Ciao Amici!
Aspettando di finire il nuovo capitolo
dell’altra mia storia, mi è venuta in mente questa one-shot…
L’ho scritta dopo aver letto Harry
Potter and the Half Blood Prince in inglese (cosa non si fa per Harry ^^ )
Che altro dire…
Godetevi la lettura…
Ah, naturalmente attenzione a un'altra
cosa…SPOILER
Detto questo, aspetto i commenti^^
Bacioni
JMerewenJ
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Non so come ho fatto tutto questo tempo a resistere.
Come ho fatto ad anteporre così ferocemente e
violentemente il cervello al mio cuore.
Ti guardo…il tuo profilo è illuminato per metà dalla
calda luce emanata dallo scricchiolante, monotono, calmo fuoco del camino,
quello dove molto tempo fa era abituato ad apparire Sirius.
Sirius: il tuo padrino, l’eroe di Ron e un uomo dal
grande rispetto e coraggio per me.
Sei seduto, sprofondato nell’enorme e morbida poltrona di velluto rosso, il tuo sguardo smeraldino e intenso è perso nell’intensità di quel fuoco, lo stesso che sembra bruciare e attanagliare la tua anima.
…Sguardo cupo…
…Viso accigliato…
…Labbra incrinate in una seria smorfia…
…Mascelle tese…
Questo è il nuovo Harry.
L’Harry consapevole di potersi trovare agli ultimi
sgoccioli della sua vita.
Consapevole di non potercela fare.
La tua mano destra è duramente appoggiata sulla
sponda della poltrona, quella sinistra si trova delicatamente e amorevolmente
appoggiata sul fianco di Ginny.
Ginny: la sorella di Ron, la tua nuova ragazza e la
mia migliore amica.
E quella che inconsapevolmente ti ha allontanato da
me.
Oh no, certo…tu sei sempre il mio migliore amico,
ancora ti confidi con me e con Ron, ma, come credo sia ormai più che chiaro,
questo non mi basta più.
Non odio Ginny, non la disprezzo.
Io stessa l’ho spinta fra le braccia di Harry, e
adesso lei sta lì…le mani attorno alla sua vita, le gambe di traverso alle sue,
seduta sopra di lui, accoccolata con il viso nascosto nel suo petto mentre, con
gli occhi chiusi e un dolce sorriso sulle labbra, respira il tuo profumo e
accarezza con i suoi morbidi e lunghi capelli rossi la tua maglia.
Quanto la invidio!
Quanto vorrei essere i suoi capelli, ogni centimetro
della sua bianca pelle accarezzata dalle sue mani e baciata dalle sue labbra!
Quanto è dura fare l’amica…sentire Ginny che arriva e
mi confessa che … “Harry è uno stupido, non capisce i miei sentimenti, è un
bambino!”……Consolarla, asciugarle le lacrime e ricucire con parole consolatorie
il suo cuore, per poi sentirsi dire con un sorriso… “Io lo amo, non riesco a
stare senza di lui”…
Lo so, Ginny.
So cosa intendi.
Sono tre anni che vivo le stesse pene che tu provi
durante i tre giorni in cui voi due vi tenete il broncio.
Poi lui cede, ti chiede perdono anche se non ha mai
nulla da farsi perdonare.
Tu lo guardi nei suoi occhi color della speranza,
intensi, sensuali e disarmanti;
Lui guarda nei tuoi grandi occhi, azzurri come il
cielo, decisi e innocenti.
Che dire, quello che succede dopo è solo la
dimostrazione che litigare è bello perché dopo è ancora più bello
riconciliarsi.
E io e Ron in piedi a guardare mentre vi
abbracciate, finalmente sorridenti.
Vi guardiamo, felici di vedervi insieme.
Sì, felici.
Ma ci sono tanti tipi di felicità.
Una è la felicità disinteressata di Ron; quella
felicità sincera e pura, partecipe.
Poi c’è la felicità alla Hermione Granger…ormai si
può definire così talmente sono abituata alla sua presenza ogni volta che vedo
Harry e Ginny sorridersi mano nella mano!
E’ quella felicità che si scatena vedendo due
sinceri sorrisi, due paia di occhi luminosi e due bocche radiose.
E’ la felicità di vedere la felicità.
Ma al contempo, dentro di me, il cuore manca un
battito.
Il suo millesimo battito, considerando la frequenza
con cui assisto a queste scene.
