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Autore: Tarlia    28/06/2010    2 recensioni
Sequel di FFVIII. Cosa succede a Galbadia dopo la sconfitta di Artemisia? Come si evolverà la relazione tra Squall e Rinoa? E gli altri? E Laguna...?
Genere: Generale, Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Laguna Loire, Rinoa Heartilly, Squall Leonheart
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Disclaimer: Final Fantasy VIII e i suoi personaggi sono proprietà Square-Enix, e vengono qui utilizzati senza scopo di lucro: nessuna violazione del copyright è pertanto da ritenersi intesa. Alcuni personaggi originali sono proprietà di Tarlia.

Nota dell'autrice: questa fanfiction è un sequel di Final Fantasy VIII e della fanfiction "Forgotten Memories" di Tarlia (che verrà presto tradotta e postata, ndt).

IN HONOR OF OUR CHILDREN
scritta da Tarlia, tradotta da Erika nel 2003, rivista da Alessia Heartilly nel 2010

~ CAPITOLO 1 ~

(Dunque... è finita, quindi?)

Finalmente.

Finalmente, era solo. Finalmente poteva stare all'aria aperta a respirare, avere un momento tranquillo per pensare. La gente dice che pensare troppo fa male, ma sicuramente anche un eccesso di vita sociale può far male ad un ragazzo. Specialmente a uno che era così abituato alla solitudine.

La gente. Chi ne aveva bisogno, dopotutto? Tutto quello che sanno fare è intromettersi nella tua vita, farti domande stupide, irritarti, chiederti come ti senti ... Essere lì quando ne hai bisogno, essere al tuo fianco in battaglia ... Pensava che dovessero essere quelli gli amici.

Amici. Che lo avevano aiutato ad attraversare tutto questo, e non importava quanto odiasse ammetterlo. Ancora non poteva crederci - tutto quello che era successo in meno di un mese. In un lampo, da semplice studente del Garden era diventato un eroe - da ragazzo con seri problemi di comunicatività a salvatore del mondo. Magari anche dell'universo. Quando aveva deciso di diventare SeeD, non poteva nemmeno immaginare dove lo avrebbe portato questa strada. Senza dubbio, molto più lontano di quanto avrebbe mai potuto immaginare.

In quei momenti, non aveva avuto il tempo per pensare. Era andato tutto troppo veloce. Fermare Galbadia. Combattere con Seifer. Uccidere la strega. Fermare Galbadia. Combattere con Seifer. Uccidere la strega. E tutti i piccoli avvenimenti nel mezzo... Che cos'erano? Non aveva mai cercato di essere un eroe, non aveva mai pensato a se stesso come a un eroe, anche mentre si lanciava nello spazio per salvare una ragazza le cui possibilità di sopravvivenza erano vicine allo zero. Aveva lottato solo per mantenersi vivo, per assicurare la salvezza alla persona che... amava?

Ora quando era solo, i pensieri tornavano da lui.

Poteva a malapena accettare il fatto di avere degli amici ora. Ci teneva a loro, questo non l'aveva mai negato a se stesso, ma era ancora più difficile credere che loro tenessero a lui. Il muro che aveva eretto intorno a se stesso - per evitare che qualcuno si avvicinasse troppo - si era incrinato in qualche punto, abbastanza per permettere loro di entrarvi. No, non ne avrebbe parlato con loro, non avrebbe fatto loro sapere come si sentiva. Una parte di lui - una grossa parte di lui - aveva ancora paura che lo avrebbero ferito come aveva fatto sua sorella tredici anni prima, e aveva ancora paura che se avessero scoperto com'era lui veramente, non avrebbero più voluto essere suoi amici. Era infantile e sciocco, lo sapeva, ma non voleva lasciarsi andare. Forse non aveva voluto provarci. Aveva troppa paura, e non voleva ammetterlo.

Ma non era più così distante. Si rendeva conto che gli stavano vicino, non li ignorava più. Lentamente, molto lentamente, le incrinature si stavano allargando e magari col tempo, il suo muro si sarebbe spezzato.

Non erano stati i suoi amici d'infanzia, tuttavia, a incrinare il muro, quanto un'amicizia in particolare... la persona che era così diversa da loro, il suo esatto opposto, che lo infastidiva più di tutto il resto e che pure lo aveva incantato. L'unica per la quale aveva rischiato la sua vita in parecchie occasioni. Colei il cui sorriso poteva addolcire il suo sguardo e ammorbidire la sua espressione.

Aveva sorriso la notte precedente. Aveva sorriso per la prima volta in... non si ricordava neppure quanto. Un sorriso vero, e veniva dal cuore. Così tanto sollievo, e così tanta felicità... era finito, tutto finito e coloro a cui teneva erano salvi.

L'aveva baciata la notte precedente. Ed era la prima volta che aveva sentito il tocco delle labbra di una ragazza da quando Ellione se ne era andata e l'aveva baciato sulla guancia per dirgli addio.

Così patetico... così sciocco. Si era arreso del tutto a una ragazza, e sapeva di essersi già innamorato di lei. Ci sarebbe voluto ancora un po' perché le parole si formassero sulle sue labbra, ma lui lo sapeva e sperava che lo sapesse anche lei. Patetico, forse, ma lo faceva sentire meglio di quanto si fosse mai sentito in molto, molto tempo.

Lei gli avrebbe fatto aprire il cuore e lui avrebbe camminato volentieri verso la sua trappola, lasciato che lo seducesse, che lo catturasse con la sua magia. Se se ne fosse andata ora, sarebbe stato peggio di qualsiasi dolore avesse mai sentito prima d'allora, anche peggio della paura palpitante dell'andarsene di lei che lo perseguitava ad ogni minuto. E se fosse tornata a Timber? E se fosse tornata da suo padre? Quistis gli aveva dato dello stupido per non aver interferito con la decisione di lei di restare ad Esthar, e magari lo era... E tuttavia non credeva fossero affari suoi interferire con le sue decisioni. Era amore? Rispetto? O entrambi?

In ogni modo, pregava che restasse. Non poteva sopportare di perderla.

Ma lui l'aveva baciata e lei lo aveva baciato a sua volta. Aveva guardato nei suoi occhi con i propri, caldi occhi marroni e aveva sorriso teneramente, accarezzando la sua guancia con una sola mano. Avevano danzato, la notte precedente, e questa volta era riuscito a ricordarsi ogni passo, pur avendo concentrato per tutto il tempo la sua attenzione sul suo viso. Il mondo era una massa indistinta di luci e suoni, mentre in sottofondo si udiva il debole suono della gente che sussurrava - senza aver bisogno di dire veramente qualcosa, solo chiacchierando fra di loro.

