'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'

Potevo dirlo,potevo urlarlo,felice. La mia vita procedeva a gonfie vele. Hermione Jane Granger,23 anni, diplomata a Hogwarts con il massimo dei voti, instancabile lavoratrice al Ministero della Magia nel Dipartimento della Regolazione della Legge Magica, con un fidanzato bello,invidiabile quasi perfetto nella mia vita e un matrimonio alle porte. Fra non molto sarei diventata la Signora Bennet,mi starei trasferita una graziosa villetta in un quartiere di Londra davvero grazioso,avrei avuto una vita da sogno con almeno tre figli e sarei stata felice quasi quanto ora. Quella mattina era diversa dalle altre,una bella giornata,svegliandomi mi ero resa conto di quanto fossi fortunata e com’è che si dice? Il buon giorno si vede dal mattino. Sorridente mi stavo dirigendo al Ministero  ed arrivata mi immersi negli impegni lavorativi. Passai tutta la mattina in ufficio sommersa da scartoffie che mi avrebbero tenuta occupata tutta la giornata o forse anche tutta la notte.

Ginny apre la porta senza bussare

-ohi Hermione,allora? Dobbiamo andare. Harry ci aspetta per il pranzo … -

-Ginny scusa non posso,dì ad Harry che mi dispiace,se non mi muovo stanotte non torno a casa … -

-ma dai figurati,dovrai pur mangiare,e sono sicura inoltre che il lavoro che stai facendo e roba della settimana prossima,tu non sei mai indietro con il passo..-

-ti dev’essere sfuggito che ho un mucchio di preparativi per il matrimonio,ho la testa altrove e metà della roba che ho da fare qui avrei dovuto concluderla giorni fa. Aggiungerei,e non lo dico per mettere il dito nella piaga,che come damigella d’onore tu non mi stia aiutando per niente. Le tue mansioni secondo i tuoi criteri sono terminate quando hai scelto il tuo ambito,per assicurarti che non fosse qualcosa di orrendo come quello che avevi indossato per il matrimonio di Bill,e il mio vestito da sposa. Con ciò non sei nella posizione adatta per criticare il mio passo lavorativo e neanche per convincermi a fare una pausa pranzo –

- va bene,me ne vado … ah e buona fortuna per i preparativi,scusa ma non sono la persona adatta per aiutarti,il matrimonio mio e di Harry è stato decente grazie a lui che negli ultimi giorni aveva preso le redini,se avessi concluso io sarebbe stato un disastro tutto,dalla cerimonia al ricevimento. Ti lascio al tuo lavoro. Passo più tardi forse per un saluto. Oggi stacco presto.-

-Beata te. A dopo.-

Perfetto si comincia. Ce la posso fare. Adesso inizio con questi documenti,poi quelli là,questi e quelli per ultimi,passo da Jacob,da Rob e Mary e poi avrò un’altra pila di roba da finire ….Oddio non ce la posso fare. Ero talmente impegnata e concentrata che il tempo volò,Ginny alla fine non era passata ed erano già le otto e mezza e altre due ore buone per concludere ci volevano. Potevo rimanere lì fino a mezzanotte se necessario,domani avrei potuto dedicarmi al matrimonio,c’erano da scegliere ancora le tovaglie,i fiori,e da definire il menù ….

Quasi le dieci

È rilassante stare in ufficio a quell’ora quando ormai l’edificio è vuoto,dona un senso  di tranquillità e pace. Ma si sa,la tranquillità dura poco …

Toc  Toc

-Avanti- chi mai può essere..

Quando ti svegli la mattina pensi sempre che sarà un giorno come tutti gli altri,farai le stesse cose seguendo il ritmo della vita monotona. Sono le cose che non ti aspetti che rendono una giornata diversa e particolare,sorprendente o deludente. La mia tranquillità turbata da un uomo che è in piedi sulla soglia del mio ufficio. Uomo che non si limita a devastami la giornata,ma il mio essere e tutto ciò che mi circonda. Basta guardarlo,basta un pensiero sfuggente su di lui,e tutto si blocca. Il mio sguardo che lo fissa è senza espressione,non trasmette emozione. Come se guardassi il vuoto e cercassi di intravedere qualcosa. Il mio amore perduto,mai dimenticato. Lo vedo ma è come se non fosse reale. In questo mondo che gira tutto cambia e lui di mutamenti ne ha subiti,ma solo in meglio. È la perfezione,so che non esiste,ma dal mio punto di vista,dai miei occhi è sempre così … così … maledettamente Ron! Bello,semplicemente,un sorriso che ti uccide,nei suoi occhi blu oceano anneghi, lo sguardo di un bambino sperduto,la labbra invitanti,il profumo inebriante dei suoi capelli rosso acceso,il suo corpo ….

-Ciao Mione -

La sua voce …..

-Ciao Ronald-

-Sono tornato ieri sera e … ecco … sono stato da Ginny e Harry … parlando mi hanno detto che oggi non hai pranzato con loro..così ho pensato di venirti a salutare e di portarti..si insomma. qualcosa da mangiare. Pizza ai funghi d’asporto e patatine fritte … - dice ammiccando un sorriso

Impacciato , goffo , adorabile ….

