Tornai a casa per cambiarmi. Ero un po’ tesa.
Forse non avrei dovuto accettare il suo invito. O forse sì? Dopotutto vuole solo farmi sentire bene, magari così mi dimenticherò per una serata dei miei problemi, di Hiroto-kun… Hiroto-kun…
-Na?-
Di colpo tornai alla realtà.
-Kyaaah, i miei capelli!- avevo provato a pettinarli, ma erano più annodati di prima.
-Na-san, pensaci tu!-
-Na na na.- In pochi secondi i miei capelli erano tornati morbidi.
-Ah, grazie, Na-san!-
-Na!-
Erano quasi le sei, l’ora dell’appuntamento. Corsi alla porta, mi infilai le scarpe e uscii. Rimasi sorpresa.
-S-Seiji-kun! Che ci fai qui, avevamo detto di incontrarci al parco…- arrossii di colpo.
-Scusa, Kirari-chan, è solo che non volevo aspettare troppo, perciò sono venuto fin qui.-
-Ma Kame-san dov’è? Non lo vedo.- guardai in ogni direzione e non lo vidi proprio.
-E’ a casa, oggi è sabato e trasmettano in televisione il suo programma preferito, lo presenta Daimonji-san.-
-Capisco. Ahahah!-
Scoppiammo in una bella fragorosa pensando allo “sguardo di sbieco”.
-Forse allora è meglio se rimani in casa, Na-san, tanto senza Kame-san ti annoieresti.-
-Na!- miagolando tornò in casa.
-Ciao Na-san! A più tardi!- salutammo io e Seiji-kun in coro.
Stavamo camminando per strada quando improvvisamente si ricordò qualcosa.
-Kirari…- mi guardò negli occhi. Mi batteva forte il cuore, troppo forte.
-…Abbiamo dimenticato i travestimenti!- aggiunse con un sorriso stampato sul volto. Tirò di colpo fuori due cappelli.
-Mi immaginavo che te ne saresti dimenticata, perciò tieni. Consideralo un regalo da parte mia.-
Me lo appoggiò delicatamente sul capo. Non dava particolarmente nell’occhio. Era verde mela, e c’erano ricamati qualche cuore color miele.
Il cuore ricominciò a battere, non voleva più smettere.
Iniziai a correre e avevo dietro lui che mi rincorreva. Ridevo, non sapevo il perché, ma ero felice. Ad un certo punto però persi il fiato e mi fermai. Mi prese per la mano dicendo: -Presa!-
-! Sono già le sette e mezzo!- il mio stomaco iniziò a gorgogliare.
-Hai fame! Però mi sa che è un po’ tardi per le crepe.-
Entrammo in un fast food. Riuscii a trattenermi almeno un pochino. Mangiai solo dieci panini! E’ un record. Seiji-kun mi chiese se avevo la febbre, sembrava proprio mio padre quando mangio poco.
Uscimmo di lì, andammo al parco. Era già quasi buio.
-Kirari…- Seiji-kun si fece improvvisamente serio e mi si avvicinò.
-Io, è da quando ci siamo conosciuti, che io… Io…-
Il mio cuore iniziò a battere sempre più forte, non riuscivo a crederci. Era davvero lì, davanti a me…?
-Hiroto-kun…!!-
Corsi da lui, era alle spalle di Seiji-kun. Lo sorpassai.
Avevo le lacrime agli occhi. Ero così felice.
-Kirari!-
Hiroto-kun mi abbracciò dolcemente.
Un momento… Io ero con Seiji-kun! Dov’era finito?
-Kirari…- disse con un fil di voce Seiji-kun alle mie spalle.
Mi voltai e lui iniziò a correre.
Ed iniziò a piovere.