The
Last Tick
"Blood mi ha
promesso che prima o poi mi
ucciderà!
Quando
morirò Blood distruggerà il mio orologio.
Ha detto che
mi darà il colpo di grazia così che
nessuno prenderà il mio posto.
Perciò,
se è per il bene di Blood, io sono pronto a
fare qualunque cosa!"
(Elliot
March; Alice in Heartland volume 2)
Alla fine
era successo.
Peter White,
lo osservava dall’alto,
gli occhi freddi come ghiaccio, così poco appropriate alla
sua immagine di “Bianconiglio”,
ma così perfetti per la sua anima.
Lui,
inginocchiato ai sui piedi,
gli rivolse uno sguardo carico d’odio.
Quello
strano gioco per avere la
piccola straniera si era spinto troppo oltre. Lui si era spinto troppo
oltre, e
Peter era stato più veloce di lui ad estrarre la pistola.
Un colpo di
tosse gli fece
sputare sangue, che –rosso- andava ad intaccare
l’erba verde della piccola
radura dove si trovavano.
"Non avresti
dovuto
avvicinarti troppo ad Alice, Elliot"
La Lepre
Marzolina rimase in
silenzio, incapace di dire alcunché. Il Bianconiglio
sorrise, falso e certo di
aver vinto.
"Non
preoccuparti…non ti
farò soffrire, dopotutto siamo entrambi della stessa specie
no? Chiamala solidarietà
fra conigli"
Elliot
osservò con odio la canna
della pistola di Peter puntata dritta contro di lui.
"Io….non
sono…un
coniglio!" ringhiò, in un rantolo esasperato, di chi non
vuol far capire
la propria paura. Peter rise, e mentre faceva fuoco un solo pensiero
attraversò
la mente della Lepre.
Blood.
Il
Cappellaio vagava per la
foresta alla ricerca di qualcosa. Di qualcuno.
Aveva
percepito –non sapeva bene
in che modo- che qualcosa era andato storto.
E quel
qualcosa era diventato una
certezza quando Elliot non era tornato.
Così
ora lo stava cercando, in
quel dannato bosco così maledettamente grande, e doveva fare
in fretta: se
fosse stato vivo avrebbe avuto bisogno di aiuto, se fosse morto aveva
una
promessa da mantenere.
Blood
camminava alla ricerca di
un qualsiasi segno che potesse rivelarsi utile, poi qualcosa
attirò la sua
attenzione: Immagini Residue.
Dunque era
questo il segno che
stava aspettando?
Doveva
muoversi, essere più
veloce di loro per mantenere un patto suggellato da tempo.
Il
Cappellaio corse nella
direzione che prendevano quegli spiriti erranti alla ricerca di un
nuovo corpo
fino a giungere in una radura.
Tra
l’erba macchiata di sangue
e una sciarpa giaceva un orologio.
Quando Ace
giunse in quel luogo
sperduto nel bosco per compiere il suo lavoro non trovò
nulla a testimoniare la
morte della Lepre, se non piccole macchie di sangue sull’erba.
"Avete una
nuova sciarpa,
boss?"
"E’
una sciarpa molto
bella, boss!"
Le due
guardie del cancello chiacchieravano
allegramente, commentando il nuovo acquisto del loro capo, mentre
sorseggiavano
il tè sotto la luce della luna.
"Blood….ma
quella non è di…?"
"Ancora del
tè, Alice?"
Blood sorrise alla sua ospite, interrompendo quella domanda che avrebbe
potuto
risultare fastidiosa.
Quando la
straniera se ne andò,
scortata dai due gemelli, il sole era sorto da poco.
Blood
osservò per poco Alice
allontanarsi, prima di voltarsi verso la sua villa.
Lentamente
estrasse dal taschino
della giacca un orologio. Un orologio ormai rotto.
Nessuno
prenderà il tuo posto, Elliot
Author
says…
Oooooook….premettiamo
che la
mancanza di scrittura si fa sentire e si vede.
Non chiedete
da dove sia saltata
fuori sta cosa! Semplicemente oggi leggevo il secondo volume di Alice e
non ho
potuto fare a meno di essere ispirata da quello che dice Elliot (vedi
citazione
ad inizio storia XD)
Amo questo
manga! Amo questi
personaggi (tranne Alice e Peter, ma loro lasciamoli li nel loro) e
quindi puff…eccomi
qui a scrivere cose senza senso, OOC e decisamente
orribili…ma fa nulla \*A*/
In ogni
caso….io mi discolpo da
chi troverà riferimenti shonen-ai in questa fic: erano
previsti e ci sono,
mooooooooooooolto velati MA ci sono, quindi shhhhh (spiacente, ma io
non riesco
a non shippare uomini con altri uomini, ci ho provato, davvero ma
è uscita una
VivaldiAlice e non so quanto è meglio…)
Grazie in
anticipo a chi leggerà,
commenterà e metterà nei preferiti e un
bell’applauso per il coraggio!
Detto
questo vi saluto. Alla
prossima se mai ci sarà.