-Gentile. Grazie.-

-Ti trovo in gran forma .. come stai?-

- Oh bene direi … sono solo un po’ indaffarata. Tu invece?- chiedo

-Non mi posso certo lamentare … - prende a parlare e io perdo il filo del suo discorso, si è avvicinato alla scrivania e sta posando la cena su una sedia vicino la finestra,appena dietro di me.

- Allora? Hai perso la parola? Perché non rispondi?-

Be sai stavo controllando il tuo fondoschiena ….

-Sarà meglio che vada … -

-Scusa Ron. Ormai sono quattro mesi che non ti vedo,mi compari qui nel mio ufficio a quest’ora all’improvviso,e io sono terribilmente stanca e sopraffatta … così se devo essere sincera ho seguito la metà di quello che hai detto. Non andare,facciamo due chiacchiere visto sei qui. Non si sa per quanto avremo l’onore di averti con noi ...  pensi di restare per il mio matrimonio? Sarai ancora in città?-

-no non credo di poter esserci, sono venuto solo per risolvere una questione importante … sono di passaggio .. fra un paio di giorni parto di nuovo –

-Che genere di questione?-

- Be personale .. –

- personale hai detto? Ci conosciamo da più di dodici anni,è così personale da non poter essere divulgata a una amica di vecchia data?-

- sai Granger si presuppone che due persone che si conoscono da così tanto tempo dopo mesi che non si vedono si corrano in contro per abbracciarsi,una saluto come si deve,magari un’espressione gioiosa in volto mentre,se mi concedi,quando sono entrato nel tuo ufficio e mi hai guardato avevi dipinto in volto il tipico sguardo da pesce lesso,mi hai fissato come se fossi uno sconosciuto e probabilmente ti chiedevi cosa ci facessi sulla soglia della porta e dopo una decina di minuti sei stata in grado di proferire quattro parole,”Ciao Ronald” e “gentile. Grazie”. Non sarò maestro del tatto piccola so –tutto -io ma  per essere un’amicizia di vecchia data la nostra confidenza è piuttosto scarsa. Lei cosa ne pensa?-

- Perdonami,sono stata scortese..- detto questo mi alzai dalla poltrona e lo strinsi forte. Amici di vecchia data,era vero ma nonostante tutto tra me e lui ci sarebbe stato sempre imbarazzo. Tanto imbarazzo. La nostra amicizia,se così si poteva chiamare,il nostro rapporto … era stato sempre diverso. Lo amo,e l’ho sempre amato per ogni aspetto,amore per un amico,per un fratello,amore tra anime gemelle …. Tra le sue braccia non mi sentivo protetta,ero in uno stato di beato oblio,stavo bene e il contatto fisico era estasiante,mi dona un senso di rilassatezza. Quando staccò le mani dalla mia schiena per allontanarsi da me io lo cercai ancora,mi aggrappai più forte a lui …

-Ancora un po’ … ti prego … - lo supplico

Acconsente annuendo,con una mano poi mi scosta alcune ciocche di capelli indietro per mettere a nudo il mio collo. In quel momento la mia rilassatezza cede per lasciar posto al timore,alla paura di ciò che stava per accadere. Richiamai la mia razionalità per fermarlo,ma il tempo non fu dalla mia. Le sue labbra e la sua lingua stavano stuzzicando il lobo del mio orecchio,e non appena scesero sul collo mi lasciai sfuggire un gemito di piacere. Abile.

-Ron ….-

-sei tu la mia questione importante-

Bacio,tagliente,passionale … le mia bocca non si ribella alla sua ….

Il mio cervello invece sì,che in quel momento le aveva mostrato il viso e la dolcezza del suo fidanzato …

-Fermati! Non possiamo,io sto per sposarmi con Christopher,non posso tradirlo .. –

-Ah si? Non mi pare che ti tu ti stia opponendo a sufficienza,Hermione.-

Cosi detto riprese a baciarmi,bocca,guancia,naso,fronte … e con facilità e forza mi sollevò per farmi sedere sulla mia scrivania occupandosi in seguito dei bottoni della mia camicetta che pochi minuti dopo era sul pavimento.

-Ronald .. ti scongiuro fermati,io non ne sono capace …-

- perché mai-?

-Sei il mio punto debole,potrei essere tua sempre Weasley,ciò non significa che sia giusto. Io sto costruendo il mio futuro-

-il tuo problema è che fai troppo uso del cervello,non è un male,ma usi sempre troppa razionalità,e non ti fa bene,con questo non voglio dire che non ascolti anche il tuo cuore,ma che non segui mai i tuoi istinti. Dovresti provarci. Il tuo cervello non vuole fare l’amore con me,il tuo corpo sì,e penso che tu voglia. Ma se mi sbaglio allora chiedimi di andarmene.-

Razionalità. Istinto. Amore.

Potesse esserci qualcosa di semplice,potesse esserci un’alternativa. Qualsiasi cosa tu faccia,dovunque tu vada,chiunque tu incontri, ogni giorno dovrai fare una scelta. Quella sera,in quell’ufficio,a quell’ora io scelsi di abbandonarmi tra le sue braccia,di farmi amare da lui,di seguire l’istinto,il cuore, scelsi di fare ciò che desideravo veramente,consapevole che non me ne sarei mai pentita.