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Autore: SilviaPeyton    12/06/2010    6 recensioni
E' un momento ambientato nel futuro che ho immaginato tra Damon e Elena quando lei ormai si è lasciata con Stefan e non pensa più a lui.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Note: Ho qualche premessa da fare. E' una fanfiction ambientata in un futuro molto in là (speriamo non troppo!). Ruota intorno a Damon e Elena e alle loro sensazioni senza terzi, quarti o quinti di mezzo. Solo loro due. Il POV è di entrambi, forse ho dato un po' più spazio a Damon.

 

Volevo ringraziare Ainel, erigre, Valentina78, fifilove e juju210 per i complimenti all’altra one shot! Sono contenta che vi sia piaciuta e che abbiate trovato i personaggi IC :) . Come voi anch’io adoro Damon e ovviamente Damon&Elena <3. Inoltre juju210 condivido tutto il commento che hai scritto! Ho amato scoprire il passato di Damon, capire che ogni sua azione era fatta per amore e per aver sofferto per questo. Ho adorato anche la sua crescita e il mostrare il suo lato umano che viene fuori proprio con Elena. Anche per me il legame tra Damon e Elena è più profondo di una semplice attrazione, è più una “connessione”, un capirsi e attirarsi allo stesso tempo. Anche secondo me Elena è più innamorata dell’idea che ha di Stefan.

 

 

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SWEETER THAN HEAVEN AND HOTTER THAN HELL

 

Le accarezzò dolcemente la clavicola con i polpastrelli delle sue enormi mani. Era da un po’ che la osservava dormire. I lunghi capelli castani, lisci e setosi erano sparsi un po’ ovunque sul suo petto. Era una sensazione piacevole, si ritrovò a pensare. Inoltre avevano un buonissimo profumo, ma questo lo sapeva da tempo. Bastava che Elena Gilbert gli passasse accanto per sentire il profumo che emanava quella cascata di capelli color cioccolato.

 

Sentiva il suo respiro leggero mentre la testa di lei era poggiata al suo petto. Si era addormentata così quella notte. Si era accoccolata tra le sue braccia  come per trovare una sorta di rifugio e subito dopo avergli dato un bacio sul collo era sprofondata nel sonno.

 

Ricordare la notte precedente gli creava una strana sensazione alla bocca dello stomaco per poi espandersi e sentirlo del tutto aggrovigliato.

 

Era… da quanto?

 

Non sapeva dire da quanto non provasse quel genere di sensazioni o se le avesse mai davvero provate.

 

Con lei era diverso. Con lei era tutto diverso. Era come sentirsi vivi. Era come sentirsi di nuovo… umano.

 

Era passato a giocherellare con le ciocche di capelli di lei mentre guardava il suo volto. Gli occhi erano ancora chiusi risaltando le lunghe ciglia nere. Aveva voglia di vedere i suoi occhi, di vedere il suo sguardo. Poi fissò le sue labbra. Amava le sue labbra. Aveva voglia di mordergliele come lei la notte prima aveva fatto con le sue.

 

Elena.

 

Come riusciva a farlo sentire così? Agitato, confuso, irrazionale, vulnerabile e spaventato. Sì, era spaventato a morte. Spaventato da tutto quello che sentiva quando aveva lei attorno. Ma non lo avrebbe mai ammesso. Era troppo orgoglioso. E allo stesso tempo c’era un’altra sensazione che non sapeva come definire.

 

Felicità?

 

Qualcosa che non provava da secoli, ma da quando c’era lei l’aveva riprovata. Bastava la sua presenza per farlo stare bene.

 

A quel punto vide due grandi occhi color nocciola scuro fissarlo. Dio, aveva voglia di riaverla ancora e ancora…

 

“Buongiorno raggio di sole…” la salutò lui con quel suo tipico tono un po’ ironico. Riusciva anche a scorgere qualcosa di dolce nella sua voce.

 

Gli occhi azzurro ghiaccio la scrutavano intensamente come se cercassero qualcosa da parte di lei. Un segno, una conferma, un qualsiasi cosa. Rimase a guardarlo per un po’.

 

Era bello.

 

Non che prima non lo avesse notato, era sempre stato evidente, ma più lo guardava più era come se riuscisse a vedere la sua bellezza. La bellezza in quello sguardo così deciso e incredibilmente triste. La bellezza nella linea dei suoi muscoli. La bellezza nel tocco delicato e fermo delle sue mani sulla sua pelle. Le sembrava di essere a contatto con il fuoco, ma non voleva staccarsi.

 

Si alzò leggermente e lo baciò. Era quello che voleva fare. Era quello di cui aveva bisogno. Sentire di nuovo quelle labbra a contatto con le sue.

 

Vide lo sguardo di Damon cambiare. Era lo sguardo che le aveva riservato la notte precedente, uno sguardo che era solo per lei.

 

Damon la cinse con le braccia in modo che i loro corpi fossero perfettamente a contatto. Era incredibile come combaciassero.

 

Sentì una mano di lui posarsi su una natica e stringerla mentre appariva quel maledetto sorriso sul suo volto. Lei alzò un sopracciglio in automatico.

 

“Testavo solo che fossero sufficientemente sode”

“Come se non lo avessi fatto ieri notte”

“Meglio essere sicuri”

 

Lei non sembrò molto convinta e improvvisamente notò una certa espressione su quel volto olivastro. Sapeva che espressione era. Quella di vittoria. Quella che aveva visto quella volta ad Atlanta quando lo aveva battuto alla gara di bevute.

 

Elena si avventò sul collo di lui iniziando a baciarlo e mordicchiarlo facendolo impazzire. Incredibile come il suo punto debole fosse proprio il collo. E lei lo aveva capito subito.

 

“Mi hai lasciato un sacco di lividi la notte scorsa. Lo sapevo che eri un tipo passionale, ma non pensavo così violenta…” mentre continuava a divorargli il collo gli diede un leggero pizzicotto sugli addominali scolpiti provocandogli una piccola risata “Forse avrei dovuto intuirlo dagli schiaffi che mi hai dato”

 

Elena rise un poco e roteò gli occhi. Per quanto irritante potesse trovare il suo umorismo, era una caratteristica di lui che la faceva impazzire. Tornò a guardarlo e trattenne il respiro.

 

“Non farlo”

“Fare cosa?” chiese lui innocentemente ma non troppo.

“Lo sai… quella cosa con gli occhi…”

“Quale cosa con gli occhi? Oh… intendi questa?”

 

E lo fece di nuovo.

 

“Ti odio” bisbigliò lei.

“Non credo” rispose lui sorridendo e improvvisamente Elena si ritrovò sotto di lui “Anzi… credo che tu non possa proprio fare a meno di me” e ripresero a baciarsi mentre lei faceva correre le mani lungo la sua ampia schiena e lui accarezzava le gambe di lei sentendosi vivi come la notte precedente.

  
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