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Autore: GaaRamaru    09/06/2010    2 recensioni
Stare a contatto con gli altri è una tortura.
[E’ per questa ragione che ti coprivi sempre il volto e il corpo?]
Anche Shinigami cela il suo volto. -Ashura centric-
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kishin Ashura
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Scary Madness

Titolo: Scary Madness

Autrice: Gaaramaru

Fandom: Soul Eater

Rating: Verde

Avvertimenti: One-Shot

Personaggi: Ashura

Genere: Introspettivo

Paring: /

________________________________________________________________________________

 

 

 

 

[ Paura: intensa emozione derivata dalla percezione di un pericolo, reale o supposto. ]

 

***

 

Io…

Dove sono?

E’ buio. Io ho paura del buio.

Perché sono qui?

Non capisco. Io ho paura di ciò che non capisco.

 

Sono cieco. Sono sordo.

Avverto solo la mia stessa Follia. È devastante.

 

La paura è devastante.

[La tua Follia è la paura.]

 

Ma…

Sono solo?

Sì, sono solo. Bene.

Io non ho paura di rimanere solo

[Perché?]

Perché nessuno può farmi male.

[Ma così nessuno può aiutarti, non credi?]

 

Il mondo… inizia e finisce qui? Come era prima?

Un buio sempiterno circondato da strati di pelle…

La mia pelle.

Shinigami [Un nome. Un odio.]

mi ha strappato la pelle e mi ha rinchiuso in essa.

Rimembro.

E poi? Che altro?

Non ricordo cosa ho provato. Forse dolore.

 

Il dolore è una forma di paura.

[Ogni emozione di grande portata è una forma di paura. Dovresti saperlo.]

Anche il dolore.

[E la perdita di memoria. Non ricordi molto vero?]

 

La ragione per cui sono qui.

Qual è? Esiste davvero?

Sul palcoscenico di regole, noi marionette sfilavamo bizzarre.

Esseri patetici e sottomessi alla Morte. Deboli e consapevoli della nostra debolezza.

Tu lo sapevi vero Shinigami?

La ragione per cui sono qui…

La follia è contagiosa. Forse…

 

È perché avevi paura di me Shinigami?

[Oh, sì. Anche Shinigami non è immune dalla paura.]

 

Fidarsi di se stessi è un errore. Fidarsi degli altri è peggio.

Chiunque potrebbe farti del male. Anche l’insospettabile amico d’infanzia da sempre a te legato…

O la tua Arma. Anche la tua Arma potrebbe.

Non hai paura che ciò accada?

 

Io sì. Molta.

[Hai ingoiato la tua Arma, legata irrimediabilmente alla tua anima. Hai ucciso una parte di te.]

Avevo paura.

[Perché usi il passato adesso? Non ti sto accusando. La tua era una comprensibile e giustificata ragione.]

 

Prima del fatto, possedevo tante cose.

Ora non le ho più. Ma va bene così.

Sempre circondato da esseri patetici, a me incomprensibili.

I loro gesti, le loro parole, i loro pensieri.

Ogni cosa di essi mi è odioso.

 

Stare a contatto con gli altri è una tortura.

[E’ per questa ragione che ti coprivi sempre il volto e il corpo?]

Anche Shinigami cela il suo volto.

 

La mia Follia.

Tutto ciò che mi rimane.

Sensazioni.

Desiderio. Voglio fare qualcosa.

 

Paura e Desiderio sono due facce della stessa medaglia.

[Desideri, dunque. Cosa?]

Molte cose.

[Perché non provi a..]

 

Fuggire? Vorrei che fosse possibile.

 

[Il coniglio fugge dal lupo affamato. E’ l’istinto che glielo comanda. La paura è una forma istintuale insita in ognuno di noi. La paura che il lupo possa lacerarlo con le sue nere fauci lo porta alla fuga. Non c’è sbaglio, né codardia nel non negare la propria natura.]

 

Non posso fare niente.

 

[Il coniglio non può più fuggire. La sua tana è lontana e il lupo oramai l’ha raggiunto. Paura che diventa frustrazione. Impotenza. Incapacità di difendersi. Emozione scatena emozione. Può un essere vivente contenere tutto questo tripudio di emozioni in un secondo solo? La risposta esatta è sì.]

 

Odio Shinigami. Odio le sue patetiche leggi. Vorrei spazzarle tutte via.

