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Autore: Lady Kid 1412    21/06/2010    6 recensioni
Una songfic sulla figura di Ai Haibara nata dalle note della colonna sonora del film d'animazione Disney "Mulan" Questa storia partecipa al Contest "Colonne sonore dei film d'animazione Disney" di Harriet.
Genere: Romantico, Song-fic, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Detective Boys, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Shiho Miyano/Ai Haibara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Reflction-

 

Guardami...
quella che tu vedi non sono io...
tu non mi conosci...
E' così...
la mia parte è questa qua.

 

 

“Finalmente siamo al mare!” esclamò Ayumi sorridendo allegra, mentre, Genta e Mitsuiko si lasciarono sfuggire un’esclamazione di meraviglia di fronte a quel panorama.

“Ehi! Vediamo chi arriva per primo alla spiaggia?” propose Genta poco prima di mettersi a correre sulla sabbia, seguito dai due compagni di classe.

“Ragazzi, cercate di non disturbare le altre persone...” disse Agasa chiudendo la macchina.

“Troppo tardi” commentò Conan avvicinandosi alle spalle dell’uomo che guardò sconsolato i tre ragazzini giocare sulla riva del mare “Avrebbe dovuto dirglielo prima...”

“Dottor Agasa” lì interrupe Ai incrociando le braccia “Ora mi vuole spiegare per quale motivo ci ha portati qui?”

“Ah, sì... beh...” balbettò l’uomo cercando l’aiuto di Conan con lo sguardo.

“Ci deve per forza essere una motivazione?” rispose seccato il bambino voltandosi verso di lei “Era per trascorrere una giornata in modo diverso dal solito”

“Come immaginavo, anche stavolta è stata una tua idea” sospirò Ai alzando le spalle “Non sarei dovuta venire...”

“Perché devi sempre essere così scontrosa?” s’innervosì Conan guardando alterato l’amica “Non cambierai mai”

 

Eccomi...
ciò che mostro è solo esteriorità...
certo non il cuore mio.

 

 

Ai stava per dire qualcosa, ma la squillante voce di una bambina li interruppe.

 “Conan!” gridò Ayumi agitando il braccio “Dai vieni a giocare con noi!”

“Sì, ora arrivo!” rispose lui iniziando a camminare verso i tre “Certo che... giocare sulla spiaggia alla mia età...” disse Conan sospirando “Sono un liceale io!”

Sentendolo, Agasa, si lasciò sfuggire un sorriso beffardo “Ai che ne dici di andare anche tu?”

“Preferisco andare a fare una passeggiata” rispose freddamente lei allontanandosi “A dopo dottore”

 

 

Dimmi, dimmi chi è
l'ombra che riflette me...
non è come sono io
e il perché non so.

 

 

 

“Quello stupido non capisce mai quando si tratta di ragazze...” pensò Ai passeggiando sulla sabbia “Si atteggia come un detective che riesce a entrare nel cuore delle persone... allora come mai non è mai riuscito a leggere il mio?”

 

 

Sono qui...
obbligata sempre a nascondere
quello in cui più credo...
a essere...
fuori e dentro uguale, un'identità...
in un mondo in libertà...

 

 

La ragazza si sedette su uno degli scogli del frangiflutti di fronte a lei e, spostando lo sguardo verso la spiaggia, prese a osservare quelli che per la prima volta nella sua vita poteva chiamare amici.

Quando conduceva una vita all’interno dell’organizzazione, Shiho, non aveva mai provato quel sentimento definito amicizia e nessuno l’aveva mai chiamata in quel modo.

Tuttavia, da quando, aveva ricominciato a vivere, si era dovuta ricredere e finalmente si sentiva parte di un gruppo.

Haibara non poté evitare di sorridere guardando i ragazzini giocare tra loro, sembravano tutti così spensierati e... liberi.

Mentre osservava la scena, un gabbiano, si alzò in volo dalla scogliera lasciando che fosse il vento a guidarlo sopra quella distesa d’acqua “Quanto mi piacerebbe poter essere anch’io libera e senza pensieri” disse Ai posando il capo tra le ginocchia “Poter andarmene lontano e sparire per sempre da questa vita che non mi appartiene”

 

Dimmi, dimmi chi è
l'ombra che riflette me...
non è come la vorrei...
perché non so.

 

Delle onde d’acqua salata andarono a infrangersi contro gli scogli, facendo schizzare alcune gocce che bagnarono il volto della ragazzina.

Da qualche giorno continuava a pensare agli eventi passati, sperando fossero solo degli incubi destinati a restare nell’inconscio. Purtroppo non era così.

La tragica morte di sua sorella, la fuga dall’organizzazione e il primo incontro con Shinichi Kudo...

Ai diventò leggermente rossa in volto tornando con la mente a quel giorno in cui ha conosciuto quel detective, è stato allora, che la sua vita è cambiata. Non era più Shiho Myano o Sherry, ora aveva cominciato la sua nuova vita come Ai Haibara. Tuttavia, questa situazione, invece di rincuorarla, la faceva sentire peggio.

