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Autore: Jayden_Auditore    29/06/2010    2 recensioni
Va bene questa è una fan fiction che ho stranamente il coraggio di postare: Questa piccola fan fiction parla di Ezio e di una sua vecchia fiamma di Firenze ma non si ricorda chi è e nemmeno il suo nome, spero che vi piaccia^^
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ezio Auditore, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Mi ricordo ancora di quella ragazza, non mi ricordo il suo nome ma so che al suo pensiero mi brucia la mente. Ho avuto molte amanti ma di lei non mi posso scordare anche se devo concetrarmi di vendicarmi dei miei fratelli e di mio padre, uccisi per mano del gonfaloniere Uberto Alberti. Mi ricordo soltanto il suo viso: lineamenti molto sensuali, occhi verdi come lo smeraldo, labbra carnose e i capelli lunghi fino al seno, il loro colore era come l'ebano scuro. Quella ragazza se non mi sbaglio, era bellissima. Ho una voglia amara di rivederla, voglio andare a Firenze, ignorare la mia missione a San Giminiano e tornare la per vedere ancora quella ragazza dalla bellezza prepotente. E quindi decisi, salì sul mio cavallo e andai a Firenze per rivedere quella donna, ignorando il dovere. Quando arrivai era già scesa la notte ma la città formicolava come al solito. Camminai per le strade di Firenze ma niente, lei non c'era ma quando arrivai al Duomo vidi una donna come quella ragazza che amavo tanto tempo fà, molestata da un gruppo di malviventi che volevano toccarla e molestarla, mi misi a correre e sentivo la donna che urlava « Lasciatemi in pace o chiamo le guardie » i malviventi risero a quelle parole « Chi vuoi che venga a quest'ora bellezza? è notte fonda e nessuno può salvarti dolcezza » disse il capo dei malviventi e poi mise le mani adosso a quella ragazza e si mise ad urlare, mi strinsi i denti e lanciai un pugnale da lancio al capo dei malviventi, la ragazza diede un calcio ad uno che era venuto alle sue spalle, mentre io infilzai la spada agli ultimi due malviventi, li colpì in pieno cuore, avevo salvato la ragazza e ne fui davvero onorato. Con il respiro affanato, lei guardò me, io feci per scappare « Aspettate messere! » urlò lei, io mi fermai e mi avvicinai a lei, la luna richiarò il suo volto: Era lei. « Grazie per avermi salvata » mi disse con un sorriso: Non mi ricordavo che lei era così bella quando sorrideva, lei si avvicinò a me e mi calò il cappuccio, lei nè fu sorpesa ma non si arrabiò anzi mi abbraccio forte, poi si stacco da me « Ezio Auditore..non mi aspettavo che saresti venuto a salvarmi » lei mi sbattè le ciglia con un sorriso radioso, io le toccai i capelli « Mi ricordo di te, tu bruci ogni mio pensiero, ti vedo nei sogni e mi ricordo dei tuoi bellissimi occhi che mi sorridevano ogni giorno, ma non mi ricordo il tuo nome.. » lei rise e mise le mani sul mio petto « Il mio nome è Giada Patriarca da Bologna, i miei genitori sono entrambi banchieri e mi trasferì a Firenze quando ero ancora una bambina.. » io le misi un dito nelle sue labbra « è percaso possibile baciare le labbra di Giada? » le domandai e lei annuì, misi la mano nella sua guancia ed appogiai le mie labbra sulle sue, fu un bacio lungo ed intenso, sentivo la sensualita delle sue labbra, trasportai la mia mano sul suo corpetto ma non potevo farlo, i suoi genitori mi ucciderebbero. Interruppi il bacio e lei aveva ancora gli occhi chiusi, misi la mano nelle sue spalle « E' meglio che tu torni a casa Giada..i tuoi genitori saranno preoccupati » lei sospirò ed annuì « Hai ragione » ci staccamò ma Giada mi prese la mano « Ezio...promettimi che non ti scorderai di me » io sorrisi soltanto « Non mi dimenticherò mai di te Giada ».
  
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