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Autore: mazza    28/06/2010    5 recensioni
Una giornata apparentemente come tutte le altre, un Jasper trascinato a fare shopping e una Rosalie nervosa. Emmett trama qualcosa, cerca di stupire sua moglie. Ma, si sà, con la mente bacata di una povera autrice di fanfiction comiche, non ci si può mai aspettare nulla di scontato. Entrate, se vi va, spero di strapparvi almeno un sorriso :)
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Emmett Cullen, Jasper Hale, Rosalie Hale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Quando la mente è bacata, è bacata.'
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DATE FORGOTTEN

 

Corri Emmett, corri più veloce che puoi, pensò il vampiro.

Questa volta era spacciato, lo era davvero. Accelerò, mentre sentiva i suoi passi farsi sempre più vicini.

 

Era sembrato un inizio di giornata come tutte le altre, quello.

Carlisle era partito alla solita ora per andare a lavoro, Esme si era affaccendata per mantenere pulita la casa, già linda e senza un granello di polvere. Delusa e annoiata si era poi rinchiusa in cucina, impegnata nella preparazione di una torta che probabilmente Jacob, il pattume portatile di casa, avrebbe volentieri divorato.

Alice, radiosa, aveva trascinato un rassegnato Jasper al centro commerciale di Port Angeles, blaterando qualcosa riguardante l’ultimo modello di scarpe Prada uscito il giorno prima. Rosso sangue, rosso ciliegia, rosso fragola, rosso mela.. Mancava solo il rosso pomodoro per completare la sua collezione.

Edward si era esercitato nella sua solita ora di piano, Isabella aveva preparato la colazione per la figlia.

Nessie aveva ciabattato fino alla cucina in trance, trascinando i piedi e sbattendo più di una volta contro lo stipite della porta. Aveva poi mugugnato qualcosa riguardante una festa sulla spiaggia di La Push, e insistenti rumori notturni che non le avevano fatto chiudere occhio, per tutta la notte.

Bella ,imbarazzata, aveva cercato lo sguardo, colpevole, del marito,  e l’occhiata tra i genitori era ovviamente sfuggita a Nessie, la quale con il cucchiaio pieno di latte e cereali stava distrattamente cercando di centrare la bocca.

Rosalie si era aggirata un po’ per casa, nervosamente, poi, più scontrosa del solito, aveva dichiarato di voler andare a caccia da sola. Emmett aveva annuito in silenzio, poi l’aveva osservata scomparire, trattenendo una risatina.

Ora avrebbe avuto campo libero, pensava.

Si era rinchiuso in camera, afferrando da sotto il letto la sportina che era lì nascosta. Aveva tirato fuori i petali di rosa, spargendoli con attenzione sul letto. Aveva preso le candele, le aveva accese, le aveva disposte per tutta la stanza.

Si era allontanato per osservare l’effetto ottenuto, aveva annuito a se stesso e si era seduto sul bordo del letto.

Rose non avrebbe tardato ancora molto: quando era da sola non si allontanava mai troppo.

Compiacendosi della propria opera, aveva fantasticato riguardo alla reazione dell’amata. Si era compiaciuto ancora, poi, immobile come una statua, aveva iniziato l’attesa.

Non molti minuti dopo, la porta della loro camera si era aperta lentamente, mostrando una splendida Rosalie dai capelli scompigliati per la corsa.

Lo sguardo della vampira si era posato sul letto, cosparso di rose, accarezzando la tenera visione della stanza illuminata dalle candele.

Infine i suoi occhi avevano cercato quelli di Emmett, emozionati.

-Amore mio..- aveva sussurrato solamente, prima di precipitarsi tra le sue braccia.

Lui aveva affondato il volto tra i suoi capelli profumati, accarezzandole dolcemente la schiena.

-Pensavo avessi dimenticato..- soffiò lei, all’altezza del suo petto.

-Come avrei potuto dimenticare la data del nostro primo bacio, piccola rosellina mia?- aveva chiesto lui, avvicinandosi per baciarla.