“Ai o Shiho...” disse tristemente la ragazzina “sorellina... tu sapresti dirmi chi sono veramente?”

Continuando a ripetersi quelle ultime parole, Haibara, prese a osservare la sua immagine riflessa nell’acqua.

 

 

Chi sono e chi sarò
lo so io, solo io...
e il riflesso mio sarà...
uguale a me...
e il mio cuore batterà, senza limiti...
saprò cosa spinge l'uomo a vincere.

 

 

Un’infinità di pensieri continuavano ad affliggerla insistentemente, per lo più erano tenui ricordi che rimanevano marcati come fuoco nel suo cuore.

Chiudendo gli occhi, Ai, poteva rivedere tutte le giornate trascorse con lui, quel detective che si credeva sempre il migliore e che era diventato una delle poche persone per cui provava un forte sentimento di...

Ai alzò di scatto il capo sentendosi il volto accaldato “Che cosa sto farneticando!” si rimproverò lei scuotendo la testa “non posso provare sentimenti per Shinichi... e poi lui ha occhi solo per Ran”

La ragazzina portò le mani sul volto, cercando di soffocare quelle calde lacrime che avevano iniziato a rigarle le guance.

 “Akemi... per molto tempo ti ho sempre considerata come l’unica in grado di sostenermi e darmi il coraggio di continuare quella vita che non mi apparteneva, ripetendomi che prima o dopo avremmo potuto essere libere... ed è proprio per questo nostro desiderio che ti hanno ucciso”

 


Perché nascondersi...
vivere per metà...
quando dirò facile
così son io...

 

 

“E invece poi è arrivato lui... quel ragazzo che si ostenta a definirsi un grande detective capace di poter risolvere ogni problema, anche quello più difficile!”

Sospirando, Ai, si spostò un ciuffo di capelli dal viso “L’unica persona rimasta, che mi dà la forza di andare avanti rivolgendomi un sorriso, che mi fa sentire al sicuro con un solo sguardo, che, quando ho paura, mi tranquillizza tenendomi stretta per mano, che...”

 

 

ma io ce la farò...
riuscirò, perché sai...
non c'è nulla al mondo che
valga più di noi.

 

“Che mi ha fatto scoprire il senso della parola amare...”

“E ti ricordi cosa ti avevo detto tempo fa?”

Leggermente imbarazzata, nel riconoscere quella voce così familiare, Ai, si voltò a guardare il ragazzino alle sue spalle che sorrideva tranquillo tenendo le mani in tasca.

“Ti ho promesso che ti avrei sempre protetta”

“Che cosa ci fai qui?” rispose Haibara riprendendo il suo tono di voce freddo e distaccato

“Sono venuto a chiederti scusa per prima” continuò Conan alzando le spalle “Avevi ragione, ho chiesto io ad Agasa di portarci qui...”

“E per quale motivo l’avresti fatto?”

“Beh...” Conan rivolse un sorriso verso Ai “perché quando ti metti a guardare il mare sembri davvero una bambina e vorrei che rimanessi sempre così carina come lo sei ora”

Ai spostò subito lo sguardo per evitare che l’amico si accorgesse della tonalità vermiglia che avevano assunto le sue guance. Mentre, un leggero venticello marino, intriso di una frizzante brezza marina, iniziò a scompigliarle i corti capelli biondo cenere.

 


E il riflesso mio sarà
uguale a me.

 

 

 “Sbrighiamoci, gli altri ci stanno aspettando” le sorrise Conan prendendola per mano “Andiamo?”

“Sì...” annuì Ai incamminandosi verso la spiaggia insieme al ragazzino, mentre una bambina iniziò a correre verso di loro.

“Ai!” esclamò Ayumi correndo incontro all’amica “Dove sei stata?”

“Scusami, volevo passeggiare un po’”

“Dai stai un po’ con noi” detto questo, Ayumi prese Ai per il braccio spingendola verso la riva dove Genta e Mitsuiko le stavano aspettando.

Agasa, intanto, si avvicinò a Conan che era rimasto fermo a guardare “Mi sembra che ora stia meglio”disse l’uomo.

“Sì... lo penso anch’io” sorrise Conan.

Dirigendo lo sguardo verso i tre amici e subito dopo ad Agasa e Conan, Ai, rivolse un ultimo pensiero a sua sorella “Akemi... forse ancora non so chi sono... però finalmente, so chi voglio essere... io voglio essere solo Ai Haibara!”

 

 

 

 

 

 

Note dell’autrice: Questa Song Fic partecipa al concorso "Colonne Sonore dei Film d'Animazione Disney" indetto da Harriet.

Per scriverla mi sono ispirata alla versione integrale della canzone “Riflesso” del film della Disney “Mulan”. Spero vi sia piaciuta^^ ad ogni modo vi ringrazio per averla letta e/o commentata.

  
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