IL
SIGNORE DEGLI ANELLI
E
LA DURA
LEGGE DEL GOL
Questa è una boiata peggiore dell’altra...non
picchiatemi !
La grande sfida
Tutto ebbe inizio a Gran
Burrone, quando Elrond prese la parola durante il Consiglio.
- Amici, rappresentanti dei
Popoli Liberi della Terra di Mezzo - disse - Come ben sapete, oggi dovremmo
discutere del destino dell’Unico Anello, a causa del quale Sauron minaccia di
distruggerci tutti. Purtroppo, però, si è verificato un piccolo inconveniente... -
Elrond fece una pausa e si
guardò intorno, osservando i volti dubbiosi dei partecipanti, mentre una figura
curva, avvolta in un lungo mantello, sorrideva da sotto il cappuccio.
- Che vuoi dire ? ! -
sbottò Gloin.
Elrond deglutì e si grattò
nervosamente un orecchio. - Ehm...siamo stati sfidati... - disse.
Immediatamente si levarono le
proteste di tutti i partecipanti.
- Come sarebbe a
dire ? ! - disse Boromir - E chi mai ha osato commettere un’impudenza
del genere ? -
- Io ! - esclamò la figura
ammantellata alzandosi in piedi e togliendosi il cappuccio, rivelando una
faccia tonda e rugosa coperta da corti capelli bianchi.
- E tu chi saresti ? !
- esclamarono tutti in coro.
Senza smettere di sorridere,
l’omino squadrò tutti i presenti e disse : - Sono Giovanni Trapattoni, che
in lingua elfica significa “colui che urla come un pazzo”, e sono qui per
sfidarvi in nome della luna...ehm, no, volevo dire...insomma, io e i miei
ragazzi vogliamo sfidare la vostra nazionale in una partita... -
- Nazionale ? ! - lo
interruppe Gandalf.
- Da quando la Corea li ha
buttati fuori ai mondiali non si sono più ripresi... - gli sussurrò Elrond.
- ...che resterà impressa negli
annali della storia del calcio e dimostrerà tutto il nostro valore ! -
continuò il Trap mentre i giocatori della nazionale italiana facevano il loro
ingresso in scena mostrando facce alquanto perplesse.
- Scusate - intervenne Aragorn -
Non ho ben capito in cosa consista la sfida... -
- Mai sentito parlare di calcio,
amico ? - disse l’allenatore incrociando le braccia, seccato, mettendosi
faccia a faccia con il figlio di Arathorn.
- Come no ! - disse Boromir
alzandosi e assegnando un poderoso calcione nel fondoschiena del Trap e
spedendolo nel famoso burrone da cui Gran Burrone prendeva il nome. Tutti i
presenti applaudirono. Ad un tratto, dal fondo del burrone risuonò un botto
tremendo e si alzò una nuvoletta bianca : il Trap aveva toccato terra.
- Abbiamo perso il mister !
- esclamò Nesta portandosi le mani al viso - E adesso come facciamo ? -
- A casaccio, come al solito...
- rispose Inzaghi sottovoce. Poi si rivolse ai presenti. - Voi, uomini dalla
forma gnomica, ce la pagherete cara ! Preparatevi alla vostra più grande
sconfitta, parola di SuperPippo ! -
Dalle postazioni degli elfi
giunse una sonora pernacchia e una vocina disse “E io sono Paperinik !”, e
scoppiarono a ridere tutti tranne Inzaghi. - Ridete, ridete...ve la faremo
vedere noi ! - borbottò.
Elrond sospirò e infine si
rassegnò all’idea di compilare la lista dei giocatori da convocare...
Primo tempo
La partita ebbe luogo un mese
più tardi, per dare il tempo ai calciatori della Terra di Mezzo di allenarsi e
di imparare le regole dell’astruso gioco del pallone, o quantomeno di cacciarsi
in testa che la palla non andava toccata né con le mani, né con mazze chiodate
o armi di qualunque genere.
Finalmente arrivò il giorno
dell’incontro, che si sarebbe dovuto disputare nell’unico campo
disponibile : il Campo di Cormallen, approntato alla buona per l’occasione
(anche se il finissimo istinto elfico di Legolas diceva che il luogo portava un
tantinello sfiga).
Naturalmente, prima della
partita si verificarono alcuni piccoli problemi.
