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Autore: Lussissa    01/07/2010    6 recensioni
Quante volte ho provato ad immaginarmi questo momento? Miliardi. Nei miei sogni, abbiamo avuto miliardi di primi baci, miliardi di scenografie e di comparse diverse.[...Quante cose ci sarebbero ancora da dire?Vorrei dirti quante speranze, quanti sogni si stanno realizzando adesso, in questo istante. Ma non lo farò. Lo so, che non lo farò. Però puoi provare a capirlo da sola. Puoi vedere nei miei occhi la mia promessa di esserci sempre, puoi sentire sulle mie mani la carezza di chi non ti lascierà mai cadere da sola. Puoi sentire sul tuo viso il mio respiro che spazzerà via tutti gli incubi peggiori della tua esistenza. A zukky.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cosa vuoi Questa-sciocca,stupida- song fiction è una delle mie primissime prove di scrittura, ovvero risale a un po' di anni fa.
Non ci ho fatto nulla di particolare, se non aggiungere un paio di dettagli qua e là: in realtà, l'ho riesumata perche oggi(veramente, ieri -.- ormai si è fatta l'una ma dettagli XD) era il compleanno della mia zukkyna XD avendo gli esami, non avevo il tempo materiale di scrivere qualcosa di completamente nuovo nè, ahimè, di aggiornare la mia fic, Come se non fosse stato mai amore. Quindi, mi sono limitata a ripescare questa.
Non è bella.
Non è scritta bene, la canzone (Cosa vuoi-Gemelli diversi) non mi piace nemmeno più tantissimo (è strano come in pochi anni si cambino completamente i gusti O.o)
Probabilmente è sdolcinata (O.o ripeto: mah XD), è strana perchè scritta in un modo strano, ma non volevo-non so nemmeno bene perchè- modificarla, e ha l'unico scopo di strapparvi, forse, un mezzo sorriso.
Vi lascio alla storia.

                                         Alla mia zukky. Perchè sei una delle migliori amiche che esistano
                                         Perchè anche tu hai gli esami, e hai bisogno di distrarti XD

                                         E anche si, forse perchè ti voglio bene XD







-Evans...ehi, Evans!-
Continuo a chiamarti, ma tu non ti volti. Continui a camminare spedita per le vie di Hogsmeade, mentre io cerco di starti dietro, quasi con il fiatone.
-Evans, si può sapere che ti è preso?- Urlo, cercando di farmi sentire.
Tu improvvisamente ti fermi e ti giri, guardandomi con occhi infuocati.
-Secondo te cosa mi è preso, Potter?-
Io ti guardo, spaesato. 
Mi lanci un'altra occhiata dardeggiante, e riprendi a camminare, più veloce di prima, quasi a volermi seminare, lasciandomi ancora più confuso. Un attimo prima, era tutto perfetto. Finalmente, dopo sette anni, ero riuscito a strapparti un appuntamento. E, maledizione, l'appuntamento in questione stava andando dannatamente bene.  Abbiamo riso. Scherzato. E io vedevo che mi stavi rivalutando. Lo vedevo dai tuoi occhi allegri, a ogni parola sempre più vicini ai miei. Fino a che non sei schizzata via come una pallina da biliardo, non facendomi capire cosa diavolo ti è passato per la testa.
Va bene, forse non avrei dovuto salutare tanto calorosamente Katy, di tassorosso. Ma che diamine! Lei mi ha salutato, con due baci sulla guancia, io mi sono limitato a risponderle con un ciao e con un altro bacetto, sempre sulla guancia. Il fatto che fosse la mia ex non c'entrava nulla. Era pura e semplice educazione. Solo che tu, ovviamente, devi subito pensare male!Ora mi sono stufato, Evans. Vediamo di chiarire questa cosa una volta per tutte.
-Evans!-
Ti afferro un braccio, per farti fermare.
-Cosa, Potter?- ringhi.
La neve scende copiosa, lasciando qualche traccia di sè sui tuoi capelli rossi. I tuoi occhi smeraldini lampeggiano pericolosamente. Ma ho imparato a non farmi intimorire.
-Evans!Spiegami che diavolo ti ha preso!Cosa ho fatto questa volta?-
Chiudi gli occhi a fessura.
-Non ci arrivi da solo, Potter?-
-No, Evans, e gradirei che me lo spiegassi. Se è per Katy, io...-
Tu improvvisamente divincoli il braccio dalla mia presa, ma non ti muovi. Resti ferma, davanti a me. I tuoi occhi si fanno stanchi, tutto a un tratto. Quasi spenti. La bocca si piega leggermente in una smorfia. Sembra quasi che tremi, sotto i fiocchi di neve che ormai ti sono entrati fin dentro la sciarpa giallo-oro.
-Potter. Che cosa cerchi, da me, eh?-

Si, lady, perchè mi guardi così e tremi
mi chiedi su due piedi cosa cerco
se vuoi sapere quel che sento,
ehy guardami dritto in fondo agli occhi e vedrai cosa ho dentro

