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Autore: DileGinny    17/06/2010    5 recensioni
Vi siete mai chiesti cosa sarebbe successo se per caso Bella non fosse arrivata in tempo a Volterra e non avesse fatto in tempo a salvare il suo Edward? La storia di un amore troncato da una tragedia e il tocco di una bambina sconsciuta a lenirne il dolore.
Genere: Romantico, Triste, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- See you in heaven...

I stay, I pray
See you in heaven far away.
I stay, I pray
See you in heaven one day.

 

Sedevo ad occhi chiusi sul sedile anteriore della Porche che Alice aveva appena rubato.

Intanto lei, ignara del mio terrore, sfrecciava in autostrada schivando auto e camion e collezionando le imprecazioni degli autisti.

Erano passate poche ore da quando mi era piombata in casa.

Devo ammettere che mi ero rassegnata a non vederla mai più e la sua macchina parcheggiata nel vialetto di casa mi sembrò inizialmente un’allucinazione.

Ma alla mia felicità di poterla finalmente riabbracciare, di poter nuovamente fissare i miei occhi nel dolce color miele dei suoi, di poter sentire quanto fosse fredda mentre la abbracciavo era destinata a spegnersi più in fretta di quanto non ci avesse messo per nascere.

< Sei viva? >

La sua domanda mi fece sorridere, ma non sapevo ancora cosa volesse intendere.

< Certo che lo sono e soprattutto sarebbe più lecito che io la faccia a te questa domanda! Non hai risposto a nessuna delle mie e-mail, sei scomparsa! Volatilizzata! >

Risposi spazientita e incredula. Come poteva presentarsi in casa mia dopo tutto quel tempo e chiedermi se ero ancora viva? Mi sembrava una domanda insensata quanto illecita.

< Maledizione >

Continuavo a non capire

< Cosa? >

< Sali in macchina >

< Alice, non puoi pretendere che... >

I miei nervi stavano per saltare, ma lei non cambiava espressione.

< Bella, fai come ti dico. Ti spiegherò tutto a suo tempo >

Rispose lei con tono distaccato che, lo sentivo, nascondeva qualche altra emozione che non voleva farmi riconoscere.

Quella fu comunque la goccia che fece traboccare il vaso.

< Come puoi pretendere che io mi possa fidare di te dopo che mi hai fatto tutto questo! >

Alice rimase come folgorata dalle mie parole, ma la sua espressione si fece se possibile più dura.

< Bella, smetti di fare la bambina e seguimi! >

Ripetè tentando di mantenere la calma.

< No! >

Gridai io ormai del tutto spazientita.

< Edward vuole mostrarsi! Vuole farsi uccidere! >

< Cosa... >

Non avevo assimilato le parole di Alice e forse non ci sarei mai riuscita. La mia faccia era il ritratto dello stupore.

< Ed è tutta colpa del tuo maledetto cane! >

Con quest’ultima parola capii che si riferiva a Jacob.

Il mio migliore amico era rimasto in disparte fino a quel momento e digrignò rumorosamente i denti davanti a questa accusa.

Poco a poco cominciai a capire.

< Chi era al telefono prima, Jacob? >

Domandai con la voce più calma che mi era consentito assumere dal mio stato d’animo.

Lui non rispose abbassando lo sguardo indispettito.

< Era Edward ecco chi era! Rosalie lo ha convinto che sei morta, lui ha telefonato e qualcuno gli ha gentilmente comunicato che tuo padre è a un funerale! >

Non capivo più niente, sapevo solo che dovevo salire in macchina e raggiungere Volterra. Il più in fretta possibile.

< Andiamo >

Riuscii a dire, senza volgere lo sguardo verso Jacob. Mi aveva tradita.

Salii sulla mercedes di Carlisle ed Alice fece lo stesso. In un attimo il rombo del motore mi riempì le orecchie.

< Bella, ti farà solo del male! >

Fu l’ultima cosa che sentii. Mi allontanai dalla mia casa a tutta velocità mentre lui stava ancora in piedi sulla porta.

< Bella ci siamo quasi >

Era la prima volta che Alice apriva bocca da quando eravamo partite.

Mi preparai a seguire il piano che mi ero mentalmente preparata.

Alice aveva visto che lui si sarebbe mostrato a mezzogiorno in punto proprio nella piazza centrale.

Sapevo che così facendo i Volturi non avrebbero esitato un attimo prima di ucciderlo per aver violato il segreto della loro esistenza.

