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Autore: Stregatta    02/07/2010    5 recensioni
- A frequentare persone come te invece che succede? - insinuò Nic, alzando il mento verso l'interlocutore.
{Nic Cester/Dominic Howard}
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Muse
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer (e altro): salve. Se state leggendo questa fic vuol dire che non ci sono più seh, col ca%%&/$zzo.
No, seriamente, se state leggendo vi ammiro moltissimo. Vuol dire che sapete guardare oltre le convenzioni del fandom e... E... Oh, andiamo, ne vale la pena! Potrebbe ispirarvi a scrivere qualcosa di migliore di questo per omaggiare la pucciosità della coppia! O potrebbe farvi scoprire i Jet, oh. Come volete.

Un ringraziamento speciale a Lucy ed Enny per aver sbloccato la situazione (XD). Luv ya, babes ♥

Nothing real, nothing serious, all for free. Enjoy :D!



Beautiful Rose of Como




La villa di Nic era molto ben disposta, rispetto a Villa Bellini.
O meglio, quella mostruosità declinata in una terrificante scala di rosa e lilla da casa di Barbie di Villa Bellini.
Tutt'attorno c'erano solo colline verdi e tondeggianti asserragliate a protezione dell'enorme massa d'acqua tranquilla del lago di Como.
Il vento della notte ne stropicciava appena la superficie, in piccole increspature evidenti sotto la luce della luna piena.
Con il sapore di Speziator e di fumo in fondo alla lingua e l'odore dei gelsomini di qualche pergolato lontano nelle narici, Dominic sorrideva al buio e si accendeva un'altra sigaretta.
Da quando aveva spento la prima erano passati cinque minuti e forse altrettante parole smozzicate.
L'imbarazzo del dopo, già.
Per quanto lo riguardava, non c'era mai stato - e spesso non c'era mai stato nemmeno un dopo da gestire, bisognava dire anche questo.
Non era tipo da rinnegare azioni e reazioni o pensieri o parole.
Carpe diem. Si dice così, no?

Non si voltò quando sentì dei passi dietro di sé: attese che Nic gli si affiancasse contro la balaustra di pietra del terrazzino, prima di gettargli un'occhiata benevola e sussurrare: - Allora... Ti sei ripreso? -
Nic si grattò la testa con aria frastornata e Dominic non poté trattenersi dal trovarlo incredibilmente tenero per la terza volta nel corso della serata.

La prima era stata durante l'aftershow di San Siro, quando lo aveva visto indossare gli stupidi occhialini succhiabirra di Matt al pub e Tom aveva tanto insistito per far loro una foto.
- Tutti e due... Stringetevi.... -
Sotto la pressione amichevole del suo braccio le spalle di Nic si erano irrigidite, come il suo sorriso improvvisamente nervoso quando aveva succhiato un sorso della sua birra attraverso la cannuccia degli occhialini.
Tom aveva colto la palla al balzo, da dietro l'obiettivo: - Ok, dite "Dom succhia"! -
- Ti piacerebbe. - lo rimbeccò il batterista con la cannuccia fra i denti, prima di mettersi in posa e di stringersi all'altro.
La seconda era stata quando, ubriachi di alcool e risa, erano crollati sul sedile posteriore del taxi che avrebbe riportato Dominic a Moltrasio, nella dependance di Villa Bellini, e Nic a casa sua.
Quando, percorrendo il lungolago illuminato dal chiaro di luna, Dominic si era sentito la testa girare un po' troppo per i suoi gusti e si era abbandonato contro lo schienale, esausto.
Quando, mentre i suoi occhi riposavano, il respiro lievemente affannoso di Nic gli aveva solleticato il collo ed una mano malferma si era spostata sul dorso della sua e poi sull'avambraccio ed in uno scarto deciso sul petto, sull'ampio scollo della maglietta che indossava.
Lo aveva lasciato sollevarla dall'orlo, trovare il suo ombelico e le ossa sporgenti del bacino ed esplorare il suo ventre, i suoi fianchi sopra e sotto la vita bassa degli skinnies con dita e labbra insicure ma curiose.
In quel momento, si era sentito la nave-scuola di un ragazzino alle prime armi.
Una puttana felice di esserlo alle prese con un tenero verginello.

Il taxi non si era fermato a Moltrasio. Si era lasciato alle spalle prima un abominio color rosa confetto e poi due uomini sul punto di fare sesso contro il portone di una villa ben più guardabile e lontana.
Uno dei quali in quel momento stava rispondendo schiettamente: - Quasi. -
Dominic si massaggiò pigramente una guancia, ironizzando: - Sai, non so come interpretare questa cosa... Non mi era mai parso di essere così male a letto. -
- Dio... Lascia perdere. Anzi, scusa. Fino a... Fino a quel momento stavo bene. Poi boh... Mi si è aperto lo stomaco, cazzo ne so. -
- Ma no, tranquillo. Meglio dopo che durante. -
Una boccata di fumo si sciolse nella brezza notturna.
- Troppo alcool. - considerò Nic, avvicinandosi di un passo all'altro che replicò con un ghignetto: - Pivello. -
Lievemente sorpreso, il più giovane si voltò verso di lui.
-... stronzo. -
Con un gesto rapido si impadronì della sigaretta del batterista e ne prese un tiro, fissandolo negli occhi con aria scherzosamente arrogante.
- Ugh... Ti sei lavato i denti, mi auguro. -
Per risposta, Nic sorrise in silenzio: Dominic alzò gli occhi al cielo, mormorando: - Ecco che succede a frequentare Matthew "Cos'è questo? Uno spazzo-che?" Bellamy... Scommetto che prima eri una persona migliore. -
- A frequentare persone come te invece che succede? - insinuò Nic, alzando il mento verso l'interlocutore.
Prima di raccogliere il guanto di sfida, Dominic recuperò la sua sigaretta e lasciò cadere la cenere oltre il parapetto.
-... ci si diverte un casino, Cester. -
















   
 
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