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Autore: Little Firestar84    16/06/2010    6 recensioni
A volte basta poco per ammettere una verità che ci è sempre stata davanti agli occhi, o la paura di affrontare qualcosa di nuovo e ricomnciare, a volte basta davvero poco, come l'iinocenza e la disarmante sincerità di una Lisbon in miniatura, una brunetta dagli occhi verdi di cinque anni rispondente al nome di Annie...
Genere: Romantico, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Patrick Jane, Teresa Lisbon
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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“Ho bisogno che voi 3 mi facciate un favore” Quando, alle Otto, Van Pelt lascia l’ascensore, Patrick le va incontro, spingendola al centro dell’ufficio, dove gli altri sono già presenti (Rigsby tutto preso da un panino, Cho intento nella lettura della Lettera Scarlatta). Gongolando come un idiota, batte le mani tutto felice ed entusiasta, spaventando la povera rossa.

“Il capo non sarà contento, per nulla” Diretto, ma un po’ a disagio, Rigsby è il primo a rompere il silenzio, fissando Jane negli occhi.

“Lisbon non avrà nulla da ridere su questo, credetemi – scrolla le spalle, che se quello che sta per fare davvero non fosse nulla di ché – davvero, conosco Lisbon, e non si arrabbierà mai per questo.”

“Ne dubito, ma sono curioso” Sentenzia Cho senza dimostrare alcun interesse particolare per la cosa,non con la voce, ma prestando attenzione (nel senso che i suoi occhi sono su Jane, tutto qui). Se lui non avesse detto di essere curioso, non lo avrebbero mai immaginato.

“Sei sicuro che non si arrabbierà? – fa cenno di sì a Grace, tutta preoccupata – sei certo che non finirai sospeso – altro cenno di assenso – né Lisbon finirà sospesa o peggio – altro segno di assenso – sei certo che nessuno di noi 3 sarà sospeso?- mentre lei si volta verso Cho e Rigsby, tutto soddisfatto, Jane fa cenno, per l’ultima volta, di sì col capo, poi Grace si volta verso di lui, non troppo convinta – ok, sentiamo, cosa ti serve?”

“Oh, Grace, nulla di ché, sarà facile come bere un bicchiere d’acqua – le da un foglio con scarabocchiato sopra quello che sai essere un indirizzo – oggi è venerdì, e avete il fine settimana libero, senza reperibilità. Ora, so che poiché finirete all’ora di pranzo vorreste essere lasciati liberi di fare cosa più vi piace, però ho bisogno che alle sei siate in questo posto, vestiti elegantemente. Rilassatevi, non è nulla di illegale” e se ne va, pronto a passare alla fase due, ovvero quella che, come passo iniziale, implica che lui ti raggiunga in ufficio.

“Qualsiasi cosa tu stia tramando, la mia risposta è no, Jane” Lo senti entrare nell’ufficio, e non ti prendi nemmeno la briga di alzare lo sguardo dalle carte che stai leggendo; sai due cose, la prima, è che vorrà vederti gettare via quelle carte non appena verrà l’ora di pranzo per averti tutta per sé, la seconda, è che, senza nemmeno guardarlo, sai che ha il migliore sguardo del tipo” voglio seccare per bene Lisbon”, ma tu, mentre lui è lì, bello beato alla porta, senza nulla di meglio da fare, stai letteralmente affogando nelle pratiche burocratiche. La verità è che lui VUOLE seccarti. A quanto apre, il suo piano prevede che tu sia furibonda con lui.

“Lisbon, non sai nemmeno cosa ti voglio chiedere!” eccolo lì!, e lì, quel maledetto ghigno, quel dannato segno distintivo che l’intero team del CBI  riconosce come segno inequivocabile che Patrick Jane sta tramando qualcosa (di pericoloso e/o stupido e/o dannoso per la tua attuale posizione lavorativa).

“Ho imparato a conoscerti abbastanza bene, Jane. O hai fatto qualcosa, o stai per fare qualcosa” lo guardi negli occhi, tragico errore, e ti mordi le labbra per non scoppiare a ridere: hai detto la verità, ha la faccia colpevole, ma questa vostra falsa sta diventando un po’ difficile da gestire, e a volte, solo a volte, fai fatica a resistergli; non è che tu voglia saltargli tra le braccia e strappargli via i vestiti, per carità (non in ufficio, almeno), solo, ti mancano le piccole cose, come tenersi per mano, soffici tocchi, tenere abbracci consolatori, i placidi baci sui capelli, o anche solo essere Patrick e Teresa.

