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LA LETTERA.
Harry era alla Tana, stravaccato poco elegantemente su un’ amaca in giardino senza maglietta e senza scarpe e con un paio di pantaloncini per via del caldo infernale. L’ anno scolastico era finito da quasi un mese a l’ indomani sarebbe stato il giorno del suo diciassettesimo compleanno, giorno in cui sarebbe diventato un uomo.
Per
la prima volta nella sua vita Harry era felice che arrivasse il 31 Luglio perché
per la prima volta nella sua vita non lo festeggiava, se così
si poteva dire, con i Dursley ed inoltre lo festeggiava con i suoi
genitori.
Già
i suoi genitori. Vi starete chiedendo come è possibile, i genitori di Harry
Potter, l’ ex bambino sopravvissuto ora il salvatore del mondo non erano morti
uccisi da Voldemort il 31 Ottobre del 1981? Certamente ma Voldemort aveva fatto
un patto con un demone per avere un potere potentissimo. Il potere usava le
anime delle persone uccise da Voldemort e dai Mangiamorte per attaccare il
nemico. Ma una delle clausole del patto era che alla morte di Voldemort tutte le
persone da lui uccise sarebbero tornate a vivere, come se si fossero svegliati
da un lungo sonno.
Harry
aveva passato le prime due settimane di vacanza a raccontare ai suoi genitori
tutto ciò che era successo da quando era entrato ad Hogwarts suo padre aveva
detto di essere orgoglioso di lui e sua madre stava per piangere dalla gioia.
Sirius
invece, era stato scagionato dalle accuse e da quel giorno poteva finalmente
iniziare a vivere veramente. Harry era felice ed aveva l’ impressione che
nulla potesse andare storto.
-E’
pronto il pranzo Harry!- disse Lily Potter uscendo dalla casa per chiamare il
figlio. I suoi genitori dato che non avevano una casa erano stati ospitati molto
volentieri dai signori Weasly, poi ieri James il padre di Harry era rientrato in
casa saltando di gioia dicendo alla moglie che avevano trovato una nuova casa
molto vicina alla Tana e che il primo Agosto sarebbero andati a vivere li.
Harry
aveva preso molto felicemente la notizia, perché adesso per quei due anni che
sarebbe restato con i suoi genitori abiterà vicino alla casa del suo migliore
amico.
-Arrivo
subito mamma.-
Harry
si alzò, si mise le scarpe e la maglietta che aveva buttato vicino ad un albero
e si diresse verso la casa.
Dopo
pranzo Harry, Ginny, Ron ed Hermione decisero di andare a fare un bagno nel
laghetto che si trovava vicino alla Tana.
Per
arrivare al laghetto ci volevano dieci minuti di cammino ma ne valeva la pena,
il posto immerso nel verde era davvero bellissimo e l’ acqua freddissima il
che era un vero toccasana in quei giorni di caldo infernale.
-Herm
ti sbrighi?- urlò una spazientita su per le scale Ginny alla sua migliore amica
dato che non arrivava.
-Arrivo
Gin, non trovo il telo… ha eccolo.- disse la voce di Hermione che fu seguita
poco dopo dalla proprietaria.
-Andiamo?-
-Finalmente!-
esclamò Ginny vedendola scendere le scale.
Le
due uscirono e trovarono Ron ed Harry ad aspettarle.
-Ragazze,
devo dire che siete puntuali quanto due orologi svizzeri mandati mezz’ ora
indietro, perché è da tanto che vi stiamo aspettando.- disse Ron sorridendo.
-Quante
storie Ron!- esclamò la sorella che iniziò a camminare.
-Aspettami
Gin.- disse Harry seguendola.
Poco
dopo anche Ron ed Hermione iniziarono a camminare.
-Sono
arrivati i risultati dei G.U.F.O?- chiese Harry a Ginny qualche secondo più
tardi.
-Non
ancora, è strano che tu mi faccia questa domanda di solito me la fa Hermione-
disse Ginny sorridendo.
-Era
così per parlare…- disse Harry con una scrollatine di spalle.
-Possiamo
anche fare a meno di parlare.- Ginny si avvicinò al viso di Harry.
-Pienamente
d’ accordo.- disse Harry
catturando le sue labbra in un bacio molto, ma molto passionale. Erano finiti
come al solito. Da quando la guerra sia Harry che Ginny non riuscivano più a
parlare quando erano da soli, quando ci provavano finivano irrimediabilmente
avvinghiati uno sull’ altra a baciarsi senza alcun ritegno e quando non c’
era l’ occasione si spingevano oltre.
I
due si staccarono solo quando i polmoni minacciarono di entrare in sciopero per
assenza d’ ossigeno.
-E
Ron ed Hermione?- disse Ginny ansimante cercando suo fratello con lo sguardo
dietro di lei.
-Ci
hanno superato.- disse Harry indicando l’ alta figura di Ron che procedeva ad
una decina di metri da loro.