E’ una sensazione indecifrabile…
…Un buco nello stomaco…
…Un respiro mancato…
Un mix letale tra…
…Rassegnazione…
…Invidia…
…Paura…
…Disprezzo per me stessa…
E’ la stessa cosa che ho provato il pomeriggio in
cui Ginny mi confessò il suo interesse mai spento verso Harry…
Era un freddo pomeriggio dicembrino.
Io e Ginny eravamo sedute al tavolo di un delizioso
pub di Hogsmeade, inaugurato da poco.
Lei stava mangiucchiando dei croccanti biscotti al
cocco, io stavo lentamente sorseggiando la mia fumante cioccolata in tazza.
… “Sai Herm, nonostante ci abbia ripetutamente
provato, io non l’ho mai dimenticato. Mi è sempre piaciuto Harry. E se questo
non è quello che si definisce con la parola ‘amore’…”
A quel punto il volto di Ginny da sognante divenne
perplesso vedendomi tossire violentemente come in preda ad un attacco respiratorio…
Mi era andata di traverso la cioccolata bollente,
stavo tossendo come una spastica e, come se non fosse stato già abbastanza, mi sporcai il maglione nuovo che
mi aveva spedito mia mamma.
… “Ami Harry?!” riuscii a dire dopo essermi
assicurata che gli occhi indiscreti della gente si fossero spostati dal nostro
tavolo.
Il “Sì” di Ginny fu disarmante.
Fu come cadere da un ponte tibetano
Come precipitare da una scopa in alta quota
Come tuffarsi da 100metri di altezza…
…E sentire l’acqua che, fredda, pungente, dolorosa e
vera si apre davanti a te, togliendoti il respiro nell’impatto, accogliendoti
dentro di sé nelle sue oscure verità…
Ecco che improvvisamente ritorna…
Sento crescere dentro di me, forte e indomabile, la
voglia, il desiderio di alzarmi da questa sedia, camminare decisa verso di te
buttando per terra il tavolo che mi separa da te.
Prendere Ginny per un braccio e strapparla dal tuo
dolce, caldo e tenero abbraccio.
Poi alzarti in piedi, strattonarti e mollarti uno
schiaffo così forte da farti vedere le stelle.
Vorrei urlarti…
“Perché non mi guardi?!Perché non riesci a
vedermi!?”
Vorrei piangere tutte le lacrime amare di cui è
imbevuta la mia anima.
Il cuore mi si contorce dolorante nel petto.
Si contrae, si intorpidisce, è torturato da dolorose
e silenziose fitte che tu non puoi vedere.
Perché non mi guardi, Harry?
Perché non mi guardi veramente, non ti togli quel
velo da davanti gli occhi e inizi a guardarmi sotto una luce diversa?
Anche solo per scoprire che per te non sono niente,
niente che non può andare oltre all’amicizia che ci tiene legati da sei anni.
Ma almeno provaci, ti prego!
Prova a guardarmi come una ragazza.
Lo so.
Non posso competere con Cho e tantomeno con Ginny.
Loro sono tutto
ciò che io vorrei essere per te.
Cho è bellissima.
Occhi profondi e provocanti, lunghi capelli neri e
svolazzanti, ottima giocatrice di Quiddich e dai modi delicati.
Ginny è una continua esplosione di energia.
Una bellezza rara e particolare, decisa, forte e
peperina, ma al contempo anche dolce, leale e coraggiosa.
Rido di me stessa, di come Madre Natura mi ha
creata.
Capelli castani, sempre disordinati, cespugliosi e
folti.
Viso ordinario
Sguardo ordinario
Corporatura e altezza ordinaria.
Ecco perché non potrò mai competere con Cho, Ginny o
chiunque altra ragazza ti si presenti davanti.
Io sono Hermione Granger, la ragazza ordinaria, la
mancata-Corvonero, brava a scuola, amata dai professori, diligente, rispettosa
delle regole, inflessibile.
Io sono troppo ordinaria, troppo nelle righe per un
eroe come te, Harry.
Ti servo come amica e basta, è per questo che
funziona bene il Magico Trio.
Harry Potter, l’eroe coraggioso
Ron Weasley, l’amico fedele
Hermione Granger, la saggia e oculata consigliera
L’insopportabile So-Tutto-Io, l’incorreggibile
sapientona, noiosa e monotona topo da biblioteca.
Non so
volare, non so trasgredire le regole, non so lasciarmi andare.
Non sono niente di ciò che può servire ad Harry.
Niente più di un amica fedele.
Ginny è destinata a lui.
Al coraggioso prescelto.
