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Autore: Saorio    14/06/2010    7 recensioni
Avete letto Breaking Dawn? Bene. Potete tornare indietro e fermarvi all'ultima frase di Eclipse. Nel mio quarto libro tutto è completamente diverso. I Cullen si sono trasferiti in Alaska. Bella è diventata sì una vampira, ma non certo a causa di un parto improbabile. Jacob vive ancora a La Push e i suoi contatti con Bella si sono interrotti prima della trasformazione. Nonostante questo, all'improvviso compare un nuovo, stravagante e pericoloso individuo che contribuirà fatalmente a far incrociare nuovamente le strade di tutti i nostri cari personaggi. A questo punto, non mi resta che dirvi: "Welcome in Scarlet." Estratto dal prologo: Chiusi gli occhi, come a volermi impedire di vedere quello che già non vedevo. Dentro di me, un urlo inudibile squarciò quel silenzio reale. In quell’istante mi resi conto di aver risposto alla domanda che poco prima mi ero posta. Sì, io avevo paura.
Genere: Horror, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Nuovo personaggio | Coppie: Bella/Jacob
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Avvertimento: Calmi, non vi preoccupate. Sono sempre io, la solita Saori. Quella sentimentale e un po’ malinconica. Quella che venera Jacob e adora la coppia Bella/Jake assieme. Solo che stavolta sto cercando di buttarmi in territori mai esplorati prima, dove tutto diventa estremamente nuovo ma molto affascinante *_*

Se avete notato ho cambiato il rating, che da verde è diventato arancione, e il genere, che da solo sentimentale è diventato anche azione e horror. Ma ripeto: don’t worry.

I sentimenti lovvosi rimaranno sempre e comunque!!! *___*



Una piccola grattata sul vinile gente. Qui è Jen, che vi terrà compagnia tutta la notte sulla DBSD. Ed ora un minuto di pubblicità.*


Alcuni altoparlanti istallati su un vecchio edificio trasmettevano musica rock-metal a tutto volume. Cani randagi rovistavano nei cassonetti dell'immondizia, illuminati da lampioni mezzi-fulminati che si accendevano e si spegnevano ad intermittenza. C'era vento, un ventaccio fastidioso che rumoreggiava nelle strade deserte, mulinando le cartacce e qualsiasi cosa fosse stata lasciata per terra. Le vecchie finestre delle case abbandonate cigolavano nei cardini. La solita periferia notturna di Seattle.

Due ragazzi, sulla ventina, sbucarono in un vicolo illuminato a malapena.

Vodka. We need some Vodka. We need some Vodka. We need some Vodka.”** Intonava il più alto, quello con i capelli a spazzola. “Ehi, avete capito? Vogliamo solo la Vodka,” urlò sguaiato verso il cielo, prima di ritrovarsi in un secondo con la faccia all’ingiù rigurgitando solo Dio sa cosa.

L’altro, quello più grassottello, osservava sdegnato la scena. “Puah, Fred. Sei una mezza sega, non reggi nemmeno la birra, altro che Vodka.”

Cazzo! Tutta colpa di quella stronza di Mary.”

Idiota. Te l’ho sempre detto che quella era solo una puttanella. Ma tu non ascolti mai i consigli, eh Fred?”

Ma sì, chi se ne frega. Scopi pure con chi vuole. E lo sai perché?”

L’amico non gli rispose.

E lo sai perché, A.J.? Lo sai? Beh, te lo dico io, se non lo sai. Perché… I need some Vodka,” urlò isterico, prima di scoppiare in una risata sguaiata mentre se ne tornava con la faccia all’ingiù.

Ehi, Fred. Posso dirti una cosa anche io?"

Fred era troppo impegnato a liberarsi da tutto ciò che opprimeva il suo stomaco e non rispose.

Mi fai schifo, amico.”

***

I due ragazzi avevano ripreso a camminare. O meglio, A.J. lo stava facendo, portandosi appresso, a peso morto, quell’ ubriaco di Fred ormai ridotto ad una spugna.

Dovrei cagarti qui e venire domattina a vedere se almeno quelli dell’immondizia ti hanno raccolto. Sono sicuro che ti darebbero volentieri un passaggio.”

Hanno la Vodka, almeno?” Chiese Fred con voce impastata.

Certo che ce l’hanno,” rispose ironico A.J. "Figurati se quelli se ne vanno in giro senza nemmeno un goccetto.”

Impegnati in quella discussione così profonda, sussultarono alla vista di un topo che passò esattamente sulle loro scarpe.

A.J. perse l'equilibrio e lasciò cadere Fred, che era ancora ancorato alla sua spalla.

Ma che cazzo fai? Mi hai fatto battere il culo per terra.”

Merda, Fred! Un topo ha appena passeggiato sui nostri piedi. Ed io odio questi schifosi ratti.”

