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Autore: Asfe    27/06/2010    3 recensioni
Dedicata a babyme^^
James e Sirius, la Primavera, primo anno ad Hogwarts.
“Non c’è Sole.” Mormorò malinconico Sirius, ben conscio di star parlando di tutt’altro che del tempo.
James lo scrutò un attimo, in silenzio, poi si rilassò e fissò anche lui le foglie giovani e rigogliose.
“Non è vero, Sirius.” Proruppe infine, “Sono qui,” [...].
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sapore dolce della Primavera soffiava sui sorrisi d’ognuno, e quella tiepida mattina di Primavera sembrava un delicato quadro colorato di gioia.
Sirius si sedette a terra, guardando le acque scure incresparsi sotto il leggero vento che volava spazzando via le soffici nuvole bianche. Non aveva ragione d’essere triste, disegnato e compreso in quel dipinto felice, eppure le sue iridi grigie non accennavano a fondersi con la serenità del luogo.
Si sentiva, nonostante tutto, d’appartenere a quel cognome oscuro, tanto detestato, che lo legava a chi meno amava al mondo. E non riusciva a liberarsi di quella fastidiosa sensazione che lo costringeva ad abbassare il capo ed ammettere, almeno con sé stesso, d’essere parte di quella famiglia, peggio d’un suggello di morte.
Gli piaceva poter respirare, in quei mesi vivaci che s’accavallavano, frettolosi, per rimostrargli le antiche mura scure come quelle del castello, ma senza quell’aria familiare e calorosa che doveva avere la propria casa. Eppure, sapeva che, volente o nolente, avrebbe ceduto sotto il peso delle risate sguaiate che s’infondevano nella stanza, mentre il prezioso sangue rosso e puro che li accomunava colava lento e inesorabile per i fischi violenti dell’aria che s’abbattevano su di lui.
“Ehi, fratello, che ci fai qui? Vieni a rinfrescarti in acqua, dai.” Disse un’allegra voce improvvisamente vicina a lui.
“No... non mi va.” Borbottò Sirius in risposta, vergognandosi sotto quelle nocciole festose e deciso a non guardarle.
“Ma come? È Sabato, su, c’è da divertirsi! Anche Remus e Peter si stanno scatenando...” Esclamò un James piuttosto bagnato, abbozzando uno sguardo dove i due amici si schizzavano spensierati.
Sirius sospirò, affranto, “È... sul serio, James, non ho la voglia necessaria.” Borbottò.
“Non m’interessa affatto se non hai la ‘voglia necessaria’. Bah, mai sentita scusa più patetica!” S’infervorò James, perdendo un po’ dell’entusiasmo precedente.
Sirius rimase in silenzio, alzando gli occhi in cerca di spicchi di luce tra le fronde verdi.
“Sirius,” Incominciò James, testardo come al solito, “Se non vieni immediatamente a romperci con le tue battute sarcastiche e il tuo essere perennemente superiore e bastardo, giuro che ti sparo un incantesimo,” Minacciò, prendendo la bacchetta.
“Non c’è Sole.” Mormorò malinconico Sirius, ben conscio di star parlando di tutt’altro che del tempo.
James lo scrutò un attimo, in silenzio, poi si rilassò e fissò anche lui le foglie giovani e rigogliose.
“Non è vero, Sirius.” Proruppe infine, “Sono qui,” Aggiunse dopo una piccola pausa.
Sirius trasformò la sua espressione amareggiata in una confusa, “Cosa?”.
“Ho detto, Mister Cerume, che io sono qui.” Ripeté tranquillo James.
Sirius deglutì, vagamente incredulo, non afferrando completamente il senso delle sue parole.
“Sai,” Iniziò pensieroso James, “Quando ti conobbi, nel treno, capii subito cos’eri: un bellissimo Cielo azzurro, senza alcuna interferenza, forse leggermente tempestoso, ma non anonimo. Il problema era, Sirius,” Fece una smorfia, apparentemente disgustato dall’idea, “Che non avevi un Sole. Nessun Cielo può brillare senza un Sole, un punto luminoso, non credi? Rimarrà sempre nel buio; be’, sì, sarà sempre azzurro, ma senza luce apparirà nero. Comprendi, fin qui?” Si voltò verso il compagno con viso indecifrabile; a Sirius ricordò un poco il genio eppure matto Preside, ma senza tradire troppe emozioni annuì piano con la testa, con dentro di sé una bizzarra curiosità e avidità di sapere il seguito del suo discorso.
“Be’, non so bene quando accadde, ma penso che... sì,” Si animò visibilmente, “Sono sicuro di essere diventato il tuo Sole.” Concluse soddisfatto.
Sirius sbuffò, scuotendo il capo addirittura divertito.
“So cosa stai pensando.” Lo accusò James con aria inquisitoria, “Il problema è proprio quello, Sirius! Tu non te ne sei accorto, perché è stato qualcosa di naturale e spontaneo. Non appena lo farai, noterai i cambiamenti.” Si morse il labbro, indispettito, “Hai la capoccia dura, ecco perché non l’hai capito appena è successo. Sei quasi peggio di me!” Finse una faccia drammatica e gli diede uno spintone.
Entrambi scoppiarono in una risata fragorosa, per poi avviarsi contenti verso gli altri due.
Sirius pensò che in fondo James aveva ragione. Sentì un caldo innaturale al petto, proprio lì dov’era il cuore, e seppe che la consapevolezza d’avere un Sole non l’avrebbe mai più abbandonato.
“Sirius?” Chiamò James.
“Sì, Jamie?” Replicò lui.
“La tua casa non è l’appartamento in cui vivi, è la corsa verso la libertà, ricordalo. E correremo insieme.” Ribatté, prima di affondarlo nel Lago.



























Note dell'Autrice
Per la mia modesta persona (che si sta innamorando sempre più di questo pairing nonostante li veda ancora come perfetti amici...) è una James/Sirius innocente, ma so perfettamente che da nessuno verrà vista così XD Be', effettivamente potete prenderla come volete, con un pizzico di romanticismo o meno^^
Spero piaccia!
Ah, è dedicata a babyme, perché lei li vede come coppia, e perché mi ha donato l'immagine di James paragonato ad un Sole** Grazie ciccia :D
   
 
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