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Autore: crystaldreams    18/06/2010    3 recensioni
Cosa succederebbe se Edward, durante il suo soggiorno a Central City, vivesse un'avventura un pò diversa dalle altre, diciamo surreale e assolutamente fantasiosa? Bè vediamolo insieme ;)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Elric, Nuovo personaggio, Riza Hawkeye, Roy Mustang, Winry Rockbell
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Edward è in giro per Central City ossessionato ancora da quello che il tenente gli ha detto relativo a Winry. Il solo pensiero lo manda in palla, non riesce davvero a capacitarsi che il tenente possa pensare una simile cosa. "Dai ma non diciamo sciocchezze, per me...bè per me...Winry è sempre stata una sorella, vabbè forse sorella è esagerato, però una buona amica, sì...non potrebbe esserci nient'altro...no? e poi figurarsi se io in questo momento posso, in qualche modo, distrarmi da queste sciocchezze...per favore...sono un alchimista di stato, sto cercando di riportare il corpo mio e di mio fratello normali...figurarsi..se...nono vabbè non ci voglio più pensare, adesso vado nell'hotel e mi faccio una bella dormita." Mentre tornava verso "casa" il suo pensiero si fermava di tanto in tanto a contemplare la notte, le stelle. Com'era bello vedere quella tranquillità, quella pace, là lontano da tutto, a milioni di chilometri di distanza. Chi dava fastidio alle stelle? In qualche modo Ed stava invidiando quella serenità notturna, chiedendosi quando effettivamente lui avrebbe potuto ritrovare la propria. Le ricerche della pietra filosofale, non procedevano molto bene, sembrava che più cercassero di scoprire quale fosse il problema che avvolgeva tutta Amestris e più si stavano allontanando dal loro obiettivo principale. La mente di Ed era totalmente confusa e oppressa da terribili pensieri: deludere le persone, che per lui erano importanti, non riuscire a mantenere le proprie promesse, attirarsi l'odio di tutti, ma in particolare perdere la fiducia di Al. Per Edward era una sofferenza vedere ogni giorno il povero fratellino, rinchiuso in quell'armatura, non potendo sentire nè caldo nè freddo, non potendo assaporare il dolce sapore di una torta, la freschezza di una bevanda, non potendo sentire sulla propria pelle il calore di un abbraccio, di una carezza, di un bacio. Per lui era come se con quello suo inutile e stupido tentativo di riportare indietro la madre morta, in realtà avesse privato di tutta una vita il fratello. Per un momento, mentre pensava a queste cose, era stato assalito dalla rabbia, ma adesso la tristezza lo circondava. Senza rendersene conto era arrivato proprio di fronte l'hotel. Tra poco avrebbe rivisto Alphonse, che probabilmente non sapeva che fare e stava gironzolando nella stanza, magari leggendo un qualche giornale, che gli fosse capitato tra le mani.
- Uff che giornataccia pesante...prima le storie sulla guerra civile, poi questi pensieri che mi tormentano la testa...- ecco era tornato il pensiero, che non gli sarebbe mai dovuto passare per la testa- eeeeeehm...no vabbè quello è meglio...è meglio...è una sciocchezza.-
Ormai era di fronte alla camera dell'hotel, s'avvicina, poi alza la mano a mò di pugno e batte sulla porta - è permesso? Al, ci sei?-
-Sì sì, entra fratellone, sono qua dentro.- dall'interno della cassa, si sento un rumore pesante dell'armatura. Probabilmente, pensa Ed, il fratello era disteso
sul letto e stava leggendo qualcosa, come aveva supposto.-
- Ecco sempre a rilassarti te, eh? mai che facessi qualcosa di serio- entra ghignando verso il fratello-
-Uff, ma che vuoi? tanto non è che possa fare più di tanto a quest'ora e poi ho trovato questa rivista, che parla di una cosa troppo interessante- diceva
tutto allegro e soddisfatto, tenendo in alto, la rivista.-
- hm? e che sarebbe? - osservandolo con sguardo piuttosto attonito-
-Aaaaalloraaaaa - dice alzandosi in piedi e correndo in direzione del fratello- lo vedi che alla fine faccio cose interessanti?
-Ma io avevo detto che non fai mai nulla di utile, non di interessante? - sottolinea Ed con fare un pò scocciato-
- è lo stesso- risponde non curante del fratello Al e poi gli porge la rivista con l'articolo che stava leggendo- Parla dei sogni.
-Dei sogni? E che t'importa dei sogni?- lo guarda sempre più perplesso Edward, prendendo in mano il giornale-
- Dice che i sogni rappresentano i nostri desideri nascosti, ma anche la nostra anima.-
- Ah...e allora? ma questa cosa noi la sapevamo già - lo guardo perplesso e confuso-
- Sì, però è interessante il punto di vista di questo signore, infatti, afferma che praticamente, ogni tipo di sogno che noi facciamo, anche quello più
stupido, rappresenta un nostro piccolo essere, che vuole essere in qualche modo liberato, oppure rappresenta un desiderio dentro di noi o semplicemente
una realtà che noi vorremmo vivere.- mostrando i vari punti dove diceva queste cose.-
-Ah capito...e come mai t'ha così tanto interessato?-
-Bè voglio vedere se ha ragione, sai da quando non ho più un corpo mio, non riesco a dormire la notte, nemmeno volendo e quindi rimango là a pensare a pensare a pensare. Invece voglio proprio vedere cosa succede quando t'addormenti.- volgendo lo sguardo lontano e osservando anche lui quel cielo stellato,
che prima era stato motivo d'attenzione per Edward-
-Ma..perchè...non ti ricordi più com'era prima?- chiede Ed con un tono di voce un pò pacato e triste.-
-No..- la risposta pronta e secca del fratello, che non lo osserva-
Due minuti interminabili nella stanza intercorrono tra i due fratelli, dove ognuno è avvolta in un proprio mondo pensando e riflettendo a cose diverse, chi si chiede com'era la sua vita prima, chi invece pensa d'aver commesso degli errori che forse mai potranno essere completamente perdonati, nemmeno dopo
che la normalità tornerà nella propria vita.
-Fratellone- con voce giocosa e allegra, Al rompe quel terribile silenzio, che sembrava non finire mai-
- Sì? Dimmi Al- perplesso, ma sicuramente più tranquillo rispetto a due secondi fa-
-Io mi chiedevo no- con una voce un pò timida e incerta- ma te...no....che sogni la notte?-
-Io?-
-Bè sì xP tra i due sei l'unico che può farlo - ridacchiando, di una risata un pò nervosa continuava Al-
-Mhmm...bè effettivamente- comincia a pensare Ed- Mi sà che io non sogno proprio-
-Cosa?- Al si gira verso il fratello esterrefatto- Ma come? Non è possibile tutti noi sogniamo!!!! Lo dice il signore della rivista-
-Bè si vede che io non lo faccio, uff che ci posso fare - guardando da un'altra parte mettendo in finto broncio-
-Ma daiii ma sicuro tu non ti ricordi niente, uff...sei proprio inutile fratellone - risponde offeso Al e deluso della risposta del fratello, ma ovviamente
facendo il tutto in modo scherzoso-
- EEEH??? Ma che vuoi?- stando allo scherzo del fratello-
- Vabbè lascia stare - cambiando argomento e poi guardando l'orologio, si volta verso Ed e dice- Forse è meglio se ti metti a dormire domani mattina
dobbiamo partire presto, giusto? quindi ti devi riposare - facendo da mamma premurosa-
- Probabilmente hai ragione- guardando anche lui l'orologio.