E al centro di tutto questo c'era Rinoa, come una principessa delle favole che ballava con il suo principe.

O come una strega che ballava con il suo fedele cavaliere.

Questo gli dava speranza.

Prima il pensiero lo avrebbe disgustato. Il solo pensiero di essere così disperatamente dipendente da una ragazzina che si era intrufolata con grazia nella sua vita. A dir la verità, aveva sentimenti contrastanti. Sapeva di amarla e sapeva di stare per entrare in un mondo che si era negato per troppo tempo, ma aveva anche paura di vedere cosa avrebbe incontrato in questa strada, e aveva paura che lei sarebbe sparita prima che lui si fosse abituato ad averla intorno. Questa parte spaventata di lui voleva fuggire prima che fosse troppo tardi. Ma forse, era già troppo tardi.

Aveva così tanta paura. Cosa ne avrebbe pensato il mondo intero? Tutti gli studenti del Garden che lo ammiravano e guardavano a lui come a un leader, tutti i giornalisti che lo aspettavano ansiosamente fuori dall'accademia militare mobile per chiedergli come si sentiva ad essere un eroe, cosa avesse provato quando aveva sferrato il colpo di grazia ad Artemisia. Cosa avrebbero detto se il loro eroe "senza paura" aveva paura delle sue stesse emozioni? Avrebbero riso? Sarebbero stati delusi? O lo avrebbero semplicemente fissato?

Il ragazzo sbuffò e spalancò gli occhi, fissando il soffitto dipinto di bianco della sua stanza al dormitorio. Leader. Eroe. Bah!

All'improvviso qualcuno bussò alla porta. I suoi occhi d'acciaio blu si mossero e si focalizzarono sulla lastra di legno che lo separava dal punto in cui Rinoa gli aveva dato il bacio della buonanotte meno di otto ore prima.

"Squall?" Arrivò una voce dolce e familiare dal di fuori. Era lei.

"Squall? Sei sveglio?"

(Potrei abituarmi a questo... ad essere svegliato dalla sua voce.)

"Il preside Cid vuole vederci. Tutti quanti. Dice che è importante."

(Ecco come finisce una tranquilla mattinata.)

"Squall?" La voce mostrava ora una leggera traccia di preoccupazione, e la maniglia della porta cominciò a girare.

Rapidamente, Squall si sedette sul letto e rispose, "arrivo."

Sentendosi ancora un po' indolenzito a causa della battaglia finale con Artemisia, si alzò dal letto e barcollò verso lo specchio. Dopo essere stato trovato da Rinoa, era stato costretto a letto nell'infermeria per una settimana, così avevano dovuto rimandare la festa finché non si era rimesso in piedi. Era il minimo che potevano fare, aveva detto Cid. Scosse la testa a quel ricordo. Questo non lo ripagava esattamente della sensazione di disperazione che aveva provato quando si era ritrovato in mezzo al nulla, ma ne era valsa la pena, per poter condividere quel bacio.

Dopo aver indossato la sua solita giacca ed essersi passato le dita tra i capelli un po' di volte, si sentì pronto ad andare. Sospirando mentre apriva la porta, si chiedeva che cosa volesse Cid questa volta. Si trovò davanti una sorridente Rinoa che gli prese il braccio e lo trascinò giù per il corridoio quasi prima che avesse avuto il tempo di chiudere la porta.

"Andiamo, dormiglione. Gli altri ci stanno aspettando."

~ CAPITOLO 2 ~

L'ufficio del preside non era quasi più un ufficio dopo che la stanza di controllo del Garden mobile aveva fatto il suo ingresso là dentro. Tuttavia, l'intera banda si era radunata lì piuttosto che nel ponte - là sopra non c'era molto spazio. A un certo punto, qualcuno aveva messo una nuova scrivania e una sedia per il preside vicino all'ascensore al ponte di comando, e Cid aveva molto gradito il fatto di poter di nuovo sedersi nel suo ufficio. Vicino a lui, c'era sua moglie, un'espressione calma e rilassata sul volto. La Madre, non la strega Edea. Quistis si trovava vicino ad Edea, Selphie era seduta per terra, Zell era lì accanto che tirava pugni in aria per la noia, ed Irvine era appoggiato al muro.

Quando la porta si aprì, sei paia di occhi spostarono la propria attenzione sulla coppia che arrivava. Squall fu imbarazzato nel notare che perfino Zell era arrivato prima di lui.

"Sei in ritardo, Squall. Non hai sentito il mio annuncio un'ora fa?" chiese Cid, cercando di sembrare severo anche se non aveva preso il ritardo troppo sul serio.

"Io... ero ancora addormentato, signore. Mi dispiace." Squall scrollò un po' le spalle mentre avanzava verso la scrivania, mentre Rinoa si avvicinava a Selphie, sussurrandole qualcosa nell'orecchio. Entrambe le ragazze ridacchiarono, e Squall lanciò loro un'occhiata. Non era del tutto sicuro su cosa ci fosse di così divertente, ma poteva giurare di aver sentito pronunciare le parole "carino" e "sonno" in mezzo al discorso.

"Non è un grosso problema." sorrise caldamente Cid, "per una volta ti puoi permettere di essere in ritardo."

Edea inclinò la testa. " Sembri stanco, Squall," fece notare. Il ragazzo sospirò.

(Per favore, andate avanti e basta.)

"Allora, cosa c'è, preside?" chiese Irvine, e tutti gli sguardi che erano puntati su Squall si spostarono su Cid.

"Ah, sì." Cid si alzò dalla sedia, e tutti si raddrizzarono da una posizione più o meno rilassata, facendo il regolare saluto dei SeeD. Tranne Squall, naturalmente, lui non doveva cambiare posizione. I suoi amici si chiedevano se lui sapesse o meno come rilassarsi.

"Ancora una volta, vorrei congratularmi con voi per avere sconfitto Artemisia. So che l'ho già detto prima, ma..."

"...circa dieci volte..." borbottò Zell, e fu ricompensato con una risata di Selphie, e con gli sguardi di rimprovero di Quistis e di Cid.

"...Ma," continuò il preside, infastidito, "volevo congratularmi con voi anche privatamente. Tutti i membri del Garden hanno svolto un eccellente lavoro durante quei momenti critici, ma siete stati voi sei a fare il lavoro duro. Senza di voi, la vita come la conosciamo non esisterebbe più. Grazie."

