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Autore: Hi Ban    23/06/2010    8 recensioni
Se sua madre era drastica, Temari, anche senza ventaglio, era qualcosa di mostruoso e fin troppo seccante per lui e le sue membra stanche.
“Tu...”
“Io?”
“... sei...”
“Sono?”
“... una vigliacca.”
“Una cosa?”
“Massì, una cagasot–” Iniziò in tono svogliato, ma non gli fu concesso terminare.
Vide i suoi occhi accendersi di rabbia.
“So cos’è una vigliacca, idiota!” Lo interruppe quasi ringhiando, avvicinandosi minacciosa.

[Per lo ShikaTema Day!*O*]
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Un passo avanti, due indietro


Un passo avanti, due indietro.
Shikamaru e Temari stavano facendo un passo avanti e due indietro da almeno un quarto d’ora. Il ragazzo non trattenne uno sbuffò frustrato quando la consorte si fermò di nuovo, questa volta per aggiustare i sandali. Prima si era dedicata al Kimono, lisciando pieghe inesistenti e aggiustando un Obi già a posto.
Shikamaru sorvolò volutamente sul fatto che li aveva già sistemati tre volte da quando era andata a prenderla, al palazzo dell’Hokage, dove dimorava temporaneamente.
Il Nara si ritrovò ad ammettere, suo malgrado, che la ragazza era astuta; ogniqualvolta che si fermava trovava il modo di fare due passi indietro. Per l’appunto, lontano dalla meta stabilita. Aspettò che avesse aggiustato la scarpa e poi riprese a camminare.
Un passo avanti.
Questa volta ad avere qualcosa che non andava, erano i codini che, come Shikamaru notò, erano perfetti così, due sopra due sotto, perfettamente allineati, ma Temari non doveva essere della stessa opinione, infatti iniziò ad armeggiare con le forcine.
Non erano opera sua, lei non era tipo da forcine e quant’altro; Ino doveva aver fatto un opera di carità per amor della bellezza nel mondo perché, come gli aveva ricordato nuovamente quella mattina, lei era già perfetta.
Due passi indietro.
“Il sole.” Sbottò Temari con una forcina tra i denti.
Scosse la testa bonariamente quando lei indietreggiò di due passi usando come scusa il sole che le batteva negli occhi. Peccato che avesse già iniziato a tramontare dietro i volti di pietra degli Hokage – alla loro sinistra, per inciso – e non poteva più risultare un problema.
Shikamaru si ritrovò a considerare che Temari non dovesse farlo apposta, era un qualcosa d’incondizionato.
Ebbe il dubbio che anche qui ci fosse lo zampino di Ino.
Cosa le avesse raccontato su di lei non lo sapeva, ma doveva essere tutto perlopiù vero per suscitare quella reazione.
Di quel passo non sarebbero più arrivati e lui sapeva che lei odiava aspettare.
Doveva agire, anche in fretta o sapeva cosa lo avrebbe atteso una volta raggiunta la metà.
Se la raggiungevano in tempi decenti, per intenderci.
“Sai, Seccatura, non mi sbagliavo.” Disse, mentre faceva il consueto passo avanti e questa volta fu lui a fermarsi, liberandola dal gravoso incarico che era trovare un'altra pecca da aggiustare.
Infatti, la trovò già con le mani a metà strada per mettere mani all’altro codino, che era, ovviamente, perfetto.
Mise le mani in tasca e la guardò, con una strana luce negli occhi che Temari non seppe come interpretare.
“Di che parli?”
“Avevo ragione.” Disse, facendola cuocere nel suo brodo.
Erano queste le piccole soddisfazioni nella vita di cui parlava suo padre? Anche se non vedeva come Shikaku potesse fare cuocere nel suo brodo Yoshino, visto che, in caso avesse anche solo tentato di farlo, lui il brodo non lo avrebbe visto più neanche per scherzo, insieme al cibo in generale.
Drastica la donna, glielo diceva sempre.
“Avevi ragione su cosa, Nara?” La vide passare da un’espressione sorpresa ad una molto – troppo – arrabbiata e Shikamaru decretò che era ora di smettere di cucinare e arrivare al sodo.
Se sua madre era drastica, Temari, anche senza ventaglio, era qualcosa di mostruoso e fin troppo seccante per lui e le sue membra stanche.
“Tu...”
“Io?”
“... sei...”
“Sono?”
Era stata la giornata pesante a fargli immaginare la nota minacciosa o c’era davvero?
Aveva calcolato le percentuali di riuscita del piano ed erano intorno all’ottanta per cento, più precisamente l’ottantatré per cento affermava che sarebbe giunto alla sua meta senza lesioni e danni irreparabili.
Già, ma c’era sempre quel diciassette da non dare per scontato.
Certo, l’avrebbe passata anche peggio se fossero arrivati a destinazione in ritardo.
Lei odiava aspettare, oh se lo odiava.
“... una vigliacca.”
E riprese a camminare, lasciando dietro di sé una Temari che non ci mise poi molto a recepire l’informazione e arrivare al suo fianco a passo di marcia, costringendolo a fermarsi.
“Una cosa?”
“Massì, una cagasot–” Iniziò in tono svogliato, ma non gli fu concesso terminare.
Vide i suoi occhi accendersi di rabbia.
"So cos'è una vigliacca, idiota!" Lo interruppe quasi ringhiando, avvicinandosi minacciosa.
“Prega per te Crybaby che io abbia capito male...” Iniziò, ma Shikamaru sfidò tutte le leggi della Buona Provvidenza e, mandando a farsi benedire tutte le possibilità che aveva di salvarsi, riprese a camminare, ignorandola.
To’, senza accorgersene le aveva fatto fare più strada in un minuto di quella che aveva fatto da sola in dieci minuti.
Forse lei lo avrebbe tenuto un po’ in vita dopo averli visti, giusto il tempo per scambiare i convenevoli e fargli una tirata d’orecchi degna di nota.
“E come sei arrivato a dedurre questo?” Chiese nuovamente, dopo essere arrivata di fianco a lui con due brevi falcate.
Era terribilmente Yoshinosa in quel momento e Shikamaru non faceva mistero del fatto che aveva una paura fottuta di sua madre, un altro po’ e avrebbe dovuto ammettere che anche Temari non gli incuteva esattamente pace nell’animo.
“Sei una vigliacca perché hai paura di incontrare mia madre a cena, ecco perché Seccatura.” Espose brevemente, mentre spostava la sua attenzione sul cielo. Anche le nuvole se ne erano andate.
Mondo infame.
“Cos– ma io non–” Rantolò, ma la rabbia non le permetteva di continuare e di dire una frase di senso compiuto.
Shikamaru fu quasi tentato di sorridere a quella che era la sua schiacciante ed evidente vittoria, ma gli balenò in mente quel diciassette per cento.
Meglio aspettare, si disse.
“Io non sono una vigliacca.” Esordì infine in tono calmo, ma la rabbia trapelava da ogni parola, scandita lentamente proprio per evitare di perdere il controllo. Il che voleva dire che era molto arrabbiata.
“Sì che lo sei, Seccatura.”
“Ti dico di no, Nara, non dire idiozie!” Disse quasi in un ringhio.
“Allora andiamo a casa dei miei a cenare.” Aveva detto svogliatamente, invitandola con gesto della mano e indicandole la casa che, senza accorgersene, passo più due passi meno, erano riusciti almeno ad avvicinare.
Adesso o l’avrebbe ucciso a suon di tacchi negli stinchi e gomitate nelle costole, o avrebbe accettato quella sfida.
C’era anche la possibilità che accettasse la sfida e lo uccidesse anche a suon di tacchi negli stinchi e via dicendo, ma sperava che il destino che tanto aberrava Neji almeno fosse dalla sua parte.
“Bene!” E si era avviata a passo di marcia.
Niente tacchi, decisamente.
“Ok.” Aveva aggiunto lui, giusto solo per la reazione che suscitava nella ragazza.
“Fantastico!” Aveva sbraitato lei, che era già arrivata alla porta e si accingeva a bussare. Grazie al cielo aveva modulato la potenza o avrebbe dovuto rispondere anche della porta rotta.
Shikamaru si lasciò scappare quel tanto agognato sorriso di vittoria, in quanto ritenne che poteva concederselo. Aveva vinto, niente di più, niente di meno.
Sapeva come prendere Temari e colpirla sul piano dell’orgoglio poteva essere sì, un’operazione suicida, ma dava anche i suoi frutti: incombere nell’ira di Yoshino perché era arrivato in ritardo alla cena era sicuramente più spaventoso e potenzialmente fatale, diciamoci la verità.
Perché sì, per Yoshino era di sicuro colpa di Shikamaru se erano arrivati in ritardo alla cena in cui i coniugi Nara avrebbero conosciuto la sua fidanzata, poco importava che non era lui a fare un passo avanti e due indietro.
“Che seccatura.”
Passi avanti.