Lei si era irrigidita.

 

-EMMETT!! Emmett Cullen, non mi sfuggirai! Non questa volta!-

Il vampiro correva, sentendo che quelli sarebbero potuti essere gli ultimi suoi secondi di non-vita.

In fondo, il suo non era stato un errore così grande. Sarebbe potuto capitare a chiunque..

-Dai amore- urlò alla foresta che passava velocemente accanto a lui nella corsa – perdonami. Prometto di non confondermi mai più-

Un ringhio grottesco fece innalzare in volo i molti uccelli tra gli alberi.

-Oggi è il dieci maggio, Emmett. L’anniversario del nostro primo bacio sarà giovedì. Oggi è l’anniversario del primo giorno in cui ti ho trascinato in una boutique di moda.- gridò Rosalie, accelerando.

Emmett si fermò, rassegnto. Prima o poi, tanto, l’avrebbe raggiunto.

Doveva tenere a mente gli anniversari di ben tredici matrimoni, del fidanzamento, della prima intimità, del primo bacio, della trasformazione, del primo scambio di parole.

Odiava la mania della sua donna riguardante le date. Ancora di più, odiava le boutique di moda.

Zio Dracula, aiutami tu, pensò

 

-Alice, ti squilla il telefono..- sibilò Jasper, la voce provata.

-Rispondi tu, amore. Queste scarpe sono un incanto signorina, le prendo. Possiamo passare alla prossima tonalità di blu?- trillò la vampira, euforica, rivolta ad una commessa. Quest’ultima, ancora più eccitata, passando di fianco ad una collega fece una linguaccia e afferrò il tredicesimo paio di scarpe.

Jasper, scuotendo la testa incredulo, afferrò il piccolo cellulare della moglie.

-Pronto Rose.. No, Alice è impegnata. Che cosa? Ma che ha fatto? Ah.. Ora calmati, dai.. No! No, ti prego!! Per favore Rosalie, non farlo! Noooooo-

Alice allungò una mano, silenziosamente, verso il marito, seria. Prese a forza il cellulare.

-Ciao Rose, sono io. No, certo che hai fatto bene. Non ascoltarlo, lui non capisce.. Ok cara, a dopo!-

Jasper, disperato, fissò il sorriso a trentadue denti della moglie.

 

-Apprezzo che tu ci abbia provato, fratellino..-

-Tranquillo-

-..Nonostante ciò, sai bene che è impossibile fermarle, quando si alleano-

Jasper, l’espressione impaurita, annuì.

-Credi che ne avranno ancora per molto?- chiese.

Emmett scrollò le spalle, osservando le due pazz.. vampire che, estasiate, avevano  preso possesso e occupato il negozio di scarpe.

Conosceva la sua punizione, non era la prima volta che Rose lo trascinava al centro commerciale con lei e la fanatica sorella.

La  osservò malinconico, forse per l’ultima volta. Era sua ancora per poco, presto sarebbe stato il tempo dell’abbandono.

Addio piccola mia, addio spendspend, pensò, accarezzando la sua carta di credito gold.

 

ANGOLO AUTRICE

Eccomi qua, bacata come sempre.. Nulla, vi ho detto che ultimamente sono stra ispirata ^^

Non ho niente da aggiungere, questa storia e il mio povero neurone hanno già detto tutto xD

Ormai lo dico sempre, ma anche commenti del tipo "tu, ragazza che scrivi cagate, va a lavorare" sono graditi: non mi offendo mai,io xD

Vorrei solo farvi sapere che non scrivo solo ca..volate, per cui, oltre a lasciarvi i link delle mie ultime due one-shot comiche,vi lascio anche quello del prologo della mia ultima storia seria.. E' appena iniziata, se vi va, date un'occhiata :)

 

Una tranquilla giornata di sole (fanfic comica su twilight) http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=517832&i=1

Mi hai tradito (sempre su twilight, sempre la mia mente bacata) http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=522183&i=1

Nessie (quella seria, o che almeno prova ad esserlo xD) http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=522930&i=1

   
 
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