Un uomo e una donna si fronteggiavano nell'angusto corridoio d'entrata di un'altrettanta angusta dimora londinese. All'esterno si sentiva il picchiettare insistente della pioggia.
-Ninfadora, non possiamo continuare in questo modo, lo sai- l'uomo che aveva parlato era alto, con i capelli leggermente ingrigiti e lo sguardo malinconico.
-Ti ho già detto di non chiamarmi in quel modo Rem. E poi lo so bene, ma non posso farci nulla- ribatte la ragazza dai capelli rosa cicca con irritazione.
Remus Lupin si passò stancamente la mano sugli occhi cercando di mantenere il suo solito tono composto -Dora...per l'amor del cielo stiamo rasentando il ridicolo. Te l'avrò ripetuto centinaia di volte, per quante altre ancora dovrò farlo?-
-Date le circostanze temo una volta ancora professore- disse lei con sguardo di sfida.
Il licantropo la guardò con rimprovero -Dora mi spiegheresti gentilmente, nonostante i mesi passati qua, come fai ancora ad inciampare su quel dannato portaombrelli?-
I due si fissarono per dei lunghi ed interminabili istanti.
-Quel coso mi perseguita- borbottò infine a testa bassa l'Auror.
Remus sbuffò leggermente e alzò gli occhi al cielo e dopo averle dato un buffetto sulla guancia, fece per dirigersi in cucina -Credo che preparerò della cioccolata, ne vuoi anche tu?-
Tonks alzò lo sguardo entusiasta e annuì energicamente -Il tempo di asciugarmi e sono da te-
L'uomo le sorrise dolcemente facendola arrossire e la lasciò inebetita all'entrata.
Poco dopo, sul tavolo della poco accogliente cucina di casa Black, facevano mostra di se due belle tazze di cioccolata fumante. Lupin stava posizionando su di un piattino dei biscotti alla vaniglia quando tutto ad un tratto...-SBAM!-
Alzò per l'ennesimà volta gli occhi -DORA ATTENTA ALL'APPENDIABITI!-