Squall tenne uno sguardo rigido. Aveva già sentito tutto questo, e stava cominciando ad annoiarlo. Gli altri sorridevano e lui notò che Rinoa sembrava un po' a disagio.

Ovviamente, anche Cid lo notò, e continuò col discorso, "Rinoa, tu non sei un SeeD, ma sei stata una parte importante della missione. Io ti rispetto e tutti noi ti dobbiamo molto. Sei libera di soggiornare al Garden ogni volta che vuoi, e per tutto il tempo che vuoi. Le nostre braccia sono sempre aperte per te."

Questo fece sentire la ragazza un pochino meglio, e lei sorrise un po' più caldamente.

"Tuttavia, nonostante tutto quello che avete fatto, ho paura che non sia ancora finita. Possiamo aver superato il pericolo più grande, ma il mondo è ancora scosso da tutto quello che è successo. E come sapete, i SeeD hanno bisogno di sopravvivere fino ai tempi di Artemisia. Siamo a corto di fondi. Il Garden di Galbadia manca ancora all'appello, e il Garden di Trabia non è andato molto lontano nella sua opera di ricostruzione. Abbiamo bisogno di soldi e il mondo ha bisogno di noi per svolgere le sue missioni. Esthar si sta prendendo cura di se stessa, ma Galbadia non ha ancora un Presidente dopo gli avvenimenti precedenti e sono nel caos più completo. Dobbiamo..."

Cid continuò a parlare e Squall sentì che gli stava venendo un gran mal di testa.

(Non è ancora finita... questo è solo l'inizio. E come al solito io ci sono dentro.)

(Ma almeno, non ci sarà più un inferno come quello che abbiamo appena passato. Combattere i ribelli galbadiani sarà un gioco da ragazzi rispetto ad Artemisia...)

"...E, naturalmente, il Comandante Leonheart sarà a capo del gruppo."

Sbattendo le sopracciglia, Squall si concentrò ancora una volta su Cid, "...cosa?"

Era ancora il Comandante? Pensava che fosse solo una carica temporanea, che fosse a capo dell'esercito SeeD solo quando le cose andavano per il peggio. Non voleva rimanere in quella posizione. Non voleva essere un leader. Un leader avrebbe dovuto incoraggiare e guidare...qualcosa che lui non sarebbe mai riuscito a fare. Anche come caposquadra era riuscito a far sentire tutti insicuri.

"Sarai a capo del gruppo che andrà a sistemare gli ultimi disaccordi a Timber, Squall, " ripeté il preside. "Beh, naturalmente i tuoi amici qui ti aiuteranno. Ci sarà una squadra composta da altri quindici SeeD, perciò mi aspetto che tu ne faccia buon uso. Ricordati, tecnicamente, Timber non è stata ancora completamente liberata e avete ancora un contratto con la signorina Heartilly qui presente," strizzò l'occhio Cid.

Rinoa sorrise e avvicinandosi, abbracciò felicemente Squall da dietro, "posso andare a vedere ancora Zone e Watts, e tu mi portarti con me!" esclamò felice.

Irvine fece un fischio, Selphie ridacchiò, Quistis sorrise pacatamente, e Zell gli diede una pacca sulla spalla.

"E bravo il nostro Squall! Okay, andiamo!"

(Per quale motivo siete tutti così felici? Vi piace entrare in conflitti come questo? Sono il solo a pensare che abbiamo fatto abbastanza?)

(Forse sono egoista... Ma sono stanco. Non voglio questa responsabilità. Non l'ho mai voluta. Ora è di nuovo la stessa cosa. Che cosa si aspettano da me?)

(Pensano che se ci provano abbastanza a lungo, diventerò un altro preside Cid? Be', sognatevelo, dico io.)

Squall sentì il suo mal di testa crescere a dismisura.

~ CAPITOLO 3 ~

Erano passati dieci giorni da quando Artemisia era stata sconfitta. Sul bordo del molo nella città di Balamb stava seduto un giovane uomo, solo, col cappotto grigio stracciato che gli cingeva le gambe dondolanti. Era profondamente accigliato mentre osservava l'acqua immobile, con un paio di ciocche di biondi capelli che gli ricadevano sulla fronte e quasi gli toccavano la cicatrice.

Seifer Almasy raddrizzò la schiena e inspirò una boccata di fresca aria di mare, sperando che questo lo avrebbe aiutato a schiarirsi le idee, ma i pensieri tormentati rimasero dov'erano. Per un attimo, ebbe voglia di sguainare il suo gunblade e distruggere qualcosa - magari un albero inerme, oppure poteva fare a pezzi questo pontile di legno. Ma aveva più buon senso. I cittadini di Balamb stavano consentendo loro di restare a patto che non causassero nessun problema. Per nulla. E lui non aveva nessun posto dove andare. Esthar lo odiava, Galbadia lo odiava, tutti al Garden lo odiavano.

In così poco tempo era passato dall'essere un semplice studente fallito del Garden a leader di Galbadia, potente cavaliere della strega. E ora cos'era? Niente.

A dirla tutta, aveva silenziosamente ringraziato Squall per aver posto fine a tutto quello. Artemisia l'aveva usato, manipolato, usato i suoi sogni contro di lui. Poteva capirlo adesso che non era più sotto il suo controllo. Ma in fondo, lei gli aveva dato così tanto potere. Tutti lo avevano guardato dal basso in alto e avevano avuto timore di lui, e ora era più disprezzato di quanto lo fosse mai stato il Presidente Deling. Seifer non era più sicuro se avrebbe dovuto ringraziare od odiare Squall per quello che aveva fatto. Certo, il suo rivale aveva salvato il mondo. Ma che bello! E, salvando il mondo, e liberando Seifer dall'influsso della strega, aveva anche distrutto tutte le speranze e i sogni rimasti in Seifer.

Adesso il suo nome sarebbe stato ricordato per sempre, ma non nella maniera in cui si sarebbe aspettato. Non sarebbe stato Seifer, il potente leader. Sarebbe stato Seifer, la feccia umana dalla mente manipolata. Sarebbe stato meglio se Squall lo avesse ucciso. Se avesse posto fine a tutto questo.

Era facile dopotutto... solo un centimetro più avanti, e sarebbe caduto nelle acque profonde... Nessuna lotta... solo galleggiare, e poi affondare... affondare, affondare, affondare...

"Hey, Seifer!" chiamò una voce familiare dietro di lui. Seifer fece una smorfia e si girò per fissare i due che stavano là dritti.

"Cosa? Non vedi che sono occupato?"

