{
Alla mia migliore amica ♥
In
realtà dovrei darti i credits per il sogno, acara.
Ebbene: basato
su un sogno di Arrenuccya,
all
right reserved
©.
Una
stupida AU che mi hai ispirato tu, ma è pur sempre la mia
prima MxN
perciò
la
dedica era obbligatoria.
Questa piccola schifezza è per te acara
mia.
Chù.
}
Breakfast-
Dopotutto
parliamo del pasto più importante della giornata, no?
Titi
titi.
Groan.
Titi
titi.
Stupida
sveglia.
Titi
ti-
Una
mano calò pesantemente sulla sveglia insistente, che
cessò subito
di suonare, con immensa gioia di un Mello ancora quasi completamente
addormentato.
Si girò lentamente dall'altra parte,
ripromettendosi come tutte le mattine di buttare una volta per tutte
quella diavoleria di sveglia e trovare un sistema meno sofferto per
il risveglio.
«Yawn»
-sbadigliò a lungo prima di decidersi ad alzarsi dal letto e
dirigersi in cucina a fare colazione. A piedi scalzi percorse il
corridoio e varcò la porta della cucina, avviandosi
istintivamente
al frigorifero, in cerca di un pò di cioccolata,
indispensabile per
compensare il brusco risveglio. "Brusco
risveglio" che si ripeteva puntualmente tutte le mattine, come
la sua ricerca di una nuova barretta di cioccolata a mò di
consolazione.
Fissò per qualche secondo il frigorifero aperto,
cercando con lo sguardo ancora assonnato qualcosa di avvolto in una
carta argentata, ma non vide nulla che vi somigliasse; si dirigeva
verso la caffettiera quando gli giunse come lontanissima una voce
proveniente dall'altra parte della cucina: «Sono nella
credenza».
«Uh?»
Guardò nella direzione dalla quale gli era sembrato
arrivasse la voce e, notò che sdraiato sul pavimento c'era
Near,
apparentemente completamente sveglio, intento a giocare con due
grossi robot dai colori accesi.
Aprì lo sportello della credenza
ed effettivamente notò una decina di barrette di cioccolata
nuove e
perfettamente conservate nel loro involucro argentato. Si
sentì già
meglio, forse non solo per la cioccolata.
Sorrise fra sè, prese
in mano una barretta di cioccolata e lasciando lo sportello aperto si
diresse a passo lento -dopotutto non aveva ancora carburato bene-
verso Near; si abbassò all'altezza del ragazzo -adesso
seduto per
terra- e avvicinò le sue labbra alla guancia dell'altro,
mormorando
«Buong-»
-non ebbe il tempo di finire di augurare il buongiorno, che l'altro
mosse un braccio avvolgendolo attorno al collo di Mello e
posò le
proprie labbra sulle sue. Anche questo era un modo per augurare
buongiorno, -decisamente migliore del suo- pensò Mello.
Chiunque
fosse entrato in quella cucina in quel momento avrebbe visto due
ragazzi per terra, abbracciati e coinvolti in un bacio, con in mano,
uno un robot e l'altro una barretta di cioccolata. Davvero una strana
scena da vedere; avvolta però uno stato di innocenza
intoccabile.
Quella mattina Mello dimenticò persino di mangiare
la sua cioccolata.