Sedevo abbandonato su degli scalini di un parco, circondato da altri miei compagni e amici. Come me, anche loro si divertivano a non fare niente per tutta la giornata, anche se qualcuno aveva un lavoro importante e se ne stava placidamente seduto a compatire quelli che si bacchettavano da soli per la vita di merda che conducevano. Loro ridevano, e senza mezzi termini insultavano anche. Che squallore. Non mi sarei mai abbassato a farmi riprendere per il mio modo di vivere, quando loro erano i primi a fare cose di cui non avrebbero mai pagato.
Mi accesi una sigaretta, l'ultima del pacchetto e fissavo la strada senza realmente vederla.
Poi mi accorsi che una figura andava pian piano definendosi al di sopra della strada. Aguzzando lo sguardo, vidi un ragazzo più o meno della mia stessa altezza, che camminava per non so dove. Mentre si avvicinava, cominciavo a cogliere più dettagli sul suo aspetto: colorito chiaro, sguardo crucciato e capelli selvaggi, lunghi fino alle spalle.
Aveva una giacca di pelle di un colore marroncino, jeans chiari e un modello di scarpe simili alle Adidas. Ad un certo punto tirò fuori dalla tasca un pacchetto di sigarette e se ne mise una fra le labbra. Cacciò l'accendino dall'altra tasca per accenderla, ma evidentemente l'oggetto si rifiutava di funzionare. "Merda!" Imprecò quel ragazzo.
Ma una fiammella d'emergenza brillò vicino al suo viso: era la mia, che gli offriva gentilmente l'occasione di accendersi la sigaretta e magari dimenticare il resto del mondo mentre il fumo gli riempiva i polmoni.
"Grazie." Disse, con un mezzo sorriso.
"Di niente." Risposi, riponendo l'accendino in tasca.
Sono passati mesi da quell'incontro, ma tu neghi sempre l'evidenza.
"Non me lo ricordo." Dici, arrossendo.
A volte sai essere un pessimo bugiardo, Itou Kaiji.