É
tanto che non scrivo.
La
polvere della vita si è
celermente
posata sulla
mia
penna avvolgendola
completamente.
Mai
ho scritto all'alba,
mai
nelle dolci primavere
in
cui aria felice e animi
freschi
si mescolano insieme.
Io
l'inchiostro lo uso per
pulirmi
l'anima e il cuore:
con
egoismo cerco di
alleggerire
il peso che porto
addosso.
Nel fagotto ci sono
tristezza
e angoscia, paura e
lacrime
e spesso esso è troppo
pesante
anche per chi, al
contrario
di me, è forte,
potente
e stoico.
E
allora scrivo. Scrivo. Scrivo.
Parole
al vento, sulla carta,
versi
senza senso nella
confusione
dell'essere.
Mi
dicono che la poesia è
la
voce dell'io,
il
canto dell'anima.
No.
Lei è la compagna,
l'amante,
la moglie che
non
ti tradisce, che non ti
fa
soffrire, che chiede poco
e
dà molto. Prende a sé il tuo
corpo
tremante e dolente
in
un abbraccio
la
cui eco si perde nell'infinito.