Dovevo assolutamente arrivare prima che potesse accadere il peggio.

Precisamente quando mancava un quarto a mezzogiorno Alice giunse sgommando alle porte della città. Non poté procedere in macchina e fu costretta a lasciarmi da sola.

< Bella corri! E’ tutto nelle tue mani! >

Non avrei saputo comunque che altro fare e cominciai a correre.

Corsi attraverso i vicoli del borgo medievale, corsi urtando persone che non avrei mai più rivisto, corsi a perdifiato, corsi con le lacrime agli occhi, corsi senza fare attenzione alla strada che imboccavo e sperando nella fortuna.

In un modo o nell’altro, alla fine, scorsi la piazza.

Al centro di essa una fontana permetteva di vedere al di là della folla ammassata.

La campana cominciò a rintoccare: mezzogiorno in punto.

Alzai lo sguardo verso l’orologio della torre per abbassarlo immediatamente all’entrata del palazzo e lo vidi: bello come sempre, i capelli ramati mossi dal vento sottile, gli occhi chiusi rivolti verso il cielo, le braccia lungo i fianchi con le palme delle mani aperte verso la folla e il torso nudo.

Era ancora nell’ombra. Potevo ancora farcela.

Con un balzo riuscii a scavalcare un’anziana signora seduta sul bordo della vasca e vi entrai dentro. Con fatica attraversai l’acqua sotto gli sguardi inebetiti dei turisti.

Erano già scoccati dieci rintocchi.

Continuai a correre nonostante mi mancasse completamente il fiato ma inciampai in una bambina che portava a spasso una bambola in un passeggino.

Caddi rovinosamente per terra mentre la piccola cominciava a piangere.

Feci appena in tempo ad alzare lo sguardo per vedere il torso di Edward dai muscoli perfetti scintillare come diamante sotto la luce del sole di mezzogiorno.

< Edward no! Edward! >

Nel sentire la mia voce aprì gli occhi. Quando mi vide assunse prima un’espressione stupita, poi a mezzo tra il felice e il rammaricato.

Un fuoco improvviso e nato dal nulla lo avvolse improvvisamente.

Tutta la piazza si voltò verso di lui ammirando lo spettacolo.

Distolsi lo sguardo, il volto bagnato dalle lacrime e la voce rotta dai singhiozzi.

< No!!! No! No... >

Quando mi voltai di nuovo di lui non rimanevano che un mucchio di ceneri.

La folla era in bisibilio. Tutti l’avevano scambiato per un qualche spettacolo pirotecnico in occasione dei festeggiamenti del Santo Patrono della Città.

Soltanto io, quasi calpestata dalla gente, continuavo a rimanere accasciata a terra e a piangere.

D’un tratto sentii una mano posarsi sulla mia spalla.

Mi voltai e vidi la bambina a cui ero caduta rovinosamente addosso che mi guardava preoccupata. Aveva i capelli dello stesso colore del grano maturo che le ricadevano in lunghi boccoli sulle spalle e gli occhi erano di un magnifico verde bosco. In mano teneva ancora stretta la bambola che poco prima stava seduta nel passeggino.

Era l’unica che si era accorta del mio pianto disperato, l’unica che mi fosse venuta a consolare.

La abbracciai senza pensare e lei ricambiò stringendo il mio collo con le sue piccole mani. Non mi importava che fosse una sconosciuta, sapevo che poteva capirmi.

< Addio amore mio... Spero di rivederti in un posto migliore >

Sussurrai con il viso immerso tra i boccoli di quella magnifica bambina.

 

Questa “what if..?” mi è venuta in mente in sogno se devo dirla tutta =) Sono una maniaca delle scene drammatiche e ho una certa mania nel far morire qualcuno in ogni mio racconto, spero che le fan di Edward mi perdoneranno per questa volta xD Aspetto comunque vostri commenti! Alla prossima, Turkina.

P.S. Se qualcuno si sta chiedendo cosa ci stia a fare la bambina... Diciamo che è una specie di residuo delle mie letture: oggi ho finito il Piccolo Principe e sono particolarmente convinta che in bambini abbiano la capacità di capire cose che agli adulti resteranno per sempre celate =)

P.P.S. Se a qualcuno dovesse interessate la canzone da cui ho tratto il titolo e di cui ho riportato un pezzo all’inizio è “Moonlight Shadow” di Mike Oldfield... Tra l’altro era la canzone mia e del mio ex xD

  
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