I giocatori italiani si
lamentarono perché erano stati costretti a raggiungere il campo a piedi, e,
considerando che il Campo di Cormallen distava da Gran Burrone qualche
centinaio di miglia, non avevano tutti i torti ad essere stanchi e anche un
pochino incazzati. Oltretutto, non avevano più nemmeno un allenatore, ma a
questo inconveniente ovviò Vermilinguo (geneticamente traditore, oltre che
bastardo), proponendo se stesso, nonostante Vieri obiettasse che “quel tipo lì
non gli piaceva neanche un po’”.
Gimli litigò con tutti perchè
voleva stare in porta ad ogni costo, ma nessuno era d’accordo con lui. Alla
fine minacciò Elrond di tagliargli il rifornimento di birra e mithril, e il
Signore di Gran Burrone dovette dargliela vinta.
Aragorn si lamentò perché sulla
sua maglietta non avevano scritto il suo nome per intero. Boromir obiettò che
se voleva “Aragorn, figlio di Arathorn, discendente di Isildur, detto anche
Elessar ecc.” gli sarebbe servito un mantello, oltre al fatto che avrebbe
finito per disorientare l’arbitro e distrarre eccessivamente gli spettatori.
- Già, e l’arbitro ? -
domandò Frodo.
- Niente paura ! - disse
Gandalf (autoproclamatosi allenatore) - Ho la persona che fa al caso
nostro ! -
Lo stregone schioccò le dita e,
all’improvviso, apparve...
- Voilà ! Byron
Moreno ! - esclamò Gandalf presentando alla squadra l’ometto grassoccio in
maglia nera che si guardava intorno sconvolto - L’arbitro più corrotto
dell’univ...ehm...-
- Ehi ! - protestò
l’arbitro - Ma dove diavolo sono finito ? ! Riportatemi subito
indietro ! Le Isole Cayman hanno promesso di pagarmi profumatamente per
fargli vincere la finale di Coppa del Nonno contro la Cambogia, e io voglio il
mio Rolex d’oro, lo voglio, lo voglio,
LO VOGLIO ! ! ! - disse Moreno sbattendo i piedi per terra.
Con un calcione, Gandalf spedì
l’arbitro fuori dallo spogliatoio, mentre il resto della squadra guardava lo
stregone in maniera torva.
- Non temete, ragazzi, so quello
che faccio ! - disse Gandalf cercando di rassicurare i suoi giocatori.
Ma fu in quel momento che tutti
cominciarono veramente a
preoccuparsi.
Alla fine, le formazioni che
entrarono in campo furono le seguenti :
Terra di Mezzo :
1- Gimli
2- Aragorn
Eccetera (le uniformi erano state infine commissionate sottocosto a
quell’imbroglione di Billy Felci)
3- Boromir
4- Legolas
5- Merry
6- Pipino
7- Frodo
8- Sam
9- Gollum
10- Saruman
(che aveva deciso di stipulare una tregua per l’occasione)
11- Bard
Allenatore : Mister Gandalf
Italia :
1- Buffon
2- Tommasi
3- Cannavaro
4- Inzaghi
5- Totti
6- Maldini
7- Vieri
8- Nesta
9- Panucci
10- Del
Piero
11- Di Livio
Allenatore : Mister Grima
Vermilinguo
Gli Azzurri capirono che forse
Vieri aveva ragione a dubitare della competenza calcistica del loro nuovo
allenatore quando si accorsero che nessuno, tranne il portiere (che sapeva fare
solo quello, ma almeno lo faceva bene, a differenza del povero Gimli), giocava
nel suo ruolo...scelta tutt’altro che casuale, dal momento che il vecchio Grima
godeva una cifra a fare il doppio gioco, ma a fare il doppio-doppio gioco
godeva ancora di più.
Oltretutto, quando videro
l’arbitro, gli italiani sentirono il loro morale precipitare completamente a
terra.
- Non preoccupatevi ! - esclamò
Del Piero - Quando ero al CEPU ho fatto anche un corso serale di magia e
telepatia ! Vedrete, con la sola forza della mia mente riuscirò a rendere
onesto perfino Moreno ! -
- Seee...mo’ c’abbiamo er mago
Otelma... - disse Totti, seppellendo l’ormai scarsa autostima del povero Alex.
Quando i due schieramenti si
presentarono sul campo da gioco, il pubblico fece sentire tutto il suo calore.
L’ingresso in campo di Legolas e
Nesta divise il pubblico femminile, mentre dalla curva degli ultras della Terra
di Mezzo salirono urla e cori del tipo “E Frodo-Frodo-Frodo-Frodo-Gol...” e
“Chi non salta è come Sauron, eh ! Eh !”.
