Lo
ammetto, Severus non mi è mai piaciuto. Essendo un Malandrino, ero quasi obbligato
ad odiarlo, anche se non mi ha mai dato modo di detestarlo. Era James ad
avercela a morte con lui, ma soltanto perché 'Mocciosus' passava un sacco di
tempo con Lily Evans, facendolo impazzire di gelosia.
Il fatto che Severus e James non si sopportassero, comunque, non implica per
forza di cose che Severus debba rivalersi su Harry, ora che James non c'è più.
E soprattutto, Harry non deve guastarsi il sangue inutilmente: Severus lo
tratterebbe male anche se Harry fosse un Serpeverde Purosangue con il massimo
dei voti.
Ma non riesco a farglielo capire. In questo è come James: irrimediabilmente
testardo.
Sospiro e lo guardo negli occhi. Sembra ancora più magro e sottile, senza la
divisa ampia della scuola.
"Harry, come hai avuto questa mappa?"
"Professor Lupin, come sa che è..."
"...una mappa? Lo so e basta. Dimentichi che sono stato ad Hogwarts
anch'io, e che ero uno dei migliori amici di tuo padre."
"Sì, lo so."
"Bene, lo sai. E' un inizio. Il fatto che tra me e i tuoi genitori ci
fosse un profondo rapporto di amicizia non significa però che tu possa
comportarti con tanta leggerezza. Per stavolta sono riuscito a coprirti, ma non
credo che la prossima volta il professor Piton sarà così accomodante."
Continua a fissare l'acquario pieno di Avvincini, senza rispondere.
Prendo fiato e coraggio. Non sarà semplice pronunciare la prossima frase.
"E poi, Harry, andarsene in giro con questa mappa mentre Sirius Black è
ancora in libertà non è saggio. Sai che il Ministero gli sta dando la
caccia."
Finalmente mi guarda.
"Hermione dice che Hogwarts è il posto più sicuro del mondo, anche senza i
Dissennatori a fare da..."
"Sì, la signorina Granger ed io abbiamo conversato a questo proposito.
Pare che la tua amica conosca Hogwarts a menadito, quasi più a fondo
dell'autore di Storia di Hogwarts. E' un'amicizia che dovresti
conservare. Ma non è questo il punto" aggiungo, appoggiandomi alla
scrivania. "Harry, non è prudente che tu tenga questa mappa con te."
"Se Sirius Black è davvero così interessato a trovarmi, lo farà anche
senza quella mappa."
La sua lucidità e la sua freddezza mi lasciano senza parole.
Ha ragione.
Sirius lo troverà, esattamente come riusciva a trovare James, anche quando li
spedivano in punizione ai due estremi del castello.
Lo troverà perché Harry è il suo figlioccio, con tutto quello che ne consegue.
Lo troverà perché vuole trovarlo.
"Harry, questa mappa resta qui."
Annuisce. James avrebbe iniziato a strepitare.
"Puoi andare."
Si alza. Lo seguo con lo sguardo. Sta per uscire, quando lo richiamo indietro.
"Harry. Promettimi che non andrai in cerca di guai."
"Io non vado in cerca di guai, professore. Sono i guai che trovano
me."
Si richiude la porta alle spalle e mi lascio sfuggire un sorriso. Quello che ha
detto era proprio da James.
La pergamena è spiegata davanti ai miei occhi, la bacchetta stretta nella mia
mano destra.
"Giuro solennemente di non avere buone intenzioni."
Dalla punta della bacchetta scaturisce un groviglio di linee che vanno a
comporre la mappa.
I signori Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso hanno l'onore di
presentarvi "La Mappa Del Malandrino".
Osservo il rettagolino di 'Potter, Harry James' percorrere i corridoi che
portano alla Torre di Grifondoro. Non stacco gli occhi fino a che non lo vedo
incontrare 'Weasley, Ronald Bilius' e raggiungere 'Paciock, Neville',
'Finnigan, Seamus' e 'Thomas, Dean' nel dormitorio circolare. Non posso fare a
meno di chiedermi se gli abbiano volutamente assegnato il letto dove dormiva
suo padre.
Mi scuso con 'Diggory, Cedric' per aver bagnato il suo rettangolino con una
lacrima.
"Fatto il misfatto."