“Ottengo sempre quello che voglio” Sì, lo sai, lo ammetti semplicemente col sorriso; nei pochi mesi in cui siete stati insieme, lui te l’ha dimostrato molte, molte volte, che lui ottiene sempre quello che vuole.”Teresa” al sentire il tuo nome di battesimo, capisci che non sta architettando qualcosa che possa anche essere lontanamente collegato al caso che state seguendo, ma deve essere qualcosa di personale, altrimenti, nonostante tutto, ti avrebbe chiamata Lisbon (perché può anche chiudere a chiave il tuo ufficio per rubarti baci talmente appassionati da essere illegali, ma mai  e poi mai ti chiamerà Teresa al lavoro, non mentre state lavorando).

“Cosa stai architettando, Patrick?”

“Oh, credimi, Teresa, sa non mi ami ancora, mi amerai per questo, credimi… e adesso ascolta.”

     “Cosa credete che abbia architettato?” Grace è in iperventilazione quando lascia la macchina con cui è venuta con Cho e Rigsby; è preoccupata, molto, molto preoccupata, perché, se Jane ha architettato uno dei suoi numeri, allora è garantito che le cose andranno molto, molto male, e lei non sopporta che le cose vadano molto, molto male. Le mani le sudano dall’agitazione, e si tranquillizza un po’ quando Rigsby le porge un fazzolettino bianco. La trova incredibile, anche perché, ubbidendo alla particolare richiesta di Jane, si p messa un vestito semplice ma elegante, grigio, al ginocchio, con un fantasia di rose più scure, completato da sandali alti neri; lui e Cho si sono imitati a indossare un altro completo, tutti e due grigio scuro, e a mettere delle cravatte che potessero passare per decenti (rosse).

“Se conosco bene Jane, non ne uscirà nulla di buono – guardando in lontananza, Rigsby si gratta il collo, nessuna traccia di Jane, in compenso, può scorgere un gruppetto di persone che sembrano essere lì per una cerimonia- perché credete ci abbia fatto venire proprio qui, in un parco di Woodland?”

“Lisbon era d’accordo con lui, e lei non comprotterebbe mai le nostre carriere per lui. La sua e la sua vita, sì, le nostre, mai, nemmeno in un milione di anni – quando fa una pausa, gli occhi di Cho scorgono, nel gruppo, la testa di Jane, allontanarsi per raggiungerli – Jane sta arrivando”

E per la prima ma non ultima volta nella giornata, Rigsby e Van Pelt rimangono a bocca aperta, occhi spalancati e  senza parole.

“Jane, sei, insomma, voglio dire… quello è un 3 pezzi, però, insomma… - Grace fa una breve pausa per riprendersi dallo shock mentre lo osserva, completo 3 pezzi gessato sartoriale grigio scuro, camicia bianca e cravatta nera, e il più elegante e presumibilmente costoso paio di scarpe lei abbia mai visto indossare da un uomo – wow, sei davvero incredibilmente elegante”

“Devi andare al tuo funerale o cosa?”

“Patrick, quando iniziamo?”  Annie corre da lui, abbracciandolo per le gambe, e il tuo team immediatamente la riconosce, vestita con un vestitino color latte, in pizzo e tulle, con un laccio color avorio intono alla vita, decorato da una rosa di stoffa dello stesso colore, tutta presa dal cestino che tiene nelle manine, colmo di petali di rosa bianchi e gialli.

“Presto Annie, te l’ho detto, andrà tutto come ho previsto” le scompiglia i capelli così poco che non sembra metterli in disordine nemmeno un po’, anche perché, cos’ ben sistemata, sarebbe un crimine; lui le sorride, e Van Pelt si scioglie alla vista, una lacrima che rischia di mettere in pericolo il maquillage, perché l’uomo che considera un amico, e quasi famiglia, sembra finalmente in pace e felice.

“Jane, non hai addosso..” Rigsby sta per parlare, ma Grace lo blocca, notando lo stesso particolare, con un poco elegante ma doloroso quanto efficace colpo di gomito nei reni, conscia che Jane non si lascerebbe mai scappare una cosa del genere.

