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Autore: Isaka chan    17/06/2010    5 recensioni
Questa One-shot ha come protagonista Sanji e i suoi pensieri durante e dopo lo scontro con Kuma. Il gesto eroico del suo compagno lo ha lasciato con una tale rabbia dentro che è più che mai convinto che Zoro debba pagare... Peccato che il suo cuore provi tutt'altro!
Genere: Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sanji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi risveglio stordito e mi guardo attorno con circospezione.

Vedo Kuma in piedi e di fronte a lui vedo te... Tu,lo spadaccino migliore del mondo,tu l’orgoglioso Zoro sei inginocchio e lo stai pregando di prendersi la tua vita anziché quella del nostro capitano.

Ti sento parlare di Rufy,di noi... Ci vuoi proteggere e sei disposto a rinunciare al tuo sogno pur di salvarci tutti... Ma io no... Io non sono disposto a rinunciare a te per avere salva la mia vita.

Mi alzo a fatica,sento le ossa che si rompono ad ogni movimento che compio,ma non mi importa.

Lentamente mi avvicino a voi,sfido Kuma con le mie parole,vedo il tuo sguardo sorpreso e me ne compiaccio:non ti aspettavi una cosa del genere,vero?Non ti aspettavi la mia intromissione,giusto? Tu volevi che fosse tutto perfetto,volevi morire senza che nessuno sapesse il perché,ma come al solito ti ho rovinato i piani...

Mi pongo davanti a te e cerco un accordo con il nemico:la mia vita per la tua Zoro,la mia vita per quella di tutta la ciurma.

Sono disposto a morire,perché il mio sogno,se paragonato al tuo,è misero e insignificante.

Tu,che ti alleni strenuamente ogni giorno,tu che ad ogni battaglia dai il 100%,tu che ad ogni scontro ti riduci ad un ammasso di sangue...tu che sei il mio vice-capitano,il mio compagno di viaggio,il mio amico... Non posso lasciarti morire e farti gettare al vento anni di severo allenamento...Non posso vederti morire davanti ai miei occhi... Non tu...

Anche se per me è difficile ammetterlo (e non lo farò mai di fronte a te),so perfettamente che sei più forte di me e per quanto mi possa sforzare non potrò mai raggiungerti.

Ma neanche di questo mi importa,ora voglio solo salvarti,voglio essere io per una volta l’eroe.

Guardo serio il robot davanti a me e tremo;non di paura,né di eccitazione... Tremo perché il mio corpo non ne può più,è stanco e provato.

Anche se sono di spalle posso sentire il tuo sguardo puntato su di me e so che mi guardi con timore e incredulità.

Sono felice che tu non riesca a muoverti,altrimenti avrei dovuto lottare anche con te... E avrei perso.

Nei pochi attimi di silenzio,mentre aspetto la mia condanna a morte,penso a ciò che sto facendo.

So perfettamente che non sopravvivrò,il mio fisico è debilitato,sono pieno di ferite,ho il fiato corto e per di più ho una costituzione magra,molto diversa dalla tua,molto più fragile...

La morte un po’ mi spaventa,ma il solo sapere che il mio sacrificio vi consentirà di vivere mi rende felice. Sul mio viso appare un sorriso,che ovviamente non puoi vedere,perché continuo a darti le spalle.

Sento la tua flebile voce chiamarmi,è così supplichevole che mi far star male,ma sono felice che ti preoccupi per me.

In genere stiamo sempre a combattere,ci insultiamo,ci ignoriamo,ma in questo frangente tutto sembra diverso,tutto è così irreale...

Io che ti salvo la vita,tu che cerchi di fermarmi e nessuno che possa vedere ciò che sta accadendo.

Sempre con lo sguardo rivolto al nemico ti chiedo di occuparti degli altri,ti confesso il mio dispiacere nel sapere che dovrete trovarvi un altro cuoco.

Pochi istanti dopo sento un dolore lancinante al fianco sinistro.