Cosa vuol dire una domanda simile, in questo momento, Evans?
Improvvisamente mi sento stanco anch'io, quasi svuotato. Sono stufo di tenermi tutto dentro. Stufo che tu non mi creda, quando ti dico che tu da troppo tempo sei l'unica ragazza che riesco a volere davvero.
Vuoi che ti dica davvero, Evans,  cosa cerco?Vuoi sapere cosa sento?

un uomo stanco di false illusioni e di parole al vento
cerco quel sentimento perso da troppo tempo
apri il cuore un momento e capirai che non mento

Se riuscissi ad andare oltre all'apparenza, vedresti. Vedresti che sono stanco di chimere, sogni che poi si sgretolano con la stessa facilità con cui il mare distrugge i castelli di sabbia creati dai bambini con tanto impegno. Sono stufo delle chiacchere senza senso di ragazze che vengono lì cercando di coinvolgermi nei loro discorsi inutili, quando l'unica cosa che vorrei fare è parlare con te civilmente, almeno una volta. Come stavamo facendo poco fa.
Se tu aprissi il cuore un momento, capiresti che non sto mentendo, quando ti dico che cerco quel sentimento perso da troppo tempo. Quel sentimento chiamato amore.
Che con te, solo con te, ho iniziato a provare.

certo che non è facile fidarsi adesso

capisco visto che per me è lo stesso
mi chiedi cos'è che voglio e su un foglio stendo parole
mi fai venire voglia di essere un uomo migliore

Ma anche tu hai ragione, sai, Evans? Non deve essere facile fidarsi dopo tutto questo tempo. Dopo tutte le mie prese in giro. Dopo che mi hai visto con mille più una ragazze diverse. Dopo che ho appeso il tuo, ormai ex, migliore amico per le caviglie. Eppure, Evans, non mento quando dico che sono cambiato. Che sono diventato migliore, grazie a te, per te. Perchè basta la tua presenza, a farmi venire voglia di essere un uomo migliore, meno bambino.
Forse è grazie a te se sono cresciuto, Evans. Non necessariamente per quello che mi hai detto, o per quanto tu mi abbia insultato, io credo più che sia stato questo sentimento strano, travolgente, questo qualcosa che sento quando ti parlo, ti vedo sorridere, a farmi crescere.
A farmi maturare.
Mi accorgo che non ti ho ancora risposto. Sono rimasto lì, imbambolato, a guardarte la tua splendida figura che si staglia contro la neve.
Improvvisamente, i tuoi occhi si rifanno accesi. Mi fissi, forse cercando di leggermi dentro.
-Cosa vuoi, Potter?- sussurri.
E io capisco che non è una domanda come le altre, che non è il solito cosa vuoi Potter contornato di disgusto. Vuoi una risposta vera e sincera, perchè la domanda è seria, ma soprattutto sincera.

sai voglio assecondar la voglia di baciarti

voglio che ti venga voglia di baciarmi
e coccolarmi fino a tardi
scambiarsi la vita lasciare fuori il dolore
gustarsi la parte migliore e leccarsi le dita
voglio che solo tu sia
la donna che non ho mai avuto prima in vita mia
il motivo dell'allegria
l'inizio della magia
la fine della follia
la rima che arriva al cuore in ogni mia poesia.

Apro la bocca. Poi la richiudo, spaesato. Cosa voglio? Vorrei baciarti, ora, in questo momento. Vorrei vedere le tue labbra che si avvicinano alle mie. Capire se quel rosso ciliegia è perchè le tue labbra sono irritate per il freddo invernale, o è perchè sono effettivamente paragonabili a delle dolci ciliegie. Vorrei coccolarti, asciugarti le lacrime, riuscire a spazzare via il dolore che spesso vedo rintanato nei tuoi occhi con una battuta, o magari anche soltanto abbracciandoti forte.Voglio che tu sia la donna che non ho mai avuto. Perchè, Lily Evans, puoi non credermi, ma non sei mai stata come le altre. Mai. Da te dipende la mia allegria, ogni giorno. Il mio umore è condizionato da ogni tuo gesto, ogni tuo sorriso che magari ieri non c'era. Solo con te ho provato magia, magia vera, non intendo quella che facciamo a scuola. Intendo la magia dell'amore. Lo sai, Evans, che per te sto diventando letteralmente pazzo?
Tu continui ad aspettare. Mi guardi, immobile, i pugni stretti lungo i fianchi.
Come faccio a dirti tutto questo?
Non credo di fiderai mai abbastanza per potermi credere.
Cosa posso risponderti, allora?
le parole che ho in testa sono troppo scontate, banali, non vale nemmeno la pena tirarle fuori, non meriti un discorso banale. Non siamo in un romanzo, e so che a te le mie parole, i miei discorsi senza capo nè coda, non possono bastare.
Non sei come le altre.
Quanto poco ci vorrebbe, ad accontentare una di loro?
Voglio te.
Questo, basterebbe.
Ma tu non sei come loro.
E io non ho intenzione di trattarti come loro.
-Tu cosa vuoi, Evans?- Eludo momentaneamente la domanda.
Pieghi la testa, leggermente di lato. Ti mordicchi il labbro.
Poi punti di nuovo i tuoi occhi dentro ai miei, sicuri, decisi.
-Voglio capire chi sei, James Potter.-
Rimango spiazzato, per un po'.
Poi non posso fare a meno di aprirmi in un sorriso.
Quanto ho aspettato che mi dicessi una cosa simile? Che capissi che quella che indosso tutti i giorni è una maschera?
Allora capisco.
Forse è il caso di buttarsi, James.
Non hai nulla da perdere. Ed hai tutto da vincere.

