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Autore: Deeper_and_Deeper    17/06/2010    1 recensioni
Che Amelie, scrittrice sedicenne affermata, fosse una ragazza fuori dal comune, lo si era capito sin dal momento iin cui aveva messo piede al mondo. Da piccola non era mai stata quella che si poteva dire l'essenza della femminilità, i suoi giochi preferiti erano i fucili, le bombe, i videogiochi e nessun bambino avrebbe mai osato sfidarla a braccio di ferro, disciplina in cui lei era incredibilmente brava. Lei non aveva mai avuto quei complessi mentali delle sue coetanee, non provava interesse nessuno e nulla che non fosse lo scrivere e neanche faceva caso a che abiti indossava la mattina. Molti la definivano apatica, gli stessi suoi professori dicevano che il lavoro eccellente da lei svolto era in parte messo a tacere dall'inespressività del suo volto e dal modo in cui essa reagiva alle situazioni. In realtà lei reagiva in tal modo con in mondo solamente perchè non voleva soffrire.
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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AMELIE
L'amicizia di Amelie Dumas e Bill Kaulitz
Uno.

Che Amelie, scrittrice sedicenne affermata, fosse una ragazza fuori dal comune, lo si era capito sin dal momento iin cui aveva messo piede al mondo. Da piccola non era mai stata quella che si poteva dire l'essenza della femminilità, i suoi giochi preferiti erano i fucili, le bombe, i videogiochi e nessun bambino avrebbe mai osato sfidarla a braccio di ferro, disciplina in cui lei era incredibilmente brava.
Lei non aveva mai avuto quei complessi mentali delle sue coetanee, non provava interesse nessuno e nulla che non fosse lo scrivere e neanche faceva caso a che abiti indossava la mattina. Molti la definivano apatica, gli stessi suoi professori dicevano che il lavoro eccellente da lei svolto era in parte messo a tacere dall'inespressività del suo volto e dal modo in cui essa reagiva alle situazioni. In realtà lei reagiva in tal modo con in mondo solamente perchè non voleva soffrire.
Se le piaceva un ragazzo, non lo diceva, bensì soffocava quella cotta fino a farla scomparire; se le piaceva un abito che sentiva che non le stava bene, trovava tutti i difetti possibili e immaginabili fino a che quel capo d'abbigliamento non diventava orrido, quasi ripugnante. Ovviamente mai e poi mai si sarebbe sognata di parlare apertamente con qualcuno, scriveva e basta. I critici definivano le sue opere qualcosa di sublime e meraviglioso, ma questi due vocaboli non erano mai entrati nel dizionario di questa ragazza che le critiche non le leggeva quasi mai.
Dopo aver letto un paio di suoi libri, Bill Kaulitz, il cantante dei Tokio Hotel. si era messo in testa di voler conoscere Amelie a tutti i costi per poterle parlare. C'erano molti aspetti dei suoi rcconti in cui si rispecchiava, anche nelle frasi, ma non capiva assolutamente il perchè. Quando leggevi un libro di Amelie Dumas, infatti, venivi catapultato in un universo parallelo che ti lasciava sempre la sensazione di amaro mista a felicità improvvisa. Era come se lei scrivesse per ogni singola persona del mondo. In realtà, però. lei raccontava solamente ciò che le passava per la mente.
Così, lui, Bill, aveva mosso mari e monti pur di poter parlare con la ragazza. Prprio quando pensava che quello fosse solo un sogno impossibile, Amelie accettò di vederlo. In molti, però, l'avevano avvertito: Amelie era un'apatica ragazzina scocciata che l'unica cosa buona che sapeva fare ersa scrivere e lui ne sarebbe rimasto certamente deluso. Purtroppo per quelle malelingue, Bill non credette ad una sola parola ed il giorno seguente incontrò la ragazza ad una cena. Anche lei era vegetariana.

-Mi fa piacere che hai voltuo incontrarmi- disse la ragazza, inespressiva.

-Mi sono piaciuti i tuoi libri, mi sono riconosciuto in molte cose...- disse Bill, bevendo un sorso d'acqua.

-Davvero?- la statua inespressiva, per un'attimo, tentennò.

-Sì... è... strano... sembra quasi che tu ti sia ispirata a me!-

-Io non mi ispiro... io scrivo e basta-

-So che non rilasci mai interviste... posso chiederti il perchè?-

-I giornalisti... sono terribilmente fastidiosi...  sono una scrittrice... non un'attrice... non mi piace stare sotto i riflettori... odio quando chiedono della vita privata... che è una cosa di cui non voglio parlare-

-Ti capisco... sono invadenti- disse Bill, guardandola negli occhi -Perchè sei... così... inespressiva?-

Bill Kaulitz fu la prima persona in tutta la sua vita che gli aveva chiesto il motivo per cui lei era sempre e costantemente inespressiva. Per quanto la domanda fosse inaspettata ed impertinente, la ragazza du molto felice che gli venisse posta, soprattutto da lui. Lo fissò per un nanosecondo, cercò di capire se era solo curiosità o ci fosse qualcos'altro. Il volto del ragazzo, però, sembrava incredibilmente sincero.

-Non voglio soffrire...vivo nella convinzione che ogni emozione, ogni espressione del volto e ogni minimo cedimento mi renda più fragile di quanto io sia- per un'attimo la maschera di marmo che solitamente le copriva il volto era caduta, rivelando la vera lei.

Il ragazzo non si sarebbe mai aspettato una risposta del genere. Dietro all'apparente sicurezza di lei, vi era la paura di non essere in grado di affrontare le sfide della vita e di sembrare così fragile da poter essere rotta. Aveva bisogno di qualcuno con cui parlare e, lui ne era in parte convinto, se gli aveva detto quel segreto, poteva fidarsi di lui? Senza sapere perchè, ebbe l'istinto di proteggerla.

-Spero che questa cosa non la dirai a nessuno..-

-Non ti preoccupare... sai una cosa? Prima che io ti incontrassi mi avevano avvertito di quanto fossi strana e fredda... alcuni hanno datto persino che mi avresti messo paura... ma ora voglio chiederti... perchè tra tutte le persone del mondo quel segreto l'hai rivelato proprio a me?-

-Non ne ho idea- era ritornata in un attimo la ragazza inespressiva e glaciale di sempre.

Bill stava per replicare, aprì a metà la bocca rosea, ma poi la richiuse riaprendola soltanto per terminare i resti di quella cena alquanto strana. Quando si passa del tempo con questa ragazza, pensò, se te lo concede si possono abbatere i confini dello spazio tanto da andare su un altro mondo. Era felice che lei gliel'avesse concesso, perchè sapeva che ottenere una discussione normale con Amelie Dumas era un'occasione che quasi nessuno poteva avere. La cena terminò in modo fantastico. Bill la accompagno a casa, che era poco distante dal ristorante e in cambio ricevette un sorriso. Quel sorriso segnò l'inizio di un'amicizia.
Se Bill Kaulitz era felice di aver incontrato quella ragazza, la nosta Amelie era alquanto impaurita da quella situazione nuova. Non aveva mai parlato cos' apertamente con nessuno e al pensiero della fragilità cui si era esposta durante quella stupida cena, si chiedeva perchè l'avesse fatto. Era stato un gesto incondizionato che le aveva portato un'ingenua felicità che mai più sarebbe stata intravista in lei. Forse, Amelie non avrebbe nemmeno più incontrato Bill. O almeno lo sperava.












  
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