Diciamo comunque che la partita
non cominciò nel migliore dei modi, perché tre secondi dopo il fischio d’inizio
venne subito assegnato un rigore all’Italia.
- Ma come ! Se non abbiamo
nemmeno toccato il pallone ? ! - esclamò Aragorn.
Era vero, ma appena ne aveva
avuto l’occasione Gollum era balzato addosso a Buffon addentandolo ad un
polpaccio. Moreno aveva tentato di ignorare l’accaduto, ma i poteri di Del
Piero avevano avuto la meglio su di lui, costringendo perfino Totti a
ricredersi.
- Tessssoro... - sibilò Gollum.
- Aiuto ! - gridò Buffon -
Questa cosa vuole mangiarmi ! ! -
- Ma cosa ci fa
qui ? ! - urlò Elrond - Portatelo via ! -
Niente da fare, nessuno riuscì a
staccare l’infame creatura dalla tenera ciccia del portiere italiano, così
entrambe le squadre dovettero operare una sostituzione ; Eowyn (che se non cacciava il naso nelle
questioni da uomini non era contenta) al posto di Gollum, e...nessuno al posto
di Buffon, dato che Gandalf, approfittando ancora una volta della disattenzione
dei presenti, aveva fatto sparire l’intera panchina azzurra, spedendola ad
Isengard in pasto agli Uruk-Hai. Così il buon vecchio Maldini dovette adattarsi
a sostituire lo sfortunato portiere.
Comunque, per la magra
consolazione degli italiani, Moreno fu inflessibile, e la nazionale della Terra
di Mezzo dovette rassegnarsi a subire un calcio di rigore. Gimli riuscì a
pararlo con la scure, ma, nonostante le proteste degli Azzurri (e la
concentrazione di Del Piero), l’arbitro disse che era tutto regolare. Gandalf
gli aveva trasformato gli occhi in due cipolle.
Ad ogni modo la nazionale
italiana non restò con le mani in mano, e, dopo qualche dribbling plastico,
Inzaghi arrivò con il pallone davanti alla porta avversaria.
- Gimli, guarda là ! -
esclamò, bluffando.
- Eh ? Dove ? -
Approfittando dell’ingenuità e
della disattenzione del nano, il truffaldino Inzaghi segnò il primo gol.
- Colpa della difesa ! -
mugugnò Gimli.
Venne poi perso circa un quarto
d’ora per recuperare il pallone che era rimasto invischiato nella rete,
riciclata da una delle ragnatele di Shelob (anche questa era opera di Billy
Felci), più altri dieci minuti per liberare il povero Pipino che, tentando di
dare una mano, era rimasto intrappolato anche lui.
Ad ogni modo per la squadra di
casa le cose si misero maluccio, visto che, a causa del trucchetto ormai
collaudato da Inzaghi, si ritrovò sotto di altri quattro gol nel giro di dieci
minuti.
Il primo tempo finì quindi con
il punteggio di cinque a zero per la nazionale italiana, e i giocatori della
Terra di Mezzo capirono che era il caso di darsi da fare un po’ di più.
Secondo tempo
La rimonta per la Terra di Mezzo
iniziò durante il secondo tempo.
Legolas riuscì a recuperare un
paio di reti nascondendosi sotto il suo manto elfico, grazie al quale entrò in porta
mimetizzandosi con l’erba. Gli Italiani protestarono vivamente, ma
invano ; Moreno, infatti, aveva ben poco da fare, dal momento che Gandalf
l’aveva trasformato in una porchetta arrosto con una mela infilata in un buco e
il fischietto nell’altro (ma non vi dico quali !), e nemmeno i poteri
mentali di Del Piero furono in grado di intervenire.
Frodo, galvanizzato, cercò di
imitare l’elfo ; si infilò al dito l’Unico Anello e sparì, ma riapparve
dieci secondi dopo riverso per terra.
- Ragazzi - disse con un filo di
voce - Sono stato accoltellato da un Nazgûl... -
- Così impari a fare il furbo,
imbecille ! - sbottò Boromir, che però, sotto sotto, ci godeva un sacco.
Ormai Frodo era inservibile e
Sam lo portò a spalle fuori dal campo. Dopo che fu sostituito da Faramir e Sam
trascinato in campo (dato che, come al solito, non ne voleva sapere di lasciare
il suo padrone a cui si era attaccato come una sanguetta) la partita
ricominciò.