Dai, vieni più vicino..
davvero vuoi capire chi sono?

disse così: conosciamo così poco di noi...
le risposi: dimmi chi sei e dimmi cosa vuoi...

Allungo una mano verso di te, sempre sorridendo.
-Vieni più vicino, Evans.-
Mi osservi, sospettosa.
Tipico. Non è da Lily Evans, fidarsi subito, giusto?
Ma va bene così. Certo che mi va bene così.
-Perchè?-
-Davvero vuoi capire chi sono?E allora vieni più vicino, Evans.-
Mi guardi, ancora dubbiosa.
Poi osservi la mia mano, protesa verso di te.
-Conosciamo così poco l'uno dell'altro...- Dici, a bassa voce. Come se allungare quella mano costituisse una difficoltà enorme, per te. Come se tra noi ci fosse un baratro, anzichè pochi centimetri, e tu fossi indecisa se saltare o meno. Chissà se Neil Armstrong aveva la tua stessa identica espressione, mentre decideva se fare quel passo decisivo che l'avrebbe condotto ad essere il primo uomo che mette piede sulla Luna.
E, probabilmente, ai tuoi occhi le due cose non sono poi così diverse.
In fondo, è come se io fosse un pianeta completamente sconosciuto, ai tuoi occhi.
Un pianeta da esplorare, che può presentare dei pericoli enormi.
Però vedo che finalmente allunghi un passo verso di me, incerta, superando quel confine invisibile che ti sei obbligata a rispettare durante questi anni di rifiuti.
E io non posso fare a meno di pensare che finalmente qualcosa sta cambiando,che forse piano piano anche tu incominci a fidarti.
Ti prendo la mano, delicatamente, senza distogliere il mio sguardo dal tuo.
-Evans,dimmi chi sei e che cosa vuoi tu.- sussurro, cercando di trasmettere un po' di me in quella mano stretta nella mia.
Tu mi sorridi, oserei dire...quasi malandrina.
-Te l'ho chiesto prima io, Potter.-
Non posso fare a meno di ridere.
Poi annuisco. Hai ragione.

Voglio svegliarmi e trovarti davanti agli occhi
voglio aiutarti a non curarti
di quello che dicono e pensano gli altri sciocchi
voglio che tu riesca ad uccidere il mio lato peggiore
vivere amore non una nuova illusione

-
Evans. Voglio tante cose, forse troppe, è questo il problema. Io voglio aprire gli occhi e vedere che ci sei tu, accanto a me. Voglio abbracciarti e farti dimenticare tutte le cattiverie che ti dicono quei maledetti Serpeverde..-Involontariamente, digrigno i denti. Mezzosangue. Se solo penso a come ti chiamano, mi verrebbe da prenderli a pugni fino a vedere il sangue che gli cola da tutti i buchi disponibili.  Stranamente, a quelle parole la tua stretta si fa più forte, come se avessi captato i miei pensieri. Cerco di andare avanti, provando a non farmi prendere dalla rabbia per quanto ti hanno fatta soffrire.
-Voglio, Evans,che tu riesca ad uccidere il mio lato peggiore, quella maledetta maschera che mi sono creato in tutti questi anni. Vorrei vivere amore, non quella perpetua illusione di popolarità che fa credere di essere amati. Le persone mi lodano, mi amano finchè va tutto bene. Amano e venerano una figura, che ora si chiama James Potter, ma che si potrebbe chiamare in qualsiasi altro modo. L'importante non è la persona, è lo stereotipo, l'idea della persona. Basta un giorno per essere dimenticati. E non posso dire che comunque tutto questo non mi piace, non sarò ipocrita. Mi piace vedere che alle persone sto simpatico, che vedono in me qualcuno da seguire, qualcuno da ammirare, perdona l'arroganza. Il problema vero è che loro si accontentano di seguire un modello che non conoscono di persona, e che in realtà come persona potrebbe rivelarsi la peggiore di questo mondo. Ma a me questo non basta più.-
Vedo che i tuoi occhi di giada mi stanno osservando, sorpresi. Non te l'aspettavi, eh, Evans?E, mi dispiace per te, ma non ho finito.