“Sono settimane che non indossa la fede” Cho spiega, mentre raggiunge Jane e Annie, faccia a faccia con l’uomo.

“Non capisco perché avrebbe dovuto smettere di..” e di nuovo Grace gli da un bel colpo, e dato che Rigsby non sembra capire, stavolta è ben più forte.

“Quand’è che potrò gettare i petali? Io VOGLIO gettare i petali!”

“Se la signorina e i signori mi vorranno seguire, presto avrai il tuo momento, tesoro – Jane apre le braccia, indicando il gruppo con cui era fino a poco fa, riunito sull’erba, sedie e decorazioni floreali, mentre Annie rimane, di proposito, indietro – Cho, mi servirà il tuo aiuto, se non ti spiace”

Annie rimane molto indietro, ferma ma saltellando sul posto per l’eccitazione, mentre loro si fermano davanti ad un uomo sulla cinquantina, aspetto marziale, mentre invece Cho si posiziona dalla parte opposta di Claire, vestita di un fresco abito giallo chiaro.

“Non so, normalmente, ho un brutto presentimento quando Jane è coinvolto in qualcosa, però, stavolta qualcosa non mi quadra”

Rigsby non finisce di parlare, perché le note della marcai nuziale iniziano a riempire l’aria, diffuse da uno stereo tanto piccolo quanto potente, e, prima che possano capire perché Jane li ha portati in un luogo in cui c’è una marcia nuziale, Annie arriva, saltellando verso Jane e il maestro di cerimonie, lanciando i petali nell’aria, seguita poi da una donna, molto simile a te, che cammina al braccio di un uomo dai capelli neri e dagli occhi verdi, vestita con abito nuziale simile a quello di Annie, pizzo bianco latte, lungo al ginocchio, nastro in vita, senza maniche o spalline, un bouquet di rose bianche e fresie e tulipani, tutti bianchi, abbellito da foglie di edera. Alla fine, Rigsby e Van Pelt rimangono nuovamente senza parole (Cho sorride, ne sei certa, quella cosa che ha sulle labbra sembra davvero un sorriso) quando capiscono che la sposa non si limita ad assomigliarti. Oddio, dalla faccia di Rigsby, si direbbe che sta per avere un infarto… davvero non si aspettava che TU fossi la sposa?

“Signore e signori – inizia l’uomo, un tizio che ha tutta l’aria di essere una persona alla mano, quando tu, radiosa, raggiungi Jane, che, a detta del team, non sembra mai essere stato così felice- siamo qui riuniti per unire nel vincolo del matrimonio Patrick e Teresa. Questa coppia ha creato un profondo legame d’amore, e ha deciso di convenire qui oggi per formalizzare questo sentimento unendosi in matrimonio con questa cerimonia legale. Patrick e Teresa sanno che li aspettano tempi pieni di gioia, ma che saranno molti anche gli ostacoli, ma sono certi che che il loro amore e la loro forza uniti sapranno dargli la capacità di raggiungere una vita felice e di successo, l’uno al fianco dell’altra. Patrick e Teresa sono qui per essere uniti formalmente, secondo la legge dell’uomo e quelle dei loro cuori, come marito e moglie. Il loro amore tocca ognuno di noi, ed è giusto che sia al loro fianco che oggi siamo qui, a celebrare questo amore, perché questo matrimonio vuole essere la pubblica ammissione di un sentimento privato quale è l’amore. Ognuno di noi, in modo diverso, è parte della loro gioia, e abbiamo tutte le intenzione di stare la loro fianco quando avranno bisogno d’aiuto. Ora, chi concede Teresa in moglie a Patrick?”

“Io” Mick risponde, guardandoti, ma tu, raggiante, non te ne accorgi, perché sei concentrata sullo sguardo sognate di Jane.