Mi hai colpito con la spada...mi hai colpito con l’impugnatura...

Mi volto e ti afferro la spalla più che mai arrabbiato e ti chiedo il perché di quel gesto,ma tu non mi osservi nemmeno.

Lentamente la mia vista si offusca,sento quelle poche forze che avevo venir meno:la mia mano scivola lungo il tuo braccio.

So benissimo che se svengo,questa sarà l’ultima volta che riesco a sentire il tuo calore.

Ho paura. Per la prima volta in vita mia ho paura. L’idea di non vederti più sonnecchiare in ogni angolo della nave,il pensiero di non avere più nessuno con cui litigare mi fa tremare. I tuoi occhi non fanno trasparire nessuna emozione,ma so perfettamente quello che stai pensando.

Vuoi farla finita così,vuoi e devi essere sempre e solo tu quello che si ammazza per gli altri.

Non è giusto... Non è giusto che debba essere tu a soffrire per noi...

Non voglio,non voglio che finisca così...

 I miei occhi si chiudono,il mio corpo cade inerme di fianco a te e tutto si fa buio... Zoro...

 

 

 

 

Sento delle voci...

Sono le voci di Rufy e degli altri... Sembra che stiano bene... Apro gli occhi e mi metto a sedere. Mi guardo intorno spaesato,confuso... Possibile che sia tutto finito?

Vedo Rufy che saltella,gli altri che sorridono anche se sono a pezzi,ma mi rendo conto che c’è qualcosa che non va... Come se mancasse qualcosa... O qualcuno...

Zoro!

Lui,manca solo lui! Mi alzo e con una forza che non credevo di avere comincio a correre e a saltare da una maceria all’altra per cercarlo.

Il mio cuore batte a mille,un po’ per la corsa,un po’ per il terrore che mi attanaglia le viscere. Non può essere,non può davvero essere morto! Mi rendo conto di aver fatto come al solito la figura dell’idiota. Non sono di nuovo riuscito a fare niente...

Ormai comincio a perdere le speranze,ma poi mi volto e ti vedo:lì,in piedi che guardi fisso davanti a te.

Il mio cuore si riempie di gioia e mi avvicino a te sorridendo. Ma ben presto quel sorriso si tramuta in una smorfia di paura.

Sangue... Sangue a perdita d’occhio... Sangue sul tuo corpo,per terra,intorno a te,a me...

Ti chiedo urlando che cosa è successo,ma tu non mi rispondi. Solo al mio ennesimo urlo,con un filo di voce,mi dici che non è successo niente... E poi cadi per terra,mezzo morto.

Solo dopo verrò a sapere che il dolore e le sofferenze del nostro capitano sono passate a te. Chissà quanto devi aver sofferto.

Appena Chopper dice che saresti potuto morire,il mio cuore perde un battito,forse due.

Sono più che convinto di fartela pagare una volta sveglio. Non dovevi farmi questo affronto... Non avresti dovuto sfidare la mia pazienza...

I giorni passano e la mia rabbia continua a crescere,perché sembri non volerti più svegliare. Ora ne sono sicuro. Appena ti sveglierai ti ucciderò io. Se Kuma non ci è riuscito allora sarò io a darti il colpo di grazia.

Perché tu sei una persona egoista,sei peggio di una prima donna,devi sempre avere in mano la situazione e sei l’uomo più orgoglioso che io conosca.

Dì la verità,ti dava fastidio farti salvare da uno stupido come me? Forse non sono alla tua altezza?Ti saresti vergognato di farti aiutare da me?

Ormai sono al limite,la mia furia non si contiene più,ma sono deciso ad aspettare che ti svegli.

E poi succede... Chopper entra in cucina e ci avvisa che ti sei svegliato. E io sono pronto...

Aspetto che tutti se ne vadano e ci lascino soli.

Mi metto vicino a te,tu ovviamente non mi guardi perché sai quanto sono arrabbiato.