Aragorn segnò un altro gol
grazie all’aiuto di Eowyn, che, con le sue doti non molto nascoste, era
riuscita a distrarre tutta la difesa avversaria. Faramir, gelosissimo, si
incavolò come una biscia e decapitò Cannavaro, reo di aver fischiato un po’
troppo dietro alla fanciulla. Moreno estrasse immediatamente il cartellino
rosso, ma Gandalf glie lo trasformò prontamente in una coscia di pollo che
attirò l’attenzione di un ferocissimo lupo mannaro, il quale si avventò
sull’arbitro divorando il succulento boccone insieme alla mano che lo reggeva.
La scorrettissima azione fece
imbestialire Totti che, recuperato il pallone, si precipitò come un panzer
verso la porta della Terra di Mezzo, dove il povero Gimli non riuscì a saltare
abbastanza in alto per evitare che la palla si insaccasse sopra la sua testa.
- Deficiente ! - esclamò Gandalf
mettendosi le mani nei capelli - Glie l’avevo detto di togliersi
l’armatura ! -
- Ahò, raga’ !
Guardateme ! - esultò Totti correndo a braccia aperte verso i suoi
compagni - So’ er mejo ! Je l’ho fatta ! So’ un drago... -
- Drago ? !
Dove ? ! - esclamò Bard di Esgaroth, che, prima ancora di
accorgersene, aveva afferrato l’arco, scoccato la sua mitica freccia nera e
infilzato il povero Pupone come uno spiedino.
- Ragazzi, il mio sesto senso mi
dice che le cose stanno buttando male... - disse ingenuamente Del Piero.
- Ma vah ? ! - rispose
Vieri, e, con Nesta e Tommasi, saltò addosso ad Alex massacrandolo di botte.
Naturalmente il poveretto non aveva nessuna colpa, ma gli Azzurri dovevano pur
sfogarsi in qualche modo.
Adesso, per loro, la situazione
era davvero preoccupante, perché erano sì in vantaggio di tre reti, ma avevano
anche quattro giocatori in meno, uno dei quali era il portiere titolare. Il
problema si fece ancora più grave quando Gimli fu sostituito a forza (con il
metodo “sacco-in-testa-e-grosso-randello”) da Beorn ; infatti, quando il
battagliero Vieri si trovò davanti alla porta con il pallone tra i piedi, il
gigante del Bosco Atro lo guardò con la sua espressione più minacciosa
esclamando : - BUAAAAAAARGH ! ! ! -
Vieri impallidì e schiattò sul
posto, colpito da otto infarti simultanei.
La scelta del nuovo portiere si
rivelò estremamente efficace per la squadra di casa, dal momento che con una
semplice rimessa centrò e sfondò la rete avversaria, accorciando le distanze e
spedendo la palla e il povero Maldini sul Monte Fato, dove Sauron, ignaro di
chi fosse, lo trasformò nel decimo Nazgûl.
La cosa accadde altre due volte,
così la Terra di Mezzo riuscì finalmente a portarsi sul sei pari.
Ma, a due minuti dalla fine,
quando Boromir fu sul punto di tirare la cannonata che avrebbe decretato la
vittoria per la Terra di Mezzo, accadde l’imprevisto ; Pipino e Merry, i
quali non avevano molto chiaro il concetto di marcatura a uomo, balzarono
addosso a Inzaghi, che era entrato in area di rigore, placcandolo a terra.
- Tienilo fermo ! - gridò
Merry al cugino brandendo un ferro arroventato e stampandolo sulla fronte del
cannoniere italiano.
- Dovevate marcarlo, non marchiarlo,
idioti ! ! Quel poveraccio non è un vitello ! ! - esclamò
Gandalf tentando di limitare i danni, ma SuperPippo, che urlava come un maiale
scannato, era ormai inservibile.
Dal centro del campo, Moreno,
mezzo mangiucchiato dal lupo mannaro che si stava stuzzicando i denti con un
suo dito, alzò tremando il moncone di braccio che gli era rimasto.
- Rigore... - sussurrò. Gli
Azzurri tirarono un sospiro di sollievo, ma prima che Gandalf, risentito,
scomponesse ciò che era rimasto dell’arbitro per poi riassemblarlo a casaccio,
Moreno continuò : - ...per la Terra di Mezzo. -
Dalla squadra italiana si levarono
grida di protesta.
- Ma come ? ! - esclamò
Panucci - Ma se il fallo l’abbiamo subìto noi ! ! -
Per ripicca Gandalf gli fece
scomparire la bocca.