"A me non sembri occupato, sai. Ma ho delle nuove notizie. Il Garden è ancora nei guai, sai?" cominciò a spiegare Raijin. Seifer spalancò gli occhi e guardò la ragazza dai capelli grigi vicino a lui.

"AFFERMATIVO", disse Fujin, "TIMBER. RIBELLI."

"Il Garden sta mandando una grossa squadra laggiù, sai? E Squall li comanda. E anche Rinoa sta andando con loro, sai?"

Seifer li fissò per un secondo, poi si girò di nuovo a fissare l'acqua, sbuffando. Ma certo, Squall era il capo. Sentì un' improvvisa scarica di invidia attraversarlo. Squall di qui, Squall di là. Lui e i suoi amici erano su tutte le prime pagine dei giornali qui intorno. Erano conosciuti da tutto il mondo. E ora avrebbero salvato Galbadia dall'autodistruzione. E Seifer... la gente era felice di sapere che lui era il più lontano possibile da loro.

(Che tu sia maledetto, Squall).

"Seifer, sei spaventosamente tranquillo, sai?" disse Raijin.

Scuotendo la testa, Seifer agitò la mano verso di loro senza neanche guardarsi indietro, "non mi interessa cosa fa il Garden, Raijin. Basta che... mi lasciate solo."

Alzando le spalle, il membro maschile della gang di Seifer annuì e si voltò per andarsene, "Va bene, torno a cucinare quel pesce, sai."

"SCEMO," commentò Fujin. L'acqua che circondava Balamb era piuttosto inquinata, soprattutto a causa dell'immondizia di Galbadia che veniva portata lì dalla corrente. Raijin, comunque, ignorava questo fatto. Seifer non era sicuro se non gliene importasse niente oppure fosse solo stupido.

Mentre Raijin andava via, Fujin rimase lì dietro. Seifer aspettò un paio di minuti, poi si girò verso di lei ancora, "pensavo di aver detto di voler essere lasciato solo?"

"SEIFER," disse lei dolcemente, e invece di andarsene, si mise seduta accanto al suo amico. "TRISTE."

"Oh, dacci un taglio, Fujin", Seifer girò lo sguardo e si mise a fissare di nuovo l'acqua. "Sto bene."

Ma Fujin conosceva Seifer da quattro anni e poteva capire facilmente quando era giù di morale. E poi, chi poteva affrontare tutta la delusione che aveva avuto lui e rimanerne intoccato? Raijin poteva essere un po' ottuso, ma, contrariamente all'opinione comune, Fujin era una ragazza piuttosto intelligente. Era solo che la ferita alla sua voce le impediva di parlare normalmente, e il panno nero posto sul suo occhio sinistro faceva ben poco per migliorare il suo già strano aspetto. Scosse la testa, e gli mise esitante una mano sulla spalla.

"SOGNI. DISTRUTTI".

Seifer sentì un nodo alla gola. Non era preparato a questo. Avere i suoi pensieri che lo tormentavano ogni minuto era un conto, ma sentire quelle parole da un'altra persona... " Va' al diavolo, Fujin," brontolò, rimettendosi in piedi. "Non comportarti come se sapessi che cosa si prova!"

Lei gli rivolse solo uno sguardo amareggiato, ma poi si alzò anche lei e continuò, "noi ti abbiamo seguito, Seifer, perché noi siamo una squadra...", bisbigliò Fujin. "Ma quello che hai fatto era sbagliato, i tuoi sogni erano già stati distrutti quando ti abbiamo abbandonato. Distrutti e abusati. Volevi essere il cavaliere della strega, non la minaccia del mondo."

Scuotendo la testa, Seifer guardò dall'altra parte, "è finita, Fujin. Non c'è nient'altro di cui parlare."

Fujin stette in silenzio per un minuto dopo aver fatto lo sforzo di aver detto tante parole in una volta, ma poi appoggiò una mano sulla spalla di Seifer, "SPERANZA. ANCORA," sibilò, il suo unico occhio rosso che fissava i suoi occhi blu mare.

"Speranza?" sbuffò Seifer. "Siamo intrappolati qui in questa piccola città dove tutti ci odiano quasi quanto i galbadiani. Non posso ritornare al Garden e diventare SeeD e non posso andare da nessun'altra parte. Non è rimasta alcuna dannata speranza. Tutto quello che mi rimane siete voi due".

Fujin cercò fortemente di non offendersi per il commento di Seifer, fece un respiro e strinse la presa sulla sua spalla. Vecchi sentimenti le tornarono in mente, e richiamò alla mente il tempo che Seifer aveva trascorso con Rinoa un anno prima a Timber. Solo per tradire la ragazza un anno dopo. Fujin era stata lì, tutto il tempo, a guardare, e Seifer era troppo cieco per capire. Si sarebbe sempre comportato in quel modo? Vederla, eppure guardandole attraverso come se non ci fosse? Nonostante la sua arroganza, i suoi errori e i suoi difetti, la sua rude personalità, nonostante tutto quello che aveva fatto... lei e Raijin erano rimasti con lui, e ora erano ritornati. Raijin, perché aveva bisogno di qualcuno da seguire... e Fujin... perché era lì?

"Ma siamo veramente messi così male, Seifer...?"

~ CAPITOLO 4 ~

Ancora una volta era da solo. Per un breve momento.

Squall sprofondò in una delle sedia nella stanza dell'hotel di Timber, sospirando pesantemente. Avevano già combattuto per tre giorni. Be', non esattamente lottato, ma cercato di mettersi in mezzo tra i galbadiani e i cittadini di Timber. Era stato colto di sorpresa da quanto ostili fossero in realtà entrambe le parti. Nessuna di loro aveva fiducia in nessuno, ed entrambi erano furiosi dall'avere SeeD del Garden che cercavano di fermarli.

(Comunque perché combattono? Certo, quelli di Timber vogliono solo liberarsi, ma perché stanno combattendo i galbadiani? Secondo le nostre informazioni, non hanno un Presidente... C'è qualcuno... di cui non sappiamo niente? Chi? E perché continuare questa battaglia? La conquista del mondo sta diventando una scusa vecchia...)

Il mal di testa ritornò.

Proprio quella mattina, uno dei SeeD della loro squadra era stato ucciso da un soldato galbadiano. Quistis ed Irvine erano presenti, ma non li avevano raggiunti in tempo. Il SeeD stava cercando di fermare un soldato dall'attaccare una donna di mezza età, cittadina di Timber. Quello non ne era stato troppo contento, ovviamente.

