La pioggia batte violenta sul mio esile corpicino, come se stesse tentando di spingermi via da questo magico luogo.

I lampi mi illuminano il volto inespressivo e scarno, gli occhi gonfi di pianto e iniettati di sangue, le labbra pallide da cui esce il mio lieve respiro.

Il vento spinge indietro il corpo, come se volesse persuadermi ad allontanarmi dal bordo della Torre di Astronomia, il luogo dove io e te chiacchieravamo per ore, dove ci scambiavamo opinioni e segreti, dove sentivo crescere il mio amore per te.

Sono qui, nonostante questo tempo infernale, perché devo andarmene da tutti. Soprattutto da te.

E perché sento che nulla ha più senso,  dopo le tue parole di poco fa…

 *inizio flashback*

È una grigia mattina di fine ottobre. Io mi sono appena svegliata dopo una notte insonne, pensando che oggi, il giorno del tuo compleanno, devo dirti quello che provo.

Esco dal buco del ritratto di Grifondoro nervosa e turbata, continuando ad ignorare senza neanche accorgermene le mie compagne che mi salutano allegre, e mi dirigo verso la Sala Grande con lo scopo di ”fare colazione”.

Appena entro, il mio sguardo scruta angosciato il tavolo della nostra Casa, per vedere dove sei seduto. Avendoti trovato,  mi avvicino al tuo posto lentamente e tutta tremante.

Tum tum, tum tum… maledetto cuore che martella sempre nei momenti sbagliati!!!

“Ciao Rose!” Mi saluti festoso come ogni mattina, con un sorriso che pare illuminare anche il  soffitto plumbeo . Non sento quasi più le viscere dell’ ansia.

“Ciao, Albus…senti, i-io ti devo dire una cosa che avrei già dovuto dirti molto tempo fa…”

“Ok, ma prima siediti, devo darti  prima io una notizia bellissima!” Così dicendo batti la mano perfetta sul posto vuoto vicino a te, sempre sorridendo come un bambino quando mangia una caramella.

Oddio… penso subito ad una scena romantica nella quale tu mi dici che mi ami alla follia, così mi siedo trepidante, con un sorrisino speranzoso e l’ attenzione a mille.

“Dimmi tutto, Al!”

“Ecco, io…io…mi…”

“Siii?!”

“Mi sono innamorato…”

Sento già gli angeli che cantano lì Inno alla Gioia, io e te che pronunciamo il fatidico si di fronte ad un prete, i nostri bambini che giocano felici nel giardino di casa nostra e io e te che ci baciamo, baciamo, baciamo fino ad esplodere d’ amore…

“…Di Cassiopea Malfoy!!!So che è di  Serpeverde, però chissenefrega!!!è bellissima... Non hai idea di quanto mi piace!!!!!Allora, cosa ne pensi???”

Crac.

Il mio cuore… si rompe.

E mi alzo dalla panca come se mi fossi scottata, e corro, corro dove mi portano i miseri resti del mio cuore, mentre alle mie spalle urli il mio nome, chiedendomi di fermarmi, prima che muoia direttamente davanti a te…

Ricordando il nostro discorso, sento il cuore che si rompe dolorosamente un’ altra volta, gli occhi che grondano lacrime e il respiro affannoso.

Ma nonostante questo,  sono calma.

Niente più dolore, niente più sofferenza, e tu sarai felice con quella misera sgualdrina di Serpeverde- perché di questo si tratta, di una misera puttanella che si fa ogni notte un ragazzo diverso.

Saremo tutti contenti. Staremo tutti bene. E io non soffrirò più, perché non ti vedrò più…

Sorrido, e salto verso quella che per me è la vita, ma che per te è la morte.

Spero che vi sia piaciuta!!!!!!!!!!!!!!!

Vi prego, commentate in tanti e siate clementi, è la mia prima fic!!!!!!!!!!!!!!!!^ ^

Vi amo tutti!!!!!!!!!!!!kiss kiss!!!!!!!!!!!!

_Yuuki_