Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: little star    15/06/2010    8 recensioni
Dopo aver scoperto il tradimento di Harry, Draco si abbandona alle possibili situazioni dopo il rientro a casa di suo marito. Capitolo che eventualmente può essere aggiunto alla serie di cui fanno parte Tequila, Whiskey e Champagne.
Genere: Triste, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Draco poggiò le labbra sul bicchiere di cristallo e bevve, e sentì il sapore corposo del vino rosso invadergli la bocca e riscaldarlo dall’annichilimento dei sensi di quell’inverno interiore.

Draco non era mai stato bravo a perdonare in generale. Era una cosa che gli sapeva di sottomissione e di denigrazione. Draco Malfoy aveva un orgoglio, cazzo. Discendeva ad una stirpe di persone che ottengono quello che vogliono, quando lo vogliono e come lo vogliono, e il tradimento in nessuna delle sue forme era contemplato perché forma di una debolezza qualsiasi della persona.

Ciononostante, aveva sempre avuto paura dei tradimenti, ed attribuì questa sua fobia più ad un eventuale smacco all’orgoglio, piuttosto che ad una vera e propria incapacità di comportamento nel caso fosse successo. Eppure si riteneva abbastanza in gamba perché non si dovesse trovare di fronte a situazioni del genere.

Bevve un altro sorso. Il color sangue del liquido nel bicchiere gli regalò così un’aria da vampiro affamato, senza risparmiarsi niente in sensualità.

Harry lo aveva tradito.

Lo aveva scoperto con un altro uomo infilato in uno squallido locale per amanti fedifraghi, con le mani nei pantaloni dell’altro e il respiro corto. Se n’era andato prima che lui riuscisse a vederlo, ovviamente, deciso ad affrontare la situazione da vero Malfoy, con lucidità e classe. E soprattutto senza passare dalla parte del torto per ripicca: bisogna sempre giocare lealmente, quando si hanno in mano le carte vincenti, diceva Oscar Wilde.

Fino a qual momento non si era mai posto il problema di come affrontare una situazione del genere, con Harry, poi…

Il torto era solo da una parte? Certo che si. Si era concesso a lui come mai aveva fatto con nessuno: era stato un confidente, un aiutante, un amante, un marito. Era stato remissivo, gli aveva lascito fare tutto quello che voleva perché lo amava, lo amava davvero. Aveva permesso che lo sposasse e che continuassero quella stronzata da romanzetto rosa del matrimonio per tre anni, lo aveva sempre accontentato, nel letto e fuori dal letto, e non vedeva come, come! Harry avesse potuto tradirlo.

Chiuse gli occhi e cercò di immaginare.

Harry rientrò a casa dopo poco, lasciò ricadere il cappotto pesantemente sul divano e si voltò verso il salotto. Draco era seduto su una poltrona nera, con l’aria da principe maledetto, e lo stava aspettando.

“Ehi. Scusa, ho fatto tardi al lavoro. È stata una giornata stancante.”

Draco bevve un altro sorso di vino rosso e sorrise.

“Immagino, Potter, immagino.”

Bevve di nuovo.

“Che fai col vino rosso prima di cena?”

“E tu cosa facevi con le mani nei jeans di quel tizio, l’altra sera?”

“Draco…”
“Da quanto?”

Harry gli parve tutto d’un colpo stanco; aveva lasciò ricadere le braccia lungo i fianchi, sconfitto.

“Da molto meno di quanto pensi.”
“Da quanto!” urlò.

Harry sospirò.

“Da sei mesi. Mai con lo stesso uomo. Senti, Draco mi dispiace, non volevo che…”

“Sta’ zitto! Non... non mi parlare.”
“Draco, ascolta, io ti amo comunque.”
“No Harry. Così non funziona. Tu non mi ami più da tempo. Il nostro rapporto va avanti per inerzia, immagino.”

“Per favore…”

“Ho detto di stare zitto!”

Si alzò e si massaggiò le tempie, per un attimo credette di diventare pazzo. Sentiva il mondo sgretolarsi in grossi blocchi di pietra di terremoto sotto i suoi piedi. Draco si era convinto solo recentemente che il suo rapporto con Harry era molto probabilmente uno dei rapporti più felici sulla faccia della terra. O almeno così credeva. In effetti era sempre stato molto restio ad ammettere che Harry lo amava nonostante tutto, che dopo anni insieme era il caso di iniziare a pensare che se davvero avesse dovuto finire in qualche modo, Harry si sarebbe stancato di lui molto prima. Si era lasciato andare. Erano sposati, e lui era felice.

Nonostante questo, c’era da dire che l’aveva capito prima di vederlo con i suoi stessi occhi. Lo sguardo di Harry non gli si fermava più addosso, come una lenta carezza, come quando, nei primi tempi lo guardava per vederlo davvero.

Sospirò.

La noia è molto più forte di qualsiasi altro sentimento umano.