voglio che tu sappia che spero sia tu

se squilla il telefono
che un giorno senza te non passa più
mi sembra un secolo

-
Voglio che tu sappia che mi sembra che passino secoli se per un giorno non ti vedo, anche solo per un secondo, anche solo per spararmi una delle tue battutine sarcastiche.- ghigno. -Non credo che le mie giornate sarebbero le stesse, senza i tuoi continui "fottiti, Potter", davvero.-
Tu continui a guardarmi. Hai una luce leggermente confusa negli occhi. O forse è una luce omicida. Non lo so. Io vado avanti. Tanto, ormai.

suona ridicolo ma

è proprio l'effetto che fa
non averti accanto da
quando ti ho vista in quel club

-Sai una cosa, Evans?Io, la prima volta che ti ho visto, non è stato sull'Espresso per Hogwarts.-
Questa volta si, che ti ho spiazzato, eh, mia Lily?
Aggrotti la fronte, interrogativa.
Fai per aprire bocca, non capendo, ma ti anticipo.
-La prima volta che ti ho vista eri in un club Babbano di Londra. Io ero lì per caso, ero sulla strada per andare a Diagon Alley.. Non chiedermi cosa ci facevi li, forse ti eri persa. Anzi, è probabile, avevi una faccia completamente sperduta. Stavi lì dentro, il musetto che cercava di farsi spazio tra tutta quella gente. Poi è arrivata tua madre, infuriata, che ti ha trascinato fuori. Ma da lì, qualcosa nella mia testa è scattato. Mi incuriosivi. Poi ti ho rivista sul treno per Hogwarts. E da allora mi manca qualcosa. Come un pezzettino di cuore che si è staccato. Minuscolo, ma che è andato via via ingrandendosi. Lo so che sembra ridicolo. Forse lo è.-
Vedo le tue labbra aprirsi in una lieve risata.
Mi piace sentirti ridere.
pare tutto più bello, quando ridi tu. Se Sirius sentisse i miei pensieri probabilmente mi ammazzerebbe, visto che sto diventando sempre più smelenso. Ma una volta ogni tanto ci può anche stare, che ne dici?
-E tu, qualche mese dopo avermi visto lì dentro, mi hai subito riconosciuta sul treno?- la tua voce è incredula e divertita.
Sorrido anch'io.
Sembra tanto assurdo?Eppure è così.
Per un attimo mi viene da chiedermi se alla fine di questa conversazione avrò ottenuto qualcosa, o ti sembrerò il solito idiota. Chissà perchè una vocina pessimistica-perennemente presente, quando ho a che fare con te- mi suggerisce che la seconda opzione sia quella giusta.
Forse non ha importanza. Non voglio per forza ottenere qualcosa.
Vorrei solo che imparassi a fidarti di me.

voglio sincerità su questo non si scappa

voglio che tu sappia che sentirmi in gabbia mi fa rabbia
ma adoro vederti furiosa perchè sei gelosa
degli sguardi delle altre

-Evans, eri gelosa di Katy?-
Chiedo, improvvisamente, raggiungendo una sorta di rivelazione.
E vedo i tuoi occhi smeralidini farsi arrabbiati, diffidenti.
Perchè quando parlo con te ho l'impressione di giocare a scacchi?
Pessima mossa, Potter. Così rischi di farti fregare la Regina.
-Non dire assurdità, Potter.-
Appunto.
Non fare marcia indietro, Evans.
Ormai stai giocando, e non ti puoi ritirare dal gioco.
Perchè posso ancora fare scacco matto.
So leggerti meglio di un libro per bambini. Potrei dirtelo, così, con casualità, ma non lo faccio, perchè sarebbe definitivamente la mossa sbagliata da fare: non posso permetterlo, ora che sono così vicino a vincere la partita.
Ormai so riconoscere quella scintilla arrabbiata nel tuo sguardo, quel leggero mordicchiarti il labbro sintomo che stai mentendo a te stessa.
Ora sembri talmente concentrata a guardarti le punte delle scarpe, che fai nascere un sorriso spontaneo sulle mie labbra con una tale facilità da spaventarmi.
Perchè tutto questo mi fa sentire dannatamente felice.
Io, che scioglievo legami che parevano troppo stretti con l'abilità di un tessitore, io, che mi sentivo sempre troppo in gabbia dopo pochi mesi di relazione, vedere te, Lily Evans, gelosa, mi fa sentire uno strano calore in mezzo al petto che non credo mi abbandonerà tanto facilmente.
La senzazione di essere limitato in qualsiasi modo mi ha fatto sempre imbestialire, eppure l'idea di essere tuo prigioniero non mi dispiace più di tanto.
Forse perchè la verità è che sono tuo schiavo da parecchio tempo, ormai.

lo sai sei meravigliosa
perchè al momento giusto tu sai diventare un'altra
e mi stringi forte mentre Mina canta

