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Autore: Oducchan    01/07/2010    5 recensioni
Pertanto, fu con sommo orrore e pietrificazione facciale che, quando spalancò la porta colmo di speranza, per poco non rischiò di restarci secco nel vedere un gigantesco mazzo di girasoli e camomilla stazionare appena sotto un angelico sorriso e un naso imponente, avvolti per metà in una sciarpa di lana.
Se sei canadese, non sperare mai che possa esserci per te un compleanno normale. Specie quando ti ritrovi un numero sproporzionato di pseudo-spasimanti che in teoria dovrebbero rammentarsi di te, ma il cui unico obiettivo è riempirti la casa di fiori.
[Canada day ♥][Presenza...hem...di insulti XD]
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Canada/Matthew Williams
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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-Ahem, ecco, non è che potreste…-

Buon compleanno…almeno, in teoria

 

♥♥

 

-Ahem, ecco, non è che potreste…-

Niente da fare. A quanto pare, riesce a risultare invisibile anche a quelli per cui dovrebbe essere al centro dell’attenzione. A raccontarla in giro non ci crederebbe nessuno, sembra quasi una barzelletta. Kumajiro cerca di attirare la sua attenzione, strattonandogli l’orlo dei pantaloni, ma Canada finisce per l’ignorarlo, un sospiro rassegnato e una smorfia disperata sul volto.

-Tu! Tu, maudit coquin bolchevique! Che diavolo ci fai qui?!?-

-Potrei rivolgerti la stessa domanda, hijo de puta! Tornatene da dove sei venuto!-

-Come osi, communiste voyou! Vedi di abbassare il tono!-

-Ma vai al diavolo, dannato…-

Potrebbe anche stare a guardarli e aspettare che prima o poi cadano a terra stremati dallo sforzo intellettuale per trovare altri epiteti; così almeno potrebbe finalmente prendersi i due giganteschi mazzi di fiori che in teoria gli spettano di diritto e sistemarli da qualche parte, per poi offrire qualcosa a quel che resta dei suoi ospiti. Potrebbe, certo, peccato che i due sembrano intenzionati a distruggergli casa e si siano bellamente dimenticati della sua presenza, nonostante entrambi si siano fatti ore e ore di volo giusto per arrivare lì.

Ma cavolo, la vita non potrebbe essere un pochino più lineare, qualche volta?

-Potreste smetterla di litigare, per favore?- pigola, vagamente disperato, e si chiede se sia il caso di tirare fuori il set nuovo di mazze da hockey e provare a sfoderare un po’ di spirito inglese. Non tanto, insomma, giusto per tirare un paio di randellate, accidenti, la situazione glielo consentirebbe anche, quale altra nazione si era mai ritrovata a trascorrere il proprio compleanno a cercare di dividere altri due Stati giunti contemporaneamente a farle gli auguri? Nessuna, no?

-Non sei abbastanza doué per lui-

-Ir al infierno! Potresti essere suo nonno!-

Bene, sono passati agli insulti pesanti. Che cavolo c’entri lui poi, glielo devono spiegare, insomma, mica ha chiesto lui che si ricordassero entrambi del suo compleanno e che lo facessero nello stesso momento. Insomma, poteva anche…

Il trillo del campanello lo distrae dal proprio flusso di coscienza interiore. Distoglie lo sguardo dai due contendenti, pregando in cuor suo che non si scannino sul serio a vicenda, e si appropinqua lesto lesto alla porta, sperando che sia, chessò, il postino, o qualche anima pia giunta a salvarlo richiedendo l’immediata presenza di una delle due nazioni nel suo salotto per qualche crisi internazionale.

Pertanto è per questo che resta tanto sconvolto quando apre finalmente la porta, con un “Qui il est?” tremolante: tutto si sarebbe aspettato, qualunque cosa, tranne di vedersi comparire sotto al naso un fascio di tulipani bianchi e rossi e una nuvola di fumo perlaceo che odora vagamente di oppio.

-Disturbo?-

Scioccato, Matthew si sposta di lato senza emettere fiato, permettendo l’ingresso al nuovo venuto. Olanda fa un passo avanti, si scuote da una spalla uno dei nastri che tiene assieme i gambi affusolati, si guarda attorno corrucciato e poi gli punta addosso una delle sue occhiate enigmatiche, prendendo al contempo una boccata dalla sua inseparabile pipa.

-Buon compleanno- sentenzia, allungandogli il mazzo di fiori, e Canada li afferra tremolanti, mentre sul suo viso si dipinge un’incontrollata espressione ebete di gratitudine pura per quel pover’uomo che si è –nuovamente- ricordato di lui.

-Dovrebbero essere 143- lo avvisa quello, inserendo nuovo combustibile nel fornello e accendendo un fiammifero con gesti rapidi e sicuri –ma non vorrei aver sbagliato a contare-

Sopraffatto, Canada annuisce confusamente, le guance rosse d’imbarazzo, improvvisamente dimentico dei suoi guai…almeno finché, nel momento in cui finalmente riesce a biascicare malamente “grazie”, quelli non si ripresentano sulla soglia della stanza, infuriati e ancora più aggressivi.

-Che diamine ci fa lui qui?!?-

E Canada chiude la porta, mentre Olanda squadra perplesso i due furibondi spasimanti, chiedendosi che male ha fatto lui per meritarsi tutto quello.

 

 

 

Quest’oggi sono centoquarantatrè anni dalla formazione della Confederazione Canadese. Auguri, Matthew ^__^

C’è un sottile rimando a una tradizione olandese, ma se non la conoscete non fa nulla XD

E no, non vi tradurrò nessuno degli insulti XD

Piccola scemenza senza pretese  

A presto, besitos

 

 

   
 
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