Squall non conosceva molto bene quel particolare SeeD, ma anche se la morte di uno dei suoi soldati era inevitabile e non sorprendente, si sentiva responsabile. Era responsabile, era suo compito come Comandante proteggere la squadra nel modo migliore. Prendersi cura di altri cinque compagni era abbastanza duro per una persona che non sapeva come incoraggiare o confortare, ma di venti? Cosa credeva il preside?

Ora doveva scrivere un rapporto su quello che era successo al SeeD caduto in battaglia. Tirando fuori un pezzo di carta ed una penna, decise che era meglio farlo subito. Per un bel pezzo, stette semplicemente a fissare la superficie bianca del foglio, poi cominciò a scrivere.

'La studentessa del Garden Helen Johnson stava cercando di impedire ad un soldato di ferire un cittadino di Timber, ma ha fallito nel suo intento quando il soldato...'

(No, suona male)

Accartocciò il foglio e lo lanciò nel cestino.

' Il SeeD Quistis Trepe e il cadetto SeeD Irvine Kinneas hanno fallito nell'assistere la studentessa del Garden Helen Johnson mentre un soldato Galbadiano...'

(Dannazione!)

Sbattendo i pugni contro il tavolo, Squall strinse i denti per il mal di testa. Aveva ricevuto un colpo in testa durante la battaglia di quel giorno, e non era sicuro se il dolore fosse causato da quello, o dalla preoccupazione per la sua corrente situazione. Nascose la testa tra le braccia e chiuse gli occhi, cercando di riposare per un po'... Magari andava via...

Qualcuno aprì la porta ed entrò nella stanza, ma lui non si preoccupò di alzare la testa per vedere chi era.

"Squall?" bisbigliò una voce dolce.

Volendo essere lasciato solo, Squall si voltò e disse bruscamente, "che c'è?!"

Si trovò a fissare il viso piuttosto sorpreso e leggermente amareggiato di Rinoa.

Appena ebbe capito a chi aveva parlato in quel modo, Squall si mise rapidamente in piedi, "oh, mi dispiace... non lo sapevo... stavo solo..."

La ragazza dai capelli neri sorrise e scosse la testa, "va tutto bene, Squall. Mi stavo solo chiedendo se desideravi un po' di compagnia."

"Ehm... Non posso. Devo finire questo rapporto..."

"Ooh, andiamo," la giovane strega avanzò verso di lui e prese la sua mano, spingendolo verso il letto. Lui cercò di resistere, ma solo per un minuto, e infine lasciò che lo mettesse seduto e che si posizionasse accanto a lui.

"Edea aveva ragione. Tu sembri davvero stanco."

"Chissenefrega."

Rinoa sospirò, "solo quattro giorni fa, stavi ridendo, Squall. Voglio vedere ancora quel sorriso. Per la prima volta, da quando ti ho incontrato, sembravi davvero felice."

Squall non rispose, limitandosi a rimanere seduto nella sua solita posizione, guardando il pavimento di legno dell'hotel.

Vedendo che questo non la portava da nessuna parte, la ragazza cambiò argomento, "mi sono appena imbattuta in Zone e in Watts alla casa del capo delle Volpi del bosco. Mi hanno detto che i galbadiani hanno cominciato a ritirarsi."

"Torneranno," borbottò Squall. "Li conosco. Non mollano così facilmente."

A Rinoa non piacque il tono nella voce di Squall. Era troppo simile al tono noncurante che era solito utilizzare quando lo aveva incontrato per la prima volta. Aggrottando le sopracciglia, chiese in modo calmo, "è a causa di quella ragazza? Helen?"

"Che?" Squall sbatté le palpebre, guardandola con leggera sorpresa.

"Ti senti in colpa, vero? Credi che sia colpa tua e ti stai chiudendo in questa idea. Ma tu non potevi fare niente per impedire che accadesse." Scosse la testa. "So che sei stanco, Squall, allora perché non riesci semplicemente ad ammetterlo?"

Un po' sbigottito dalla perspicacia dimostrata da Rinoa nel saper capire la sua personalità, Squall si fermò un attimo, poi scosse la testa a sua volta. "È mio compito come SeeD. Non c'è niente da fare su questo punto".

"Squall", Rinoa si alzò dal suo posto, ponendo la mani sui fianchi. "Sei un essere umano, non una macchina. Se non riesci a farlo, dillo al preside. Lui capirà. Ci sono altre persone che possono prendere il tuo posto."

"Sto bene."

"No, non stai bene. Smettila di mentire a me, e a te stesso."

"Sai, stai diventando irritante quasi quanto lo eri quando sono stato assegnato per la prima volta alla missione dei Gufi di Timber."

Gli occhi di Rinoa si spalancarono, e lei fu presa alla sprovvista dalle sue parole.

(Guarda cosa stai facendo, idiota. Continua così, e la PERDERAI.)

"Mi dispiace. Non intendevo dire questo."

Lentamente lei lasciò andare un respiro tremolante e si sedette nuovamente vicino a lui. "Lo so che non volevi... solo... non essere così ostile, Squall. So che ne hai passate molte, ma non sei più solo. Io sono qui, e così anche Quistis, Zell, Irvine e Selphie. Stavi cominciando a migliorare. Se davvero hai bisogno di riposare, allora parlerò io al preside. Noi due possiamo tornare al Garden. Quistis farà un buon lavoro nel condurre il resto della battaglia per conto proprio."

Squall spostò il suo sguardo su di lei, sorpreso.

(Le importa più di me che della liberazione di Timber? Possibile?)

Lei alzò la mano, sfregandola leggermente contro la guancia di lui. Lui non si scostò.

"Stai per dire di no, non è così?"

"Probabilmente."

"Lo sapevo."

Passarono altri minuti di silenzio. Rinoa avvicinò la testa alla spalla di Squall, e lui lentamente fece passare un braccio intorno alla sua schiena. Dentro di sé ringraziava qualunque potenza superiore esistesse per avergli mandato questo angelo. Con lei al suo fianco, sapendo che non se ne sarebbe andata, poteva farcela. Magari i galbadiani si stavano davvero ritirando. Perché? Be', lo avrebbero scoperto presto. Per il momento, voleva solo rilassarsi e non pensare a niente. Solo a sentire Rinoa vicino a lui. Sentire il suo respiro e il dolce profumo dei suoi capelli.

Sentire la sua voce: "comunque, è Gufi del BOSCO."

"Scusa," disse lui. "Scusa," disse Rinoa, all'unisono.