Quante notti ti ho sognato, Evans?
Quante volte, nei miei sogni, hai cambiato espressione e mi hai rivolto un sorriso, quante volte mi hai stretto tra le tue braccia, facendomi arrivare al paradiso, mentre una vecchia musica Babbana ci faceva da sottofondo?
Io so che quella Lily, quella che sogno ogni notte, quella Lily meravigliosa che mi da il meglio di sè, esiste.
L'ho vista tante volte, sempre con altri, mai con me. Ma almeno so che c'è, che non è un'illusione, che un giorno forse potrò davvero arrivare a stringerti come faccio in sogno.
Oggi mi hai riacceso le speranze, perchè quella Lily l'ho vista pochi minuti fa all'interno del bar Tre Manici di Scopa, quella Lily era seduta accanto a me, e rideva e scherzava, bella come non mai, proprio con il sottoscritto.

voglio che sia amore alla follia o mettimi da parte
una bugia e mi fai il cuore a pezzi come le altre.

-Se non eri gelosa, perchè sei scappata?-
Distogli lo sguardo, imbarazzata.
Vedo dai tuoi occhi che il tuo cervello sta freneticamente lavorando per trovare una risposta decente a quella domanda.
La troverà la risposta, Evans, tranquilla. La trova sempre.
Ma per una volta io non voglio sentire parlare il cervello di Lily. Vorrei sentire solamente il cuore di Lily. Per un unica, dannatissima volta. Chiedo troppo?
-Evans, se non vuoi essere sincera con te stessa, almeno cerca di esserlo con me.-
Me, il perfetto sconosciuto che tu hai sempre creduto di conoscere.
-Mettiamo in chiaro una cosa.- borbotti, spostando lo sguardo su di me. -Io non sono scappata. Non sono di certo una delle tante ragazzine che appena possono si rintanano da qualche parte a piangere. Io non sono come le altre, Potter, mettitelo bene in testa.-
Sorrido.
-E quindi?-
-E quindi, sono solo andata via, perchè mi ha semplicemente dato fastidio.-
-Ti ha dato fastidio, cosa?-
Mi guardi, irritata.
-Perchè vuoi proprio che lo dica?-
-Perchè non lo dici?-
-Perchè mi chiedi perchè non lo dico, quando sai benissimo il perchè?-
-Perchè tu pensi che io sappia il perchè?-
-Sembriamo due bambini di sei anni!-
-Una bambina di sei anni ha problemi a dire che era gelosa di Katy Menderson, Tassorosso?-
-Non ero gelosa!-
Alzo gli occhi al cielo, esasperato.
-Va bene, come vuoi.-
Un lungo istante di silenzio segue quello scambio di battute.
Ti osservo, di sottecchi.
Perchè è così difficile per te ammettere i tuoi sentimenti?Non saprei citare una volta, in cui ti sei completamente lasciata andare.
Non parlo solo di me: non mi considero un buon metro di giudizio, dato che a quanto pare mi odiavi fino a non molto tempo fa.
Ma è una cosa che ho notato in generale, quando stai con le amiche, quando stai con tutti: solo i tuoi occhi esprimono perennemente quello che senti. Se ci si dovesse basare solo sulle tue espressioni, sui tuoi gesti, sarebbe impossibile captare i tuoi pensieri.
Non sono l'unico ad indossare una maschera, vero, Evans?
Forse dovresti imparare a rischiare.
Buttarti senza materasso.
Credo sia per questo che alla fine vincerò io.
Darò scacco matto al re. Perchè se non ti butti tu, mi butterò io per entrambi.

Dai, vieni più vicino..
davvero vuoi capire chi sono?

disse così: conosciamo così poco di noi...
le risposi: dimmi chi sei e dimmi cosa vuoi...

Mi avvicino ancora un po'.
Esiti. Indecisa se scappare o meno. Lo vedo dal guizzo che è passato nei tuoi occhi.
Siamo molto più vicini di quanto non lo siamo mai stati negli ultimi sette anni.
Il confine eri forse pronta a superarlo, ma non ti aspettavi niente di più, giusto?
Questo ti terrorizza?
Ma se stiamo giocando a scacchi, Evans, dobbiamo giocare seriamente.
Niente più barriere, niente più confini.
Hai detto che conosciamo poco di noi.
Ma allora ho bisogno che giochi anche tu, in questa partita.
Ti fisso, e tu sembri capire qualcosa dai miei occhi.
Perchè decidi di non scappare.
Mi fissi a tua volta, più che decisa a sostenere lo sguardo.
Basta barriere.
Questa volta lo dici anche tu, solo con gli occhi.
Basta maschere.
Ora ci siamo solo noi.
James. E Lily.
Con i volti coperti solo dai nostri visi senza più menzogne.
Con gli occhi intrecciati in una sfida senza tempo.
Nessuno è disposto a perdere.
Entrambi protesi di fronte alla vittoria.

