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Autore: Elly93    07/09/2005    8 recensioni
MI è venuta in un pomeriggio piovoso. Parla di... sorpresa.Commentate, perchè è la mia prima ff in assoluto, commenti e critiche mi aiuteranni a crescere (si spera)
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo unico

 

Era lì.

Lì contro di lui.

Lì contro di lui, colui che tutto e tutti gli aveva rubato.

Eccolo lì a vendicare morti che si potevano evitare.

James e Lily, Cedric, Silente,Sirius e molti altri.

Lì contro la persona che gli aveva tolto ciò che amava fin dalla nascita.

Lì contro colui che gli aveva rubato l’amore dei suoi genitori.

Lì contro colui per la cui colpa aveva perso l’unica cosa che rimaneva della sua famiglia.

Lì contro colui che gli aveva tolto la sua unica guida.

Era lì.

Lo guardava negli occhi e vedeva odio.

Lo guardava negli occhi e vi coglieva niente di umano.

Alzava una bacchetta, quella mano bianca.

Quella mano che molte vite aveva spezzato.

E si schiudeva quella bocca.

Quella bocca dalla quale usciva quell’anatema mortale.

Ecco che un lampo verde scintillava nel buio notturno.

Quel lampo verde che molti uomini aveva stroncato.

Le gambe si piegavano.

Quelle gambe che già l’avevano salvato.

E buttandosi di lato quel lampo verde evitava.

E alla morte per un soffio scappava.

Voldemort. 

Si Voldemort.

Così chi cerca di ucciderlo si chiamava.

Quello era il nome che chi gli aveva tolto tutto portava.

Voldemort.

E mi sembra che volto della morte quel nome pareva.

Un volto che solo una volta si vedeva.

Per tutti.

O no?

No, non per tutti, perché la morte l’aveva trovato, ma poi egli gli era scappato.

Non una.

Non due.

Non tre.

Non quattro.

Non cinque.

Non sei.

E neanche sette volte, perché il lampo mortale aveva evitato.

Ma ora basta!

Perché ancora doveva sopportare?

Un cuore spezzato doveva curare.

Un cuore che il vero amore aveva conosciuto.

Lei.

Era per lei che ora lottava.

Lei che tutto gli aveva dato.

Lei che gli era stata vicina.

Era per lei la vita sacrificava.

Doveva morire.

Non c’era scampo.

Ma se lui, Harry James Potter, il mondo doveva lasciare.

Tante persone doveva vendicare.

Mamma e papà per cominciare.

Papà che per salvare le persone che amava la sua vita sacrificava.

Mamma che paura non provava quando la morte in viso guardava.

Entrambi per lui erano morti, ma nel suo cuore eran risorti.

Sirius.

Nel suo cuore restava solo l’affetto che per lui provava.

Silente.

Morto per lui e ora il suo spirito puro lo guiderà e della morte paura non avrà.

Cedric.

Tanto gli doveva, e ora glielo rendeva.

Ma non solo per loro doveva lottare.

Per chi era in vita la morte in faccia doveva guardare,

Quelli che con lui si eran schierati.

Ron, Hermione, ma soprattutto lei… la donna che amava.

Ed ecco che il giovane si rialzava.

Con un sorrisino di sfida il mago sfidava.

Guardava negli occhi quel volto senza espressione.

Ma in realtà l’entrata dell’orrore.

Non aveva paura.

Doveva perseverare.

Ciò lo doveva per loro fare.

Loro che anche se non c’erano erano lì.

Morti, vivi.

Che importava?

Lui li amava.

Amori diversi per ciascuno provava.

Ma il vero amore, l’unico amore era per lei.

Per lei e per crearle un futuro migliore la bacchetta levava.

Due parole doveva pronunciare.

Quelle due.

Ma quel volto mortale lesto decideva.

E l’incantesimo ripeteva.

Su Harry non indugiare.

Tu sai che lo devi fare.

Tutto si svolse in un istante.

Un istante di terrore.

Di terrore puro.

Se non funzionava la morte l’avrebbe avvolto.

Ma non c’era il tempo per pensare.

Doveva dire quelle parole amare.

Ecco la bocca si apriva e la maledizione usciva.

Avada Kedavra.

Ecco ciò che hai detto.

E due lampi verdi in aria si scontravano.

Ma il tuo era più forte e l’altro batteva.

Un tonfo sordo.

Poi cadi anche tu.

Ce l’hai fatta.

Ti svegli e il suo viso guardi.

Due occhi azzurri.

Capelli fiammanti.

Sorriso dolce.

E ora dillo.

Dillo che la ami.

Dillo che hai ucciso Voldemort per lei.

Dillo che la ami.

Lei lo sa.

Lo sai anche tu.

Harry, ti dice.

Con orecchie attente ascolti.

Ma poi tu lo dici.

Non piano.

Non forte.

Di più.

Tre parole e un bacio ecco il tuo premio.

Il premio per chi aveva lottato.

E un risultato aveva portato.

Tre parole.

Le ridici queste parole.

Ma questa volta le riassapori.

Poi le ridici in un sussurro.

Ti amo Ginny
  
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