 

[Il coniglio soffia e spalanca la bocca. Rabbia verso il lupo, troppo forte per lui, rabbia verso la sua impotenza e la sua debolezza. Ma la disperazione, figlia della paura, lo porta a questo gesto inutile. Il lupo lo sovrasta. Per il coniglio è finita.]

 

Qual è la differenza tra me e il coniglio?

 

Io sono potente. Io ho avuto la forza di sopravvivere.

Shinigami non ha saputo annientarmi.

È per questo che ha dovuto rinchiudermi nella mia stessa pelle e sigillare la sua anima a questo posto per sempre.

Prigioniero anche lui, come me.

Patetico.

 

La differenza non c’è perché io non sono il  coniglio.

 

La paura si sconfigge con la forza. Non ci sono dubbi su questo.

Se sei forte, ne hai la certezza.

Niente di strano, niente di incompreso.

Niente dubbi equivale a niente paura.

 

Io sono il lupo.

 

Cosa hai da perdere?

La tua anima.

Cosa hai da non perdere?

La tua vita.

 

Io non possiedo più un’ anima. Barattata in cambio della vita.

[Il gioco vale la candela, piccolo. Giochiamo ancora  un po’? Adesso ti chiuderò in una stanza. Da solo e al buio. Avrai paura? Se la risposta sarà no, avrai vinto. Allora? Giochi con me?]

Perché dovrei farlo?

[Perché tu sei a conoscenza del motivo per cui sei qui. Hai perso perché…]

…Ho paura.

[Oh. Adesso usi il presente.]

 

Perché si prova paura?

Per istinto. Quale istinto lo provoca?

L’immaginazione.

Io ho paura perché immagino.

 

[Stai giocando infine.]

Devo sopprimerti. Solo così io…

[E’ male sopprimere il tuo istinto.]

La paura è per le prede. E io sono il lupo.

 

Se non provassi più questa sensazione, sarei libero.

Se non sentissi questo insito desiderio di immaginare le cose,

sarei invincibile.

In fondo, non si ha paura di morire perché nell’istante stesso in cui

sta per accadere tu sei morto. No. In quell’istante tu sei ancora vivo,

altrimenti non potresti provare paura. Non potresti provare niente.

In realtà, tu hai paura, perché stai immaginando la morte.

E la morte è qualcosa che non si conosce.

Non capire equivale ad avere paura.

 

[Hai paura del buio piccolo? Ma non ci sono mostri nascosti al suo interno. Sei tu che li immagini.]

 

Allora… Forse…

 

Ho capito.

 

…Devo…

 

I mostri non ci sono.

 

 

…Smettere…

 

Nel buio non c’è niente.

 

 

…Di…

 

C’è solo…

 

…Immaginare.

 

 

…Paura.

 

 

Crogiolatevi nella vostra ignoranza.

Soffrite nella vostra continua paura.

Continuate a seguire, piccole marionette, le leggi dettate da Shinigami.

E così soccomberete.

 

Io vincerò.

 

Sono pazzo?

La risposta è sì.

Sono un genio?

La risposta è sì.

 

Pazzia e genialità coincidono irrimediabilmente.

[Hai davvero vinto questo match?]

 

Ho paura?

La risposta è che…

 

Nella paura c’è tutto e niente. Io non immagino, quindi io…

 

…io non posso più provare paura.

 

[Sei cresciuto piccolino? Non hai più paura del buio? Oh certo i mostri non ci sono. Perché sei tu il mostro. Ma sei ti sei sbagliato?]

Sbagliare è umano. Ma io non lo sono, giusto?

[No mio caro. Non c’è più niente di umano in te. Eccetto me. Io sono il sentimento più radicato nell’essenza di una persona.]

Sì. Tu sei la mia Paura.

[E adesso ti dovrei salutare vero? Ma sai che io sarò sempre qui. Dentro di te. ]

Oh. Lo so. Lo so bene. Ma non ti farà più avere voce in capitolo. Chi perde paga pegno.

[Avevamo stabilito così?]

Oh, sì.

 

***

 

 

Il fetido odore di chiuso permeava ogni cosa. Faceva coppia con le tenebre e la desolazione di quel posto: i sotterranei della Shibusen. Il luogo che custodiva un geloso segreto, mantenuto intatto per anni da Shinigami-sama in persona. Sotto gli occhi, distorti oramai, della figura della statua sacra, la sacca di pelle pulsava e si agitava incontrollatamente.

