ThE mArRiAgE
I
raggi del tramonto di una calda giornata di agosto, le illuminavano dolcemente
il viso radioso. La figura snella ricambiava il suo sguardo riflessa nello
specchio che aveva di fronte. I capelli non erano più crespi e ribelli ma
elegantemente pettinati in un’acconciatura elaborata. Lo chignon, nella parte
alta della nuca, formato da forcine e nastri bianchi era stato abbellito con
perle lucenti, mentre due dolci boccoli castani le ricadevano dolcemente a
circondarle il viso. I suoi occhi erano leggermente truccati. Una sottile linea
di eyeliner contribuiva, se ciò fosse stato possibile, a renderli ancora più
belli. Quei dolci occhi castani ora brillavano di emozione. Le labbra rosee si
aprirono al sorriso quando si rese realmente conto che la donna riflessa nello
specchio era proprio lei, lei nel giorno più bello di tutta la sua vita. Lei,
Hermione Granger, nel giorno del suo matrimonio.
Indossava
un lungo abito bianco. Il bustino le fasciava perfettamente il corpo perfetto, mettendone
in risalto le curve morbide e lasciandole parte della schiena e le spalle,
nude. La gonna, ampia ma non sfarzosa, le scendeva sobriamente lungo i fianchi.
Lo spacco lasciava intravedere le gambe belle e abbronzate. Ai piedi due scarpe
alte contribuivano a slanciare ancora più la sua figura.
“Sei
bellissima, figlia mia.” La madre era commossa.
“Grazie,
mamma.” Hermione era felicissima.
Durante
tutto il pomeriggio passato ad aiutare la figlia a prepararsi per il grande
evento, la donna non aveva fatto altro che trattenere lacrime di gioia.
La
signora Granger abbracciò la figlia. “Suvvia, mamma. Ora dobbiamo andare. Lo so
che è tradizione che la sposa si faccia un po’ attendere ma se non arriviamo
entro dieci minuti sono sicura che manderà qualcuno a cercarmi.” Hermione
cercava di sdrammatizzare. Non voleva piangere. Almeno non ancora. Stava per
coronare il suo sogno d’amore con la persona che amava. Non voleva rovinare
tutto.
“Hai
ragione, piccola. Papà ti sta aspettando. Non facciamolo attendere oltre. Non
vogliamo di certo privarlo dell’onore di portarti all’altare.” Sorrise.
Le
due donne, così simili nell’aspetto anche se di età diverse, scesero al piano
terra dove il signor Granger le stava attendendo.
Quando
l’uomo vide sua figlia rimase a bocca aperta. “Lo so che tua madre te l’avrà
già detto, ma sei veramente uno splendore piccola mia.” Anche ai suoi occhi
apparve un accenno di commozione.
“Grazie,
papà. Anche tu sei perfetto.” Il signor
Granger si sistemò la cravatta. “Tu dici?” chiese in cerca di approvazione.
“Si, sei perfetto” confermò Hermione. “Siamo pronti. Andiamo.”
La
piccola chiesa di campagna, non lontana dal villaggio dove abitava la famiglia
Weasley, era gremita di gente. Per lo più di gente a dir poco stravagante e
bizzarra. Le donne indossavano abiti sfarzosi e dai colori sgargianti con
cappelli voluminosi e assai particolari. Gli uomini indossavano ampie vesti di
colori più scuri ma molto eleganti.
Solo
lo sposo e il suo testimone sembravano aver optato per la scelta di un abito da
cerimonia tradizionale, in un matrimonio che tradizionale non lo era proprio. Perché
quello che si sarebbe celebrato di lì a breve era un matrimonio tra maghi.
Lo
sposo indossava un completo grigio chiaro sopra una camicia bianca e una cravatta
di un grigio più scuro che andava a completare il tutto.
L’attesa
della sposa stava portando lo sposo alla disperazione.
“Ma
perché non è ancora arrivata?” Ron continuava a sfregarsi nervosamente le mani
e faceva balenare lo sguardo dal suo testimone, nonché migliore amico Harry
Potter, alla porta della chiesa aperta.
“Rilassati,
Ron. è normale che il giorno delle nozze la sposa si faccia aspettare. Così
quando arriverà sarai ancora più felice di vederla.”
“Io
sto per impazzire, Harry! Tu non puoi capire! Quando sposerai mia sorella
allora te ne renderai conto.”
“Suvvia,
Ron. Hermione sta arrivando. Mi ha
appena avvisata. È per strada.” La sorella di Ron, Ginny Weasley, era la
testimone della sposa.
Quel
giorno, per l’occasione, indossava un abito celeste, lungo e piuttosto aderente
che lasciava intravedere le rotondità della sua ancora prematura maternità.