Lei sarà la sua compagna di avventura, la sua spalla
destra.
L’altra metà della sua anima…
E allora, che me ne faccio io allora della mia metà?
A chi la destinerò?
Come farò a farla combaciare con quella di qualcun
altro?
Siamo come pezzi di puzzle: ognuno di noi ha la sua
forma, ed è costantemente alla ricerca dell’altra unica metà in grado di
completarla.
Molti pezzi assomigliano a quello che tu cerchi, ma
ce ne sarà sempre e solo uno che sarà il completamento di te.
…
Ti sei girato e, forse vedendomi pensierosa con i
miei…ordinari…si, ordinari occhi persi nel vuoto, mi hai chiesto:
“Hermione…che succede?Perché piangi?”
Bingo!
Mi hai scoperto, Harry…
“Oh…non è nulla Harry,
figurati…è…è…solo…allergia…si, allergia!”
“Allergia in Gennaio, Herm?”
Oh Accidenti!
Colpita!…
“Hem…si Harry, sono allergica alla polvere…ho…ho gli
occhi molto sensibili…molto…sensibili…”
“Oh..capisco…”
Ti rigiri verso il fuoco, appoggiando delicatamente
il mento sul capo di Ginny.
Con un rapido e noncurante gesto asciugo la mia
lacrima traditrice.
Allergia alla polvere.
Bella questa…
Mi faccio i complimenti da sola…
Mi chiedo, guardandoti, per quanti anni ancora sarò
affetta da questa strana forma di allergia.
Per quanto tempo la dovrò sopportare senza alcun
rimedio per curarla?
Non lo so, non tento neppure di trovare una
risposta.
Non esistono risposte logiche alle domande del
cuore, e questo io, la razionale Hermione Granger, dovrei saperlo bene.
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Ho rialzato il viso dal libro di Antiche Rune.
Immersa in quelle pagine, è stato come respirare
aria fresca, non più satura di tutti quei pensieri che iniziano con < Harry
> e irrimediabilmente ormai terminano con < Harry >.
Riordino diligentemente e silenziosamente, come da
mia brava abitudine, il grosso libro, ripiego in quattro la pergamena facendo
attenzione a far combaciare tutti i lati, asciugo la mia piuma zuppa di
inchiostro nero, poi alzo lentamente gli occhi, conscia di dove automaticamente
si andranno a posare.
Sorrido.
Ti sei addormentato.
Finalmente la tua mente si è rilassata e i tuoi
occhi si sono chiusi sotto l’effetto del caldo fuoco che ancora tenue e
discreto avvampa nel camino.
Ginny se n’è andata a letto circa mezz’ora fa.
L’hai salutata con un dolce bacio a fior di labbra,
tenendole una mano dietro il capo, immerso nei suoi morbidi e lunghi capelli,
attirandola verso di te.
Il Millunesimo battito del mio cuore è mancato
proprio in quel momento.
Non resisto.
Mi alzo e con cautela, paurosamente, mi avvicino a
te, delicata, silenziosa, come d’altronde ho sempre fatto da quando ti conosco.
Mi avvicino a te.
Il tuo capo appoggiato allo schienale è rivoltato
verso il camino che contemplavi prima di cadere nel tuo sonno, la mano sinistra
sul tuo ventre e quella destra penzoloni.
Ho paura ad avvicinarmi…
Se poi ti svegliassi?
Che scusa potrei inventarmi questa volta?
Quale fantasiosa allergia mi porta a ruotarti a così
poca distanza come un pianeta con il suo sole?
Nonostante queste paure, le mie gambe continuano a
portarmi a pochi passi da te, fluttuando nell’ambiente, quasi fossi in un'altra
dimensione.
Mi avvicino così tanto che il cuore raddoppia i suoi
battiti.
Sono arrivata, finalmente accanto a te.
Di nuovo, come sempre.
Appoggiandomi con le mani al bracciolo della
poltrona, mi inginocchio vicino al tuo viso, per poterlo osservare meglio in
tutte le sue espressioni.
Sto immobile così non so per quanto tempo.
E’ una brutta abitudine questa, lo sai?
Il fatto che mi fai perdere la cognizione del tempo.
Mi accorgo di aver piegato le testa leggermente
verso destra mentre ero impegnata a
scrutare il tuo viso.
La fronte pallida, percorsa da una sola ruga, gli
occhi chiusi così leggermente come se si dovessero spalancare da un momento
all’altro, il naso regolare, le labbra non troppo sottili semidischiuse,
tentatrici.