- Scusi, signor Vermilinguo -
disse Tommasi - Come facciamo, visto che non abbiamo nemmeno un portiere e
siamo rimasti in quattro ? -
- Ci penso io ! - esclamò
Saruman, e, in un baleno, fece diventare la sua divisa azzurra da bianca che
era. - Non per niente mi chiamano “Saruman Dai Molti Colori”...con me in porta
la palla non passerà mai e poi mai ! -
- Traditore fino all’ultimo -
commentò Gandalf scuotendo la testa - Lo sapevo che non dovevo farlo
giocare ! Vabbè, pazienza ! Forza ragazzi, chi tira la bomba ? -
- Io ! Io ! - gridò
Boromir agitando le braccia e correndo a mettere la palla sul dischetto.
L’atmosfera era rovente ;
sul Campo di Cormallen non si sentiva un rumore, a parte il gracchiare dei
corvi che stavano volteggiando sopra la testa di Moreno, aspettando di
spartirsi il resto delle sue carogne.
Saruman e Boromir si misero in
posizione, fissandosi negli occhi con aria di sfida.
Moreno portò il fischietto alle
labbra (o, almeno, a quello che era rimasto di esse)...inspirò, pronto a
soffiarvi dentro...
- Fermi ! - esclamò
improvvisamente una voce.
Tutti si girarono, sorpresi, a
guardare la figura nascosta sotto un lungo mantello e un cappuccio calcato
sugli occhi che avanzava verso Boromir.
- Spostati - gli intimò - Il
rigore lo tiro io. -
- Col cacchio ! - esclamò
Boromir, parecchio contrariato - Sono arrivato prima io ! E tu, si può
sapere chi sei ? ! -
L’uomo sorrise e, con un gesto
fulmineo, si levò il mantello. Pubblico e giocatori spalancarono gli occhi,
increduli.
- Roby Baggio ! ! -
esclamarono tutti.
- Proprio io...non hai scampo,
Saruman ! -
- Uffa, mai che mi lascino una
soddisfazione... - borbottò Boromir allontanandosi.
Gli italiani si guardarono
sogghignando. - Siamo in una botte di ferro, ragazzi ! - disse Di Livio -
Quello lì con i rigori non ci va per niente d’accordo... -
Ma sbagliava : il grande
Codino prese la rincorsa e...
GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOL ! ! ! ! ! ! ! ! ! !
Un boato salì dagli spalti.
Baggio aveva segnato il gol della vittoria, aiutato anche dal fatto che
Saruman, doppio-doppiogiochista come il suo degno compare Grima, si era
volutamente buttato dalla parte opposta rispetto al pallone.
Seguì un’invasione di campo
memorabile, e tutti gli spettatori calpestarono (chi più chi meno
volontariamente) il corpo del povero (macchè povero ! ! ! !
NdRuby) arbitro Moreno, riducendolo allo spessore di un biscotto di lembas.
Gandalf, in preda all’euforia,
fece spalancare il suolo sotto i piedi della squadra italiana, ormai decimata,
facendo precipitare i giocatori rimasti nelle viscere della terra, dove furono
trovati migliaia di anni dopo dai Nani durante la costruzione di un’uscita di
sicurezza dalle miniere di Moria.
- Tiè ! Così imparate a non
volermi in squadra ! - esclamò Baggio facendo una pernacchia.
Per quanto disonorevole, la
vittoria della Terra di Mezzo fu celebrata con gioia e grandi onori,
soprattutto per Baggio ; infatti fu nominato Portatore dell’Anello (cosa
di cui Frodo fu molto contento) e Sovrintendente di Gondor (cosa di cui Boromir
fu un po’ meno contento) ; inoltre Elrond gli diede in sposa Arwen (cosa
di cui Aragorn non fu per niente
contento).
Il giorno successivo, però, Roby
Baggio scomparve misteriosamente.
Aragorn e Boromir furono trovati
insieme mentre, seduti a tavola, facevano una pennichella dopo aver mangiato a
quattro palmenti un grosso arrosto di dubbia origine ; ai loro piedi si
trovava una strana borsa di pelle, decorata con pelo castano e una lunga
codina.
Quando gli fu chiesto se
avessero notizie dell’eroico calciatore, risposero, con occhi luccicanti e aria
satolla : - Chi ? No, mai visto prima. -
FINE...
PS : Grazie a Wil per i suoi suggerimenti...il
che vale a dire che se questa roba non vi è piaciuta potete prendervela anche
con lei, igh, igh ! (Naturalmente scherzo, mica mi chiamo Vermilinguo !)