- Una mano schizzò fortemente in alto, smaniosa, di
aggiudicarsi il primo posto per avere il piacere di rispondere alla domanda del
professore.
- “Avanti Granger” la voce assonnata e apatica del
professor Ruf era alquanto sconsolata come se fosse già rassegnato al
fatto che quella ragazza mora – davanti a lui nella sua divisa rossa oro-
avrebbe risposto bene anche a quel quesito che nessun altro studente aveva
saputo trovare risposta.
- Ed infatti, la mora e riccia ragazza, mettendosi
composta sulla sedia non deluse le sue aspettative facendo guadagnare alla sua
casata dieci punti per la corretta affermazione.
- “Come vedo, lei Granger, non delude mai!” si
congratulò il professore fantasma avvicinandosi a lei e fluttuandole davanti.
- “Faccio del mio meglio” rispose la giovane strega
mielosa.
- A seguire la sua affermazione si levarono molti cori
di dissenso mascherati da delle insensate tossi che però lasciavano
bene trasparire dei “ secchiona” o anche “cocca del
prof”.
- Storcendo il naso, Hermione, fece finta di niente
sorridendo di sbieco ai suoi due migliori amici Ron ed Harry che, dal tavolo
opposto al suo, la guardavano sorridente facendole capire quanto apprezzassero
quei punti fatti guadagnare alla loro casa Grifondoro.
- Era sempre così, pensò Hermione, lei studiava e veniva
insultata dalle casate avversarie- quasi sempre Serpeverde- per la sua
prontezza nel rispondere alle domande dei professori.
- All’inizio si offendeva anche, la ragazza, ma poi
aveva imparato a fare finta di niente in quanto aveva compreso che, a far
parlare gli altri, era solo invidia.
- Invidia.
- Per quanto si sforzassero i maghi e i Babbani non
erano poi tanto diversi infatti, entrambe le categorie ( magiche e non ), pativano
gli stessi sentimenti contrastanti e sbagliati.
- Mentre il professor Ruf continuava la sua
spiegazione su il passato di grandi maghi che avevo preceduto Albus Silente (
il loro diligente preside) Hermione di guardò intorno a disagio mentre la sua
compagna Calì cercava di non addormentarsi per la noiosa lezione.
- Stranamente Storia della Magia era considerata da
tutti gli studenti una delle lezioni più noiose mai viste in
tutta la carriera scolastica e, da molti generazioni di studenti, questa
lezione era condivisa quasi sempre dai Grifondoro e Serpeverde.
- Queste due casate erano rivali e sempre in
competizione tra loro ed Hermione, voltando la testa di lato, poté notare che a
soli due banchi di distanza da lei vi era proprio il suo peggior rivale nonché
il portabandiera dei Serpeverde.
- Non a caso, Draco Malfoy, era considerato il Principe
delle Serpi.
- Su il fatto che quel ragazzo fosse veramente una
‘serpe’ Hermione non aveva niente da ridere in quanto, quel biondo platinato,
poteva vantare di essere l’essere più meschinamente curioso e maligno del mondo
ma sarebbe stata anche una falsa se avrebbe negato la rilevante bellezza
del giovane Purosangue.
- Ed Hermione Granger odiava la falsità!
- Arricciando il labro a disagio la giovane Regina Dei
Grifoni iniziò a scrutare attentamente il Principe rivale: era biondo, di un
biondo quasi bianco con due profonde pozze grigie quasi color argento. Il
fisico di Malfoy era asciutto, quasi muscoloso ma non troppo e quando alzava le
sue iridi su qualcuno permettendo al fortunato qualcuno di
scrutarne l’interno si poteva cogliere tanta malinconia e malessere.
- Hermione Granger non era mai stata la fortunata qualcuno ma
aveva imparato a leggere i movimenti e le parole di Malfoy tanto da capirne i
significati.
- “Mezzosangue, ho capito che sono bello ma potresti
evitare di guardarmi? Mi consumi e, modestamente, non ci tengo a donare tutta
la mia bellezza a te”a parlare altri non poteva essere che Draco
Malfoy in persona il quale, circondato da alcuni suoi amici altezzosi e Serpeverdi
come lui, guardava con una faccia rassegnata e schifata Hermione.
- La ragazza non si fece scalfire dal giovane ma anzi,
facendo appello del suo coraggio e pazienza, si voltò verso destra in una
smorfia di pura superiorità cosa che , lei lo sapeva, avrebbe
mandato su tutte le furie il Principe.
