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Autore: Leesha    18/06/2010    3 recensioni
Silente: "Ho un annuncio da farvi. Come tutti ben sapete, Halloween é vicino. E quale modo migliore per festeggiarlo se non un'emozionante festa in maschera?"
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Capitolo 1: L'annuncio in Sala Grande

Alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts era ora di cena. Chiome bionde, brune e ramate riflettevano lucide la luce della moltitudine di candele che levitavano sulle teste degli studenti, tutti con addosso una divisa con lo stemma di Hogwarts, gocce di cera e colori della Casa d'appartenenza.
In fondo alla spaziosissima Sala Grande, dove veniva consumato il sontuoso pasto, un tavolo lungo e stretto era posizionato orizzontalmente, contro gli altri quattro, situati in verticale per tutta la lunghezza della stanza.
A questo tavolo cenavano gli insegnanti. Mai s'era visto gruppo più strano.
C'era un grosso individuo tutto barba e capelli (non è nè Bud Spencer nè Gimli, spiacente), che occupava posto per tre persone. Era Rubeus Hagrid, l'insegnante di Cura delle Creature Magiche. Era un Mezzogigante.
Una donna sulla quarantina sedeva poco lontano. Portava fondi di bottiglia sul naso, ed intricati mucchi di scialli di pizzo dai colori sgargianti, carichi di perline e brillantini. In genere Sibilla Cooman, docente di Divinazione, non sedeva mai a tavola con i colleghi, preferendo consumare i pasti da sola nella sua stanza, su nella soffitta, ma l'atmosfera di quel periodo la rendeva sempre più socievole. Halloween era vicino.
Un altro che attirava decisamente l'attenzione era Filius Vitious, l'insegnante di Incantesimi. Simile a uno gnomo, tanto era piccolo, barbuto e buffo, sedeva su una pila di cuscini, unico modo per raggiungere il piano del tavolo.
Insomma, si trattava di persone oltremodo eccentriche.
Ma il tavolo recava tre posti vuoti, proprio al centro.

Intanto, nell'ufficio del Preside.

Una donna anziana ma decisamente vispa sedeva rigida su una sedia di fronte alla scrivania del Preside, coperta di cartine dei dolcetti. Minerva McGranitt si riassestò gli occhiali squadrati sul naso nervosamente, quello che aveva appena ascoltato non le piaceva per niente.
"Albus, trovo che sia assurdo! Assurdo e inutilmente rischioso! Mandare degli studenti a piede libero in questo modo nella..." la donna non riuscì neanche a terminare la frase.
Albus Silente le indirizzò un'occhiata maliziosa. "Su, Minerva, calmati. Non c'é motivo di agitarsi tanto."
Minerva lo fulminò con lo sguardo. "Oh, c'é ne eccome, invece! E' una pazzia!"
"Molte azioni comuni della vita sono ritenute una pazzia, mia cara, ma questo non frena una persona a compierle." Albus si sistemò gli occhiali sul naso e scartò l'ennesima caramella. "Degli Auror si troveranno lì con l'unico compito di sorvegliarli. Non accadrà loro nulla di male, posso assicurartelo. In più questo gioco servirà a unire le quattro Case, a creare spirito di squadra. Le regole abbattono ogni barriera di età, sesso, origini, Casa d'appartenenza. Servirà loro da importante lezione di vita."
"Queste intenzioni sono molto nobili, Albus, ma il problema non è il gioco, ma dove si svolgerà il gioco!" l'insegnante di Trasfigurazione aveva tirato fuori da chissà dove un ventaglio e si faceva aria istericamente.
Albus Silente sorrise al terzo individuo nella stanza. "Severus, credo che Minerva abbia bisogno di una pozione rilassante. Ma non hai ancora detto nulla, ragazzo mio. Cosa ne pensi?"
Severus Piton, il Pozionista di Hogwarts, aggrottò un sopracciglio. "Be'..."
"Dobbiamo recarci a cena!" lo interruppe l'anziana collega, scattando in piedi.
"Ma certo. Andate pure, vi raggiungerò tra un attimo." fece il barbuto Preside.
Una volta chiusa la porta dell'ufficio, Minerva si voltò verso l'uomo vestito di nero accanto a lei.
"Cosa ne pensi, Severus?" gli chiese, continuando ad agitare il ventaglio.
"Penso che Albus necessiti di una pozione antisenilità..."