Lei si mise una mano sulla bocca, ridendo. Squall si accigliò. Qualche volta somigliava troppo a Quistis. O forse era lui quello troppo prevedibile. Avvicinando la testa appena un poco a quella di lei, Squall non cercò di annullare il sorrisetto che si stava facendo strada sul suo viso.

~ CAPITOLO 5 ~

Gran parte dei combattimenti era andata spegnendosi man mano che la sera diventava notte sulla città di Timber. I galbadiani in effetti avevano cominciato a ritirarsi, ma ce n'erano ancora alcuni, i più testardi, che si attardavano. Era strano pensare che avessero potuto mollare una battaglia che avrebbero potuto vincere facilmente, ma questo era ciò che meno preoccupava Irvine Kinneas al momento.

Nei prati appena fuori Timber, stava seduta una bella ragazza con un corto vestito giallo, e le gambe piegate davanti a lei con le braccia strette intorno ad esse. Il cielo era limpido e stellato, ma l'aria era gelida e lei sentì freddo. Il vento le scompigliò i capelli castani, facendoglieli ondeggiare sulle spalle.

Schiarendosi la voce, Irvine si mise a posto il cappello da cowboy e si avvicinò, sedendosi sul prato accanto a lei, "ciao, bellezza. Come ti senti?"

"Confusa," rispose la ragazza di solito raggiante, stringendosi ancora di più. Irvine cercò di metterle il braccio intorno, ma lei lo spinse via, "ti ho visto mentre guardavi quelle ragazze. Alla festa, nella hall del Garden, anche qua a Timber. Non provare a dirmi di nuovo 'ciao, bellezza'."

"Piccola, stavo solo... Selphie, sei la sola a cui tengo," disse Irvine, imbarazzato. Sebbene fosse una notte fredda, stava sudando.

"Stiamo meglio così," Selphie si accigliò e distolse lo sguardo. "Almeno è una buona cosa che lo sia venuta a sapere adesso, altrimenti avrei finito con l'innamorarmi completamente di te," si fermò, ansimando.

Per la prima volta, Irvine non riusciva a venirsene fuori con qualcosa da dire. Nonostante avesse conquistato molte ragazze, gli era difficile trovare qualcosa di appropriato da dire a Selphie. E per la prima volta, gli importava veramente che una ragazza fosse arrabbiata con lui. Non voleva più solo andarsene e trovare un'altra pollastrella.

"Ma perché tu ... perché noi non possiamo essere come Squall e Rinoa? Li hai visti alla festa?" Lo guardò, gli occhi verdi pieni di lacrime. "Non ci posso credere! Lui l'ha baciata, e tutto quello che TU sai fare è correre dietro ad altre ragazze - e dici ancora che ci tieni a me!"

"Selphie, io non sapevo neanche che tu tenessi a me in quel modo!" protestò Irvine. "Sei una bella ragazza. Mi conosci, io ci provo con tutte le belle ragazze. Ma tu sei la sola che io potrei... che io... guarda, ti conosco da quando eravamo bambini. E a differenza degli altri, noi non abbiamo ancora dimenticato gran parte della nostra infanzia, perché non abbiamo utilizzato troppo i GF. Sei così allegra, così coraggiosa... a qualunque ragazzo piacerebbe essere il tuo fidanzato. Tu non sembravi notarmi, comunque, così ne ho dedotto che non fossi interessata a me," disse Irvine scrollando le spalle.

Selphie si asciugò le lacrime e lo guardò con rinnovata curiosità.

"Io non lo sapevo ... prima che mi sgridassi quando ho guardato quella ragazza di Timber. Hey, è stata una brutta giornata... abbiamo perso quella nostra compagna SeeD, e tutto il resto. Non giudicarmi troppo duramente ... okay?" Incontrò il suo sguardo, con tristi occhi azzurri. Era raro vedere questo lato di Irvine - Selphie non aveva idea che il ragazzo affascinante e rubacuori fosse così profondo e sensibile dentro.

"Non lo sapevo nemmeno io... riguardo a te," disse Selphie piano, tirando su con il naso. Stava ancora tremando, e permise ad Irvine di togliersi il cappotto e metterlo sulle sue spalle.

"Potrò anche guardare le altre ragazze, ma sei solo tu che mi interessi, Selphie... sei molto carina, ma è la tua meravigliosa personalità che mi fa desiderare di averti accanto. Non mi importa delle altre. Sono solo dolcezze per la vista. Tu sei quella che mi rende felice." La avvicinò a sé, sorridendo con soddisfazione quando vide che non opponeva resistenza. Le cose romantiche che diceva stavano evidentemente funzionando, ma la sincerità non aveva lasciato la sua voce.

"Tutto... sta giungendo al termine, Irvine. Quando sarà finito anche questo, non dovremo più rischiare la nostra vita ogni giorno come facevamo prima... Io... io voglio... sistemarmi..." bisbigliò Selphie, guardando attentamente su verso di lui, "So che abbiamo solo diciassette anni, ma ho bisogno di sentirmi sicura... ho solo i miei amici... la mia vecchia casa come la conoscevo non c'è più, e non ho avuto ancora il tempo di sistemarmi adeguatamente a Balamb... puoi fare questo per me? Puoi aiutarmi a sentirmi sicura?"

Lui non rispose. Invece, la guardò pensieroso e tranquillo per un lungo istante, prima di chiedere, "anche tu avevi paura, no?"

"Eh?"

"Durante la battaglia ... tutte quelle streghe e i galbadiani... sorridevi sempre, eri sempre ottimista, ci risollevavi il morale anche quando tutti gli altri sentivano che non c'era più alcuna speranza. Ma avevi paura anche tu, no?"

Selphie esitò alcuni secondi, poi annuì. "Sì... avevo così che paura che saremmo tutti morti e che Artemisia avrebbe distrutto il mondo. Ma non potevo lasciare che la paura mi prendesse, capisci? Se pensi troppo, finisci per essere triste. Così continuavo a cercare di vedere il lato buono delle cose e a tirarvi su il morale," sorrise dolcemente. "E guarda, è andato tutto per il meglio, no?"

Irvine ridacchiò," Sì, sembra proprio di sì. Anche i galbadiani stanno lasciando Timber. Credo che ora tu abbia un sacco di tempo per aggiungere la pagina del 'Signor Irvine' al sistema del Garden," concluse facendo l'occhiolino.

La ragazza ridacchiò e lo picchiò sul petto, "sciocco! Tu non sei 'Signore'!"

"Sono un signore più di quanto lo sia Laguna."

"No che non lo sei!"

"Sì, invece."

