Film > Alice nel paese delle meraviglie
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Autore: Ichigo wehara    18/06/2010    4 recensioni
E' la terza volta che alice torna nel paese delle meraviglie e per la terza volta non ricorda nulla, ma qualcosa e' cambiato. che fine ha fatto la regina bianca? e chi e' la luce oscura che minaccia l'intero paese delle meraviglie? e cos'è successo al cappellaio? perchè e' cosi strano? SPERO DI AVERVI INCURIOSITO! GRAZIE MILLE E BUONA LETTURA! By Ichigo Wehara!
Genere: Romantico, Triste, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Liddell, Cappellaio Matto, Quasi tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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A WONDERFUL, STRANGE GAME

 

CHAPTER 1:    YOUR EYES IN MY HEART

 

Vidi una lunga ed enorme tavola davanti a me, tutta ornata da tazzine, teiere e dolcetti di ogni tipo. Al capo del tavolo si trovava un uomo: Capelli rossi e scompigliati, abiti sul marrone che sembravano vecchi e consumati ed uno strano cappello a cilindro con una nastro color rosa che gli pendeva da un lato, che strano tipo, pensai appena lo vidi. Il suo sguardo era rivolto verso il basso, gli occhi fissavano la tovaglia, riuscii a scorgere un certo sorriso nel suo volto, le mani erano poggiate entrambe sul tavolo.

C’erano altre due creature insieme a lui, una sembrava una lepre e l’atra un piccolo topolino, entrambi stavano bevendo da una tazzina che, dall’odore che c’era nell’aria, ero certa essere del the.  Ridevano e urlavano come pazzi, solo l’uomo seduto a capotavola non proferiva parola ma il suo sorriso sembrava allargarsi sempre di più. Mi avvicinai lentamente con modo e sguardo interrogativo, non avevo la minima idea di dove mi trovavo ne tanto meno chi fossero quei tizi.

“Scusate” dissi gentilmente una volta arrivata davanti a loro, la lepre e il topo voltarono lo sguardo verso di me, avevano dei volti familiari ma non ricordavo assolutamente dove li avessi visti

“Alice!” Mi chiamò il topolino, come faceva a sapere il mio nome?  Rimasi molto sorpresa  da questa cosa

“Alice sei tornata di nuovo?” mi chiese la lepre scendendo dalla sedia e venendomi incontro, anch’essa stupita della mia presenza, il topolino la seguì a ruota ma dal suo viso capivo che non era poi tanto felice di vedermi, chissà per quale motivo.                                                                                                                    Nel frattempo la lepre mi stava stringendo in  un caloroso abbraccio e il gesto per ricambiarla mi venne spontaneo, avvertivo una strana sensazione in quel posto, sentivo odori e suoni troppo familiari come se fossi nata proprio qui, ogni cosa mi pareva splendida e meravigliosa, quelle “persone”, se così possiamo chiamarle, mi erano mancate, stavano colmando un vuoto eterno dentro di me, un vuoto che era rimasto freddo e buio per molto tempo, adesso è come se avessi ritrovato casa mia.

Sciogliemmo l’abbraccio dopo qualche secondo, ed io alzai lo sguardo verso l’uomo col cappello, non si era mosso di un millimetro da quando ero arrivata, mi avvicinai lentamente a lui, con la coda dell’occhio riuscii a vedere i volti della lepre e del topolino, l’espressione era un misto tra la preoccupazione e la paura, non ci feci caso più di tanto, e continuai a camminare.  Più mi avvicinavo e più i battiti del mio cuore aumentavano, una volta arrivata, riuscii a sentire come un colpo finale nel mio petto, sembrava quasi un attacco cardiaco

“Mi scusi…” lui non muoveva un muscolo, era immobile, se non avessi visto il suo petto alzarsi e abbassarsi leggermente avrei potuto pensare che fosse una statua di cera

“E’ così da mesi” mi disse il topolino avvicinandosi insieme alla lepre “Da quando te ne sei andata è cambiato parecchio sai?” aggiunse quest’ultima, mi voltai confusa, non capivo cosa stessero dicendo, perché dovevo essere io la causa dello stato di quest’uomo? Nemmeno lo conoscevo…

“Ma…chi è?” Vidi gli occhi dei due animali sgranare alla mia domanda, ci fu qualche secondo di silenzio prima che la lepre prendesse la parola

“Alice! Ma…non ricordi nulla?!”

“Nulla di cosa?” Non mi ero mai sentita talmente confusa in tutta la mia vita, non capivo niente, avevo paura di esser diventata davvero pazza

“E’ la terza volta che torni qui e non ricordi nulla?!” mi chiese il topolino;  per essere un animale piccolo aveva la voce acuta come quella di una pica

“Noi, lo stregatto, la regina rossa, la regina bianca, IL CICIARAMPA!!??” continuò la lepre, le parole venivano dette tutte molto velocemente, era un miracolo che fossi riuscita a capirle, l’ultima parola venne pronunciata urlando e la lepre saltò in aria. 

“Scusatemi, davvero, io non ricordo nulla, non so nemmeno dove mi trovo ne tanto meno chi siete voi” dissi indietreggiando, adesso ero leggermente spaventata da un sentimento strano. Andai a sbattere contro la sedia di quell’uomo, sentii che qualcosa mi afferrava il braccio, e lo stringeva sempre di più fino a farmi male, abbassai lo sguardo e vidi due occhi verdi fissare il mio viso.

  
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