L'indomani.

Era sabato, e se il buongiorno si vede davvero dal mattino, quella giornata prometteva davvero bene. Il Sole splendeva, il cielo era limpido, gli uccellini cinguettavano, i Thestral brucavano e Hagrid spaccava legna dietro la sua capanna, cantando Mary aveva uno Schiopodo. Era una splendida giornata, insomma.
Spettinati e beati di essere liberi dalle lezioni e dagli orari, gli studenti di Hogwarts si recarono lentamente in Sala Grande, per abbuffarsi di calorie e colestero... ehm, per fare colazione.
Quando ogni studente ebbe preso posto, una professoressa McGranitt piuttosto verdognola prese a tamburellare con la forchetta su un bicchiere. Molte teste si voltarono verso il tavolo degli insegnanti. Alcune non si distolsero dai vassoi, anche se erano ancora vuoti. Un piccolo numero di studenti aveva ripreso a dormire con la testa tra le braccia.
La professoressa continuò a picchiettare sul bicchiere.
I colleghi presero a guardarla, non senza preoccupazione.
La professoressa continuò a picchiettare...
La donna bruna che le sedeva accanto le tolse la forchetta di mano. Minerva continuò a muovere il polso, ignara di non stringere più la posata.
Albus Silente, leggermente turbato, si chinò all'orecchio del professor Piton, alla sua destra.
"Quando si esaurirà l'effetto della pozione, Severus?"
"Non le ho somministrato alcuna pozione, Albus."
"Oh..."
L'anziano Preside si alzò, ridacchiando. "La professoressa McGranitt ha voluto gentilmente richiamare la vostra attenzione al posto mio, he-he. In effetti ho un annuncio da farvi. Come tutti ben sapete, Halloween è vicino. E quale modo migliore per festeggiarlo se non un'emozionante festa in maschera?"
La Sala esplose di applausi, urla e fischi. Un boato assordante ed improvviso, che fece ruzzolare dalla sedia la rigida e già provata Minerva, e sobbalzare tutti gli altri. A Severus, che proprio in quell'istante stava prendendo un sorso d'acqua per riprendersi, uscì il liquido dal naso.
A quel punto i cinque tavoli si riempirono delle solite abbondanti, grasse pietanze, e studenti e docenti vi si gettarono sopra.

Al tavolo degli insegnanti.

"Dov'è Minerva?"
"Sotto il tavolo, Wilhelmina."

XXX


"Severus, va tutto bene?"
"Cert-cof-cof... Certamen-cof... Certamente, Po-mona!"

Al tavolo dei Grifondoro.

Ron (masticando un immenso boccone di cibo non più identificabile): "Chissà cosa ha - mhm - olganizzabo Silente quest'anno - mhm..."
Hermione (cercando di non guardare quello che s'intravede ogni tanto tra le labbra dell'amico): "Una festa in maschera, Ronald, l'ha appena detto."
Harry (intento a prepararsi un gustoso sandwich burro e cipolla): Ron, Hermione, pensate che bello. I Dursley non mi hanno mai permesso di mascherarmi per Halloween. Tranne una volta (sguardo sognante *o*), per accompagnare Dudley. Zia Petunia mi ha avvolto nella carta d'alluminio..." (sempre sognante *u*)
Seamus (intrommettendosi!): "Ma da cosa eri travestito, Harry?"
Harry (sguardo ancora sognante *-*): "Da cibo avanzato..."

Al tavolo dei Serpeverde.

Pansy (rimbalzando sulla sedia): "Hai sentito, Draco, Dracuccio, Drachino?"
Draco (personificazione della noia): "Sì, Pansy. Ho sentito. Non chiamarmi così."
Pansy (stritolandogli il braccio, emozionata): "Cosa ti metterai, Drachetto?"
Draco (minacciandola con la forchetta): "Niente!"
Tiger e Goyle (all'unisono): "Audace, signore!"

CONTINUA 

  
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