C’era silenzio, di solito. Un silenzio irreale, accompagnato da un urlo sottile recepibile solo attraverso la mente. L’urlo della Follia di Ashura.

 

Ma non quella volta.

 

Quella volta, se qualcuno fosse passato nelle vicinanze del sotterraneo, nel luogo ove il folle Kishin era rinchiuso, avrebbe udito una risata. Una risata orrenda, innaturale. La risata di chi sceglie di circondare tutto con una vena di ilarità per non essere attanagliato dalla paura.

 

 

***

 

[Sembrava finita. Ma il coniglio improvvisamente scorge una tana antica scavata nella roccia. Lesto la raggiunge e si nasconde al suo interno, dove le fauci nere del lupo non possono raggiungerlo. Le mascelle scattano invano.]

Ah ah ah ah.

[La verità è che hai perso, piccolo mio. Una preda che ha l’occasione di diventare predatore, rimane sempre preda dentro di sé.]

Ah ah ah ah.

[Tu sarai sempre il coniglio.]

 

Fine

 

 

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Dopo due anni interi di inattività, sono tornata a pubblicare qualcosa.

Che dire?

Innanzitutto che questa fan-fiction non è niente di speciale. Un parto abbastanza semplice e uscito fuori di getto. Quindi non c’era da aspettarsi una logica che funge da conduttore per la storia.

Forse è proprio la paura questo filo logico. E la paura è irrazionale giusto?

Seconda cosa, voglio dire che ci tenevo molto a scrivere qualcosa, anche una semplice storiella come questa, in onore di Ashura.

A mio avviso è il personaggio più complesso e che possiede una delle migliori caratterizzazioni; la sua psicologia è affascinante e ho preferito fare un piccolo passettino nella sua mente (sperando di non essere contagiata troppo anch’io dalla sua follia xD) e immaginare su cosa riflettesse in quegli ottocento anni e passa di solitudine. E devo dire che sono rimasta più o meno con quest’espressione (O__O) quando ho realizzato che sul fandom non era presente neanche un piccolo pensierino in suo onore. Così ci ho pensato io.

Il dialogo con la sua paura interiore, confesso che è un fattore che mi è balenato in mente quando stavo quasi alla fine della storia. Infatti ho dovuto modificare tutto daccapo -.-. Eh bhè, capita no? xD

Comunque, tutto questo casino (che, tra parentesi, vi importerà poco o niente) è per dimostrarvi la mia gratitudine per aver letto questa piccola e breve fan-fiction introspettiva.

I commenti sono graditi, come sempre, ma non sentitevi obbligati non sia mai. Fatevi sentire se volete, anche solo per dirmi che fa pena e che è meglio che me ne torni a raccogliere patate (no davvero, non l’ho mai fatto; è solo un modo di dire xD) piuttosto che starmene qui a perder tempo.

In ogni caso, dopo qualche giorno, risponderò a tutti^^

 

SEE YOU SOON (Si spera.)

 

 

Angolo recensioni:

Rikori: *mette giù la patata che stava pelando* No, sul serio, non è come pensi. È per caso vietato preparare del puré di patate adesso? u.u Avevo fame.

Ok, a parte questo, sono felicissima che ti sia venuto il coraggio (tanto per rimanere in tema xD) di recensire questa ficcy. È sempre bello vedersi commentato il proprio lavoro, anche se da poco *-* (Questa non vuole essere un’accusa contro i lettori silenziosi sia chiaro. Fatto sta che noi scrittori rendiamo meglio quando siamo valutati xD). Per quanto riguarda le fiction introspettive, credo che questa sia la prima in assoluto che scrivo o.o Lo so, è incredibile. Il fatto è che, per quanto mi riguarda, mi è sempre piaciuto rendere la psicologia e il carattere di un personaggio in un contesto diretto, ritenendolo sempre il più efficace. Ma questa volta, ho fatto un’eccezione… Non so, sarà stato il fatto di saperlo chiuso lì dentro per secoli, solo con se stesso, senza fare niente a parte pensare, che mi ha scatenato la vena creativa.

Ok, concludo qui, ringraziandoti davvero molto per i complimenti e per la recensione e con un piccolo appunto: è probabile che scriverò di nuovo su questo fandom, sotto un genere completamente diverso (abituatevi alla mia schizofrenia cronica. È un difetto di famiglia xD).

Un bacio <3
  
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