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Autore: Yukino    14/09/2005    0 recensioni
tra follia e realtà, la linea sottile che separa il sogno dalla morte e la vita da una prigione. Visioni o salvezza?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Allora… premetto che questa fic è vecchiotta e sicuramente chi ha studiato più di me queste cose mi smentirà totalmente ma mi è venuta su così, prendetela per quello che è…una semplice riflessione di una ragazza che solo in punto di morte si sente libera.

Buona lettura^^

Ali

Spalanco le ali verso un mondo fatto di carta e di sogni, sogni lievi, come un bagliore nell’oscurità che acceca e ferisce gli occhi e poi scompare lasciando il nero ancora più fitto e nell’animo una scia di lacrime.

Ali di piume e poesia in un corpo di fantasia e follia, quanto tempo abbiamo amore mio? Quando l’orrore verrà a prenderci? E sarà orrore o salvezza? Questa terribile agonia in un mondo distrutto. Vola con me amore. Vola attraverso il muro della solitudine e della paura, noi saremo liberi. La vita non morirà mai, perché non c’è niente che possa fermare la libertà di un cuore nato per amare. Cosa resterà dopo? Questi corpi mutilati e tremanti nell’aria gelida di putrefazione e morte, ma sarà tutto qui? Il nostro potere non morirà mai, niente potrà separare due persone fatte per salvarsi l’anima a vicenda. Ecco. Adesso c’è solo silenzio gelido in questa strada di periferia, un aria tagliente che acceca e uccide, il corpo abbandonato e gli spasimi di morte che già ci raggiungono. Ma noi voleremo. Volo volando. E questo amore che ha riscaldato la nostra esistenza, che mi ha permesso di esistere, io sono nato nel momento in cui tu mi hai amato per la prima volta. Nel momento in cui tu sei entrato in me e il mio corpo si è adattato al tuo permeandosi di vita. Vita vera. Quella che uccide tanto è intensa. Ho paura. Il gelo mi sta’ prendendo e non ho la forza di resistervi, le tue ali…non le vedo amore. Ti prego. Non farmi volare da sola… non ha senso senza di te. Terre nuove confini sperduti che la mente può solo sognare, che il cuore non ha mai immaginato e l’anima impazzisce a guardare. Vieni con me. Se no’ mi lascerò morire in silenzio in un ultimo impeto di orrore e ci perderemo. Svegliati, abbracciami. C’è tempo ancora, la morte arriva piano, e anche se il corpo è già debole l’anima non muore. L’anima è immortale. Non lasciarmi. Ti amo, ecco quello che voglio che tu sappia… mi avevano detto che non esistevi, che era una cazzata credere ancora in un amore che aveva solo ucciso fino ad ora. E io stupido li ho ascoltati e mi solo lasciata morire a poco a poco. Che senso ha adesso? Se solo avessi capito! Se solo avessi capito che quella gente non avrebbe riconosciuto un gatto nemmeno avendolo di fronte. Se solo fossi stata più forte e non mi fossi uccisa lentamente, nella peggiore delle agonie, quella che uccide lentamente i sogni e le speranze. Quella che uccide la vita. Amore, tesoro, stringimi, non lasciarmi morire sola, fammi sentire che in mezzo a questa nebbia e questo torpore c’è amore. Io ti avevo dimenticato, esistevi già dentro di me ma non ti avevo riconosciuto subito, tu non dimenticarmi, non lasciarmi diventare gelida, salvami.

Ti prego.

In mezzo a questo dolore e a questi sogni artificiali io voglio sentire la tua mano che prende la mia e il cuore che mi cerca.

Non ho che te sulla terra.

Ecco la sento, sento la morte avvicinarsi e infrangere il mio paradiso artificiale, la mia sconfitta. Ti ho incontrato che era già troppo tardi, che la vita aveva già abbandonato i nostri occhi ma abbiamo saputo volare insieme. Questo è l’ultimo volo e il più lungo. Da qui non faremo mai ritorno ma che importa? Oh Dio che importa? Cosa ci ha lasciato questa vita? Solo domande senza risposta come semi neri sulla terra gelida di un ghiaccio che è follia.