Voglio sorprenderti e proteggerti da un mondo di squali
darti le mani se cadi scoprire se siamo uguali e saremo sempre leali
voglio che tu voglia me soltanto e nessun altro
trovarti accanto quando dentro sto tremando
conoscere i tuoi sogni e quello che non sopporti

Con delicatezza ti passo una mano sulla guancia, in una carezza che fa diventare il tuo respiro più pesante, nel vano tentativo di calmare il tuo cuore.
Ma non distogli lo sguardo.
Acquisti una certa fierezza, man mano che ti guardo negli occhi.
Nemmeno tu vuoi perdere questa battaglia silenziosa.
Mi avvicino ancora di più al tuo viso, facendo fondere i nostri respiri.
Ancora, non sposti i tuoi occhi dai miei. Anche se ti vedo rabbrividire.
Come giustificheresti questa reazione, Evans?
Diresti che è il freddo?
Non dico nulla.
Non è il tempo delle scuse, non più.
Mi avvicino ancora di più alle tue labbra.
Sento il tuo profumo, il tuo respiro che ormai non può più cercare di essere lento e tranquillo.
Vedo le tue guance tingersi lievemente di rosso, credo per la prima volta da quando ti conosco, e questo mi piace.
Tu non hai idea quanto.
Ma non le tocco, mi blocco appena due millimetri prima.
Ti vedo sorpresa.
Sogghigno. Credevo fosse più difficile coglierti impreparata, Evans.
-Sorpresa, Lily?-
Vedo il tuo orgoglio galoppare arrabbiato nei tuoi occhi, pronto a ringhiarmi contro.
Probabilmente il mio ghigno viene interpretato come una presa in giro, una derisione nei tuoi confronti.
Veloce, porto anche l'altra mano sul tuo viso, trattenendolo vicino a me, impedendoti di scappare per sputarmi addosso veleno.
A che gioco stiamo giocando, Evans?
Credo di non saperlo nemmeno io. Ma ormai è solo una questione di istinto.
-Voglio proteggerti.- me ne esco, dal nulla. E tu sei sempre più confusa. Probabilmente inizi anche a chiederti se ho tutte le rotelle al posto giusto.
Tranquilla, Evans, la risposta è no.
Solo a quel punto, sposto il viso un po' più in su, e ti bacio la fronte.
Un bacio veloce.
Ho speso anni, ad aspettare questo momento.
Ora voglio godermelo tutto, alle mie regole.
Stai attenta, perchè le regole di un Malandrino non sono le regole convenzionali che sei abituata a rispettare.
-Voglio esserti accanto se cadi, voglio esserti sempre fedele.-
Le bacio le palpebre, ora chiuse. Sento che ha un altro brivido, e sorrido.
Passo lentamente le mie labbra su uno zigomo, sentendo la sua pelle farsi sempre più calda.
Lei ormai tiene gli occhi chiusi, e vedo che le palbebre ogni tanto tremano, impercettibilmente, come unico segno del suo tremore interiore.
-Voglio sapere quello che ti piace- le bacio l'altro zigomo, sempre attento alle sue reazioni. -o che non ti piace.- la sento fremere, ma ancora non mi avvicino del tutto alle sue labbra.
Voglio aspettare.
Non per vendetta, non perchè io l'ho aspettata per anni. Solo per prolungare la senzazione del suo viso accanto al mio.
Solo perchè questa partita la stiamo giocando in due.
-Voglio che sia tu accanto a me, quando sono io che sto tremando.-
Glielo sussurro prima di baciarle il naso. Lei sorride.
-Ma soprattutto..- la fisso negli occhi per un po', aspettando che sollevi le palpebre per farmi vedere per l'ennesima volta quel verde che rappresenta il mio futuro. 
Sono a meno di un millimetro dalle sue labbra. E non posso ancora credere che tutto questo non sia frutto della mia immaginazione, o uno scherzo di cattivo gusto di Sirius.
Lei apre gli occhi, con lentezza, sentendo che non sto continuando la frase.
E per un attimo rimaniamo così, a guardarci negli occhi, ad affogare rispettivamente l'uno dell'altra, senza preoccuparci di chi siamo, di chi possa vederci, del fatto che siamo in mezzo a Hogsmeade.
Per un attimo il silenzio vibra di cose non dette, di parole pregne si messaggi nascosti.
-Soprattutto..- riprendo a parlare, a voce ancora più bassa. -Voglio che tu voglia questo bacio, Lily Evans, e voglio che tu voglia questo bacio perchè sono proprio io a dartelo, non chiunque altro, ma io, James Potter, quello stesso Potter che odiavi.-
Il suo viso si piega in una serie infinita di espressioni, non saprei nemmeno nominarle tutte.
Stupore, calore, indecisione, ancora dubbio. Tutto le passa attraverso lo sguardo, senza mai parlare, senza mai emettere suono.
Non sa più che mossa fare, Lily.
Presa in contropiede, si ritrova braccata in quella stessa partita fatta di mosse strane, di sguardi e di silenzi più che d'altro.
Il suo Re rischia di ricevere lo scacco.
E lei non sa più come muoversi, e il suo orgoglio le suggerisce di concludere la partita in parità, staccarsi da me, salutarmi come niente fosse, e andarsene, con la dignità intatta.
Però sento ancora il suo respiro affannato, sento ancora le sue guance calde.