I tuoi capelli, neri come la pece, ti ricadono
leggermente sopra l’occhio destro.
Le palpebre sono percorse da piccoli movimenti,
sufficienti per capire che quel ciuffo
ribelle sta disturbando il tuo sonno.
Esitante, con la mano tremante, lentamente allungo
il mio braccio nell’aria, tendo la mano verso il tuo viso, tutto in modo
calcolato, anche se ogni mio movimento verso di te mi sembra così pesante.
Le mie dita sfiorano delicatamente, quasi con timore
quel ciuffo e, trattenendo il respiro, lo sposto.
Trattengo il respiro nel petto, paurosa di poterti
svegliare.
Ma niente, tu continui a dormire per fortuna.
Non avrei saputo cosa inventarmi questa volta.
E comunque, visto da un altro punto di vista, questo
è stato un ulteriore momento mancato per una mia confessione.
Accenni a un leggero mugolio, quasi un soffocato
lamento che proviene dal profondo di te.
Scatto in piedi immediatamente, terrorizzata.
Vampate di calore mi salgono rapide al viso, mi
percorrono veloci il corpo, ogni mia membra.
Nascondo dietro la schiena le mani colpevoli di
averti sfiorato.
Giri il viso dalla parte opposta, ignaro di tutto, e
io rimango in piedi paurosa a fissarti, con gli occhi dilatati e il cuore
sospeso.
Sto giocando col fuoco.
Non è prudente giocare all’incompresa, romantica
ragazzina ingenuamente innamorata del suo migliore amico.
Ma in fondo, io me lo posso permettere.
Perché io non sto giocando con Harry.
Lo sento.
Me lo dicono le fitte del mio cuore e le lacrime
calde che prima solcavano il mio viso.
Me lo dice il mio animo ogni volta che vedo Harry e
Ginny sorridersi complici.
Se al di fuori mantengo una facciata compiaciuta e
accondiscendente, dentro questo fragile involucro, il mio animo urla.
Stupido cuore di una giovane sognatrice.
Accidenti a me.
Io sono Hermione Granger, una delle studentesse più
brave che esistano a Hogwarts.
Ma ho imparato che non ci sono libri per spiegare le
regole del cuore.
Non esiste alcuna forma di magia per catturare il
sincero amore di una persona.
Ho imparato che nessun libro e nessun insegnamento
può istruirti riguardo i grandi eventi e i grandi sentimenti che sconvolgono la
vita.
E il mio è uno di questi.
Uno di quelli che ti sconvolge la vita, che ti
obbliga a rivedere tutti i tuoi piani, che te li sconvolge fin dalle
fondamenta, per poi lasciarti stordita, in balia di questi tremori ed emozioni
inspiegabili e irrefrenabili.
Continuo a fissarti, mentre osservo il petto dove
batte quel forte cuore di un ragazzo sofferente alzarsi e abbassarsi lentamente.
Mi chiedo se ami davvero Ginny.
Se la ami a tal punto da volerla accanto a te per
tutta la vita.
Se la ami al punto di avere il coraggio un giorno di
metterle la fede nuziale al dito e dirle di Si per la vita.
Una intera vita uniti ad amarvi.
Una intera vita per me costretta a guardarvi
lontani, irraggiungibili.
Ecco un'altra lacrima allergica scendere sul mio
volto.
Allergica a questi pensieri così oscuri per me.
Con uno scatto deciso, quasi rabbioso, finalmente
porto il mio sguardo lontano da te, e così mi allontano, tornando velocemente
al tavolino dai miei fidati libri.
Voglio andare via di qui, voglio fuggire alla tua
vista.
Voglio fuggire a questa realtà che è ormai una
certezza.
Prendo in fretta e tremante i libri, la pergamena e
la mia fidata piuma, poi scappo verso i gradini del Dormitorio Femminile.
Mi blocco ai primi gradini, voltando lentamente il
mio sguardo bagnato di lacrime verso di te.
Dormi ancora.
Sorrido, dandomi dell’illusa.
Consapevole che non saprai mai cosa tormenta il mio cuore.
Consapevole che non sarai mai a conoscenza di quello
che è successo questa notte.
Consapevole che tu non sarai mai mio.
Consapevole che io sarò sempre qui con te, fino alla
fine, ad ogni costo.
Sempre al tuo fianco, per sempre.
La fidata Hermione Granger.
La tua migliore amica.
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ALLORA, CHE VE
NE PARE?
MI RACCOMANDO
RECENSITE ;)
BACIONI
JMEREWENJ