“Davvero,
Ginny? Hermione non mi ha abbandonato allora!” Ron abbracciò felice la sorella
e poi tornò al suo posto sull’altare.
In
quel momento il bisbiglio che aveva caratterizzato l’attesa della sposa da
parte dei presenti in chiesa si spese all’improvviso. All’esterno si sentì una
macchina che posteggiava nel cortile ciottoloso. La marcia nuziale iniziò a
suonare.
Le
teste di tutti gli invitati si voltarono verso la porta d’ingresso. Lo stesso
fecero lo sposo e i due testimoni.
Nella
luce del tramonto apparvero due figure che nella penombra dell’ingresso non
erano ben visibili. Lentamente iniziarono ad avanzare.
Il
signor Granger si teneva alla destra della figlia e le porgeva dolcemente il
braccio.
Quando
finalmente la sposa e il suo accompagnatore furono visibili, la folla dei
presenti trattenne il fiato come un sol uomo. Hermione era splendente,
bellissima nel suo adorabile vestito bianco. Nella mano sinistra teneva un
bouquet di rose rosse e avanzava sicura verso l’altare, verso la persona che
amava e che presto sarebbe diventata suo marito.
Ron
rimase abbagliato di fronte a tanta bellezza. Per lui Hermione era stata una
vera conquista. Le aveva sempre voluto bene ma non si era mai sentito
all’altezza della donna. Quando finalmente si era deciso a chiederla in moglie,
l’imbarazzato “si” che lei gli aveva risposto era stato per lui come volare al
settimo cielo.
Ed
ora, quella donna meravigliosa era sua. Sarebbe diventata sua e lo sarebbe
rimasta per sempre, finché lei l’avrebbe voluto al suo fianco.
La
musica cessò nell’esatto istante nel quale Hermione, dopo aver ricevuto il
bacio tenero di suo padre che si apprestava a mettersi a fianco di sua moglie
accanto alla famiglia Weasley al completo, si fermò di fronte a Ron.
Ron
le scoprì il volto levandole il velo trasparente e il suo cuore iniziò ad
accelerare i battiti come se fosse un boccino impazzito che tenta di fuggire in
una partita di quidditch.
Hermione
riservò all’uomo un sorriso dolcissimo prima di volgere lo sguardo davanti a sé
verso il mago che li avrebbe uniti in matrimonio. Ron, cercò di riprendersi un
momento e anche lui distolse a fatica gli occhi dalla donna che amava per
guardare il mago davanti a lui.
“Carissimi,
siamo qui riuniti oggi per celebrare un’unione importante. Un matrimonio tra
due persone che si amano. Hermione Jane Granger e Ronald Bilius Weasley.
Chi
ha qualcosa da obiettare a questa unione, parli ora o taccia per sempre.”
Fu
un attimo. Il cuore di Hermione sembrò fermarsi per la paura ma poi, convinta
che nessuno avrebbe mai potuto separarla dal suo Ron, si rilassò e ricominciò a
respirare regolarmente.
“Bene,
se nessuno a niente da dire, ora procederò con la formula del rito.”
Il
mago alzò la bacchetta sopra la testa degli sposi.
“Ron,
prendi la mano sinistra di Hermione e recita la formula.”
Ron
con la mano di Hermione tra le sue iniziò: “Nella buona sorte e nelle
avversità, nelle gioie e nelle difficoltà, se tu ci sarai, io ci sarò. Ti amo.”
Hermione
si fece sfuggire una lacrima. Dalla bacchetta del celebrante al termine della
promessa, scaturì un leggero filo color oro che andò ad unire le mani degli
sposi.
“Bene,
ora tocca a te. Hermione, prendi la mano sinistra di Ron e recita la formula.”
La
mano di Hermione tremava ma quando prese la mano di Ron la strinse forte e
guardandolo negli occhi disse: “Nella buona sorte e nelle avversità, nelle
gioie e nelle difficoltà, se tu ci sarai, io ci sarò. Ti amo.”
Un
secondo filo d’oro andò a circondare le mani già intrecciate degli sposi. Due
anelli identici comparvero sui loro anulari.
“Io
vi dichiaro marito e moglie. Lo sposo può baciare la sposa.”
Uno
scrosciò di applausi accolse il gesto amorevole di Ron che prese il viso di
Hermione tra le mani e posò delicatamente le sue labbra su quelle della donna.
Il bacio tenero divenne via via più appassionato finché entrambi si staccarono
e si guardarono negli occhi. L’azzurro degli occhi di lui si perse nel marrone
degli occhi di lei. “Ti amo, Ron. e ti amerò per sempre.” “Anch’io, Hermione.
Anch’io ti amo.”
Angolo Mirty_92:
A presto!!