- “Brutta insolente! Come osi ignorarmi … “ ringhiò,
infatti lui, mentre Pansy Parkinson cercava ci calmarlo accarezzandogli la mano
circolarmente e sussurrandogli un “Drachino, Dracuccio” che lo fece bollire
maggiormente dalla rabbia.
- Infatti il giovane pupillo Malfoy, scattando in piedi
e buttando il banco a terra per la rabbia, iniziò a camminare a grandi falcate
per raggiungere quello della Granger per poi sussurrarle sadico ma in modo
tale che lei- e tutti gli alti nell’aula- lo sentissero : “Non credo che
riuscirai ancora ad ignorarmi quando i Purosangue sovrasteranno quell’insulta
plebaglia che siete voi SangueSporco.”
- Il professor Ruf, dopo minuti di puro sconcerto, parve
riprendere in mano la situazione esclamando a grande voce una punizione per il
Serpeverde( in quanto aveva minacciato e offeso una compagna) per
poi cacciarlo fuori dalla sua lezione con l’invito di recarsi
dal preside.
- Ghignando soddisfatto e urtando il banco della
Granger, Draco, si voltò avanzando verso la porta sotto lo sguardo furioso di
Harry e di Ron e quella calmo e pacato di Hermione che non voleva mostrarsi
intimorita per non dargli soddisfazione.
- “Ci vediamo in giro,Mezzosangue” quella minaccia detta
prima di varcare la porta sembrò tanto un invito per un viaggia
di sola andata per il regno degli Inferi al quale Hermione, deglutendo
spaventata, cercò di non mostrarsi incupita.
- “La scuola è piccola,Furetto” lo sfidò pertanto a
bassa voce per non farsi sentire dall’assonnato e fantasma professore ma
facendosi ugualmente udire dal rivale.
- Sorrise soddisfatta quando lo vide uscire
definitivamente dalla porta sbattendosela alle spalle e gustando, per la prima
volta, il sapore di una vittoria …
-
-
- Quando due ore dopo Hermione Granger stava camminando
per andare nella Sala Grande per il pranzo fu fermata saldamente da due braccia
per la vita.
- Avrebbe voluto urlare, ma orgogliosa come era, si
morse le labbra sfilando la bacchetta dalla gonna e portandosela alle mani in
casi di necessità.
- Quando però si accorse che a sequestrarla era
stato Malfoy parve ricomporsi e sospirò rassegnata “ Ah, eri tu Malfoy!”
- “E chi pensavi fosse Granger?” ribatté lui con un
ombra di sorriso “ qualcuno che volesse approfittare di te?”
- “Può darsi”
- “Ci sono ragazze molto più saporite di
te in questa scuola, fidati!” la sua voce era sadica e anche canzonatoria.
- “Saporite Malfoy? Stiamo parlando di
dolci?”
- “Se volevo dei dolci sarei andato a pranzo, non
trovi?”
- “Pessima battuta, ritenta sarai più fortunato!”
- “Non voglio far ridere nessuno, Mezzosangue, tanto
meno che te” la voce del biondo parve farsi più dura e perse anche quel sorriso
che aveva avuto fino a poco prima.
- La presa sui suoi fianchi si fece più forte quasi fino
a farla male “ che vuoi Furetto?”
- “NON. CHIAMARMI. COSI. GRANGER!”ringhiò lui a bassa
voce facendo sembrare la sua voce ad un latrato di un cane pronto ad
attaccare.
- Quel ringhio fece ricordare ad Hermione di quando
due anni prima, al suo terzo anno, Lupin trasformato in lupo aveva rischiato di
ucciderli tutti.
- A quel ricordo la paura si impossessò di lei facendole
perdere il coraggio e rendendola innocua sotto le mani di Malfoy che strinsero
la presa forte fino a farle ancora più male.
- “Lasciami” ordinò lei cercando di sembrare forte come
un leone ma invece tenendo in volto la faccia smarrita di un povero agnello.
- “Perché Granger, sennò che mi fai? Mi schianti o forse
mi punisci togliendomi dei punti alla mia casata con quella tua
spilla da prefetto?”
- “Lasciami” sempre più spaventata nella voce ma gli
occhi, da vera Grifondoro, sembrarono mantenere e contenere le sue paure.
- “Ho Detto Lasciami” suonò più pacata questa volta ma
anche decisa infatti , una volta nella vita, Malfoy si sottomise allentando la
presa ma non togliendola.