Evidentemente, la caduta per terra, aveva fatto riprendere un po’ Fred, che nonostante la fatica, si rialzò da solo, dirigendosi barcollando verso il cassonetto dell’immondizia dove il topolino si era nascosto.

Squit, squit. E dai bel topino, vieni dallo zio Fred,”

A.J. osservava la scena immobile e con aria allibita. “Ma allora sei veramente un idiota. Mica è un gatto a cui puoi fare le feste.”

Shhh. Stai zitto sennò non esce.”

Amico, tu sei fuori completamente. Mi hai scocciato. Rimani pure qui con il tuo nuovo amico che io me ne torno per i cazzi miei.”

Fred non lo degnò nemmeno di uno sguardo continuando invece a dedicarsi alla sua caccia al topo. A.J. era evidentemente spazientito.

Fai che cazzo ti pare. Io me ne vado. Buon divertimento.”

Ma non fece in tempo a voltarsi che andò a sbattere contro qualcosa.

Ma che… ehi amico, guarda dove vai.”

Sbucato chissà da dove, era apparso un uomo. Era alto, di corporatura normale, ma con degli strani capelli bianchi, di sicuro non a causa dell’età perché doveva avere al massimo una trentina d’anni.

Ehi, dico a te. Ti hanno tagliato la lingua?”

Sul volto dell’uomo apparve un sorriso. “Oh, hai ragione, mi dispiace,” esordì. “Ma sai, non ci vedo molto bene e il buio della notte non aiuta quelli come me.” Il tono delle sua voce era roco, e le sue, non sembrarono scuse sincere, più che altro parole di scherno. “Mi dareste qualcosa da bere, gentilmente?” Continuò poi con nonchalance, come se avesse appena posto la domanda ad un vecchio barista di un pub.

Ecco ci risiamo. Ehi, Fred,” urlò, in direzione del ragazzo che aveva abbandonato la caccia al topo e osservava la scena da poco distante. “Hai trovato un amico. Accompagnalo in un bel posticino e fatevi un’ultima, bella, scolata di vodka, eh?”

Vodka? Mi dispiace, non sono un grande bevitore di quella roba. Preferirei qualcosa di, che so, un po’ più naturale. Qualcosa di, come dire, caldo e saporito?”

Cosa c’è di più saporito di una bella vodka?” Rispose Fred di rimando, ancora mezzo barcollante.

Oh, beh. Certo, per voi sicuramente sarà così, ma vedete, io ho gusti un po’ particolari.”

Ah sì? Del tipo?” Chiese di nuovo Fred.

Sul volto dell’uomo apparve un sorriso ancora più disteso, come se non aspettasse altro che gli fosse posta quella domanda. Fece un passo in avanti e posò una mano sulla spalla di A.J.

Ehi, amico. Levami le mani di dosso.” Ma invece di dare ascolto all’avvertimento del ragazzo grassoccello, strinse ancora di più la presa. “Ehi, mi stai facendo male.”

Tranquillo, tra poco non sentirai più niente,” rispose col solito sorriso sghembo. La sua bocca si aprì, mostrando due affilati canini.

Gli occhi di A.J. si spalancarono, ma prima che potesse dire, o fare qualcosa, quei canini erano già affondati nella carne del suo collo. Forse non provò dolore, o forse, più semplicemente, fu il terrore che aveva provato a impedirgli anche solo di emettere un qualsiasi suono.

Tic.Tic.Tic.

Le gocce di sangue di A.J. crepitarono sull'asfalto. L’uomo aveva ancora la testa china sul suo collo. Quando la tirò su, in direzione di Fred, i suoi occhi erano rossi come il sangue che fuoriusciva dal collo del povero A.J. mentre i suoi canini, ormai scarlatti, erano ancora in bella mostra.

Ehi, Fred. Ti do qualche minuto. Se sei abbastanza veloce a scappare potrai ancora scolarti una Vodka,” pronunciò in tono amichevole, prima di riprendere da dove aveva interrotto.

Fred lo osservava terrorizzato. Sentiva le sue gambe molli, in preda alla paura più totale. Doveva scappare, ed anche velocemente, ma non ci riusciva. Continuava a fissare quella scena disgustosa senza riuscire a fare niente.

Ad un certo punto, l’uomo si staccò da A.J. Questa volta definitivamente. Con la sola forza di un braccio, poi, scaraventò quel corpo ormai privo di vita tra i rifiuti del cassonetto, ai piedi di Fred.

Alla visione del collo lacerato e di tutto quel sangue che colava giù, Fred sentì di nuovo un’ irrefrenabile voglia di vomitare. Intanto l’uomo, ancora distante, aveva preso a ripulirsi il viso dai residui di sangue.