Voglio darti il mio meglio e aspettare sveglio che torni
voglio essere la spalla su cui piangere che trovi accanto a te
durante i giorni neri e le notti insonni

Quante volte ho provato ad immaginarmi questo momento?
Miliardi.
Nei miei sogni, abbiamo avuto miliardi di primi baci, miliardi di scenografie e di comparse diverse.
Siamo stati al mare, siamo stati in montagna, siamo stati in situazioni disperate o anche solo in Sala Comune.
Eppure, la semplicità di come siamo adesso mi stupisce e mi rende felice insieme.
Quante cose ci sarebbero ancora da dire?Vorrei dirti quante speranze, quanti sogni si stanno realizzando adesso, in questo istante.
Ma non lo farò. Lo so, che non lo farò.
Però puoi provare a capirlo da sola.
Puoi vedere nei miei occhi la mia promessa di esserci sempre, puoi sentire sulle mie mani la carezza di chi non ti lascierà mai cadere da sola.
Puoi sentire sul tuo viso il mio respiro che spazzerà via tutti gli incubi peggiori della tua esistenza.
Lo senti, Lily?
Vuoi fidarti?

Voglio che mi porti per mano nei posti nuovi
guardarti quando mi parli e mi incanti mentre ti muovi
sai voglio capire da uno sguardo cosa provi
dimmi se sei bella dentro tanto quanto lo sei fuori

In quel momento, lo vedo.
Qualcosa che passa nei tuoi occhi, un guizzo, un lampo che improvvisamente mi fa capire il tuo assenso.
Non hai mai mosso la testa, non hai fatto nulla, ma i tuoi occhi hanno parlato per te, ancora una volta.
Sembra che loro sappiano ancora prima di te cosa fare, come muoversi in quella piccola scacchiera personale che ci siamo costruiti per giocare quella partita che non prevede nè vincitori nè vinti.
Loro sanno quando buttarsi senza materasso.
C'è tutto quello che mi serve per fare il passo sucessivo.
C'è il suo consenso, anche se non esplicito.
Spero solo che non lo faccia per avere una scusa per prendermi a schiaffi dopo.
Sirius dice che sono diventato vomitevole, perchè ormai sarei disposto a fare tutte quelle cose tipiche da coppiette, a patto di stare con lei.
Incantarmi come uno stupido mentre mi parla senza essere preso per maniaco.
Andare con lei ovunque.
Tutto, a patto che l'unica invariata rimanga lei.

hey voglio mancarti da matti se parti
voglio esser quello che ai tuoi occhi è sempre più bello degli altri
tu mi domandi cosa voglio ma mi spiazzi
lady non vedi voglio soltanto innamorarmi

Il bacio che ci scambiamo è qualcosa di favoloso.
Inizialmente è lento, incerto, un remasuglio dei dubbi che prima le frullavano in testa è ancora presente sulle sue labbra.
Le succhio appena il labbro superiore.
So perchè esita. Ci sono ancora tante cose da dire, tante cose che lei vorrebbe dire, prima di quel bacio.
Anch'io forse potrei dire dell'altro, dire che voglio essere l'unico e il solo, per lei, per quanto scontato possa sembrare, ma sembra quasi una necessità, esplicitarlo a parole.
MA non ora. Ora non è più il momento delle parole, e lei lo sa, lo sento che lo sa, da come si sta muovendo, incerta ma comunque senza staccarsi dalle mie labbra.
Poi cede. Chiude gli occhi, definitivamente.
L'ultima, definitiva barriera viene sciolta.
Scacco matto.
L'unica cosa da decidere, è se è il suo Re ad essere caduto, o il mio.
Dischiude le labbra, trema tra le mie braccia.
Si fa più vicina, si stringe a me, passa le braccia attorno al mio collo, per poi risalire e affondare le mani tra i miei capelli, mentre io approfondisco quel contatto, gioco con la sua lingua, le faccio danzare una danza sconosciuta e antica quanto il mondo.
Siamo solo noi, in mezzo a una cittadina, che ci baciamo come se non ci fosse un domani.
Non è il bacio che ho sempre sognato, è mille volte più di questo.
Perchè è lei, lei veramente, solo e soltanto lei, è reale, è davvero tra le mie braccia,sulle mie labbra, ovunque.
Forse è questo, quello che si prova quando si incontra l'anima gemella.
Ed è strano, come pensiero.
Perchè una persona a 17 anni scarsi dovrebbe proprio avere la fortuna di incontrare la persona giusta?Chi mi dice che lei non sia un'altra illusione?Cosa mi fa pensare che lei non si pentirà di tutto questo, una volta ragionando con più lucidità?
Ci stacchiamo, per il puro e semplice bisogno di ossigeno.
Lei mi sorride, con aria quasi spaesata, come se lei stessa non credesse a ciò che ha fatto.
Le accarezzo una tempia, togliendole una ciocca rossa dal viso, e sorrido anch'io.
Ecco, tutto ciò che voglio.
Stare così.
Per sempre.
-Probabilmente Evans- la mia voce è bassa. -la risposta alla tua domanda è, a dispetto di tutto quel che ho detto prima, che voglio solamente amare il più possibile, potere amare te, con difetti e pregi, non importa. Voglio che tu mi ami come non hai mai fatto con nessun altro, voglio...voglio tutto questo.-
La bacio di nuovo. Perchè se non lo faccio, ho come l'impressione che tutto questo possa sparire da un momento all'altro.
Il fatto che lei risponda con entusiasmo mi fa nascere un sorriso.

