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Autore: ignorance    12/06/2010    5 recensioni
« Ti distrai troppo facilmente, Albus »
Albus/Gellert
Genere: Generale, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Silente, Gellert Grindelwald
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Commenti dell’autrice : una coppia bizzarra, per un’autrice bizzarra! Non è un vanto, badate bene Stavo placidamente leggendo per la settordicesima volta Harry Potter e I Doni della Morte, intorno a pagina 324, e mi è saltata un inspiegabile voglia di scrivere questa Albus/Gellert. Ma all’ispirazione non si comanda, del resto, e mi sarei comunque dovuta sfogare su qualcosa :D Spero comunque in qualche recensione, tanto per riscuotere quella pia razione di insulti che mi merito, in cambio di tanto ammmore e qualche ciambellina glassata çVç
Oh! Oh! Non avevo mai notato tutte quelle deliziose Albus/Gellert! çVç Allora non sono l'unica malata di mente! Sono commossa çVç
Credits: I personaggi non mi appartengono, anche se lo vorrei tanto D’: se sapesse che ho scritto una Albus/Gellert, mamma Rowling mi farebbe a pezzettini e mi farebbe mangiare da un chihuahua

***

Uno spiffero leggero gli scostò una ciocca impertinente di capelli, che gli finì sul naso, provocandogli un vago pizzicore proprio all’attaccatura.
Contrastando l’impulso di grattarsi per non infastidire l’amico, Albus espirò cautamente, facendo così ritornare la ciocca al suo degno posto.
Un risolino divertito gli arrivò all’orecchio, suscitandogli un’improvvisa voglia di sorridere.
E così fece, ridacchiando senz’alcuna ragione ben definita.
« Al » sillabò Gellert, dondolando il capo sul suo grembo, con una nota di superstite divertimento nella voce « A cosa stai pensando? »
Albus scrutò pacatamente il cielo, sorridendo all’ombra della grossa quercia il cui tronco ospitava la sua schiena.
« Ai miei capelli » proclamò quasi seriamente, cercando di non ridacchiare.
Gellert rise senza alcun ritegno.
Non appena la sua risata cristallina si esaurì, confondendosi graziosamente con il suo respiro, proclamò in tono apparentemente neutro:
« Ti distrai troppo facilmente, Albus » sorrise, portando una mano a spostarsi elegantemente i capelli biondo dorato che gli oscuravano la vista, cercando di tirarsi a sedere.
Ma la mano pronta di Albus scattò sulla sua testa, spingendola delicatamente indietro.
Gellert borbottò qualcosa, polemico, tornando ad appoggiare la testa sul grembo dell’amico, oscurandosi così la vista del suo sorriso perenne e regalandosi una splendida visione delle fronde di quella quercia così maestosa che faceva loro una clemente ombra.
« Ebbene, Al, suppongo che, prima di perderti in quei così piacevoli pensieri » e sorrise, divertito « stessi pensando al vento »
Albus piegò la testa di lato, sentendo i capelli sfregare contro la ruvida corteccia dell’albero, atteggiando le labbra in una smorfia di disappunto, seppur dai suoi occhi trasparisse ancora un chiaro divertimento.
« Oh, no. Il vento era uno dei miei tanti pensieri, credimi, e non uno dei principali, perché il semplice preludio di un argomento più interessante » considerò amabilmente, tornando al suo consueto sorrisetto divertito.
Gellert sogghignò. Pensava di aver compreso appieno la natura dell’argomento così interessante di cui Albus stava sproloquiando.
« Un falci per i tuoi pensieri, Albus »
Questi ridacchiò leggermente, scuotendo la testa in risposta.
« A che scopo rifiutare questa generosa offerta, sapendo che riusciresti comunque ad estorcermi abilmente ciò che vuoi sapere? »
Gellert si limitò a sorridere allegramente, in attesa.
« Stavo pensando a te » proseguì Silente, la voce incrinata dal divertimento palese « non ricamarci sopra, Gell » soggiunse in seguito, notando il ghigno che era comparso sulle labbra di Grindelwald.
Gellert annuì distrattamente, scattando a sedere, stavolta senza incontrare alcuna resistenza.
Si appoggiò al tronco, a spalla a spalla con Albus, e strofinò la guancia contro la sua, le labbra adesso increspate da un vago sorrisetto compiaciuto.
« È un vero peccato, perché in realtà ci ho già ricamato sopra un sacco di cuoricini e cose simili » ridacchiò, poggiando casualmente la bocca sul collo del compagno e strofinandovela pigramente.
Albus arricciò le labbra.
« Lo sospettavo » proferì in tono neutro, cercando di darsi un contegno.
Grindelwald sorrise sul suo collo. Oh, se lo immaginava.
Tirò fuori la punta della lingua, facendola indugiare pigramente sulla giugulare di Albus, una nota aria gongolante che gli brillava negli occhi.
« Davvero? » inscenò, ostentando un ammirevole tono incredulo e continuando a far salire la punta della lingua, passandola ormai sulla guancia deliziosamente glabra di Albus.
Questi serrò le labbra, gli occhi chiari guizzanti di divertimento.
« Sembri un cane, lasciatelo dire » soffiò con un sospiro deliziato, ricevendo -a mo’ di punizione, forse- un delicato morso.
La punta della lingua di Gellert gli lambì il labbro inferiore, delineandone oscenamente i contorni, per poi dedicarsi all’apertura delle labbra, ancora inspiegabilmente socchiuse.
Albus cercò di non sorridere troppo, mentre la lingua di Grindelwald cominciava ad esplorare indecentemente il suo palato, facendo congiungere le loro bocche in un tocco delicato.
Quando la mancanza di fiato –presenza costante delle leggi fisiche e umane esistenti- si fece sentire, Gellert si scostò appena, i capelli dorati sparsi sul volto e lo sguardo divertito, insieme ad un largo sorrisetto che si espandeva a vista d’occhio, mentre guardava l’amico, con un sorriso gemello al suo, ridacchiare senz’alcuna cura.
Una leggera risata sfociò dalle sue labbra, mentre Albus proclamava, terribilmente serio:
« La prossima volta, vorrei che ci ricamassi sopra anche qualche caramella Mou »

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Nabucco’s Caramel Shop

Come avete notato, è una cosa completamente -o quasi- nonsense ma spero comunque che la apprezzerete, davvero çVç Non ho nessuno da ringraziare, il che è un vero peccato ;_; Spero che alla prossima Albus/Gellert -piangete, perchè ne scriverò altre!- ci saranno tanti bei nomi di persone da ringraziare çVç Vostra speranzosa, Nabucco ♥
   
 
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