23/06/2010
3 recensioniErano passati mesi, forse anni, da quando non l'aveva più vista.. Ma era tranquillo, sì.
Aveva dimenticato, rimosso, cancellato ogni dannata traccia del suo passaggio nella sua fottuta vita .
Ora poteva affermarlo davvero: era Libero. Libero dai rimpianti, dai rimorsi e dalle esitazioni. Libero da lei.
La vita continuava, era così, doveva essere così.
Maggio.
Un giorno come tanti, quello.
Mattina.
Una camera scura, a fare da colonna sonora a quel momento soltanto la dolce melodia del silenzio.
Una fioca luce timidamente faceva capolino da una persiana semi aperta, contornando con linee sottili gli oggetti all'interno.
Si poteva scorgere un letto disfatto, sopra accoccolato Lui. Immobile, il respiro regolare: Dormiva.
D'un tratto un rumore assordante, periodico, spezzò la sinfonia.
Si mosse, palesemente infastidito, aveva ancora gli occhi chiusi. Poggiava a tentoni la mano sul comodino come se stesse cercando qualcosa. Trovata. L'afferrò lanciandola con violenza, senza badare alla direzione.
La sveglia terminò il suo "volo" quando trovò la finestra ad ostacolarla, produsse un tintinnio leggero e subito venne attratta dal suolo con la sua forza di gravità; finì sul chiaro parquet provocando un piccolo tonfo. Poi il silenzio, Di nuovo.
Era proprio quello di cui aveva bisogno:
-Soltanto altri cinque minuti, poi mi alzo!- Si ripromise, pur sapendo che il suo proposito sarebbe andato a farsi benedire nel giro di due minuti e mezzo, al massimo tre. E così fu.
Ore dopo, la stessa camera.
La fioca luce ora era diventata intensa, penetrante, fastidiosa.
Aprì gli occhi svogliatamente, permettendosi il lusso di uno sbadiglio sguaiato, data la solitudine.
Nella mente l'assurda convinzione di essersi appisolato per pochi minuti, di essere ancora in orario.
Perso ancora quasi completamente nella fase di dormiveglia, si costrinse ad alzarsi dalla comoda postazione.
Uno dopo l'altro poggiò stancamente i piedi sul freddo pavimento e si diede una leggera spinta, non troppo convinta, per alzarsi. Prese a muoversi, un piede, poi l'altro e ancora e ancora, avanzava ciondoloni verso la sveglia caduta in terra tempo prima. Poi l'impatto.
Afferrò la maglietta toltasi durante la notte a causa dell'afa e aveva gettato lì, si ritrovò quasi disteso sul legno. Dinanzi agli occhi proprio ciò che cercava, la sveglia.
Ore:7:00
Wow, strano, sono perfettamente in orario! Pensò, e così si diresse verso la doccia.
Il getto potente dell'acqua fredda era proprio ciò che gli serviva per svegliarsi dal sogno.. E che sogno.
No, non poteva pensarci, non doveva pensarci!
Succede sempre così, quando sei sul punto di dimenticare tutto, quando con tanto impegno hai fatto modo che la mente non si lasciasse più incantare dal cuore.. Puff , il cuore decide che si è stancato di collaborare e te la ripropone lì, in un sogno, quasi reale.
Lei. Bellissima, come sempre. Tutto di quel sogno sembrava così vero!
Il suo sguardo, l'aveva lasciato senza fiato anche in quell'occasione; le sue labbra, l'avevano invitato ad assaggiarle e lui non si era fatto pregare.
Era lì, con lei, e tanto bastava. Le cingeva la vita con una mano e con l'altra accarezzava i suoi capelli lucenti. Poteva persino sentirne il profumo, il suo profumo, così estasiante che nemmeno dopo anni di lontananza era riuscito a dimenticare.
Poi quel bacio, il suo bacio. Lì aveva desiderato fermare il tempo per non lasciarla più.
Così non era stato. Era sopravvenuta la mattina ed aveva dovuto abbandonarla, per l'ennesima volta.
Basta, Basta, Basta! Akito togliti questi pensieri dalla testa! Era un sogno, un fottutissimo sogno, non vuol dire nulla. Lei ha dimenticato te, tu hai dimenticato lei. La vita va avanti. E poi tu ora hai lei, Fuka ti è sempre stata accanto e non merita questo.
e Lei ha lui, dannato LUI, sempre presente e pronto a rimpiazzarmi, ad occupare nel suo cuore quel posto che è sempre stato mio, solo mio!
Uscì dalla doccia, avvolgendosi l'asciugamano in vita. Si posizionò innanzi allo specchio non riconoscendosi più, con le dita si frizionava velocemente i capelli e piccole gemme trasparenti s'infrangevano delicatamente al suolo. Scosse la testa, quasi a volersi liberare definitivamente di quei pensieri. Poi si recò in cucina, le impronte bagnate tracciavano il suo percorso ma non gli importava. Poi la sorpresa. Alzò lo sguardo e la cosa lo sconvolse. L'orologio degnava le 11:42, decisamente troppo tardi per la scuola.
Finse rammarico con se stesso e poi si infilò la tuta, decidendo di dedicare il resto della mattinata a ciò che preferiva fare nei momenti in cui i pensieri erano troppi.
Prese l'i-pod, uscì di casa e cominciò a correre.
When you try your best but you don't succeed
When you get what you want but not what you need
When you feel so tired but you can't sleep
Stuck in reverse
***
Spazio "autrice" .. strano definirmi così!
Premetto che questa è la mia prima FF, quindi vi prego, siate clementi!
Sono capitata per caso su questo sito ed ho cominciato a leggere varie storie su quest'anime, il mio preferito sin da bambina.
Così, nell'attesa di leggere il continuo di quelle che mi hanno più appassionato, ho deciso di cominciarne una io.
Non sono brava, lo so, ma spero di poter "crescere" e migliorare il mio modo di scrivere.. A presto, spero!