sparirai al sorgere dei primi guai?
tu mi stringi e dici che non lo faresti mai
scorderai la certezza?
o sorridendo mi dirai...


Quando ci stacchiamo, un po' di istanti dopo, è come se la realtà si infiltrasse di nuovo tra noi.
Sento di nuovo le voci dei passanti che tentano di schivarci, le urla dei ragazzini del terzo anno che giocano a palle di neve poco distanti, il brusio indaffarato delle persone che serpeggiano per le strade.
Lily aggrotta la fronte, come se anche lei improvvisamente si fosse accorta di dove siamo.
L'imbarazzo è chiaramente visibile sulle guance porpora.
Si stacca da me, e ha l'aria di chi è stata colta in flagrante a rubare caramelle al compagno di baco.
Sorrido, trovandola tenera, in qualche modo.
Mi viene una gran paura di perderla, all'improvviso. Senza un perchè, ma mi sembra che sia uno degli ennesimi sogni che poi si rivelano chimere di una notte.
L'ho baciata davvero?
Tutta questa situazione, quanto c'è di reale e quanto di creato dalla mia testa?
Posso quasi sentire il mio cuore mancare un battito, al pensiero.
Al pensiero che questa volta non ce la farei, a reggere l'illusione.
Sarebbe troppo.
Le stringo un braccio, quasi per accertarmi che non evapori.
Mi guardi, incuriosita, e fai per aprire bocca per parlare, ma di nuovo, ti precedo.
-Dimmi che non scomparirai. Che non scapperai. Sarebbe troppo, davvero.-
Strano come io sappia di risultare patetico, ma non me ne importi nulla in questo momento.
La tua espressione diventa stupita. Aggrotti la fronte, come se non cogliessi.
Poi qualcosa sembra farsi largo nei tuoi occhi.
Una scintilla che non so riconoscere.
Lo sguardo si raddolcisce, ed è lì che capisco che hai deciso di fidarti, completamente, totalmente di me.
-Non lo farei mai.- sussurri, prima di allungarti e baciarmi, con lo stesso desiderio di poco prima.
Allora sorrido.
Andrà tutto bene. Ci saranno le difficoltà, litigheremo, non ci parleremo per giorni, forse, ci insulteremo come abbiamo sempre fatto, ma alla fine, alla fine di tutto, tutto andrà per il meglio.

Dai, vieni più vicino..
davvero vuoi capire chi sono?

disse così: conosciamo così poco di noi...
le risposi: dimmi chi sei e dimmi cosa vuoi...

-Però, non mi hai mica detto se eri gelosa o meno di Katy.-
-Non ero gelosa!-
-Ah-ha.-
-Cos'è quel tono di finta accondiscendenza?-
-Niente, figurati.-
-Potter..-
-Dimmi, Evansuccia.-
-Chiamami un'altra volta Evansuccia e vedi come finisci.-
-Evans, stavamo passando un momento romantico, fino a qualche secondo fa.-
-Già, e chi è che l'ha rovinato chiedendomi se ero gelosa di Katy?-
-Eri gelosa di Katy?-
-Ma la vuoi smettere?Non ero gelosa. Mi ha solo dato fastidio.-
-Ah bè. Certo.-
-Vorresti dire che non mi credi?-
-Fammici pensare...si?-
-Potter!Io ti...Argh!-
-Tanto lo so che mi ami.-
-Certo, come amerei avere un castoro nelle mutande.-
-Siamo già al livello di iniziare a parlare di mutande, Evans?ma allora potevi dirlo subito!-
-POTTER!-











Ecco. Come vi dicevo, non è nulla di speciale, è solo una cosuccia che ho scritto quando ancora avevo un'orribile proprietà dell'italiano. Spero comunque che vi sia piaciuta!Ci vedremo in Come se, se tutto va bene XD un bacio!

  
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