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Autore: Mokochan    24/06/2010    5 recensioni
[Questa storia partecipa alla "Love Challenge - Do you love me?" indetta da Mayumi_san su EFP Forum]
Lo vede alzarsi in piedi con quella sua aria gelida, scrutare con il Rinnegan Hinata e nel mentre piegare le labbra
verso l’alto in un sorrisetto, certo divertito dal coraggio tirato fuori dalla ninja della Foglia,
per lui un gesto encomiabile - forse -, incauto - probabilmente
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Genere: Triste, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'NaruHina ~ Orange is better!'
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Questa storia partecipa alla "Love Challenge - Do you love me?" indetta da Mayumi_san


Autrice: Mokochan
Titolo: Because you love me
Pairing: NaruHina
Rating: Giallo
Genere: Introspettivo, Malinconico, Drammatico
Avvertimenti: One-shot
Trama: 


Lo vede alzarsi in piedi con quella sua aria gelida, scrutare con il Rinnegan Hinata e nel mentre piegare le labbra verso l’alto in un sorrisetto, certo divertito dal coraggio tirato fuori dalla ninja della Foglia, per lui un gesto encomiabile - forse -, incauto - probabilmente.

Note dell'Autrice: ù_ù ovviamente, dico subito che Hinata non è morta (lo sapete tutti, eccetto coloro che seguono solo l'anime in italia) - anche se, quando uscì il capitolo 437, tutti rimasero di sasso, nessuno voleva credere che la nostra piccola Hyuuga fosse morta (nemmeno io, che ero disperata ù_u).  Ma, nella storia, Naruto assiste al suo suicidio - perché in effetti quello è - e assiste impotente, disperato, sconvolto.
Comunque, ho scelto di analizzare la scena e proporla - ancora - su EFP perché oggi esce l'episodio "Confessioni" - incentrato sul capitolo 437. Ergo, una scena NaruHina. Ergo, io posto ù__ù ecco, sì. E poi è stato bello mettere "Because you love me", invece di "Because i Love you", detto da Hinata: in fondo qui c'è il punto di vista di Naruto u_u eh. Bè, vi lascio leggere questo obbrobrio. Baci,
Mokochan






Because you love me






“Sono qui perché lo voglio.”
Quelle parole riecheggiano fra le polveri sottili che danzano nell’aria attorno a loro, dando alla scena un qualcosa di indefinibile - perché tutto è irreale, solo un’illusione maligna creata dalla sua mente stanca.
Naruto alza il capo, spalancando disorientato gli occhi azzurri in direzione di colei che gli dà le spalle, pensando che non può farlo, perché è fuori da ogni logica - la logica in quel momento non esiste, non esiste nulla, non può esistere nulla.
Eppure sbatte le palpebre e la vede ancora lì, immobile, incredibilmente coraggiosa.
Come può essere? Una ragazza come lei che si getta contro il nemico senza pensare minimamente alle conseguenze? Non è che una barzelletta, lo è sicuramente; mai Naruto ha immaginato di vederla lì, nemmeno ha pensato a lei.
Ma Hinata è proprio di fronte a lui.
Perché?
Sente il sudore che gli imperla la fronte, le mani; il corpo e gli occhi bruciano, doloranti, la mente cerca di elaborare quante più immagini possibili, senza riflettere minimamente.
Un cortocircuito.
Lo definisce così, in quell’istante decisamente fuori dal normale, muovendo le pupille dalla KUnoichi a Pain, fermo e un poco sorpreso - come lui, del resto.
Cerca di dire qualcosa, ma non sente nemmeno più la bocca, è talmente stupito…
Ma lo deve essere davvero? Certo non si è aspettato che qualcuno intervenisse in suo aiuto - ha ammonito tutti dall’interferire, il messaggio è stato chiaro fin dall’inizio - e nonostante ciò la piccola Hyuuga si è frapposta fra lui e il nemico.
Perché sei qui?
Il battito del cuore accelera, il respiro diventa affannato, incontrollabile; un malore incomprensibile quanto giusto percorre lento il suo corpo, serrandogli lo stomaco.
Sassi che cadono, oggetti sgretolati, il fruscio costante del vento.
Si chiede ancora il motivo, se c’è o meno, se è solo un atto di pazzia ciò a cui sta assistendo mentre la rabbia monta lenta dentro di lui - le emozioni si alternano, si rincorrono: stupore, confusione, gioia, terrore senza fine, ira.
Perché lo stai facendo?
Lo vede alzarsi in piedi con quella sua aria gelida, scrutare con il Rinnegan Hinata e nel mentre piegare le labbra verso l’alto in un sorrisetto, certo divertito dal coraggio tirato fuori dalla ninja della Foglia, per lui un gesto encomiabile - forse -, incauto - probabilmente.
Poi Naruto grida, cerca di mandarla via, senza fiato e con la disperazione impressa in ogni parola pronunciata, in cerca della sua comprensione - se ve n’è almeno un po’.
Ma Hinata non si muove, forse ignora le sue parole, forse semplicemente cerca di non capirle - magari lo fa per dimostrare che anche lei può fare qualcosa.
C’è un limite alla pazzia? Probabilmente sì. E quando si supera il limite, in cosa si sfocia? Cosa succede quando il momento passa e tutto ritorna come deve essere?
Non riesce a capire. La sua mente non vuole capire.
“Il tuo sorriso mi ha salvata.”
Tu-tum.
Il cuore si blocca.
Un secondo, due secondi, tre secondi, quattro secondi, cinque secondi…
Manca l’ossigeno, i polmoni cercano aria ma non la trovano, si gonfiano senza ricevere nulla, solo polvere.
“Non ho paura di sacrificarmi per te, Naruto-kun.”
Tu-tum, Tu-tum.
…otto secondi, nove secondi, dieci secondi.
Un sussulto -  l’aria ritorna nei polmoni, sanandoli.
Naruto la guarda, ancora e ancora, cercando di comprendere ciò che esce dalla sua bocca - provando a sentire se il suo cuore batte ancora, ma non è tanto sicuro.
Poi una domanda si unisce alle altre, attanagliandolo.
Perché mi dici queste cose?
La voce di Hinata non si affievolisce, anzi, si alza sempre più, dandogli i brividi - è la prima volta che la sente nella sua interezza, senza buffi balbettii: è cristallina, melodica; in ogni parola traspare fiducia, sembra quasi che sia contenta.
Naruto guarda i lunghi capelli corvini delle ragazza muoversi, spinti dal vento, mentre la consapevolezza di qualcosa, seppur minima e impercettibile, affiora in lui.
Quella che ha davanti è Hinata, la futura capostipite del Clan Hyuuga, non la dolce e strana ragazza che ha conosciuto ai tempi dell’accademia e che non poche volte è svenuta davanti ai suoi occhi - ancora non ha capito il perché di quei comportamenti, quasi gli viene da sorridere al ricordo.
“Io non ho paura, no”, Hinata si mette in posizione, pronta ad attaccare - a difenderlo.
Perché non scappi? Sei in pericolo, lui… lui…
Trema, col cuore in gola, complice di quella follia.
…ti ucciderà.
E il vento porta una risposta.
“Perché io Ti amo.

Immobile davanti a una martire.
Immobile dinnanzi a colei che morirà.
Immobile.
E tutto, doloroso, si ferma.

Tu-tum.

Perché tu mi ami.

[776 parole]


***Fine***


   
 
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