-Andiamo.-
disse Harry e i due seguirono i loro migliori amici.
*
-FINALMENTE!!!- urlò Harry quando arrivarono al laghetto. In quattro r quattr’ otto era in costume da bagno buttato in acqua.
-Vieni Gin è bellissima!- esclamò Harry riemergendo.
-Ora vengo il tempo di togliermi i Jeans.- disse Ginny trafficando con il bottone dei propri Jeans, avevano deciso di mettersi prima il costume da bagno.
Quando tutti furono in acqua partì una battaglia di schizzi, Harry non riusciva più a respirare per il ridere e per l’ acqua che Ron con una sola possente manata era riuscito a fargli bere e quindi tossendo decise di uscire dall’ acqua per riprendersi.
-Questa me la paghi Ron!- disse appena tutti e due i piedi furono sull’ erba del boschetto.
-Si come no! Vediamo se ce la fai.- disse Ron con tono di sfida.
-Prendi questo.- una grande quantità d’ acqua sposata da un calcio di Harry era arrivata su Ron, che per vendicarsi prese l’ amico per un piede e lo buttò ancora in acqua.
Harry bevve un po’ di acqua ma dato che si toccava non rischiò di affogare.
-Scemo…-
-Te la sei cercata Supereroe-
-Ma se mi hai fatto bere metà laghetto-
-Che te la sei presa per caso?-
-Scemo.-
-Deficiente.-
-Cretino.-
-Stronzo.-
Dopo questo amichevole scambio di opinione entrambi scoppiarono a ridere e ricominciarono a schizzare. Hermione sospirò
-Non cambieranno mai.-
-A me vanno bene così.- disse Ginny rivendendo.
-Mica ho detto che li voglio diversi.-
-E mica io ho detto che tu li vuoi cambiare.-
-Come no…-
-Scema.-
-Secchiona.-
-Cretina.-
-Deficiente.-
Così anche le due amiche iniziarono a ridere.
*
-Stanche ragazze?- chiese un Ron particolarmente iperattivo quel giorno alle due ragazze stese sui teli da mare.
-E non solo loro-
-E dai almeno tu Harry muovi le chiappe! Non sarai stanco anche tu!-
-No Ronny non sono stanco sono ESAUSTO!-
-E tu non chiamarmi Ronny.-
-Scemo.-
-Deficiente.-
-Cretino.-
-Stronzo.-
Si sentì il suono di una risata repressa, Harry si voltò verso Ginny e appena gli occhi di lui incontrarono quelli di lei scoppiarono tutti in una sonora risata.
-Come diavolo ci riuscite a dire sempre le stesse cosa quando litigate.-
Mentre tutti si stavano rotolando a terra dal ridere tre gufi planarono verso i quattro lasciando quattro lettere. Due ai piedi di Ginny ed una rispettivamente a Ron ed Harry.
-Saranno le lettere di Hogwarts?- chiese Ron
-Non credo altrimenti l’ avrebbe avuto anche Herm.- disse Harry.
Ginny che nel frattempo aveva aperto la lettere lanciò un urlò di felicità.
-Ginny che c’è?-
-Harry, Ron aprite le lettere.-
I due ascoltarono Ginny ed aprirono le loro lettere.
Sign.
Harry James Potter
Laghetto.
Caro sig. Potter,
in seguito agli eventi verificatisi lo scorso Aprile, il Campionato Scolastico
Europeo di Quidditch che doveva avere luogo dal 10 al 17 Giugno è stato
rimandato. Si svolgerà a Roma presso il Colosseo il dal 4 all’ 11 Agosto.
In quanto vincitore
del Campionato di Quidditch di Hogwarts lei e la sua squadra siete invitati a
partecipare in veste rappresentativa dell’ì Inghilterra. La prego pertanto di
mandarmi un gufo di risposta entro e non oltre il 1 Agosto. Tutta la sua squadra
è stata avvertita e in quanto capitano della squadra tutte le lettere che
abbiamo chiesto di inviare ai suoi compagni con risposta Positiva o di Disdegno
arriveranno a lei. Sarà suo compito quindi avvisarci per tempo della vostra
partecipazione al torneo. In caso contrario parteciperà la seconda squadra
classificata.
Le ricordo inoltre
che le sarà possibile portare gratuitamente altre 2 persone oltre ai suoi
genitori.
Con
ossequi,
Abram
Jhenovic
Presidente
IFQG
-Non è possibile.- disse Harry mentre qualcosa lottava per uscire dal suo stomaco.
Una spilla scivolò dalla busta, era rettangolare poco più piccola della mano di Harry sulla quale era raffigurata la bandiera dell’ Inghilterra.
-Invece e successo Harry si va a Roma!!!!- disse Ginny abbracciandolo.
Nel frattempo altri quattro gufi si dirigevano verso Harry.