- “Cosa vuoi Malfoy?” chiese ad occhi chiusi mentre
cercava di cancellare brutte immagini dalla sua mente come il fatto che Ron
era stato morso da Black rompendogli una gamba; cercando di scordare
il lampo maligno di Lupin quando la luna lo aveva avvolto e anche
quando aveva guardato Harry come un assettato guarda l’acqua.
- Assetato di sangue!
- Il solo pensare che il suo amico Harry fosse abituato
a questi ricordi come anche quello dell’anno passato quando si era visto
risorgere Voldemort innanzi la spaventava e la fece tremare sotto le
gelide mani di Draco senza motivo.
- “Granger stai tramando!”lui la guardò stranamente
commosso lasciando andare le mani sui suoi fianchi e sorreggendola per le
spalle.
- “Perché mi hai fermato M-malfoy?" cercò di essere
forte Hermione mentre fingeva di non sentire i brividi che le attraversavano la
schiena “cosa vuoi?”
- “Granger, tu tremi” ripeté ancora lui incolume senza
nessuna emozione nella voce ma con una piccola nota di curiosità.
- “Non sto tremando” ribatté fortemente scansando le
forti mani di lui che erano scese sul suo busto “ e lasciami ora!”
- Aprendo gli occhi la mora si vide davanti quello che
non avrebbe mai immaginato : Draco Malfoy era davanti a lei, con lo sguardo
grigio aperto e incatenato al suo dorato mentre i capelli biondi erano
perfettamente curati come sempre in una pettinatura elegante.
- Ma la cosa che la sorprese fu che, finalmente,
Hermione ebbe il pregio di guardarlo negli occhi senza il sarcasmo
sottile di lui e senza lo strano ribrezzo che sempre dimostrava per lei.
- Finalmente Hermione Granger
era diventata il “Qualcuno” che avrebbe letto dentro Draco Malfoy!
- Come immaginava dentro di lui vi era tanta paura, sottolineata
da uno strato sottile di solitudine mentre a dominare ci era
solo terrore di non essere incompreso come figlio e come
amico. Come persona.
- Boccheggiò a disagio davanti lo spettacolo del vero
Malfoy fin quando lui non distolse lo sguardo mordendosi il labro: era stato
scoperto e messo a nudo e se ne vergognava.
- “M-Malfoy?” Hermione si fece più precoce mentre si
avvicinava per la prima volta a lui con tanto desiderio di incontrare
nuovamente il suo sguardo quello vero.
- “Cosa vuoi Granger?” Draco rispose in modo burbero
quasi spaventato e senza mai voltare la testa di lato per guardarla nuovamente.
- “Guardami Malfoy”ordinò lei.
- Ma lui non rispose.
- “Guardami”
- Ma lui fece finta di niente, come se avesse tappato le
orecchie per non sentire.
- “Guardami”
- ‘Non voglio’ pensava
Draco mordendosi il labro senza mai distogliere lo sguardo dalla parete di
roccia innanzi a lui ‘non posso guardarti!’
- “Guardami”
- Senza sapere il perché il cuore di Draco si strinse in
una morsa di ferro quando la voce di lei
così roca e sconsolata e fu tentato anche di accontentarla ma non
poteva.
- “Guardami” Hermione gli posò una mano calda sul mento
spigoloso “ Guardami Draco”
- Quella parola fece sobbalzare il principe che si mosse
impercettibilmente verso di lei con la testa facendo aderire i loro sguardi;
ancora.
- Il suo nome, detto da lei, aveva un non so che di melodico oltre
che naturale.
- Quando lo aveva chiamato non voleva qualcosa come
Pansy; non lo voleva venerare come Tyger o Goyle e non lo voleva nemmeno
criticare o convertire ai suoi ideali come faceva suo padre ma
Hermione - chiamandolo- lo aveva solo interpellato.
- Come l’umano che era ma che
non si sentiva d’essere.
- “I tuoi
occhi sono bellissimi” disse Hermione incantata senza rendersi
conto di quello che diceva fin quando lui non ghignò, nuovamente, soddisfatto.
- “Oh,bhè, grazie Granger.”
- Hermione sorrise imbarazzata come se fosse sottoposta
ai suoi .M.A.G.O. e poi abbassò lo sguardo meravigliandosi di quanto si fosse
sentita completa solamente guardandolo negli occhi.
- Rimase in silenzio per molto con le mani di lui sui
fianchi mentre sentiva il peso del tempo iniziare a incombere sulle loro spalle
fin quando, riacquistando la capacità di parola, non riuscii a sembrare
nuovamente ferma e decisa: “Ora mi puoi lasciare stare Malfoy” disse fredda
alludendo alle mani di lui che ancora le tenevano ferme i fianchi.