Però qualcosa cambia. Nel vederti sveglio,con quella tua solita faccia da strafottente,tutta la rabbia scema e mi sento stranamente leggero.

Ti vedo girare gli occhi verso di me e a quel punto esplodo. Senza accorgermene il mio occhio si riempie di lacrime che cominciano a scendere copiose lungo la guancia per poi cadere sul tuo braccio.

Tu mi guardi shockato,strabuzzi gli occhi più che puoi,apri la bocca come se volessi parlare,ma non emetti nemmeno un suono.

Sono ridicolo,sono assolutamente ridicolo. Mi vergogno di me stesso,della mia debolezza e delle mie lacrime.

Il mio corpo però sembra fregarsene della vergogna che provo e mi ritrovo a chinarmi su di te per appoggiare la mia testa al tuo petto.

Il mio pianto liberatorio si affievolisce,ma non cessa.

Dalla mia bocca escono solo insulti,ma non capisco nemmeno io se sono rivolti a te o a me.

Le mie mani stringono le bende che ricoprono quasi tutto il tuo corpo con una tale forza da rendere bianche le nocche.

Sono patetico,lo so,ma il dolore al petto che avevo è passato non appena ho cominciato a piangere. Perché io non piango per la tristezza,ma per la gioia.

Sono felice che tu sia vivo,stupido marimo,perché i miei sensi di colpa mi avrebbero portato a fare qualche stupidaggine se fossi morto.

Qualcosa comincia a strofinarmi la testa. E la tua mano.

Mi stai coccolando... Questo sì che ha del sovrannaturale,ma ora come ora non mi importa... Voglio solo bearmi del tuo calore,di quel calore che temevo di non sentire più, e delle tue attenzioni,voglio far scomparire questo dolore che mi hai causato,voglio che tutto torni come prima,anche se so che sarà impossibile...

 Sono contento di poter condividere il mio dolore con te,per una volta. Sono contento di non doverti prendere a calci e di non dover parare i tuoi fendenti.

Sono felice che tu sia vivo...

“Zoro”

“Nh?”

“La prossima volta non te la caverai così facilmente...”

Mph...”

“Prova ancora a fare di testa tua e giuro che ti uccido”

La mia solita faccia tosta sembra essere tornata e sono felice. Non posso mostrare a Zoro la mia vulnerabilità,anche se forse è già troppo tardi...

Infatti la frase che uscì dalla mia bocca pochi secondi dopo confermò la mia ipotesi.

“Ho avuto paura... Ti prego,non farlo mai più...Non potrei sopportarlo...”

Mi sono dato il colpo di grazia,lo so... Ora aspetto la tua risata,le tue parole di scherno che però non arrivano.

Una sola frase esce dalla tua bocca,una frase sofferta ma sincera,una frase che mi lascia spiazzato e senza più difese.

“Per salvare uno stupido come te... Darei la mia vita altre mille volte...”

E detto questo ti addormenti,lasciandomi lì,ancora con le lacrime agli occhi,ancora appoggiato al tuo petto a guardarti allibito.

La tua mano è ancora sulla mia testa e io non la tolgo,anzi... Senza spostarmi dalla mia posizione afferro la tua mano e la stringo con forza chiudendo gli occhi.

Continuo a piangere silenziosamente fino a quando non mi addormento.

Quando mi risveglio tu sei ancora lì,disteso con gli occhi chiusi con la mano sulla mia testa.

Mi alzo perché mi accorgo che il sole sta tramontando e devo preparare la cena. La testa mi fa male e gli occhi mi bruciano per il pianto.

Prima di andarmene mi volto verso di te e sorrido:sono convinto che dimenticherai ciò che è successo oggi,ma è meglio così... Un marimo sentimentale non lo voglio come compagno.

Ma sappi invece che io non dimenticherò le tue parole e ora sono più che mai convinto che la prossima volta sarò io a salvarti...

 

Stupido marimo!

   
 
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