Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Ricorda la storia  |      
Autore: HonoSamurai    16/06/2010    3 recensioni
- Ti ho riportato gli occhiali, scusa!- Austria prese gli occhiali che gli venivano porti e li indossò: - Grazie, non dovevi disturbarti..- - Perché? Io volevo una scusa per poterti vedere! Eldestein arrossì alla schiettezza di Adèl, riuscì a spostarsi di lato: - E..entra, è tardi per girare per la città..-
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Austria/Roderich Edelstein, Ungheria/Elizabeta Héderváry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Pairing: UngheriaXAustria

Pairing: UngheriaXAustria

Prompt: Occhiali

Note: Scritta su richiesta di Kurenai88 ^__^, questa coppia non mi piace moltissimo, ma la scrivo appunto per tentare di superare i miei limiti! Beh, che dire, buona lettura! Il nome di Ungheria maschio l'ho inventato io..^_^

 

Il Suono della nostra Melodia-1847

 

Il suono di un violino allietava gli avventori del piccolo locale che si trovava a pochi metri da Shobrum Palace, un ragazzo dai capelli castani mossi, vestito con abiti cobalto era in piedi su un piccolo palchetto e, con sguardo assorto, tesseva leggere note sulle corde dello strumento.

Tra gli avventori uno in particolare osservava come rapito il musicista, non sembrava particolarmente facoltoso data la camicia di cotone bianca ed i pantaloni marroni macchiati di nero, forse grasso, i capelli castani ricadevano leggermente mossi sulle spalle, era seduto a meno di due metri dal musicista e non si perdeva né una nota né una sola delle sue espressioni, quando sentì sfumare anche l’ultima melodia batté le mani sorridendo.

Il musicista ripose il violino nella custodia e, sceso dal palchetto, si incamminò verso l’uscita:

- Aspetta!-

Esclamò l’avventore sperando di bloccarlo, il castano si voltò:

- Parli con me?-

Domandò alzando un sopracciglio quando, voltandosi, vide la persona che aveva appena parlato:

- Ehm, s-si..io sono Adèl d’Asburgo, molto piacere..-

Lo vide porgergli la mano ed anche se, non molto convito, la strinse:

- Piacere, Roderich Eldestein…-

Rispose semplicemente per pura cortesia, Adèl improvvisamente sorrise solare e lo abbraccio con forza:

- Ho capito finalmente chi sei! Tu sei Austria! Il mio capo mi ha parlato di te!-

Austria tentò di staccarsi di dosso quella..quella “cosa”, ma sembrava che non volesse proprio lasciarlo, aspettò quindi molto pazientemente che lo lasciasse e, dopo aver messo fra sé stesso ed Adèl almeno un metro di distanza di sicurezza, chiese:

- Tu chi saresti?-

Il ragazzo sorride nuovamente:

- Io sono Ungheria, i nostri capi vogliono che diventiamo amici! Sai è da un po’ di tempo che vanno molto d’accordo e così, ora, hanno deciso che dobbiamo andare d’accordo anche noi!-

- Noi due?-

Eldestein alzò un sopraciglio molto dubbioso sul fatto che sarebbe mai andato d’accordo con una simile persona, l’ungherese indicò il violino:

- Suoni molto bene, lo sai? Adoro Morzart…ho imparato a suonare il pianoforte con le sue musiche..-

L’austriaco rimase colpito da quelle parole, non si aspettava proprio che una persona così…così simile ad un contadino piuttosto che ad un aristocratico sapesse chi era Mozart e, soprattutto, avesse le abilità per suonare uno strumento..

- Grazie, cosa ti piace di Mozart? C’è un aria particolare che ti ha colpito?-

Ungheria si portò una mano sotto al mento facendosi pensieroso:

- Mi piacciono molti brani, ma se dovessi scegliere direi..-

Roderich lo bloccò, aveva avuto un’idea!

Voleva proprio vedere come se la cavava l’ungherese…

- Aspetta, che dici di suonarmela?-

Stupito per quella richiesta, Ungheria impiegò qualche istante per rispondere:

- Ehm…non posso, non ho gli occhiali…ho difficoltà a leggere senza occhiali..-

- Non penso sia un problema..-

Austria si tolse gli occhiali porgendoli all’ungherese:

-..ti presto i miei..-

Eldestein si aspettava che Adèl inventasse un’altra scusa, ma quest’ultimo invece, sorridendo, prese gli occhiali:

- Grazie! Allora così sono a posto..-

Esclamò allontanandosi dall’austriaco per prendere posto dietro al pianoforte a coda sul palchetto, si stirò le dita chiudendo gli occhi per un attimo e dopo aver trovato lo spartito che gli serviva iniziò a muovere le mani sui tasti di avorio per suonare l’overture della romanza “Non più andrai, farfallone amoroso”, Austria si ritrovò ad ammettere che la nazione appena conosciuta era piuttosto brava, inoltre gli appariva molto più intelligente dell’impressione che gli aveva dato pochi istanti prima.

Si avvicinò e, tolto il violino dalla custodia, accompagnò Adèl nella romanza..

Lui la conosceva a memoria e non aveva bisogno degli occhiali per suonarla, a metà melodia, tuttavia, Ungheria si fermò nell’udire le campane scandire le sei di pomeriggio:

- è tardissimo! Il mio capo mi sta aspettando! Devo scappare!-

Balzò in piedi e, dopo aver salutato con una mano Eldestein, corse via dal locale:

- A-Adèl…i miei occhiali!-

Balbettò, colpito dalla fretta dell’ungherese, ma era già troppo tardi

Adèl era sparito..

Sospirò, ora doveva farsi un nuovo paio di occhiali e di quei tempi era non solo complicato trovare un posto dove farli fare, ma anche un posto in cui costassero poco!

 

Qualche ora dopo..

 

Rodderich era impegnato nell’arduo tentativo di leggere un giornale quando qualcuno bussò alla porta, piuttosto innervosito data l’ora tarda per le visite andò ad aprire la porta e si ritrovò di fronte la figura dell’ungherese con i soliti abiti da popolano:

- Ti ho riportato gli occhiali, scusa!-

Austria prese gli occhiali che gli venivano porti e li indossò:

- Grazie, non dovevi disturbarti..-

- Perché? Io volevo una scusa per poterti vedere!

Eldestein arrossì alla schiettezza di Adèl, riuscì a spostarsi di lato:

- E..entra, è tardi per girare per la città..-

Ungheria entrò nella casa guardandosi intorno con un sorriso solare dipinto in volto:

- Hai proprio una bella casa! -

L’austriaco chiuse la porta scortando Ungheria all’interno della casa, quest’ultimo dopo diversi istanti di silenzio si voltò e, sorridendogli, chiese:

- Hai già mangiato?-

- No…perché?-

- Ti cucino qualcosa! Sono molto bravo..-

Rodderich era indeciso..

Accettare o non accettare?

Non seppe il motivo per cui alla fine annuì, forse la prospettiva di un buon pasto..

- Va bene, la cucina è la prima stanza a destra…non combinare disastri!-

Adèl era al settimo cielo!

Sorrise e, dopo aver posato un bacio sulla guancia destra dell’austriaco si allontanò quasi correndo verso la cucina.

Eldestein non sapeva che l’aver accettato quel giorno Adèl in casa avrebbe portato ad una convivenza che sarebbe durata per più di settant’anni.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: HonoSamurai