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Autore: sweetpast    11/06/2010    7 recensioni
Quando gli effetti del caldo si fanno sentire in modo inappropriato.
"Sì, il caldo fa davvero molto male."
Dedicata alla mia adorata socia SillySuper
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Matt, Mello, Near
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hot step

 

 

 

Faceva caldo. Davvero molto caldo.

Los Angeles aveva decisamente una temperatura calda durante l'estate, ma Mello non si aspettava certo che anche a New York avrebbe trovato trentasette gradi all'ombra.

Incredibile” pensava, mentre si raccoglieva i capelli dorati dietro la nuca, lasciando scoperto il collo.

Incredibile, sì.” continuò. E guardò con curiosità il suo migliore amico. Sdraiato per terra, la maglietta a righe scolpita sul torace tanto era sudato, e i piedi nel frigorifero aperto.

«Matt, fai schifo.» asserì, ributtandosi sul computer che non accennava a volersi accendere. Il rosso sbuffò, ma non tolse i piedi dal frigo, e si limitò a gettarsi la granita alla menta sulla fronte.

«Cazzo!» Mello picchiò sul portatile decisamente provato. «Perché non ti accendi?»

«Fa così caldo che anche lui ha deciso di prendersi una vacanza. Come dovresti fare tu, del resto.» gesticolò Matt con un braccio alzato. Mello si voltò, guardandolo rassegnato.

«Ma Kira...»

«Kira con questo caldo non si muoverà. E nemmeno gli altri. Scommetto che anche near non lavora oggi.»

Mello rimase zitto, soffermandosi su quel nome, Near.

«Near non smette mai di lavorare»

Matt sobbalzò appena al tono cupo usato dal biondo, ma decise che muovere anche solo un muscolo era troppo faticoso e tornò a succhiare ciò che restava della sua granita.

Mello capì che il pc non aveva proprio nessuna voglia di funzionare e lo lasciò perdere.

Si guardò attorno.

Gli avvolgibili chiusi, le finestre spalancate e Matt agonizzante sul pavimento non rendevano allegra la situazione, né lo faceva il sole bruciante che si intrufolava dagli spiragli.

Però, pensava Mello, un giro in moto era decisamente più fresco e divertente di un monolocale al sesto piano di un condominio nel centro più caotico di Manhattan.

Quindi il giovane si lasciò i capelli così com'erano, forse per paura di dover passare altre tre ore a cercare di fermare quei filamenti così lisci, e meditò su cosa mettersi.

Si infilò al volo un paio di infradito consumate e notò una canottiera di cotone apparentemente leggera.

Se ne appropriò velocemente, impaziente di aria respirabile, si calò un paio di occhiali da sole sul naso ed un cappellino da ciclista trovò posto sulla sua frangetta scomposta.

«Io esco. Buona agonia, Matty.» bofonchiò, tirandosi la porta alle spalle.

«Mello, i pant- oh. È andato.» Matt si accese una sigaretta. «Che cazzo di caldo.»

Mello montò in sella alla sua motocicletta. Il sellino scottava a tal punto che il didietro gli si insensibilizzò dopo pochi minuti, ma il venticello che arrivava per la velocità donava al ragazzo la piacevole sensazione di essere tornato a respirare dopo ore chiuso in un sarcofago.

Sorrise, e mandò mentalmente a 'fanculo una signora che lo aveva guardato male.

Non aveva proprio voglia di preoccuparsi della gente che guarda male. “Quei ficcanaso esistono”, pensò, “e a me non frega assolutamente niente.”

Dopo dieci minuti , senza accorgersene, si trovò davanti all'edificio dell' SPK, e considerò irresistibile andare a disturbare un po' Near. Posteggiò la moto e si avviò a passo fiero verso l'entrata.

«Chi è?» una voce metallica risuonò dal citofono. «Mello.» Il portone si aprì subito, e il biondo prese l'ascensore.

Arrivato al piano dove si trovava Near, trovò il suddetto sulla porta che lo fissava impassibile. La camicia di lino appiccicata al petto esaltava la sua corporatura esile, i capelli albini evidentemente sudaticci, il bordo dei pantaloni arrotolato sotto le ginocchia.

«Ehilà, Near.»

«Mello... » l'albino inclinò lievemente la testa, in segno di benvenuto. «Che ci fai qua?»

«Passavo. Secondo Matt, è così caldo che nemmeno tu potresti lavorare.» Mello enfatizzò la frase sventagliandosi con la mano.

Seguì un breve e imbarazzante silenzio.

«Credo che abbia ragione.» disse Near fissando il centro dei boxer neri e attillatissimi del biondo, costringendolo ad accorgersi che, preso dalla furia, aveva dimenticato i pantaloni.

Era uscito in mutande.

Ecco cos'erano gli sguardi della gente...

Mello divenne tutto rosso in viso e cominciò a balbettare. Che pessima figura. Cosa avrebbe detto?

Il rumore leggero dei passi di Near lo zittì. Il più piccolo si avvicinò ghignando all'oggetto del suo interesse e gli cinse i fianchi.

«Credo proprio che oggi non lavorerò... <3»

 

 

 






Sì, il caldo fa davvero molto male.” pensò Matt, ridendo, mentre perdeva l'ennesimo round di Mortal Kombat. E mentre osservava Mello, con i piedi nel frigorifero e con i suoi bei pantaloncini corti in mano.

È incredibile che non abbia cercato di nascondere quel succhiotto sul collo.”

Rise più forte , beccandosi un “zitto idiota”, e provvedette ad iniziare un nuovo round.

«Che cazzo di caldo...»

 

 

 

 









Note dell'Autrice

 

 

Dedicata alla mia SILLY!

Socia, è anche colpa tua se tutto mi fa venire in mente yaoi, yaoi e ancora yaoi. xD

Sì. Colpa tua e del Caldo.

Beh, vi voglio bene xD

 

Il caldo fa brutti effetti anche a me. Mello esce in mutande e a me vengono in mente 'ste cose assurde .-.

Tuttavia.

Spero vi sia piaciuta. Commenate, almeno non penso ai miei trenta gradi in casa : D

 

Bye <3 LoLe_Sora_Chan

   
 
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