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Autore: mirtaRIPPER999    12/06/2010    0 recensioni
Quando il dolore ti gravita sulla testa come un sacco di cemento impari a cambiare la tua prospettiva; vedi con un' altra ottica e diventi del tutto indifferente. Per tutte quelle persone che riescono a vedersi diversi senza ambizione.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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20. 05. 2010 Parola d’ ordine? Scavarsi la fossa, pian piano.

 

·         Non lo troverai mai il fondo, annasperai in questa polvere fino alla fine dei tempi. Fottute ore che non scorrono mai; agonizzanti e fluidi i secondi che scorrono a ritmo serrato. Ecco la morte nella vita, fine del tuo famoso probabile inizio. Lacrime d’ un angelo troppo dannato irradiano e prosciugano l’ animo al medesimo tempo ma velocità leggermente differenti. Veleni letali ci vengono somministrati direttamente nel cuore pulsante; iniettati. Surreale il luccichio del suo ago sotto il bagliore di quella stramaledetta lampadina troppo statica: in questa stanza troppo piccola. Claustrofobica visione. Patiamo le intemperie della vita che ci flagellano, ci marchiano a sangue dall’ interno. Cogli quella macabra passione più che perfetta? Porgi l’ orecchio e chiudi le tue palpebre. Vivi queste tenebre ascoltando le costanti vibrazioni; strepitano e gemono per stracciare la carta nella quale stanno rinchiusi, inutile materia che tiene i sentimenti imprigionati; millenni di esilio li aspettano. E’ proprio la materia che tiene lontane dal cuore le emozioni di colui che scrive per far si che l’ organo striato involontario che dorme nel nostro petto non imploda in preda ad una feroce overdose. Rileggendo le mie pagine trovo i miei occhi colmi di malinconia; intricatissime pagine di sputi, sangue e turbamenti criptati e sintetizzati. Lacrime e stupori tradotti in fiumi di verbi, asserzioni, citazioni ed aforismi. La sofferenza su carta però rende meglio di qualsiasi altra gioia; tuttora fa male anche respirare. Ti compatisco se con la vita ormai e’ un odi et amo. Devi solo scoprire di cosa hai davvero bisogno; tira fuori la tua rabbia e fanne qualcosa di costruttivo. E così andrai avanti, schivando i sassi. Quei stessi spuntoni rocciosi che ti hanno tumefatto la pelle. ‘’Hai qualche vago ricordo di quella notte?’’ – ‘’Sa qual e’ l’ unico fermo immagine rimasto? Una pioggia di pietre.’’ E’ un classico; il tuo più grande compare finisce sempre ad essere il lanciatore. Colui che ti scaglia la numero uno: la prima e’ la peggiore, quella che ti fa cadere al suolo nudo, che non ti accoglie mai a sufficienza. Finisci con il decorare il terreno col tuo sangue, sgorga copiosa.. Non ti rialzerai più da lì, ci farai casa e tomba. Un altro di quei giorni mesti, il più malinconico della tua vita; come un disco rotto però ti sembra di viverlo perpetuamente. ‘’Svegliati è tutto finito! Sii forte e reagisci; butta giù le mura che ti separano dalla realtà e da Loro.’’ Non è una registrazione è una delle tante vocine interiori che sembrano pronte sempre a farti la predica. Un po’ di fantasia, vivo chiusa nella mia roccaforte e non mi farete scendere mai: tanto tantissimo tabacco, altrettanta carta e una stilo. Questa è vita; quando scrivere passa dall’ essere una banalissima PASSIONE ad occuparti la vita intera potrai capirmi. E’ un pensiero acerbo di una mente in fervore insoddisfatta da questa eternità ma maturerà; e’ solo questione di aspettare la stagione propizia. Quando i frutti saranno succosi e grondanti dalle mie fronte non venite a mendicare da me: ti vedono spoglia e vulnerabile e ti trovi additata e messa in un angolo.. Tutti se ne pentono prima o poi. Sai cosa devi sapere? Insieme sono sbruffoni, da soli sono solo lecchini. E’ una goduria vederli litigare in compenso: tante formiche che si scontrano nel loro emisfero piccolo piccolo che guardi un po’ sognante però dalla tua torre.. Non ho mai dato una definizione precisa a ‘Loro’ ma se anche tu riesci a sentirti diverso dall’ insieme potrai capirmi. Loro non provano nulla nell’ assaporare l’ odore di un libro appena stampato, non gli importa se una penna scorre bene sulla carta o se una parola può avere infiniti sinonimi. Queste sono le cose che delineano la mia vita; loro non lo capiranno mai però e resteranno li tutti ammassati a puntarti il dito contro e sfotterti finche non trovano un soggetto ‘migliore’ ovviamente. Spero si stancheranno presto di me ma spero di maturare prima che si stufino. Esalterò incessantemente la mia chioma sempreverde carica di prodotti e le conseguenze saranno terribili; o direi INCANTEVOLI. Dicono che la rabbia dei buoni sia la peggiore, io non credo, quella dei rincoglioniti mi sembra molto più disastrosa.

  
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