di vista diversi. Chissà, forse un giorno ci renderemo conto che non è poi così importante, la diversità dovrebbe unire, non dividere.

Mi sto addormentando lo sento… le immagini nella mia mente si fanno più sfocate e piano i pensieri iniziano a sbiadire… se domani è un altro giorno così impazzisco! Meglio non pensare, fa meno male… buonanotte mondo...

 


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Piccolo parto di un momento un po' così... molte delle cose che ho scritto le devo alle mie socie, Ram, Happo e Nana, che me le hanno fatte venire in mente!!! grazie ragazze, siete fantastiche!
E grazie a tutti quelli che leggeranno e commenteranno questa breve follia :-)

 

Old Guns


   
 
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