"No che non lo sei!"

All'improvviso, Irvine interruppe le proteste di Selphie abbassando rapidamente la testa e premendo le sue labbra contro le sue. Gli occhi di Selphie si spalancarono, ma poi si chiusero e lei rispose al bacio, avvolgendo le braccia attorno al collo di Irvine. E anche se era ancora infreddolita, sentì un nuovo e inaspettato calore che le si irradiava nel corpo.

Quando i due si separarono, Irvine guardò teneramente la ragazza fra le sue braccia. Selphie non poteva smettere di fissare il suo bel viso incorniciato da ciocche di capelli rossicci; e il modo in cui i suoi profondi occhi azzurri brillavano alla luce pallida della luna.

"Ti farò sentire sicura, Selphie. Solo fidati di me. Lo farò."

Quistis e Zell stavano facendo un'ultima ricognizione in città per assicurarsi che tutto fosse in ordine. Erano riusciti a domare la battaglia durante la giornata, e siccome molti dei soldati se ne erano ormai andati, non si aspettavano di trovare niente.

Finalmente, dopo che ebbero raggiunto al confine della città, Quistis si fermò e si appoggiò al muro di una casa. Zell si guardò intorno, poi scosse la testa.

"Cavolo, non pensavo che sarebbe stato così facile! Un secondo, siamo completamente circondati da scagnozzi Galbadiani, e l'altro - POOF, sono tutti spariti!"

"Potrebbe essere un trucco," gli ricordò Quistis.

Zell fece spallucce. "Sì, lo so... ma comunque. Credo che i galbadiani siano ancora confusi a causa della sconfitta di Artemisia. Eh."

Quistis sospirò appena e poi sorrise, scuotendo la testa. "Se siamo fortunati, forse questa è la fine della missione. Non siamo neanche stati pagati per questo. Ma conoscendo Galbadia, questa non è l'ultima battaglia che intraprenderanno."

"Dannazione, dovranno pur darci un attimo di pausa. Non è che non abbiamo già combattuto abbastanza per la pace nel mondo. E questa storia è noiosa." Zell indietreggiò e appoggiò la schiena sul muro accanto a Quistis. "Non avrei mai pensato che un giorno l'avrei detto, ma mi manca il Garden."

La giovane donna bionda fece una piccola risata, incrociando le braccia davanti al petto. "Anche a me."

"Mi chiedo cosa stia facendo Bella," mormorò il ragazzo, guardando su in cielo.

Quistis gli lanciò un'occhiata curiosa, "...Bella?"

"Ehm... ho detto Bella? volevo dire... oh... uh... niente." Zell cominciò ad arrossire violentemente, con grande divertimento di Quistis.

"Chi è Bella?"

"Nessuno! Voglio dire... nessuno... di importante...

"Oh, andiamo, Zell, a me puoi dirlo," ridacchiò. "Stiamo parlando di me, ricordatelo!"

"Well... all right," Zell looked at the ground, "You remember that girl... in the Garden library? Sai, quella che porta sempre i capelli raccolti in una treccia... Be', le ho parlato molto durante la festa, e... noi abbiamo più o meno..."

La risatina di Quistis si tramutò rapidamente in una fragorosa risata. "Oh mio Dio! Mi stai dicendo che tu, Zell Dincht, sei innamorato?!"

"Sì, urlalo più forte, coraggio! Non penso che il Presidente Laguna ti abbia sentito laggiù ad Esthar!" Zell alzò le braccia al cielo e si scostò dal muro, grugnendo.

"Mi dispiace," ridacchiò Quistis. "...È solo che è dura... immaginarti in quel genere di situazione."

Il ragazzo si mosse come per dire qualcosa di pungente di rimando, ma non ne ebbe l'occasione. Un grido alto e profondo proveniente dal profondo della città squarciò il silenzio. I due SeeD si guardarono l'un l'altro, poi entrambi si girarono e corsero verso la fonte del suono.

Lo stesso esatto pensiero attraversò le loro menti.

(Rinoa!)

*****
Nota: di recente ho deciso di portare a termine le traduzioni di Tarlia, considerato che anche le sue altre storie sono molto belle, e quindi ho deciso anche di rivedere le traduzioni già pubblicate. In alcuni casi, ho notato che nel testo originale c'erano delle frasi in più, probabili modifiche fatte dall'autrice dopo la traduzione. Ho corretto nel frattempo anche tutti gli errori in cui mi sono imbattuta. In ogni caso, la traduzione principale è di chi è stato indicato come traduttore; io mi sono limitata a sistemare qua e là, dove l'ho ritenuto necessario. I commenti verranno tradotti e inviati a Tarlia.
Ho avuto il permesso di Erika di cancellare questa storia e poi ripostarla, considerato che altrimenti sarebbe passata inosservata e i commenti non erano moltissimi. Mi è stato detto che chi avesse recensito per il programma recensioni, manterrà i punti guadagnati nonostante la cancellazione. VI riporto sotto a questa nota tutti i commenti ricevuti dalla 'vecchia versione'. Sempre con il permesso dell'amministrazione, chiederei alle persone che riconoscono come propri i commento sottostanti se è possibile per loro reinserirli (però evitate gli spoiler alla storia, per cortesia!). Man mano che, eventualmente, posterete i commenti li eliminerò da qua sotto. Alla prossima! - Alessia Heartilly