Ehi, Fred. Sei ancora lì? Ma diamine, amico. Vuoi proprio fare la stessa fine, eh? Dai, sarò di nuovo magnanimo. Ti concedo ancora un minuto. Poi…” Non finì la frase. Fred aveva girato i tacchi, e aveva iniziato a correre come un forsennato in quel vicolo deserto. La visione di A.J. dissanguato e morto, aveva innescato il lui la voglia di salvarsi. E la paura, evidentemente, aveva lasciato posto all’istinto di sopravvivenza.

Intanto l’uomo, ricompostosi, osservava sorridendo il ragazzo correre veloce.

Cinque, quattro, tre, due, uno, zero. Ehi Fred, il tempo è scaduto.”

La voce roca dell’uomo rimbombò nel vicolo e Fred, che ormai aveva guadagnato qualche metro, si voltò indietro con sguardo terrorizzato, per assicurarsi di avere un buon vantaggio. Eppure dietro di lui non c’era più nessuno.

Non ebbe il tempo di realizzarlo che quando tornò a voltarsi davanti si trovò lui davanti a sé, con le braccia conserte e gli occhi fissi su di lui.

Ah, Fred. Non ci siamo proprio. Un minuto di vantaggio e sei ancora qui? Qualcuno è stato più veloce di te, almeno.”

Fred capì di non avere più scampo. Fece un passo indietro mentre l’uomo ne fece uno in avanti.

Che cazzo sei.” Urlò, disperato.

Ahhh, la solita storia. Che noia, potreste essere più originali per favore?”

Fred era allibito. Quell’uomo dimostrava una calma inumana mischiata ad un ironia tagliante.

E va bene. Soddisferò questa domanda anche stavolta,” rispose sospirando rassegnato. “Vampiri.”

Fred si lasciò cadere a terra ormai privo di forze, come se la sua linfa vitale fosse ormai già stata succhiata.

Fred, Fred. Mi deludi proprio, sai? Voi umani narrate di noi, da chissà quanti millenni, e tutte le volte che ve ne trovate uno davanti, rimanete così stupiti. Bah. Poco importa.” E con quelle ultime parole mise fine alla distanza che lo separavano dal povero Fred.

***


Che schifo, il tuo sangue sapeva tremendamente di birra di pessima qualità, mio caro Fred.” E con la solita nonchalance diede un calcio al corpo senza vita del ragazzo dai capelli a spazzola. Ovviamente, aveva subito la stessa sorte del suo amico, A.J.

Beh, direi che dopo questo spuntino notturno posso rimettermi in marcia, adesso. Nuova destinazione: La Push.”

E con passo tranquillo ed elegante, tornò ad incamminarsi, questa volta fischiettando e canticchiando una canzone.

Blood. We need some Blood. We need some Blood. We need some Blood. Hey!”

Poco distante, vicino al corpo senza vita di A.J., ricomparve il topolino a cui Fred aveva dato tanto la caccia. Unico spettatore di quell’inverosimile film dell’orrore.


To be continued…


  • * Citazione presa pari pari dell’episodio 90 (Storie del terrore) della serie televisiva Dawson’s Creek. Mi piaceva l’ambientazione proposta ed è la stessa che mi immagino per la Seattle di periferia nella notte.

 


Note: E fu così che passai dalle stelle cadenti ai luridi vicoli di periferia. E tutto in una notte…

Evvai :D

Come avete notato questa storia ha preso un corso inaspettato. Di sicuro quando è nata “Scarlet” non avevo in mente una scena di questo genere. Certo l’idea mooolto generale prevedeva scontri, e almeno un nuovo cattivo, ma non esattamente così dark :D

Ammetto però, di essermi divertita un sacco a scrivere questo primo capitolo, quindi spero tanto che possa piacere anche a voi.

Vi comunico ufficialmente che “Scarlet” non sarà il sequel di “Un segreto lungo un’eternità.” Spero che tale decisione non vi lasci troppo delusi, ma per quel che ho in mente mi complicherebbe troppo la vita usare la mia precedente shot come punto di partenza per Scarlet, anche se in verità, lo è stato fino a pochi giorni fa.

Spero, comunque, continuerete a seguirmi in questa avventura e forse, prima o poi, arriverà anche il momento di dare un continuo a “Un segreto lungo un’eternità.”

Grazie come sempre a tutti quelli che mi leggono, mi recensiscono, e mi aggiungono alle preferite, seguite, e ricordate. Grazie. Siete troppo, troppo, carini *_*

Grazie a Kukiness , che come sempre mi incoraggia, aiuta e corregge pazientemente. Ragazza questo mio nuovo lato dark lo devo, e dedico, soprattutto a te *_*

Al prossimo capitolo dove finalmente sapremo qualcosa in più sulla vita di Bella e molto probabilmente anche su quella di Jake, mio adorato.

   
 
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