La Ford
Bronco si accostò davanti all'ingresso della casa, due donne erano all'interno
dell'abitacolo: una bionda e una mora.
La mora fece per scendere dall'auto, ma subito la bionda la bloccò:
- Tutto bene Kate? -
- Si Claire, tutto bene! -
- Sicura? Sai che ti conosco! -
- Tranquilla, è tutto a posto! - Un dolce sorriso illuminò il bellissimo volto
di Kate, ma i suoi occhi verdi non riuscivano a nascondere quel velo di
tristezza che faceva capolino insistentemente.
- Corro a prendere Aaron all'asilo e poi torno subito qui, così dopo parliamo
un po’ se ti va! - disse Claire prendendo la mano di Kate.
- Ok, ci vediamo dopo! E non essere in ansia per me, sto bene! - disse Kate
scendendo dall'auto.
Kate si avviò verso la porta e Claire ripartì.
Erano passati cinque mesi da quell'ultimo giorno sull'isola eppure sembrava
solo ieri... un turbine di emozioni contrastanti travolse Kate al solo pensiero.
Da una parte il dolore per averlo perduto, da una parte la felicità di aver
amato e di essere stata altrettanto amata da un uomo così eccezionale!
Entrò in casa e si avviò verso la stanza da letto, voleva sdraiarsi un po’. Non
appena fu in quella camera, tutto le ricordò Lui: il suo sorriso, la sua voce,
le sue braccia che l'avevano tenuta stretta in quell’ultima notte di passione e
di dolore.
Aprì l'armadio e prese una giacca. Se la accostò al viso per sentirne il
profumo. Tutta la roba di Jack era ancora lì: i suoi abiti, i suoi libri, i
suoi appunti. Sembrava non essere mai andato via, ma lui non c'era. Non c'era
in quel giorno così importante.
Lacrime copiose cominciarono a rigare il volto di Kate, nello stesso istante si
udì il rumore di una porta che si apriva. Era Claire.
- Kate? Kate dove sei? -
Sentendo la voce di Claire Kate cercò di ricomporsi un po’, ma ormai era tardi.
Claire si precipitò immediatamente dentro la stanza: - Oh tesoro! Su non fare
così! - le disse dolcemente.
Claire si sedette vicino a Kate e la abbracciò in silenzio. Quell'abbraccio
diede a Kate un po’ di conforto. Ormai erano come sorelle.
- Voglio andare in un posto! - disse Kate.
- Ok, andiamo dove vuoi, ma adesso vieni a mangiare un boccone!
In quell'istante fece capolino Aaron sulla porta.
- Mamma ho fame! – esclamò il piccolo.
- Dice a te! - disse Kate a Claire.
- Lo so! - rispose Claire con un sospiro e s'inorgoglì.
Non era stato facile far accettare ad Aaron la sua presenza e adesso sentirgli
dire "mamma" la faceva sussultare di gioia.
Nel pomeriggio inoltrato Claire e Kate presero l'auto. Accompagnarono Aaron
dalla nonna e poi si avviarono verso il mare. Era una bella giornata, il sole
volgeva al tramonto e la spiaggia era semideserta.
- Voglio stare un attimo da sola se non ti spiace! - disse Kate a Claire.
Claire fece cenno di sì con il capo.
Kate scese in spiaggia e camminò verso la battigia. Sfilò le scarpe e poi
lasciò che le onde le accarezzassero i piedi.
Stare vicino al mare le dava un senso di serenità e di pace.
Le piaceva
pensare che di là del mare anche Jack stesse fissando le onde pensando a lei.
Purtroppo sapeva che non era così, il racconto di Desmond, dopo il suo ritorno,
le aveva tolto ogni speranza.
Kate sapeva del sacrificio che lui aveva fatto per tutti loro, per lei. Un moto
di gioia e d'orgoglio scosse il suo cuore. Si accarezzò il ventre arrotondato
con una mano, mentre con l'altra strinse più forte una foto. Non un’istantanea
qualsiasi, ma la foto del bambino di Jack che giorno dopo giorno cresceva
dentro di lei.
Oggi aveva finalmente saputo il sesso del suo piccolo.
- E' un maschio, spero abbia i tuoi occhi! - sussurrò al vento, con gli occhi
pieni di lacrime, ma stavolta erano lacrime di gioia.
Jack le aveva fatto l'ennesimo grande dono...
Dedico
questa storia alle mie care amiche Ilaria, Giuly, Laura e Stefania perché con
loro ho condiviso l’attesa e