Note sclerose di un’autrice sclerata

Salve!^^
Sì, oggi sono completamente rincretinita, anche perché di solito non metto il titolo per le note!O__o
Sarà il caldo...
Prima che inizi a sparare idiozie colossali...
Buon ShikaTema Day!*O*
Ok, ora posso riempire questo povero spazio di cretinate!
Quando mi è stato chiesto di partecipare allo ShikaTema Day ho pregato la mia ispirazione in ventotto lingue diverse, di farsi sentire, di dare un colpo! Peccato che abbia risposto la fortuna, ma solo per dirmi che andava a farsi un giro ai Caraibi, infatti io mi sono beccata il morbillo e non ho potuto scrivere un acciderpuffo!;_;
Poi, in due giorni, ho buttato giù quattro trame diverse, ma nessuna mi piaceva particolarmente, tranne una, ma è un progetto troppo lungo e non sarei riuscita a concluderlo, poi gli occhi fanno ancora i capricci e non era fattibile.
Poi mi è venuta in mente questa che: non mi piace granché, non spicca in originalità, è... è... boh, ora non mi vengono in mente altre cretinate da dire, ma ce ne sono tante. Non è granché ShikaTemoso, ma mi pare logico.
Oggi è lo ShikaTema Day, vi pare che io scriva qualcosa di attinente?!ù_ù
Ammetto che però il titolo mi piace!^__^
Ok, seriamente parlando, sono felice di aver potuto scrivere qualcosa per questa coppi: prima, all’inizio, ero ShikaIno convinta al massimo, ma poi è iniziata a piacermi anche questa coppia. Notasi che ho scritto solo su di loro, niente ShikaIno, sebbene fossi inizialmente impuntata su quella!xD
Ringrazio ovviamente x Saretta x per avermi avvisato e per aver dato il via a questa iniziativa!:D
Prima o poi leggerò tutte le storie ShikaTema, ma prima mi rimetto con gli occhi, va!^^’
L'ho riletta un bel paio di volte, ma spero comunque di non aver scritto fesserie improponibili. In caso fosse mi inchino già ora e chiedo perdono: la mia beta è sotto esame!^^'
Bene! Spero vi piaccia e di non uccidere nessuno, non vorrei avervi sulla coscienza!xD


Oh! E il banner!*O* Li adoro tutti e tre!*___*
  
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