Mi alzo più che innervosita lasciandola lì a inveirmi contro, prendo l’aspirina e me ne torno nella mia stanza a sdraiarmi beatamente nel letto ancora sfatto. Vedo quella foto, che ancora la troneggia sul mio comodino, e la prendo in mano, con un mare di ricordi che mi investe. Chiudo gli occhi. Non devo pensare.
No.
Non devo farlo.
Mi manchi.