Talvolta non ci rendiamo conto del peso delle nostre azioni.
[Encore]
#275. « Guarda, vola! »
Quando Carl aveva deciso di volare via, l’aveva fatto per una semplice revanche personale: sulle sue ossa, di giorno in giorno sempre più vecchie e gracchianti; sulla gente moderna e irrispettosa, che non sapeva comprendere quanto grande potesse essere stato il cuore di sua moglie, quando immenso fosse il vuoto che, paradossalmente, riempiva le sue giornate.
Quando Carl aveva liberato palloncini colorati e tutto se stesso nel loro luccichio, ad appena un giorno dall’estate, non aveva creduto di poter suscitare meraviglia in chicchessia. Voleva solo dimostrare di essere ancora vivo.
“Guarda, mamma! Guarda quella casa!”
“Tesoro, cos-”
“Guarda! Guarda, vola! Mamma, guarda, sta volando!”
Carl non avrebbe mai potuto sentire quel gridolino eccitato; ma lo sfavillio negli occhi della bambina, quello lo vide. Ed era lo stesso dei suoi palloncini, lassù, contro il sole e il cielo terso di fine giugno.
Il riflesso colorato di quegli occhi lo raggiunse e colpì, lasciandosi assorbire fin nelle ossa stanche da finto vecchietto.
Guarda! Guarda, Ellie! Sono vivo, Ellie, hai visto?!