“Io, Roger Andrew, con l’autorità concessami dallo Stata della California e dalla città di San Francisco, in qualità di giudice di pace abilitato alla celebrazione di matrimoni, sono autorizzato a ufficiare le vostre nozze. Prima di essere uniti in matrimonio alla presenza mia e delle vostre famiglie e di coloro a voi legati, desidererei rammentarvi della natura solenne, seria e destinata a legarvi della scelta che vi apprestate a fare. Il matrimonio, come molti sanno,è l’impegno totale e volontario di una donna e di un uomo, l’uno con l’altra. Nasce perché non vi è desiderio di nessun altro, nella convinzione, speranza e desiderio che sarà per la vita. – vi sorride, quasi potesse vedere le sue parole avverarsi di fronte ai suoi occhi, e, prendendo un altro sospiro, prosegue – Patrick, sei qui oggi per celebrare il tuo amore per Teresa. Giuri di prendere Teresa in moglie nel vincolo del matrimonio, di occuparti di lei e amarla qualsiasi cosa accada, nella vostra vita insieme come marito e moglie?”

“Lo voglio” ti tiene per mano, e se non fosse che Claire ha impiegato ore per il trucco, piangeresti.

“Teresa, sei qui oggi per celebrare il tuo amore per Patrick. Giuri di prendere Patrick come tuo sposo nel vincolo del matrimonio, di occuparti di lui e amarlo qualsiasi cosa accada, nella vostra vita insieme come marito e moglie?”

“Lo voglio” sorridi, con le lacrime agli occhi, e stai per scoppiare a ridere quando ti rendi conto che Jane sospira di sollievo.

“Teresa, davanti alla legge ti prendo come mia sposa. Davanti a questi testimoni, giuro di amarti e proteggerti fino a che avremo vita. Ti prendo con i tuoi difetti, che, permettimi di dirtelo, sono davvero pochi, e i tuoi pregi, che possiedi in abbondanza per entrambi, e mi offro a te, con i miei abbondanti difetti e i miei pochi pregi. Quando avrai bisogno di aiuto, io ti aiuterò, e ti prometto che stavolta, quando avrò bisogno di essere aiutato, mi rivolgerò a te come prima cosa. Teresa, io ho deciso che tu sei colei con cui voglio passare il resto della mia vita, e sono grato che tu abbia deciso di accettare.”

“Patrick, davanti alla legge ti prendo come mio sposo. Davanti a questi testimoni, giuro di amarti e proteggerti fino a che avremo vita. Ti prendo con i tuoi difetti e i tuoi pregi e mi offro a te con i miei difetti e i miei pregi. Quando avrai bisogno di aiuto, io ti aiuterò, e quando avrò bisogno di essere aiutata mi rivolgerò a te. Patrick, io ho deciso che tu sei colui con cui voglio passare il resto della mia vita.” Jane prende gli anelli che aveva praticamente gettato in mano a Cho a cose ormai iniziate, col sorriso sulle labbra, e la cerimonia prosegue.

“Teresa – ti dice fiero quando ti mette la semplice verga di oro bianco al dito, accanto all’anello di fidanzamento – ti do questo anello come simbolo del mio eterno amore; il suo cerchio non ha né inizio né fine, ed è per questo che te lo affido, simbolo del mio amore infinito per te.”

“Patrick – ripeti il suo stesso gesto, mettendogli quella fede che ha sostituito, fisicamente, quella vecchia, un gesto che hai sognato tante volte di fare, ma che mai e poi avresti detto sarebbe divenuto realtà - ti do questo anello come simbolo del mio eterno amore; il suo cerchio non ha né inizio né fine, ed è per questo che te lo affido, simbolo del mio amore infinito per te.”

“Patrick e Teresa, alla presenza delle vostre famiglie e dei vostri amici, vi siete fatti queste promesse, simboleggiate dall’unione delle vostre mani e dallo scambio di anelli. Perciò per vostro volere, e con il permesso delle vostre famiglie e dei vostri cari, con l’autorità concessami, vi dichiaro marito e moglie. Può baciare la sposa – vi sorride, mentre vi guarda scambiarvi il vostro primo bacio da coppia sposata, quelle maledette carezze sulle labbra che lui ama darti e che ti fanno sciogliere le ginocchia in anticipazione di cosa sa davvero fare quel demonio; finisce presto, prima ancora che possiate sentire gli applausi – vi presento, per la prima volta, Patrick e Teresa Jane!”

“Congratulazioni, capo, sono così contenta per te e per Jane!- Grace, appena vi siete “liberati” dal maestro di cerimonie, ti raggiunge e ti abbraccia, e quando ti lascia, ti guarda negli occhi, sotto shock – capo, come dobbiamo chiamarti ora?”