Elenco commenti
Attenzione: alcuni commenti (tipo il primissimo XD), contengono enormi spoiler sulla storia. Saltateli se non volete rovinarvi la sorpresa. I commenti sono nello stesso ordine con cui li vedevate prima - dal più recente al più vecchio.
Principessa Purosangue
Questa fiction é... Semplicemente fantastica. Non solo di FFVIII, ma di tutte quelle che abbi mai letto. Nessun personaggio é andato mai OOC, specialmente dev'essere stata dura scrivere Squall. Le sue reazioni, i suoi pensieri, i suoi sentimenti... Era tutto perfetto. La morte di Adrian mi ha fatto piangere e non poco, ma fose era anche l'unico modo grazie al quale Squall "crescesse" un po' e desse più importanza alle piccole cose. Certo era suo figlio, ma era comunque troppo... Distratto, dava per scontato cose che non riteneva utili, e proprio una di queste li tolse il primogenito. Ammetto che ho odiato Squall in quel momento. Nel complesso rimane una storia bellissima e sì, la miglior fiction: la Miglior fiction. Congratulazioni, Prinny. (per favore, levare il megaspoiler sulla storia dalla recensione XD)
Rinoagirl89
Forse sono un pò in ritardo per recensire. Però non posso fare a meno di farlo. Questa è la fanfic più bella che io abbia mai letto. Quando la lessi facevo ancora le superiori e mi ricordo di non averla potuta leggere tutta insieme, perciò ogni giorno mi chiedevo " e ora che succederà" oppure "adrian che bel bambino!!". Poi quando lui è morto ho pianto pre tre giorni interi.Ma il pezzo più commovente è stato il finale,realmente fantastica. Complimenti all'autrice ma anche alla tradutrice che è stata capace di ricreare la stessa atmosfera del gioco,ti ringrazio dal profondo del cuore per avercela fatta conoscere...thanks
Rinoagirl89
Sono scioccata...non ho mai letto una fanfic più bella di questa!!Squall era così reale..era lui!!!!E poi quando è morto suo figlio ho pianto come una fontana (è°è) Bellissima io vorrei veramente saper scrivere in questo modo,ma purtroppo madrenatura non mi ha concesso questo dono(sigh...) Complimenti^^
BaschVR
Una sola parola:Capolavoro... Una storia da leggere e rileggere, così, profonda, così... vera... si, è questa la parola giusta: la storia sembra un libro vero, vi si potrebbe fare un film... mi sono commosso tantissimo (e non mi commuovo facilmente) per Adrian, per la scena in cui Squall salva la figlia di Seifer e al funerale... senza contare la bellissima scena finale! Una delle più belle fic in assoluto, se non la migliore. Complimenti anche alla traduttrice!!!
xxxyunaxxx
Assolutamente fantastica. Di solito non leggo molte fanfiction che non siano originali, ma questa era davvero perfetta. Era tutto così naturale, così simile a Final Fantasy. Complimenti davvero, siete riusciti a farmi commuovere! Certo, però, Squall che lascia i Seed... sembrava proprio una sua scelta, anche se non l'avrei mai detto. Davvero, davvero spettacolare. Semplicemente indimenticabile. -yuna-
Dark Magician
...è splendida. mi ha fatto quasi piangere... non ho altro da dire
Shaka'85
Assolutamente Fantastica! con la A maiuscola! bravissima anche la traduttrice!! CLAP CLAP CLAP!!!
La Vale
Una fanfict davvero lunga, ma che vale la pena di leggere fino in fondo!!! Davvero toccante, alla fine poi, quando Squall getta il suo Gunblade mi è venuto il groppo alla gola...
Francesca Akira89
Trovo la storia semplicemente splendida... Mi ha sinceramente commossa, povero Adrian.... ç__ç E Squall non mi è mai piaciuto come in questa fic... *^O^* E' davvero bellissima, i miei complimenti all'autrice e.. alla traduttrice, che mi ha dato l'opportunità di leggerla... ^^"
Luna
Ho letto questa fanfic circa 3 anni fa...ma solo i primi capitoli..poi persi l'indirizzo del sito perchè mi si era rotto il pc...e per un anno ho provato a cercarla...l'anno scorso l'ho ritrovata e riletta...è semplicemente stupenda...la mia fanfic in assoluto!!Non solo di final fantasy...ho versato anche delle lacrime non mi era mai capitato in una fanfic...complimenti all'autrice
Sabry
Ho letto ora questa ff...è stupenda, non ci sono parole per esprimere quanto sia bella questa storia. Sembrerà sciocco ma sto ancora piangendo...è une delle ff più BELLE che io abbia mai letto. I persoanggi, le ambientazioni, i rapporti, i dialoghi...tutto è scritto divinamente. Squall e Rinoa e Adrian, Laguna, Sefeir, Fujin, Quistis, Selphie e Irvine, Zell e Bella per non escludere Edea e Cid, Xar, Xu e tutti gli altri..protagonisti indimenticabili di una storia meravigliosa. Non dico altro....complimenti all'autore e al traduttore. Baci.
kashia
ho letto la tua fic diverso tempo fa...devo dire che è veramente fantastica, hai saputo rendere i personaggi talmente reali che non mi è sembrato di leggere una fanfiction ma una storia reale...davvero tanti complimenti! Posso farti una prosta? Non so se hai giocato a Final Fantasy X ma mi piacerebbe leggere una tua fanfic su Tidus e Yuna...alla fine del gioco lui scompare e in Final Fantasy X-2 Yuna lo cerca...mi piacerebbe davvero sapere come immagineresti il seguito di quella storia. Spero che la mia proposta ti risulti interessante. Ancora complimenti, Kashia.
Angelus
Non trovo le parole per giudicare tale capolavoro... Ogniuna di esse sembra banale... Non basta un semplice magnifica o intensa...è qualcosa che va al di sopra...non ho mai letto niente di simile...anche se non ho pianto la trovo comunque malinconica e piena dei sentimenti dei personaggi...
Sere
potrò sembrare sentimentale e anche un pò banale.. ma non ho potuto trattenere una lacrima quando sono giunta alle parole "the end".. semplicemente stupenda, intensa, profonda, ineguagliabile, indimenticabile..
Shizuru117
Stupenda, fantastica, bellissima! L'ho letta quasi due anni fa e, non so come mai, ho deciso di recensirla proprio adesso! Mi ha fatto pingere sul finale...è la mia fanfic preferita su FF8! Bravissima anche l'autrice, si merita un bel 10!
Rha
Io nn l'avevo mai letta, l'ho letta ora. Xò tutta d'u fiato: è bellissima! Nn vorrei cadere nel banale, ma nn trovo altro modo x descrivere la sua bellezza! grazie di averla tradotta e di averci dato la possibilità di leggerla! Kisss!! SCiao!! W Inter! By Rha &_&
Sarina
Che dire? Meravigliosa! Non ho potuto trattenere le lacrime! ogni volta che rileggo quel punto (nn dico quale x evitare spoiler) mi commuovo! ancora complimenti!!
Velvet
la trovo meravigliosa e struggente, piena di colpi di scena e devo dire che alla fine mi è scappata qualche lacrima
venerabilEVA
Oddio... questa fic è semplicemente stupenda. Mi era già capitato di leggerla qualche anno fa, ma oggi, ritrovandomela davanti, non ho saputo resistere alla tentazione.... La trama è strutturata magistralmente, il linguaggio è vario, le sensazioni e i desideri dei personaggi sono resi alla perfezione, la lettura scorre veloce e piacevole. Leggendo gli ultimi capitoli mi sono quasi commossa! La fine lascia dentro al lettore un senso di infinita speranza con un retrogusto di lacrime...... Stupenda!

   
 
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