Draco superò Harry con due o tre falcate.

“Me ne vado.”

“E dove?”
“Non sono fatti tuoi, cazzo!”

“Ti amo ancora.”

Draco rise.

Ed Harry rientrò dalla porta come se non fosse mai arrivato, nella sua fantasia.

Draco si alzò e lo guardò negli occhi.

Harry sapeva. Era cos’ palese, dallo sguardo di furia triste di Draco, di delusione, che suo marito aveva scoperto una delle tante relazioni clandestine. La verità? Non aveva mai voluto tradirlo davvero. Ma alla lunga, il tedio del matrimonio, l’asettica vita di ogni giorno, il carattere di Draco soppresso sempre di più per meglio accontentarlo, lo avevano lentamente fatto impazzire. Era arrivato all’apice della disperazione sei mesi prima, quando aveva picchiato i pugni sul lavandino per un ennesimo: “Hai ragione tu.” da parte di Draco. Soffrivano entrambi per dei cambiamenti che non aveva mai richiesto all’altro, ma a quanto pare Draco li aveva presi per impliciti: annullarsi era doveroso, in amore.

Harry aprì la bocca per poi non dire niente: le parole gli si erano spezzate dentro. Draco si alzò, lo superò con lentezza e gli lanciò un’occhiata di traverso.

Quanto erano stati meravigliosi quei giorni felici! Quanto era stato bello condividere l’amore e tenersi per mano, e guardarsi negli occhi come se il mondo fosse da loro separato! Quanto erano finiti in fretta! Quanto si erano amati, quanto erano diventati tristi e ciechi! Quanto si erano consumati l’un l’altro, quanto avevano preteso! Quanto si erano smussati per poter collimare! Quanto quegli angoli rotondi erano dolorosi, adesso!

Uscì dalla porta e, nella sua fantasia, non vi rientrò mai più.

Per la terza volta Harry entrò dalla porta. Draco, ancora seduto sulla poltrona, con il bicchiere di vino in mano, non sembrò stupito quando questa volta si regalò un’altra deliziosa occasione per lasciare suo marito.

Questa volta non era solo. Stava baciando un ragazzo che sembrava una sua pallida imitazione: i capelli biondi e lisci, il candore di pelle segnato da vene bluastre che correvano su per le sua meravigliose braccia. Ad occhio e croce doveva avere quattro o cinque anni di meno rispetto ad Harry.

Quando si accorsero che li stava osservando, era troppo tardi. Si allontanarono in fretta e il ragazzo disse: “Io… vado.”

“No.” mormorò Draco. Fece una pausa, come se stesse riflettendo su cosa fare. “No, resta.” Harry non lo guardava.

“Harry.” Fece rotolare il suo nome sulla sua lingua come se stesse assaporando un cioccolatino. “suppongo che non dovrei interromperti: sei nel bel mezzo di una conquista, a quanto vedo.”

“Non credevo fossi a casa.”

Draco posò il bicchiere sul tavolino con una calma che doveva essere per forza fantasia: solo ad immaginare quella scena gli tremavano le mani dall’impazienza di fare a pezzi l’amante di Harry.

Questo lo so. Volevo solo renderti partecipe delle mie decisioni.”

“Che sarebbero?”

“Me ne andrò da qui, Harry. E giuro sulle tombe di tutta la famiglia Malfoy che non mi rivedrai mai più. Giuro anche che non morirò in pace fino a che non ti avrò distrutto e ridotto in polvere. Fino a quando tutto quello che è tuo non diventerà mio, fino a quando non mi sentirò appagato e non sarò riuscito a lenire il dolore che mi ha lacerato dentro nel momento in cui l’ho scoperto. E la vuoi sapere una cosa? Non passerà mai, e questo vuol dire che non  mi fermerò mai.”

“Lascia che almeno ti spieghi i miei motivi.”

“Che sarebbero…”

“Ti sei spento lentamente.”
“E tu hai lasciato che accadesse! La colpa è tua, tua, tua, solo e sempre tua!”

L’immagine si dissolse rapidamente.

Harry entrò dalla porta di casa, questa volta per davvero.

“Draco?”

“Harry.”

Draco lo guardò e tutti i suoi propositi caddero, mentre sprofondava in un mare di terrore davanti all’amara consapevolezza di amarlo follemente, anche se lo aveva ucciso, con quello che aveva fatto. Lo colse il sospetto tardivo che l’amore non dipende dai dolori che si provano, né svanisce a causa di questi, ma è di origine divina, ed è solo per volontà superiore, che, nonostante tutto, perseveriamo nella nostra condizione di relitti umani, traditi e presi in giro dalla mala sorte. Il tradimento di Harry purtroppo non gli avrebbe fatto smettere di amarlo, né in quel momento, né in un futuro lontano.

“Cos’hai?”

“Niente. Assolutamente niente.”

  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: little star