“Lisbon andrà benissimo. Non ho intenzione di cambiare cognome”

“Per ora” Il tizio che da meno di due minuti è tuo marito continua a fare quel dannato sorriso sornione che ti propina tutte le volte che ti dice quelle due maledette parole.

“Con tutto il rispetto, sono felicissimo per voi, ma noi dove eravamo mentre voi vi mettevate insieme? Insomma, io non avevo notato niente, e poi lui indossava ancora al fede.”

“Ha tentato di prenderci per i fondelli, semplice strategia, Rigsby”

“Posso vedere l’anello di fidanzamento? Da quanto state insieme? Quando vi siete fidanzati?” Non credi di aver mai visto Grace così entusiasta e felice per qualcosa, e di certo non per qualcuno che non fosse Rigsby.

“Sì – le mostri l’anello con diamante  e rubini – alcuni mesi e 5 giorni”

“Sei incinta!” Grace di abbraccia di nuovo, tutta felice, davvero, non credevi potesse essere più felice di prima, ma ti sbagliavi.

“No! Ma perché me lo chiedete tutti? Io non sono incinta!”

“Per ora” prima guardi Patrick, abbastanza innervosita, poi ti giri verso Grace.

“L’idiota sapeva che se mi avesse dato troppo tempo per pensarci su alla fine avrei cambiato idea, perciò ha voluto fare tutto in fretta e furia”

“Pensavo che tu fossi quella terrorizzata che io cambiassi idea e dirigessi i miei interessi verso altri porti.”

“Oh, per favore, nominami un'altra persona che avrebbe il coraggio anche solo di tentare di sopportarti. Il mondo, caro mio, pullula di uomini che vorrebbero avermi al loro fianco!”

“Come se ci fosse donna che potesse resistere al mio fascino e ai miei modi un po’ all’antica. Questi, cara mia, sono i motivi per cui mi ami. E ritengo che dovresti considerarti fortunata, cara la mia signora Jane, che io abbia scelto te”

“Perciò ti amo perché sei un idiota rompiscatole, giusto? – scoppi a ridere, una risata a cui presto anche Jane si unisce, le tue braccia al suo collo, le sue intorno alla tua vita, e vi baciate di uno di quei baci che tu definisci criminali – sì, ti amo sul serio”

“Allora non ci resta che parlare ad Hightower” ti dice baciandoti di nuovo.

“Siamo ancora qui” Cho ti richiama alla realtà dal tuo viaggio in Janelandia (dove tu e Jane vi stavate baciando sulla groppa di Pegaso); braccia conserte, diresti che quella rughetta potrebbe essere un sorriso, che appare veloce, veloce nel momento in cui mostra il palmo a Rigsby.

“Come diavolo facevi a sapere fin dall’inizio che alla fine si sarebbero sposati?” Rigsby è piuttosto seccato nel momento in cui getta un mucchio di banconote nel palmo sempre aperto di Cho, quella rughetta di nuovo lì per qualche istante, prima che l’asiatico si possa ricomporre.

“Wayne, quanto hai scommesso?” Oh, Grace arrabbiata, questa è nuova. Ma ne ha tutti i diritti. Anche tu sei arrabbiata, mentre Jane, che ti sorregge perché sei anche in leggero stato di shock, se la sta ridendo di gusto.

“Scommettevate su di noi? Voglio sapere da quanto andava avanti!”

“Da quando Jane si è unito alla squadra. – ti spiega Cho con la sua solita calma – e no, Rigsby non ha scommesso molto, ma non hai voluto scambiare i risultati, perciò, alla fine, al cifra che si è accumulata è di oltre 800 dollari, e lo sapevo perché c’erano solo due possibili risultati finali; in uno il capo faceva fuori Jane dall’esasperazione, nell’altro lo sposava. Conoscendo Lisbon, dubitavo fortemente del primo.”

“Ti devo far davvero avere una squadra…” Non sai se odiare Cho o adorarlo; è raro che qualcun sia più in gamba di te come poliziotto, e lui ha visto cose di cui tu non ti eri mai accorta fino a meno di sei mesi fa.

“Mr. Patrick, vuoi venire a giocare con me e Tony?” sorridi felice, il tuo team d’accordo con te, quando vedete Patrick, il tuo neo-marito, sollevare la nipotina tra le braccia, così felice che quasi piange.