- Lui parve capire e, senza abbassare lo sguardo, lasciò
la presa sul suo corpo lentamente quasi con una carezza.
- “Ci vediamo Malfoy” Hermione volle sembrare pacata ma
sembrò solo confusa.
- “La scuola è piccola Granger” rispose lui alludendo
con un ghigno alla risposta che lei gli aveva dato la mattina
in classe.
- Sorridendo e capendo,Hermione,sorrise di un VERO
sorriso per poi allontanarsi e dopo, ancora voltata ma ferma per il corridoio ,
si decise a togliersi anche l’ultimo questito che le ronzava in testa come un
grande punto interrogativo fosforescente: “ perché mi hai fermata, Malfoy?”
- Lui sorrise “ Così, avevo voglia di assaporare
qualcosa”
- “Ci sono i dolci del pranzo per quello” ghignò lei
senza però farsi vedere donandogli la visuale della sua schiena.
- “Sai come è Granger” Anche lui inclinò la testa
osservando come quella mezzosangue riuscisse a essere Serpe a
volte” sono un tipo complicato; preferisco ben altri sapori!”
-
-
- Quando due giorni dopo Hermione stava andando a
lezione di Divinazione sentiva uno strano senso di solitudine e
incomprensione all’altezza dello stomaco.
- Con i libri stretti in petto iniziò a salire a due a
due i gradini della scalinata che l’avrebbe portata a lezione quando
incontrò un ciuffo di capelli biondi poco avanti a lei.
- Quando riconobbe di chi fossero sorrise e la sensazione all’altezza dello stomaco
svanire per questo, accelerando il passo, si decise a raggiungerlo.
- “Malfoy”chiamò urlando “ Malfoy”
- Una volta che fu abbastanza vicina si accorse che non
era solo ma che stava in compagnia di altri suoi amici Serpeverde e per questo
non si sorprese a notare che lui faceva finta di non vederla.
- Una strana sensazione di sconforto la colpii ma questa
venne subito sostituita da un ghigno- di quelli che lui le aveva insegnato a
fare – quando le venne in mente un modo per attirare la sua attenzione.
“Malfoy”chiamò ancora più forte fecendolo arrestare per la strada mentre i suoi compagni di Casata iniziavano a ghignare pregustando la risposta saccente che il loro Principe avrebbe dato alla SangueSporco “ Malfoy fermati” - Draco continuava a guardare avanti a se ma- come
Hermione aveva chiesto- aveva smesso di camminare mentre la sua serva Pansy
continuava stringere il suo braccio.
- “Draco Guardami”ordinò
Hermione con tono severo e rigido a tal punto che il Serpeverde obbedì
perdendosi a osservare quelle iridi castano orato con ardore.
- Hermione sorrise vincitrice con un sopracciglio
inarcato a farle da trofeo mentre continuava a guardare Draco con orgoglio e
forza.
- “Che vuoi Granger?” Tiger e Goyle sospirarono per la
sorpresa di sentirla chiamare per cognome e non mezzosangue mentre
Pansy la guardò con astio inverosimile.
- Il sorriso sulle labbra di Hermione si tramutò in un
ghigno ancora più sadico che solo lui riuscii a capire e ricambiare “ Niente”
rispose lei con enfasi “ avevo solo voglia di assaporare
qualcosa”.
- Era sicura che lui avrebbe capito ed infatti lo vide
sorridere a lei, e lei soltanto per poi ghignare cattivo come
solo lui poteva essere.
- Ed in quelle iridi Hermione vi lesse la vera essenza
di quel ragazzo troppo cresciuto diviso tra il dolore dell’ umano che
era ma che non si sentiva d’essere
Salve a tutti. Ci tenevo a ringraziare tutte le persone che hanno recensito o solo letto la mia prima Dramione ovvero:Tra Cuore E Ragione.
Questa è la mia secondo storia con Hermione e Draco e spero che possa piacere in quanto mi sono impegnata per non darle un finale tragico come tendo quasi sempre a fare ^^
Ringrazio chi mi darà sostegno sia recensendo che leggendo... spero di vedere molti o alcuni dei vostri pareri xD
I personaggi citati nella storia non sono frutto della mia fantasia ma appartengono a "J.K.ROWLING" e non sono stati usati - da me- con scopi di lucro ed ugualmente anche per i personaggi in foto le mie intenzioni erano a fin di bene senza scopi di lucro