Dopo un'ora entrambi erano a letto, Al ovviamente non sapeva che fare e quindi rimaneva ad osservare il cielo, mentre Ed continuava a pensare quella cosa
dei sogni " Possibile che i sogni siano lo specchio dell'anima? Io non ricordo nulla dei sogni che ho fatto nei giorni scorsi, forse qualcuno di quando ero piccolo.
Effettivamente alcuni rappresentavano la mia terribile voglia d'avere un giocattolo, di sapere adoperare benissimo l'alchimia...." un pensierò arrivò alla madre "Già...quelli....forse è meglio che non ricordo nulla dei miei sogni...perchè più che sogni dovrei chiamarli incubi....." un sguardo al fratello e poi Ed decide che per lui è arrivato, veramente, il momento di dormire. Chiude gli occhi e nemmeno 5 secondi e già dorme di un sonno profondo. Ormai era abituato ad addormentarsi, circondato dai peggiori pensieri, non c'è tempo per non dormire, bisogna sempre essere pronti ed in forma.

-ihihihihihihihihi, ma stai ancora dormendo?- una vocetta si sente leggera e dolce -
-Mhmm...altri due minuti e poi mi alzo promesso Al- dice con una voce strascicata Ed-
-ihihihi che simpatico che sei- continua la stessa voce- ma io non sono Al, daiii svegliati non abbiamo molto tempo, da passare insieme.-
-Che?- Ed, pensava di stare a dormire, un pò confuso, decide d'alzare la testa per capire che cosa stia succedendo. Attorno a sè l'ambiente
è totalmente cambiato. Non stà più nell'hotel, attorno a lui c'è un bosco, alberi, addirittura un ruscello. Si sente completamente spaesato, tutti i sensi gli tornano
attivi. Guarda e vede qualcuno seduto su un grande masso non poco lontano da lui, comincia a gridare- DOVE SONO? AL? AL? AAAAAL? TU CHI SEI? RISPONDIII.-
-ihiihihihihi- continua a ridare dolcemente la figura- non ti devi preoccupare, stai tranquillo, sei al sicuro. sei nel tuo mondo.
-Nel mio mondo?- sempre più perplesso, sente la testa scoppiare- devi spiegarmi-
-ihihi certamente, ma prima- dice, facendo una piccola pausa, alzandosi in piedi e scendendo con un salto dal masso- ti voglio dire- avvicinandosi sempre
più ad Ed in modo tale che lui possa vedere bene chi abbia di fronte, chinandosi al suo orecchio, sussurra "Benvenuto nel tuo sogno".


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