Quanti ci hanno solo usati? Quanti ci hanno presi maltrattati e feriti? Hanno spezzato la nostra anima ma abbiamo vinto noi. Siamo insieme. Moriremo insieme oppure nasceremo? Cos’è questa luce che vedo? Sto’ nascendo o morendo? Forse la mia famiglia sarà bella e unita, sarà forte come una quercia nella tempesta più violenta, quella che spazza la vita e i pensieri in testa. Forse avrò più fiducia, più speranza, forse saprò riconoscerti prima fra i mille volti che la natura ha creato per confondere le idee alle persone prive di spirito. Forse non mi lascerò sedurre da paradisi artificiali dove sei felice per un istante ma la luce non brilla. Noi l’abbiamo accesa quella luce. Adesso sento il calore della tua mano ed è così rassicurante, la carne è gelida ma io sento l’energia scorrere in te, in noi, stiamo per spiccare il volo, stiamo per nascere. I tuoi capelli come fili di seta mi accarezzano il volto e io rabbrividisco, avrei voglia di te, di donarci l’unico piacere che la carne ci abbia mai concesso ma non abbiamo la forza per farlo. Ti stringo forte, passo le mani sulla tua pelle e cerco la tua bocca morbida, sono qui.

Non ti lascio.

Cosa mi resterebbe senza di te? Non ci sarebbe più una nuova vita ma solo la morte nera e l’inferno della tua assenza. Ho voglia di sentirti tesoro. Sei pronto? Il galeone che è venuto a reclamarci sta’ arrivando volando attraverso lo spazio e il tempo, la luce che ho visto prima era la strada sulla cui corrente vola. Vedi? È quasi intero, quando sarà costruito ci saliremo e spiegheremo le ali e allora potremmo guidarlo dove vogliamo. Basta che siamo assieme. Lecco le tue labbra, piano, sono senza forze. Lo senti il mio messaggio? Lo senti ciò che il cuore sta’ cercando disperatamente di dirti? Ti sento afferrare la lingua fra le labbra e succhiare, dolce, struggente, la passione che è sempre stata fra di noi divampa nuovamente, c’è tempo per amore adesso? C’è tempo o il galeone è già pronto, scintillante nella sua levità? Ti stendo piano e anche se è impossibile, anche se stiamo morendo ti spoglio lentamente, con tutto l’amore e la dedizione del mondo, ti spoglio e accarezzo la tua pelle, sono così debole, è assurdo quello sto’ pensando di fare. Non c’è abbastanza tempo. La vita scorre velocemente ma la morte per noi è un lampo. Siamo preda alle convulsioni tutti e due, non ce la facciamo lo sapevo. Ma prima di volare volevo almeno amarti di nuovo come il corpo mi ha insegnato. Appoggio al testa sul tuo petto, sul tuo cuore, lo sento battere sempre più piano, più debole. Cosa ci hanno fatto? Non abbiamo deciso noi questa morte, ma va bene così. Ora non potranno mai più separarci o ingannarci, ora saremo liberi. Guardo nelle finestre del cielo e vedo la nave pronta che ci attende. Allora spalanco le ali e mi alzo in volo, ti tendo una mano e ti aspetto. Senza di te non me ne vado. Ti prego, alzati. E finalmente tu mi guardi, con quegli occhi così neri e profondi che sembra quasi sia un esplosione di luce. Mi guardi e sorridi e ti libri in volo con la levità di un angelo. Il mio angelo. Mi prendi la mano e voliamo insieme verso la nave dando un ultimo sguardo ai nostri corpi stesi per terra, abbracciati, nudi, senza morte o orrore addosso, nudi con il solo vestito dell’altro a coprici. Poi guardo davanti a me verso un cielo di stelle e un universo di magia. La vita che mi attende, la pura felicità che mi invade l’anima.

Con te.

Nascerò con te.

   
 
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