“Mi spiace Annie, ma non posso farlo, e sai perché? – lui è serio, lei si limita  a fare segno di no con la testa, triste e rassegnata – non devi più chiedere a Mr. Patrick di venire a giocare con te, e sai perché?”

Tutta felice, fa segno di sì “Perché avevi promesso che saresti diventato mio zio e che mi avresti lasciato lanciare i fiori al matrimonio!”

“E io dov’ero quando hai fatto questa promessa?” Al suo fianco, sorridente,. Li guardi, davvero curiosa, perché questo particolare ti era ignoto.

“Eri seduta sul pavimento del tuo ufficio, sotto shock perché Annie ti aveva chiesto se ci saremmo sposati, presa dal fantasticare su come il tuo nome suonasse accanto al mio cognome”

“Non lo stavo facendo!”

“Invece sì, e fossi in te non mentirei. Non ti serve a nulla, perché io so sempre quando mi menti”

“Non lo stavo facendo!”

“Come vuoi, negalo pure, tanto so che lo stavi facendo, perciò, ripeto, negare è inutile”

“Non sognavo a occhi aperti su di te!” vuoi così tanto chiudere l’argomento, che lo colpisci sul petto, un leggero tocco, col bouquet.

“Teresa, tu sogni sempre a occhi aperti di me! Lo facevi anche prima che Annie mettesse in chiaro le cose per noi!”

“Non lo stavo facendo!”

Sentitasi chiamata in causa, Annie decide che è giunto il momento ti ricordare agli adulti che lei è lì, e che, essendo la più adorabile bambina del mondo, merita di essere il centro della loro attenzione.

“Zio Patrick, quando mi darai la cuginetta che mi hai promesso?” Diversamente dalle altre volte in cui Annie ha avuto uno scoppio di sincerità, non ti arrabbi, ma quando tuo marito ti prende tra le braccia (come faccia ad avere un fisico così perfetto, che non fa nulla, lo sa solo lui), scoppi a ridere, come lui, un suono di gioia, sincero.

“Presto – le dice baciandoti i capelli – presto manterremo anche questa promessa”


 Ora, due cose veloci veloci... due immaginette

Teresa's wedding dressAnnie's dresse, sopratutto, i commenti ai commenti...

 

 soarez: nemmeno io lo sapevo. le meraviglie di wikipedia...la cosa non è stata assolutamente voluta, solamente, sono una fan sfegatata di Robert Downey Junior, e il nome del suo personaggio in Iron man è Antony Edward Stark... volevo solo vedere come potesse essere una medaglietta con sopra il santo, e coosa scopro? che è il santo patrono di Lisbon! Potevo resistere? PER LA PROPOSTA: è originale di per sè, ma considerato che la fa Patrick jane, direi che è normale. me lo vedo proprio a fare così, sì sì...

kocca: quando avevo 5 anni, mio padre era più giovane di patrick, ma lo vedevo vecchio, è una coa comune a tanti bambini. Grazie per i complimenti, e, sì, ha verniciato il muro e venduto casa, per andare avanti sul serio con Teresa... Bruno, sei pregato di darti una mossa, prima che una di noi tu lanci il malocchio, ok?

allanon: chi non ruberebbe Jane a Teresa?

sasita: Anbnie ringrazia, e dice che è solo normale, perchè zio patrick dice che lei è la bambina più spettacolare del mondo, ergo il  mondo ruota intorno a lei. Patrick dice che superare la cosa è un conto, accettare il presente e andare avanti è un'altra, e finche Red John sarà libero, lui non supererà mai davvero la cosa. (ps: Gli smeraldi non sarebbero mai stati brillanti come gli occhi di Tess, e sono fissato col rosso, parole sue :))

evelyn: Oddio, quella scena con la catena dietro non mi era venuta in mente... dovrò inseriral da qualche parte! e ti sei immaginat la scena alla perfezione! proprio come l'ho visualizzata io! e anche la scena della proposta... è un'insolita proposta, se fatta da una persona normale, ma parliamo di Jane, credete davvero che potrebbe chiedere in sposa Tess in modo normale? Questo è il suo concetto di normale!

Arrivederci al prossimo capitolo, dove ci aspetterà un salto temporale di ben sei mesi sei!

   
 
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